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Autore: E4e    18/02/2013    4 recensioni
Rieccomi con una mini-fic! E se Bella dovesse prendere ripetizioni dall'odiato Edward Masen?
Un incontro dopo anni, la lascerà sbalordita: Edward sarà rimasto il tipetto magro e timido che Bella aveva conosciuto tempo prima?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buon pomeriggio a tutti!
Vi ringrazio, prima di tutto, per l’entusiasmo con cui avete accolto la mini-fic e per le recensioni che mi hanno motivata a continuare, ma anche a voi lettori silenziosi che avete speso del tempo per la mia storia. Non pensavo di poter trovare appoggio, quindi grazie. Seconda cosa, a causa della scuola i miei aggiornamenti non saranno puntuali, ma vi prometto che appena ci sarà l’occasione, cercherò di postare.
Vi lascio al capitolo, e come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacione
p.s.: ho avuto dei problemi con l'immagine, quindi ho deciso di non metterla, dato che ho riprovato e riprovato a caricarla ma non me la faceva vedere ;)

 
-Ma non era in viaggio in Europa?- domandai, balzando giù dal letto.
-Esatto, e quel caro ragazzo è così ben educato che ha deciso di passare dai suoi parenti per un saluto, prima di tornare all’università- mi rispose con gli occhi luccicanti mio padre.
Ecco perché avevo sempre odiato Masen; prima di tutto era sempre sembrato un ragnetto, così pallido e con quelle ditina sottili. Già all’età di dieci anni, portava occhiali a fondo di bottiglia che gli conferivano quell’aria da saputello. Aggiungiamoci i capelli di quel colore così strano, ed ecco il ritratto dello strampalato Masen.
Inoltre piaceva a tutti gli adulti, a dispetto di me che ero sempre stata il terremoto Swan!
-Papà, sarà una carneficina! Te ne rendi conto?- cominciai con tono accusatorio, sempre più vicina a mio padre.
-Niente ma, prepara il tuo zaino. Ti darò un passaggio io, così evitiamo una fuga con il Pick-up- concluse borbottando. Così come era venuto se ne andò.
 
-Suvvia Bella, non hai mai fatto così! Nemmeno quella volta che ho provato a tagliarti i capelli e ti sei ritrovata mezza calva…- disse ridacchiando mio padre, massaggiandomi una spalla.
Lo incenerii con lo sguardo: andare a rivangare certi ricordi del passato, proprio non lo metteva in buona luce. Grazie a Dio, Esme era riuscita a riparare il danno quella volta… Ora i miei capelli erano di uno splendido color mogano, lunghi fino alla vita, morbidi e setosi.
Certo, Charlie aveva fatto del suo meglio per crescermi con dei sani principi, ma essere vissuta senza figure femminili di riferimento, sicuramente non aveva aiutato.
Di mia madre sapevo poco o niente, giusto il suo nome… Renee. Ciò mi bastava, comunque: una persona che dopo avermi portato in grembo per nove mesi, aveva deciso di abbandonare me e mio padre, il quale non aveva mai dovuto occuparsi di una casa e delle varie faccende, con una neonata bisognosa di cure, non poteva che avere la minima importanza per me.
Scacciai i brutti pensieri, scuotendo la testa, come se veramente fossero potuti sparire.
-Sappi che non ti perdonerò mai!- dissi con fare teatrale, e scesi dalla macchina con lo zaino in spalla, sbattendo la portiera.
Mio padre fece velocemente retromarcia, e salutandomi con la mano, sparì dal viale a poco a poco.
Voltandomi presi un bel respiro e salii i pochi gradini della veranda per poi suonare il campanello.
-Chi è?- sentii dire da una vocina che riconobbi all’istante.
-Emmett, sono io, Bella- dissi con il sorriso sulle labbra.
Emmett, detto Emmy, il fratellino più piccolo di Alice. Il miracolo della famiglia Cullen. Cinque anni prima, aveva infatti riempito la vita di tutti noi, contro i pronostici più bui e pessimisti.
Esme e Carlisle, rispettivamente un’arredatrice d’interni ed un importante chirurgo, si erano infatti sposati anni prima. Felici ed innamorati, decisero di ampliare il loro nucleo familiare. Da lì la scoperta della sterilità di Esme. Non fu affatto un periodo semplice per i signori Cullen, ma un giorno, passando davanti al reparto neonatale, Carlisle aveva notato un piccolo batuffolino rosa: Alice. Era stata partorita ed abbandonata, ricoverata in fin di vita all’ospedale. Parlandone i due decisero che se proprio non potevano avere un figlio loro, avrebbero sicuramente potuto adottarne uno. Fu così che dopo anni di battaglie, Alice venne definitivamente adottata dalla famiglia Cullen.
Poi, un’estate di cinque anni fa, Esme si scoprì incinta, proprio del piccolo Emmett che da allora, rese più piena la vita di una famiglia già felice.
-Bella!- disse strillando, quando Esme mi aprì la porta.
Mi corse incontro, per poi arrampicarsi in braccio, gli scoccai un bacio sulla guancia e lui mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli.
-Vieni pure, cara- mi invitò Esme, con un sorriso. Dopo aver partorito decise di lasciare il suo lavoro di arredatrice e di dedicarsi in toto a casa e famiglia-
-Grazie mille- le risposi, cortese.
Intanto Emmy aveva cominciato ad assillarmi con domande e ad informarmi dell’amatissimo cugino Edward.
Sbuffai silenziosamente, alzando gli occhi al cielo: dimenticavo, Edward sembrava piacere a tutti meno che alla sottoscritta.
-Edward, guarda è arrivata Bella- disse strillando quel piccolo uragano, e scendendo dalle mie braccia, corse in salotto.
Mi feci forza ed entrai nella stanza, decisa a salutare velocemente Masen, per poi rintanarmi in camera di Alice.
-Ometto!- gli rispose sorridendo quello che doveva essere Edward, o forse il fantastico sconosciuto che lo prese in braccio.
Troppo alto, muscoloso e troppo bella la voce per essere quella di Masen!
Eppure, quando alzò lo sguardo su di me, con un sorriso accattivante, puntai gli occhi in quelle gemme verdi, non più celate dagli occhiali, capii che non potevano esserci errori: quello era Edward!
  
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