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Autore: IndelibleSign    12/02/2013    21 recensioni
Svoltando l’angolo, Zayn andò a scontrarsi contro qualcuno.
Questo qualcuno cadde all’indietro, proprio come lui.
Appena riaprì gli occhi per vedere contro chi fosse andato, riuscì a vedere un cucciolo di cane correre via mentre ancora aveva un guinzaglio al collo.
-Mina! Mina, dove sei?- la voce soffice di una ragazza arrivò ben chiara alle orecchie di Zayn.
Quest’ultimo si mise seduto a terra, osservando la ragazza alzata e che si manteneva contro il muro.
-Oddio..- sussurrò ancora lei, portandosi la mano tra i capelli.
Quando la ragazza voltò il suo viso verso destra, Zayn la riconobbe:
Zara Donnet, la ballerina cieca. 
-
-Zayn non ci tradirà. Lui ci tiene alla sua pelle e alle sue palle. Sa che qualunque cosa faccia non si libererà di noi.- digrignò lui a denti stretti, strattonandolo.
Harry tossì –Hai ragione ma..- ed ancora una volta Louis lo interruppe.
-Ho capito, Harry, ci occuperemo di lei.- tuonò il moro -Rapiremo Zara.- 
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Standing in the hall of fame, and the world's gonna know your name.
'Cause you burn with the brightest flame and the world's gonna know your name and you'll be on the walls of the hall of fame."


-Giorno, piccolo sole.- una voce baritonale ma dolce risuonò nella stanza di Zara.
Il padre le schioccò un bacio sulla guancia e fu quello a suscitare il risveglio della ragazza.
Appena quest'ultima aprì i suoi occhi verdi, sorrise conoscendo la presenza del padre.
-'Giorno, pà.- disse lei strofinandosi gli occhi senza però averne l'esigenza.
Zara era cieca, lo era divenuta una decina di mesi prima quando, per colpa di un incidente in banca, i suoi occhi avevano smesso di vedere.
-Oggi andiamo al parco?- chiese lui, deglutendo. Zara ridacchiò.
-No, papà. Oggi ci sono le audizioni per entrare nel corpo di ballo della città.- si limitò a rispondere.
Sino a prima dell'accaduto in banca, Zara era una ballerina. Un'eccellente e meravigliosa ballerina.
Per le prime settimane dopo aver perso la vista, si era arresa. Aveva smesso di ballare.
Andiamo, non si era mai vista da nessuna parte una ballerina non vedente.
-Senti piccola, io lo so che tu vorresti ma..- le parole del padre gli morirono in gola. Anche lui amava vedere sua figlia danzare, ma durante le settimane in cui si era fermata era stato lui a tranquillizzarla mentre piangeva. Solamente lui.
-Niente ma, pà. Io voglio seguire i miei sogni.- concluse lei accarezzando il viso del padre. Nonostante fosse sua figlia, rabbrividì sotto al suo tocco.
-Mi prometti che se non ci riuscirai non starai male, me lo prometti piccolo sole?- le chiese il padre. Zara sorrise.
-Io non starò male perché io non fallirò, io sono nata per questo.- concluse lasciandosi cullare dagli abbracci del padre.



"Standing in the hall of fame, and the world's gonna know your name.
'Cause you burn with the brightest flame and the world's gonna know your name and you'll be on the walls of the hall of fame."

Il suono fastidioso della sveglia interruppe il sonno di Zayn. Quest'ultimo mugugnò qualcosa prima di dare un pugno alla sveglia, la quale quasi immediatamente smise di suonare, segno che anche la trentaduesima sveglia era partita.
-Su, c'è l'incontro di boxe oggi.- si fece coraggio lui.
Zayn aveva cominciato a praticare boxe un anno prima per riuscire a sfogare tutti i suoi problemi.
Inutile dirlo che una miriade di persone gli aveva consigliato di smettere: la boxe doveva essere una passione, non un metodo per sfogarsi. Ma inutile dirlo di nuovo, lui non li ascoltava.
Aveva trovato un modo per rilassarsi ed estraniarsi dal mondo, perché smettere?
Sua madre era affetta da una malattia molto grave. Era autistica.
Una persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione. Nonostante i passi avanti nel campo della medicina, attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione.
“Zayn, oggi alle otto in punto al bar della città.” la voce metallica di Robin, amico di box, riempì i timpani del moro. Quest’ultimo capì che il messaggio era probabilmente proveniente dalla segreteria telefonica, così spostò il suo sguardo verso il cellulare.
Erano le 7.25, doveva sbrigarsi o avrebbe tardato.
-Mamma.- Zayn fece ingresso in cucina, baciandole una guancia e chiamandola a mo’ di saluto.
La madre continuò a dondolarsi sulla sedia, con la differenza che questa volta gli sorrise.
-Oggi vado a fare un incontro di boxe, non aspettarmi prima di mezzogiorno.- le disse accarezzandole i capelli. La madre spense il suo sorriso prendendo cautamente la mano del figlio.
C’era una sincronia tra loro. Lui capiva immediatamente ciò che la madre avrebbe voluto dirgli.
-Non preoccuparti, mà. Ti prometto che starò attento, ok?- le chiese accarezzandole la mano.
La madre fece tornare il suo sorriso, per poi continuare a dondolarsi.
7.33, doveva muoversi.



“You could be the greatest, you can be the best. You can be the king kong banging on your chest, you could beat the world. You could beat the war, you could talk to God, go banging on his door, you can throw your hands up. You can be the clock, you can move a mountain, you can break rocks, you can be a master. Don't wait for luck dedicate yourself and you can find yourself.”

-Zara, sei proprio sicura di volerci andare da sola?- il padre continuò a seguirla mentre quest’ultima, con l’aiuto del suo cagnolino Mina, si avviava verso l’uscita della casa.
-Se non mi lasci camminare da sola non ci riuscirò mai, pà. Ormai so di rimanere cieca a vita, però tu non mi aiuti.- sospirò lei sapendo quanto fosse stata dura con le parole, ma se serviva a far capire al padre che lei aveva bisogno di cavarsela da sola, allora erano giuste.
Per l’appunto, questo sospirò. –E va bene, promettimi che sarai prudente e ti lascerai trasportare da Mina fino al centro di danza, tanto ormai lo conosce a memoria.- ridacchiò il padre. Zara annuì, lisciandogli un bacio sulla guancia per poi dare una carezza a Mina, la quale iniziò a trasportare la ragazza.
-Ci vediamo a mezzogiorno!- urlò quest’ultima alzando la mano.
-Ciao, piccolo sole.- le urlò invece lui, sospirando prima di chiudersi la porta alle spalle.
Era preoccupato, sì, ma sapeva benissimo che Mina era una cagnolina sulla quale porre tutto il suo affidamento.



“You could be the greatest, you can be the best. You can be the king kong banging on your chest, you could beat the world. You could beat the war, you could talk to God, go banging on his door, you can throw your hands up. You can be the clock, you can move a mountain, you can break rocks, you can be a master. Don't wait for luck dedicate yourself and you can find yourself.”

-Io vado, mà.- il moro lasciò un ultimo bacio sulla guancia della madre, prima di correre fuori.
Erano le 8.05 e lui era già in ritardo. Prima di iniziare a correre verso il centro gettò l’immondizia, poi iniziò a velocizzare il suo passo.
Sapeva benissimo che quella mattina sarebbe stata faticosa. Insomma, doveva battersi con uno dei più forti del corso, e come se non bastasse anche di un anno avanti a lui.
Ma lui si sentiva forte. Sentiva di avere abbastanza adrenalina per sfondarlo e ridurlo in poltiglia.
-Attenzione, ragazzaccio!- urlò una signora dopo essere stata colpita da una spallata.
Il moro non si degnò neppure di voltarsi per vedere se avesse fatto davvero male alla signora, ma continuò a correre.
Ormai mancavano solamente una decina di metri, non poteva permettersi interruzioni.
Ma, ovviamente, il destino non era dalla sua parte.
Svoltando l’angolo, andò a scontrarsi contro qualcuno.
Questo qualcuno cadde all’indietro, proprio come Zayn. Appena riaprì gli occhi per vedere contro chi fosse andato, riuscì a vedere un cucciolo di cane correre via mentre ancora aveva un guinzaglio al collo.
-Mina! Mina, dove sei?- la voce soffice di una ragazza arrivò ben chiara alle orecchie di Zayn.
Quest’ultimo si mise seduto a terra, osservando la ragazza alzata e che si manteneva contro il muro.
-Oddio..- sussurrò ancora lei, portandosi la mano tra i capelli.
Quando la ragazza voltò il suo viso verso destra, Zayn la riconobbe.
Zara Donnet, la ballerina cieca.
Un senso di colpa gli invase il petto sapendo che non avrebbe potuto fermarsi lì, doveva correre all’incontro immediatamente.
Si rialzò cercando di non fare alcun rumore, e prese a camminare silenziosamente.
Proprio quando stava finalmente per andarsene, dei singhiozzi lo fermarono.
-Come farò ora?- sentì ancora la voce di Zara e voltandosi, la trovò seduta a terra con le mani nei capelli che continuava a singhiozzare.
Divorato dai sensi di colpa Zayn si ritrovò a scegliere tra due cose: fermarsi cinque minuti ed aiutare Zara ad andare dove doveva andare o correre via ed arrivare al centro in orario.
Prima che riuscisse a trovare una risposta, la voce ovattata di Zara gli ricolpì i timpani:
-Se non arriverò in tempo al centro non potrò fare nessuna audizione. Maledizione la mia vista e maledizione me che quel giorno dovevo andare in banca!- urlò lei.
Strano a dirsi, ma nessun passante era colpito dalle sue parole, proprio come nessuno si era degnato di fermarsi. Fu allora che Zayn, colpito dalle sue parole si avvicinò a lei.
-Ciao, Zara.- sussurrò alla ragazza.
Quest’ultima sembrò fermare i suoi singhiozzi. Alzò il suo capo verso l’alto, senza però nessun successo.
Lei continuava a non vedere comunque, ma quella voce era così soffice e vellutata che sembrava provenire da un essere perfetto.



“You could go the distance, you could run the mile. You could walk straight through hell with a smile. You could be the hero, you could get the gold. Breaking all the records that thought never could be broke. Do it for your people, do it for your pride. Never gonna know if you never even try.”

Zara sentì una voce solleticarle le orecchie. Non riconosceva quella voce, quindi probabilmente non ci aveva mai parlato.
Tutti in città la conoscevano ormai. Tutti la soprannominavano “la ballerina cieca” il che era una cosa positiva per lei, ma negativa per la sua autostima.
Voleva essere conosciuta perché una brava interprete del ballo, non perché non era vedente.
-Chi sei?- rispose lei.
Sentì un sospiro leggero prima di rabbrividire sotto il tocco del ragazzo. Lui le stava asciugando una lacrima.
-Sono Zayn, piacere.- rispose e Zara poté giurare di averlo sentito sorridere. –Scusami, ma sono stato io a venirti addosso. Il tuo cane è scappato ed io..- lui cominciò ad andare nel panico, ma quando notò un sorriso comparire sul viso di Zara, si tranquillizzò. –Mi dispiace.- si limitò a dire lui.
-Ho sentito che devi andare ad un centro, per caso è quello accanto a un bar chiamato ‘Sunny day’?- chiese lui prendendole la mano ed aiutandola ad alzarsi.
Lei sorrise, annuendo. –Sì, ma se non mi sbrigo arriverò in ritardo e niente audizioni.- sospirò lei.
-Io posso accompagnarti, insomma.. anch’io devo andare lì.- disse lui.
-Balli?- chiese la ragazza sorpresa. –No, no, no.- ridacchiò Zayn.
-Faccio boxe nella sala accanto alla vostra. Io ballerino? E’ come dire che Robert Pattinson con il nuovo taglio stia bene.- rise lui.
Vide il sorriso di Zara spegnersi e solo all’ora si rese conto del senso della sua frase.
Zara era cieca da nove mesi e mezzo, quindi probabilmente non sapeva com’era l’attore con il nuovo taglio. –Scusami.- si limitò a dirle, vedendo ricomparire il suo sorriso.
-Non preoccuparti. Allora, andiamo?- chiese lei entusiasta.
Zayn annuì. –Andiamo, Zara.- rispose prima di prenderle la mano ed iniziare a correre.



“You could go the distance, you could run the mile. You could walk straight through hell with a smile. You could be the hero, you could get the gold. Breaking all the records that thought never could be broke. Do it for your people, do it for your pride. Never gonna know if you never even try.”

Zayn continuava a fissarla mentre correva tenendogli la mano.
Com’era possibile avere tutta quella forza dopo quello che le era successo?
Probabilmente anche lei sfogava le sua frustrazioni sulla danza, chi lo sa. Probabilmente nonostante fossero così diversi, qualcosa in comune ce l’avevano.
-Dove siamo?- ancora una volta la sua voce lo risvegliò.
-Siamo quasi arrivati.- rispose per poi riprendere a fissarla.
Zara aveva dei capelli lunghissimi e rossi, di un rosso chiaro che tendeva al castano.
Aveva un corpo esile e delle curve poco accentuate, però aveva quel non so ché che attraeva; forse le sue labbra rosse e carnose, forse il suo naso all’insù, forse i suoi occhi verde prato e forse semplicemente la sua forza.
-Siamo arrivati.- esclamò Zayn fermandosi davanti all’entrata mentre, con le mani poggiate sulle ginocchia, inspirava forzatamente per prendere più aria possibile.
Cosa strana, invece, Zara inspirava perfettamente. Probabilmente era abituata a tutta quella corsa, o probabilmente era lui che era troppo floscio.
-Mi porti nella mia sala? Se vuoi. Se no posso arrivarci da sola.- chiese lei leggermente imbarazzata. Risultava imbarazzata quando era obbligata a chiedere dei favori a gente che nemmeno conosceva bene, però sentiva che di Zayn poteva fidarsi. 
-Ovviamente.- rispose lui prendendole di nuovo la mano ed avviandosi verso la porta della sala da ballo. Lasciò un lieve bacio sulla guancia di Zara, prima di congedarsi:
-Mezzogiorno qui davanti, ok?- chiese Zayn. Lei annuì sorridente mentre dentro era leggermente spaventata da cosa sarebbe successo una volta entrata.
Zayn le sorrise per poi voltarsi ed avviarsi verso la porta di fronte.
-Ah, Zayn..- la voce di Zara lo interruppe –Grazie e in bocca al lupo.- gli disse prima di aprire la porta ed entrare.
-Che crepi questo lupo.- sussurrò Zayn sorridendo, per poi fare la stessa identica cosa.
Entrare e lasciarsi fuori da quella porta tutte le preoccupazioni. Tutto.

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Aloha lettrici belle. sdkjg
Sì, sono proprio io. La vostra Martina di 'Took a month boy, to steal my heart.
Siccome su quella FF manca solamente l'epilogo *cry*, ho deciso di scrivere questa mini ff che probabilmente durerà 5 capitoli, massimo.
L'idea mi era venuta inizialmente come one-shot, poi però siccome ho notato che veniva troppo lunga ho deciso di farci una piccola ff.

Spero che l'idea vi piace anche perché è molto diversa dalla trama della ff precedente.
Quindi mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, Martina.
Per chi già segue la mia altra FF sappiate che ci sentiremo il 15/02/13 con l'epilogo. :') 

ps: vi lascio con una gif della nostra bellissima Zara!

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