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Autore: Kaileen_FF    06/09/2007    4 recensioni
Grifondoro vs Serpeverde, ormai le sfide tra le due Casate sono all'ordine del giorno. Ma se fosse una Grifona in particolare a lanciare la sfida, raccolta da una bionda Serpe... La nostra bella Hermione si ritroverà a scontare una, alquanto strana, punizione con il Principe di Serpeverde, nientemeno che Draco Malfoy... Momentaneamente sospesa
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Hermione, Granger, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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cap 4

Capitolo IV

(S)Toccata e fuga a Mezzanotte

 

Mancavano due ore alla fatidica sfida tra Grifondoro e Serpeverde e, all’interno del dormitorio femminile rosso e oro, il caos la faceva da padrone: i due migliori amici dell’intrepida Regina se ne stavano sdraiati sul pavimento disegnando complicati e impossibili strategie elargendo i loro “alquanto” indispensabili consigli su come affrontare il duello; le compagne di camera della riccia, Lavanda e Calì, minacciavano di strapparsi i capelli a vicenda nell’intento di decidere l’abbigliamento adatto, scegliendo tra la miriade di mini-vestitini sparsi sui letti; Ginny Weasley, imprecando di tanto in tanto per la stupidità ora del suo ragazzo e del fratello ora per le ragazze sopracitate, continuava a chiedere all’amica dove avrebbe trovato una spada e, soprattutto, come avrebbe imparato ad usarla in meno di un’ora.

“BASTA! Smettetela subito! ZITTI!”

La voce di Hermione Jane Granger, in quel momento tutto fuorché dolce e comprensiva, sovrastò l’enorme confusione in cui si trovava la sua povera camera da letto.

“Harry, Ron, grazie per il vostro aiuto, ma credo di sapermela cavare meglio di voi con una spada in mano…”, ad un “ma” sussurrato, i due vennero subito messi a tacere dall’amica con una sola fulminante occhiata.

Hermione, fino a pochi minuti prima stava cercando di rilassarsi ma, nonostante la musica dell’mp3 e la porta in legno massiccio sigillata, le voci dei suoi compagni erano riuscite a farle venire i nervi a fior di pelle.

“Senti, Herm! Secondo te è meglio la mini rossa con il top blu elettrico o gli short bianchi con al maglia arancione? Perché, vedi, l’ho detto a Calì che era meglio al mini ma…” Lavanda Brown, la fidanzata_ancora_per_poco_ di Ronald Weasley, stava elencando gli innumerevoli motivi per cui Lei, Hermione Granger, diligente studentessa di Grifondoro, dovesse indossare dei minuscoli pezzi di stoffa con colori orribili.

“Lav, ascolta: se IO vado vestita così al duello, duro sì e no cinque minuti. Non che non apprezzi il tuo aiuto, ma ho già deciso cosa indossare”.

Che non si dicesse che la Grifona fosse maleducata, ma in quel momento il suo tono lasciava dedurre un solo messaggio: “Parla di nuovo e ti Schianto!”

“Ma davvero, Herm?! E cosa ti metti di bello? Dai, facci vedere così decidiamo come truccarti!” chiesero le compagne di stanza, con un tono da bimbe in attesa dei biscotti, incuranti dei lampi inceneritori provenienti dagli occhi d’oro dell’amica.

“Questi” rispose secca Hermione indicando se stessa: portava una semplice camicetta bianca a maniche lunghe, dei pantaloni stretti beige, che si infilavano dentro ad un paio di stivali marrone scuro, “… E non ho intenzione di truccarmi o di mettermi delle cose orrende in testa, la mia coda alta andrà più che bene!”

“Ma, Herm… Il tuo avversario sarà certamente un ragazzo… Dovresti puntare sul fascino…” le due, quella sera, sembravano decise a fare la fine che sarebbe dovuta toccare a Harry Potter ma, per loro fortuna, un’altra ingenua ragazzina dai fulvi capelli, sembrava decisa a rischiare l’Avada Kedavra al posto loro.

“Mione, ho trovato! Potresti rubarne una dalla Sala d’Armi prima della sfida, così no…”

“NO, Ginny! Non ho bisogno di rubare una spada, te lo devo dire in greco?!”

Hermione stava davvero vedendo il limite della sua, non più infinita, pazienza spandersi come sabbia al vento, ad ogni voce stridula percepita dalle sue orecchie.

“Ma, Herm… Come farai? Malfoy ha detto…” Ronald_Stupido_Weasley aveva l’innata capacità di fare osservazioni talmente idiote, da far invidia a Tiger e Goyle.

“Combatterò con una spada… Ovvio…” tenendo a bada l’istinto omicida nel qual caso qualcuno avesse osato di nuovo proferir parola, aprì il primo cassetto dell’armadio e ne estrasse un involto di velluto blu, scostò i lembi di stoffa e alla vista del suo contenuto la stanza si riempì di “Oh!” meravigliati.

“È un cimelio di famiglia…” spiegò la ragazza mentre, con un gesto fluido e semplice, si rigirava la splendida spada tra le mani, fece scorrere un palmo su tutta la lunghezza della lama, in una lenta carezza, fermandosi sull’elsa, mostrando uno splendido zaffiro intagliato a forma di rosa.

“Questo è lo stemma della mia famiglia… Uno dei miei avi era un conte…” continuò mostrando agli amici la preziosa pietra.

“Sì, Harry, la so usare, anche piuttosto bene a detta del mio insegnante di scherma” continuò anticipando il moro che era rimasto, per l’ennesima volta, stupito dalla sua migliore amica.

“Ora, se sareste così gentili da lasciarmi da sola per un po’… Ginny, vieni a chiamarmi alle dieci e mezza, grazie…” in un velato ordine la Grifondoro aveva praticamente cacciato tutti fuori dalla stanza; dopo aver spalancato le finestre, incurante dell’aria gelida di dicembre, aver lasciato la stanza nell’oscurità, si lasciò cadere sul letto e qualche minuto dopo chiuse gli occhi per cercare di calmare i suoi nervi prima della sfida.

Nei sotterranei, intanto, Draco Malfoy, appena uscito dalla vasca da bagno, si stava vestendo davanti allo specchio, alzò lo sguardo verso al sua immagine riflessa: un angelo dall’anima nera, così lo avevano descritto le ragazze che si alternavano nella sua camera. Agli occhi di uno sconosciuto il Principe di Serpeverde si presentava come un aitante diciassettenne, alto, dai muscoli ben delineati da anni di allenamenti e pelle di candido alabastro, che si intravedeva dall’ampio petto lasciato scoperto dalla camicia di pregiata seta nera, stesso colore dei pantaloni: bello, elegante e Purosangue, in sua parola un Malfoy. Lunghi capelli, simili a fili d’oro bianco, spettinati dalle lunghe dita affusolate da violinista in un gesto dannatamente semplice quanto provocante, accarezzavano il pallido viso, quasi angelico per via di quegli occhi grigi, sulle tonalità del mare in tempesta, profondi e impenetrabili; labbra rosee e perfette completavano quel capolavoro angelico, capaci di far perdere la testa ad ogni essere femminile nelle vicinanze, sapevano anche ferire come il più letale dei serpenti.

Lui, Draco Lucius Malfoy, poteva avere tutto e tutti, tranne lei, la sua bella e intoccabile nemesi, la Regina di Grifondoro e dal Paradiso, quasi sorrise pensando che, con quel completo nero da angelo dannato, anche lei sarebbe caduta vittima di Lui, del suo Peccato.

Prese la spada di suo padre, appoggiata sul letto, tirando qualche fendente all’aria per sciogliere i muscoli: tanto bella quanto mortale, quella lunga lama d’acciaio sembrava un prolungamento del suo corpo, unita ad esso con un’elsa finemente lavorata a forma si serpente con due smeraldi al posto degli occhi.

Nella Sala d’Armi del castello vi era radunata una buona parte del settimo anno di Grifondoro e Serpeverde, che attendeva impaziente lo svolgersi dell’imminente duello. Pochi minuti prima delle undici, Harry Potter si alzò, interrompendo il continuo brusio concitato degli spettatori e, portatosi al centro della stanza, venne raggiunto da Malfoy.

“Draco_Furetto_Malfoy per Serpeverde…Sai che novità!” celiò il moro all’indirizzo dei Grifoni, scatenandone l’ilarità.

“Harry_San_Sopravvissuto_Potter per i Grifondoro… Non me lo aspettavo!” lo scimmiottò il biondino, facendo a sua volta ridere i compagni di Casa.

“Errato, Malfoy, non affronterai me… Comunque, prima le condizioni: se vinciamo lascerete perdere gli insulti fino a Capodanno…” continuò Harry con tono deciso.

“Se perdete…” lo interruppe Malfoy “…Cosa alquanto certa, ci farete da schiavetti… Ora dov’è il mio sfidante?!” terminò impaziente la Serpe.

In risposta ebbe le risatine dei Grifoni e gli undici rintocchi del campanile del maniero, poi gli si presentò d’innanzi una figura poco più bassa di lui, avvolta in un mantello nero.

“Non è corretto celare il proprio volto sotto al cappuccio… Non eravate voi quelli coraggiosi e leali?! Hai forse paura?” ghignò Draco, provocando il suo sfidante, che restò impassibile.

“Malfoy, Malfoy, Malfoy… Non è che provi a provocarmi solo perché sei tu ad avere paura?”

Una dolce voce flautata, appena velata con una nota di ironico rimprovero, raggiunse il biondo che, sorpreso, rise sguaiatamente.

“Voi, avete scelto una ragazzina?! E sentiamo, dolce fanciulla, come pensi di riuscire a sconfiggermi?” chiese tra una risata e l’altra, sfoderando il suo solito sorriso da seduttore.

“Tra poco sarò tutto fuorché dolce, Malferret!” replicò la misteriosa figura in nero, estraendo da sotto il mantello, con fare quasi teatrale, una lunga spada d’argento.

“Uh! Che paura! La gattina ha tirato fuori gli artigli… Ma non lo sai che il veleno della serpe è molto più letale?!” rispose Draco, celando la sua sorpresa dietro al solita maschera di ghiaccio e, con un fendente preciso, strappò la chiusura del mantello che si accasciò al suolo, rivelando una cascata di riccioli caramellati, due occhi d’oro fuso e un ghigno da fare invidia al suo.

“Sorpreso?!” domandò Hermione, dirigendo la lama verso il bel biondo.

“Un po’! Ma, Granger, hai già perso!” rispose lui parando e attaccando di nuovo.

Il colpo sembrò andare  a segno, poiché al ragazza si piegò a terra, ma appena Draco ebbe abbassato la guardia, mirò al suo bel faccino, disegnando un sottile taglio rosso sangue sulla guancia nivea.

“Mossa sbagliata, Mezzosangue!” disse lui facendo saltare qualche bottone dalla camicetta della ragazza che, mostrando una generosa porzione di decoltè, passò al contrattacco, portandosi a pochi centimetri dal viso di lui.

“Però ci sai fare, te lo concedo” soffiò Draco divertito, prima di allontanarsi per parare un affondo di Hermione.

Per mezz’ora continuarono quella sinuosa danza fatta di spade che cozzavano l’una contro l’altra, velocissime, avvicinando i corpi accaldati dei due giovani che si sfioravano in una continua sensuale carezza, scambiandosi sguardi infuocati, in una muta provocazione e sottile malizia.

Con una stoccata, Draco disarmò la ragazza, ormai allo stremo, cingendole la vita con una mano e passandole la lama poco sotto la gola.

“Sei mia, Granger!” sibilò contro il suo orecchio.

“Mai sottovalutare l’avversario, Malfoy!” rispose divertita lei, estraendo un pugnale dallo stivale e puntandolo al fianco del ragazzo.

Si separarono l’uno dall’altra, Hermione andò a riprendere la spada, cercando di recuperare un po’ di forze, scoccò un’occhiata a Draco: il torace avvolto dalla camicia nera si alzava e abbassava in modo irregolare, gocce di sudore gli imperlavano la fronte rendendo umidi i suoi capelli spettinati, il viso graffiato e di un rosa acceso per lo sforzo.

“Ammettilo, è Eros in persona!” stupido istinto, proprio adesso dovevi farti sentire?

“Herm, parliamo di Malfoy!” la ammonì la sua parte razionale.

“Stanca, Granger?!” chiese Draco, notando che anche lei aveva il viso accaldato, le labbra schiuse anelanti di ossigeno e la candida camicia strappata e colorata di rosso in più punti.

“Per niente, D... Malfoy!” rispose lei, malcelando al sua stanchezza.

“Sì, è per questo che lo stavi chiamando per nome!” si tranquillizzò la sua coscienza.

Ripresero il duello, fino a che, attorno a mezzanotte, un rumore di passi affrettati li interruppe; i loro compagni, che stavano osservando rapiti la passione che legava ogni loro movimento, non si erano accorti di nulla.

“Cavolo, è Gazza! Forza, muoviamoci! Fuori di qui, se ci becca siamo finiti!”

Com’era quella frase? Ah, sì: mantenete la calma!

Facile a dirsi, ma quando un vecchiaccio con il suo sacco di pulci significavano solo una cosa, ovvero l’espulsione immediata, la calma andava a farsi un bel viaggetto ai Carabi! Ragazzi e ragazze si accalcarono all’uscita, spintonandosi per darsela a gambe verso i rispettivi dormitori.

Una parola risuonò nella testa di Hermione: “ESPULSIONE”, il suo cervello si mise in moto per cercare un’altra via di fuga e, senza pensarci due volte, afferrò il bel biondo per la camicia e si infilò in uno stretto passaggio dietro ad un’armatura.

Dopo una corsa per tutto il cunicolo sbucarono in un corridoio fiocamente illuminato, si appoggiarono al muro per riprendere fiato ma, un istante dopo, un miagolio li costrinse a riprendere la loro corsa; si rifugiarono in un’aula in disuso e, una volta dentro, si lasciarono cadere sfiniti tra banchi impolverati, convinti di aver seminato Mastro Gazza e la sua fida gatta Mrs Purr.

Hermione, ignorando bellamente le possibili proteste di Malfoy, appena riuscì a reggersi in piedi, prese entrambe le spade e, dopo averle riposte nella sacca di velluto, le nascose in un armadietto, sigillandolo per evitare che qualcuno trafugasse quei  piccolo tesori.

“Non possiamo andare in giro a quest’ora con una spada in mano… E tu, di certo, non puoi tornare nei sotterranei conciato così… Pensa se ti incontrasse Piton…” sussurrò, dopo essersi seduta vicino a Draco.

Gli prese una mano graffiata tra le sue, aspettandosi che il ragazzo la ritirasse con al solita aria disgustata, ma stranamente non lo fece,anzi, si lasciò curare le ferite più profonde da Hermione.

La ragazza finì di medicare il taglio che aveva inferto a Draco sulla guancia, con un sorrisino di vittoria sul volto, quando venne bruscamente interrotta da una viscida voce.

“Bene, bene, bene! Chi abbiamo qui?!”

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Allora... paiciuto? Spero di sì... Visto che ho messo una bella descrizione da urlo del mio del Draco?!

Stasera sono di poche parole... sono le 23.31 e ho un gran sonno... Quindi passo ai ringraziamenti:

Wolly: scusa, non volevo generalizzare, mi sono fatta perdonare con questo capitolo? Per il duello, mi sembrava troppo ovvio uno con la magia...La casa di Slazar la gloria l'ha avuta all'inizio della storia... per par condicio dovevo far splendere un po' la casa di Godric, no?! Grazie per i compliemnti! Un bacio! 
Argentey: spero non ti abbia delusa questo capitolo... Non sai che ridere che ho fatto mentre lo scrivevo! Grazie!
Veronica92: garzieeeeeeeeeeeeeeeeeee!
HermyKitty:  anche a te: grazie tanto!  Si vede che non sono di molte parole, oggi.
8marta8: si corpo a corpo... bell'idea... ci penserò! hihi! Grazie.
AqUa PrInCeSs: allora, piaciuto? visto acnhe qui abbiamo gli angioletti e i divoletti a consgliare i nostri amici!
Shavanna:  sarò un po' lenta di comprendonio e anche un po' assonnata... Ma penso che la FF non ti entusiasmi molto... Spero che questo cap ti sia piaciuto! 
vivian_black: grazie!
DamaArwen88:  graze mille...

Un bacione a tutti

Francy



   
 
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