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Autore: IndelibleSign    18/02/2013    15 recensioni
Svoltando l’angolo, Zayn andò a scontrarsi contro qualcuno.
Questo qualcuno cadde all’indietro, proprio come lui.
Appena riaprì gli occhi per vedere contro chi fosse andato, riuscì a vedere un cucciolo di cane correre via mentre ancora aveva un guinzaglio al collo.
-Mina! Mina, dove sei?- la voce soffice di una ragazza arrivò ben chiara alle orecchie di Zayn.
Quest’ultimo si mise seduto a terra, osservando la ragazza alzata e che si manteneva contro il muro.
-Oddio..- sussurrò ancora lei, portandosi la mano tra i capelli.
Quando la ragazza voltò il suo viso verso destra, Zayn la riconobbe:
Zara Donnet, la ballerina cieca. 
-
-Zayn non ci tradirà. Lui ci tiene alla sua pelle e alle sue palle. Sa che qualunque cosa faccia non si libererà di noi.- digrignò lui a denti stretti, strattonandolo.
Harry tossì –Hai ragione ma..- ed ancora una volta Louis lo interruppe.
-Ho capito, Harry, ci occuperemo di lei.- tuonò il moro -Rapiremo Zara.- 
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Standing in the hall of fame, and the world's gonna know your name.
'Cause you burn with the brightest flame and the world's gonna know your name and you'll be on the walls of the hall of fame."

Una volta entrata nella sala, tutti gli sguardi si posarono su Zara.
La ragazza continuava ad appoggiarsi al muro, mentre cercava la via verso i bagni per cambiarsi ed indossare il suo tutù bianco.
Sentiva una sensazione di panico salirle, il ché succedeva solamente quando qualcuno la fissava.
La stavano fissando, se lo sentiva.
Incominciarono i primi sussurri del tipo: “Ma quella non è Zara Donnet?”
“Perché è venuta?” “Tanto non supererà mai la selezione. E’ cieca.”
E tante altre miriadi di frasi che lei preferì non ascoltare.
Quando finalmente arrivò al bagno, si lasciò scappare un sospiro capendo che siccome il ritardo era l’unica a doversi ancora cambiare.
Tutto sembrava come dieci mesi prima. Tutto.
La panchina dove poggiare i propri abiti era ancora alla sinistra dell’entrata negli spogliatoi e poté giurare di riuscire a sentire l’odore di menta, più paragonabile al profumo che Jessica, una ballerina, metteva quotidianamente.
Ci mise una decina di minuti prima di riuscire a sistemarsi per bene le calze, le scarpette ed allacciarsi completamente il tutù. Ma era felice, stava imparando a convivere col suo problema.
Perché sì, essere ciechi per lei era un “problema” e non una “malattia”.
Appena uscì dal bagno, continuò a camminare –ovviamente appoggiata al muro- fino ad arrivare nella grande sala dove sarebbero avvenute le selezioni.
-Zara Donnet?- una voce sorpresa le arrivò ovattata alle orecchie. Era la voce di un giudice, siccome il suo tono era molto superiore a quello di una persona giovane.
-Sì?- chiese la ragazza spaesata, continuando a camminare senza una precisa meta.
In realtà aspettava che qualche sua amica la chiamasse per farla sedere accanto a lei.
-Ma lei non era divenuta.. emh..- la voce del giudice si affievolì, chiaramente in imbarazzo.
-Cieca?- lo precedette lei –Non sarà uno stupido problema a troncare la mia carriera da ballerina, sig. Fitch.- precisò lei.
Il giudice sorrise. Era la prima volta che si trovava dinanzi ad una forza così sovrannaturale, come era la prima volta che vedeva una ballerina non vedente.
-Sono contento per lei, allora.- si limitò a risponderle prima di cominciare a sussurrare qualcosa con gli altri giudici.
-Ehi, Zara!- lei riconobbe immediatamente la voce della ragazza che la stava chiamando: Clove Child.
Soprannominata da lei ‘CC’ per le iniziali identiche del nome e cognome.
-Clove?- chiese fissandosi attorno, prima di riuscire a sentirsi una presa sulle spalle.
Clove era dietro di lei, lo poteva sentire dal profumo Chanel che indossava sempre, le sorrise.
-Ti va di sederti con me?- le chiese la biondina, Clove.
Zara era felice di avere ancora un’amica nonostante fosse.. cieca. –Oh, grazie mille CC.- disse prima di far ridacchiare l’amica, che l’avviò verso il divanetto dove era seduta poco prima.



"Standing in the hall of fame, and the world's gonna know your name.
'Cause you burn with the brightest flame and the world's gonna know your name and you'll be on the walls of the hall of fame."

-Zayn, sei in ritardo. Lo sai, vero?-
chiese Robin.
Quest’ultimo aveva aspettato l’amico per ben cinque minuti –ed oltre- nel bar, ma non vedendolo arrivare era entrato nel centro, cominciando ad allenarsi.
-Ho dovuto aiutare Zara Donnet ad arrivare al centro.- rispose lui togliendosi la sua felpa verde ed indossando una canotta bianca, leggermente bucata al lato del fianco.
Vide Robin fermarsi. –Zara Donnet? Quella cieca?- chiese interessato mentre dava piccoli pugni contro il muro, riuscendo a regolare la sua potenza.
-Esattamente.- si limitò a rispondere Zayn, sbuffando ed indossando la sua tuta nera e i suoi guantoni blu.
-Come la conosci? Non pensavo che foste amici..- chiese l’amico.
-Diciamo che l’ho conosciuta stamattina, le ho fatto scappare il cane e siccome mi faceva pena l’ho accompagnata fino al centro.- rispose con nonchalance.
Robin fermò i suoi pugni, voltandosi verso Zayn.
-Ti faceva pena?- chiese disgustato dalle parole che il moro aveva appena utilizzato. Zayn annuì.
-Sul serio, amico, spero che tu stia scherzando perché non è mia abitudine augurare del male agli altri, ma se fossi stato tu in quella banca probabilmente ora non staresti qui a combattere ma in un letto a piangerti addosso.- sputò incazzato Robin.
Il ragazzo non la conosceva neppure, ma sapeva a cosa stava andando incontro.
Anche sua sorella Mary era cieca, con la sola differenza che lo era sin dalla nascita, e sapeva quanto dolore si provasse a non riuscire a distinguere un colore dall’altro.
Zayn ascoltò le sue parole in silenzio. In realtà era vero che l’aveva fatto per pena, ma aveva omesso un dettaglio: lei era davvero simpatica e se avesse potuto, l’avrebbe rifatto.
-Ragazzi, siete pronti?- la voce del capitano interruppe la loro conversazione.
Entrambi annuirono per poi ascoltare in quale dei due campi sarebbero dovuti andare per combattere.
Dopo l’ultima conversazione, l’adrenalina di Zayn era salita alle stelle.
Nessuno lo poteva far sentire uno stronzo. Nemmeno uno dei suoi migliori amici.



“You could be the greatest, you can be the best. You can be the king kong banging on your chest, you could beat the world. You could beat the war, you could talk to God, go banging on his door, you can throw your hands up. You can be the clock, you can move a mountain, you can break rocks, you can be a master. Don't wait for luck dedicate yourself and you can find yourself.”

-Francisca Tess.-
i giudici continuavano a chiamare ballerine su ballerine, le fissavano in silenzio, appuntavano qualcosa e le facevano andare via dopo averle sorriso.
Nulla di più, nulla di meno, e tutto questo per Zara era davvero straziante.
Per una che continuava solamente a vedere il nero e sentire la base della musica era noioso.
Lei voleva sentire i pareri dei giudici, così Clove la aiutava un po’.
Le raccontava su cosa avessero sbagliato e quali passi facevano.
-Clove Child.- CC sobbalzò dal posto, lasciando la mano di Zara ed iniziando ad andare in panico.
-Andrai benissimo, CC. Ne sono sicura.- la rassicurò l’amica.
Lei le sorrise, prima di abbracciarla ed avviarsi al centro della sala per essere esaminata dagli giudici.
-Buona fortuna, Clove.- sussurrò Zara incrociando le dita e chiudendo gli occhi per farsi forza.
Tanto con o senza occhi aperti, avrebbe continuato a non vedere nulla.
-Nome?- la voce di una dei tre giudici arrivò squillante alle orecchie di Zara.
-Clove Child, signora.- rispose lei leggermente agitata.
-Raccontaci un po’ di te.- chiese invece la terza giudice.
-Emh, il mio nome è Clove e studio danza da sette anni. Praticamente da quando avevo 11 anni. Il mio sogno è affermarmi come ballerina e riuscire a comunicare ciò che ho da dire.- rispose Clove e Zara riuscì a sentire la presenza di un lieve sorriso mentre diceva quelle parole, segno che probabilmente erano state già preparate prima.
-Bene, cos’hai portato?- chiese il sig. Fitch.
Clove inspirò forzatamente –Wide awake di Katy Perry.- rispose poi.
Zara sentì il rumore di una penna, segno che uno dei tre giudici stava appuntando la scelta del brano.
-Prego, vai pure.- il giudice indicò la radio che una delle ballerine accese.
In quel momento l’unica cosa che Zara riusciva a sentire erano le lievi note sulle quali Clove stava danzando. Inutile dirlo, ma Zara adorava il modo in cui Clove interpretava una canzone.
Sembrava davvero isolarsi dal resto del mondo e l’unica cosa che in quel momento la faceva sentir male era proprio il fatto di non poter vedere in quale modo fosse entrata in questa canzone.
La base terminò, probabilmente i giudici sorrisero anche a lei, perché poco dopo Zara sentì il corpo affannoso dell’amica sedersi accanto a lei.
-Com’è andata?- le chiese, ma prima che Clove riuscisse a parlare la voce degli giudici la sovrastò.
-La prossima è Zara Donnet.- e nell’esatto momento in cui pronunciarono il suo nome, la ragazza perse tre anni di vita. Il momento di far vedere chi fosse era arrivato, ora bisognava solamente cogliere la palla al balzo.



“You could be the greatest, you can be the best. You can be the king kong banging on your chest, you could beat the world. You could beat the war, you could talk to God, go banging on his door, you can throw your hands up. You can be the clock, you can move a mountain, you can break rocks, you can be a master. Don't wait for luck dedicate yourself and you can find yourself.”

-Che l’ultimo round abbia inizio!-
e per la terza volta il capitano annunciò l’inizio dell’ultimo round, il terzo.
Il primo era finito con la sconfitta di Zayn, il quale si era beccato un pugno nello stomaco e non era riuscito più a respirare regolarmente. Nel secondo, invece, siccome l’odio verso il suo avversario era salito a dismisura, era riuscito a stenderlo con un pugno nello zigomo sinistro e subito uno al petto.
-Stavolta sei finito.- gli sussurrò il suo avversario all’orecchio, prima di beccarsi una risatina sfacciata da parte del moro.
-L’avevi detto anche il round precedente, o devo ricordartelo con un pugno?- chiese lui dirigendo il suo pugno verso l’addome. L’avversario, però, riuscì a deviare l’attacco e regalò a Zayn un pugno sul naso, il quale immediatamente iniziò a sanguinare.
Zayn asciugò con un guantone il caldo liquido che continuava a colare prima di sorprendere il suo avversario e dargli un destro sullo zigomo sinistro.
Quest’ultimo preso alla sprovvista, sputò la sua dentiera da boxe e l’incontro si fermò, giusto il tempo di rimettersi la dentiera.
Zayn sorrise soddisfatto.
-Via!- urlò per la seconda volta il capitano e Zayn si trovò sotto il corpo pesante dell’avversario.
Probabilmente quest’ultimo pesava sui novanta chilogrammi siccome il peso sul corpo di Zayn sembrava schiacciarlo.
Con uno slancio che non riuscì nemmeno lui a capire, Zayn capovolse la situazione.
Ora, sotto al suo corpo sudato, l’avversario cercava di schivare colpi mentre il moro continuava a picchiarlo, cercando di vincere anche quest’ultimo round.



“(You can be a champion) you could be the greatest. (You can be a champion) you can be the best. (You can be a champion) you can be the king kong banging on your chest!”

-Ouh, tu..-
sussurrò la terza giudice capendo che la ballerina appena arrivata, era quella non vedente.
-Raccontaci un po’ di te.- chiese il sig. Fitch.
-Beh, il mio nome è Zara Donnet e scommetto che negli ultimi mesi è il più discusso della città, vero?- ridacchiò lei. –Non sono più “Zara Donnet” ma “La ballerina cieca”, e questo voglio evitarlo.- sospirò –Io voglio essere conosciuta per come ballo e non per mio stato di salute. Potrei anche fingere di essere malata di leucemia, allora cosa succederebbe? Diverrei la “ballerina leucemica”?- iniziò ridacchiando.
Il fatto è che gli giudici sapevano che tutto ciò che stava dicendo era la pura realtà.
-Quindi oggi sono qui e non voglio che mi giudicate diversamente, io sono come tutte loro forse con la differenza che l’unico colore che ricordo è il nero. Ma io sono come loro e voglio essere conosciuta come tale, non come “la cieca”.- concluse.
Un leggero e flebile applauso si alzò tra le sue compagne che la stavano ascoltando. Il sig. Fitch persino si asciugò una lacrima, cosa che Zara non poté vedere.
-Bene, Zara. Cosa hai portato?- chiese la seconda giudice.
Zara sorrise. –Hall of fame dei The Script e Will.i.am- rispose.
-Vai.- la terza giudice invitò la ballerina a mettere la base sulla quale subito dopo Zara iniziò a ballare.
Il suo esile corpicino si muoveva quasi a scatto. Era così lontana dal mondo che poté giurare di essere riuscita a vedere se stessa ballare. Certo, non era all’altezza delle migliori, ma se la cavava.
Tutto d’un tratto, non notando la sbarra, ci sbatté cadendo rovinosamente a terra.
La ballerina stoppò la base mentre tutti sbiancarono.
-Non fa niente, Zara, non preoccuparti..- la tranquillizzò il sig. Fitch.
-Voglio riprovarci, la prego.- chiese la ragazza asciugandosi una lacrima.
Loro annuirono. Ce l’avrebbe fatta, ne erano sicuri.
La base ripartì e quasi come se fosse sola, lei partì a ballare.
Il suo pezzo preferito era assolutamente il ritornello, lei poteva essere chi voleva.
Poteva essere una campionessa, la migliore.
E lo era, lo era davvero.

Quando la base terminò, Zara terminò il suo salto atterrando perfettamente sulle punte.
Per la prima volta un boato di applausi si vede largo tra tutta la folla di ballerine che la stavano fissando incredule.
-Questo applauso non è perché sei “la ballerina cieca”, questo applauso è perché sei “Zara Donnet la ballerina”.- la voce baritonale del Sig. Fitch arrivò chiara e pulita alle sue orecchie, facendola sorridere.
Ce l’aveva fatto.
Aveva mostrato di essere chi davvero era, una ballerina e non un pettegolezzo su cui sparlare.



“(You can be a champion) you could be the greatest. (You can be a champion) you can be the best. (You can be a champion) you can be the king kong banging on your chest!”

Da quando il round era ripreso Zayn aveva perso colpi. Aveva lividi e ferite sulla maggior parte del corpo e stava perdendo tutta la sua energia.
D’un tratto tutta la folla di spettatori si voltò verso l’entrata.
Il corpo esile di una ragazza si manteneva alla porta. Zayn la riconobbe immediatamente: Zara Donnet, riuscì a vedere il sorriso sulle sue labbra e poté giurare che quest’ultima avesse passato il turno egregiamente.
Quasi sconnesso dal mondo, ricevette un altro pugno che lo fece finire a terra.
Zara era lì per lui, non poteva deluderla.
Certo, avrebbe potuto chiaramente mentirle dicendo che aveva vinto siccome lei non vedeva, ma sentiva che mentire a quella ragazza era qualcosa di inumano e imperdonabile.
Si rialzò dal pavimento, mentre alcuni tra il pubblico invocavano speranzosi il suo nome.
-Zayn, siamo tutti con te!- una leggera vocina tra tanta confusione attirò la sua attenzione.
Robin era accanto a Zara, poco più lontana dal palco e riceveva la telecronaca dal ragazzo.
Sorrise prima di fissare il suo avversario e vendicarsi di tutti i pugni e di tutte le ferite che aveva provocato sul suo corpo.
Con un salto ed un pugno ben assestato, l’avversario finì al suolo, sfinito.
-Tre, due..- la voce del capitano risuonò tra la folla –uno.. KO!- urlò entusiasta dirigendosi verso Zayn che aveva appena vinto il match.
Quando Robin sussurrò a Zara il tutto, lei iniziò ad applaudire e saltellare sul posto, realmente contenta.
Quasi senza accorgersene il moro scese dal palco, correndo verso i due.
Quando Zara si ritrovò immersa in un abbraccio capì che Zayn era corso da loro.
Non lo riconobbe solamente dall’abbraccio ma anche dal brutto odoraccio di sudato che emanava.
-Dio, Zayn. Essere sudati e puzzolenti dopo un round è un obbligo, certo, ma tu superi il margine delle possibilità di sopportazione.- esclamò la ragazza arricciando il naso.
Una risata viva si fece largo tra Zayn e Robin, i quali iniziarono a ridere e trasportare anche la rossa.
-E tu, ce l’hai fatta?- chiese il moro.
Zara sospirò, fingendo che la risposta fosse negativa, cosicché Zayn abbassò il capo, mortificato.
-Ovvio che sì, sai con chi stai parlando!?- urlò la ragazza e venne di nuovo trasportata da un abbraccio –sudato e puzzolente, sì- ma pur sempre il più dolce.


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Ciao piccole lettrici coccolose e.. ok, non faccio la lecchina, va bene. 
E' la prima volta che ricevo 17 recensioni, 13 seguiti, 8 preferiti e 3 ricordati ad un primo capitolo ed il bello è che sono eccitatissima. 
Se prima di questa ff seguivate l'altra che ho scritto, allora sapete che è finalmente finita e che.. Jess ed Harreh mi mancheranno tantissimo.
Sto divagando di nuovo, eh? 
Ok, torniamo ad 'Hall of fame'.

Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? 
Sì, lo so che non si incontrano più di tanto, però volevo farvi conoscere un po' come sono caratterialmente, e spero di esserci riuscita.
Premetto che non so se ci saranno tutti i ragazzi, per ora so solamente che Liam ci sarà (ed entrerà a far parte della FF dal prossimo capitolo).

Umh, non ho nient'altro da dire. Giusto? Giusto!
Quindi, beh, se trovate errori grammaticali scusatemi tanto. lol

Mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, Martina.

ps: vi lascio con una gif di Zara! 
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