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Autore: Sachi93    18/02/2013    3 recensioni
"Come aveva fatto ad andare a letto insieme all'amore della sua vita, questo non lo sapeva nemmeno Sacro Romano Impero.
O per meglio dire, se lo ricordava eccome, ma il suo cervello ancora non connetteva bene le informazioni.
Tutta colpa di quel forte mal di testa che lo martellava!
Si era svegliato abbracciato al corpo nudo di Italia e quasi non gli veniva dall'emozione un' emorragia nasale mortale .
Forse era stato il vino che avevano bevuto quella sera. "
Dopo una meravigliosa serata, Sacro Romano Impero deve tornare a combattere, lasciando Italia di nuovo da sola, ma con una dolce emozione a tenergli compagnia, il ragazzo dovrà tornare per mantenere la sua promessa.
Eppure sembra che la storia voglia separali di nuovo!
Sacro Romano Impero x Fem. Italia del Nord.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sacro Romano Impero
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Irrimediabilmente Sacro Romano Impero cadde.
Kostantine Karl Ludger Beilshmidt, ecco cosa rimaneva del suo lungo, pomposo, effimera "confederazione" di stati, soltanto tre nomi e un cognome che lo rendeva parte della numerosa famiglia germanica.
In fondo, per tutto quel tempo, cosa aveva preteso, un' unità!
Con una crisi in atto era quello che serviva per riprendersi.
Eppure tutti quei micro stati, che lo costituivano, si erano rivoltati contro di lui al suono di quella nobile parola.
L'unico che lo aveva aiutato era Prussia.
Decisamente fu una bella disfatta per tutti quanti.
Così,  arrancava in mezzo ai rottami dei carri armati, camminando tra i corpi smembrati dei suoi soldati, saltando le pozzanghere di fango, alla ricerca dell'alleato.
Era coperto di ferite sanguinanti, mentre gravi e profonde ustioni sfiguravano quello che un tempo poteva definirsi un viso o un corpo.
Come avrebbe fatto la sua amata a non inorridire davanti al mostro che era diventato.
In quella fottuta guerra, nessuna delle due fazioni aveva vinto. Gli stati vassalli anche se aiutati erano deboli, ma abbastanza forti da tener testa per tre interi mesi ai due, e quelli, anche se militarmente forti,  erano economicamente a secco.
Sinceramente non avevano intenzione di chiedere prestiti alla Russia.
 
Dopo due guerre passate e una lenta ripresa, il mondo non si aspettava che nel mezzo dell'europa potesse accendersi una nuova guerra.
Bhe, avevano fatto male i calcoli.
E in tutto ciò molte nazioni europee avevano colto l'occasione per cancellarlo dalle mappe.
Una nazione troppo scomoda agli occhi di molti.
Quindi quella guerra unitaria era stata una disastrosa disfatta.
Nessuno degli stati vassalli era sopravvissuto e lui, che un tempo  li controllava, a stento riusciva a camminare ed avere le forze per continuare.
Kostantine inciampò in un corpo mezzo svenuto, rantolando dal dolore.
Almeno aveva ritrovato Prussia, mezzo svenuto e illeso, constatò il teutonico, guardando chi aveva calpestato, così si accasciò accanto a lui.
L'unica nazione che non aveva partecipato era l'Italia, decisamente troppo debole militarmente ed economicamente per partecipare, pertanto sia Felicia che Romano avevano dichiaro la neutralità.
Anche se gli altri stati europei avevano tentato di portarli dalla loro parte, i due italiani erano stati irremovibili.
Per fortuna Felicia e Romano avevano avuto la loro unità secoli prima, quindi la sua amata era al sicuro.
Poi come poteva una donna incinta combattere, questo pensiero non era mai passato nemmeno nella testa di Kostantine, per questo non li aveva chiamati come alleati.
Troppo pericoloso per le due persone che più  amava troppo al mondo.
 
Nove mesi erano passati.
Come aveva corso veloce il tempo.
Quei sei mesi, prima della guerra,  erano stati  meravigliosi in compagnia della sua donna e del loro bambino.
Ogni giorno vedeva quella pancia crescere sempre di più, una gioia per le sue pupille.
Quella vita lo aveva decisamente rinnovato.
Quale esaltante felicità lo pervadeva, mentre sentiva i battiti del cuore di suo figlio, oppure quando percepiva quei piccoli calcetti che dava alla mamma.
Kostantine aveva pensato a tutto, con l'unità del suo paese avrebbe assicurato un futuro sicuro a suo figlio e alla sua promessa sposa.
Il bambino che sarebbe nato,  sarebbe stata una nuova nazione e come tale avrebbe trovato il suo posto nel mondo, cosa che in quei anni non era possibile.
Così l'unica possibilità era dividere in tre regioni fondamentali il territorio germanico,  fra lui, suo figlio e Gilbert, ovvero l'ovest, il sud e l'est.
Ma nessuno di quei imbecilli dei suoi fratelli minori, lo aveva voluto ascoltare, nessuno aveva voluto rinunciare a suoi privilegi di effimero stato-vassallo, per essere uniti.
Solo una persona in mezzo a quella marmaglia aveva approvato la sua scelta, per lo meno su suo fratello Gilbert, Sacro Romano Impero aveva potuto contare.
E Felicia?
Lei aveva riposto un' incrollabile  fiducia e speranza in lui, nelle sue capacità, nella sua forza, lei era con lui, anche se Romano era decisamente contrario.
Felicia e Kostantine avrebbero voluto sposarsi sia come nazioni, che come persone.
Ma con la guerra i loro progetti erano sfumati, e Kostantine non aveva potuto coronare i loro sogni.
E dire che lui avrebbe voluto creare quell'unione nel modo più pacifico possibile, ed invece, guardando il fumoso paesaggio davanti a lui, la nazione aveva fallito su tutti i fronti.
Decisamente una bella sfortuna la sua.
Come sarebbe potuto tornare da lei con un nulla di fatto.
E il bambino?
Cosa ne sarebbe stato del bambino?
L'amore incondizionato della madre non sarebbe stato sufficiente a proteggerlo dalla bramosia di potere degli altri.
Era stato decisamente imprudente da parte sua lasciarsi trasportare dai sogni di gloria e di una futura felicità.
Avrebbe dovuto pensarci prima.
Infatti avrebbe...
 
Kostantine assestò un bel calcio al fondo schiena del fratello:"Prussia! Svegliati!"
"Dannazione che male, non c'era bisogno di fare così!"
Gilbert si alzò lentamente e barcollando, guardò lo sfacelo che li circondava e poi posò lo sguardo su Sacro Romano Impero, ridotto peggio di quanto avesse mai immaginato, che teneva sconfortato la testa fra le mani.
"Allora Kostantine cosa intendi fare, perché così conciato non otterrai un granché!"
"Credi che non lo sappia!"
"Allora hai già pianificato qualcosa, perché fino a prova contraria pur avendoli sconfitti, abbiamo preso una bella batosta."
"Non lo so ancora Gil. Probabilmente tutti ci crederanno già morti."
"Questo è probabile bruder, magari potresti approfittarne!"
"In che senso?"
 
 
Nel mezzo della battaglia, Sacro Romano Impero si era gettato nella mischia e di lì a poco Prussia aveva perso le sue tracce.
Questi era la versione dei fatti che girava per mezza Europa.
Semplice, corta e plausibile, eppure suonava estremamente falsa nella bocca e nelle orecchie di Italia.
Non poteva semplicemente credere a quelle parole.
Insomma, lui era Sacro Romano Impero, colui che aveva superato immani difficoltà, certo in passato aveva subito gravi perdite territoriali ma era sempre tornato, sempre.
Lui aveva promesso di sposarla, di creare una grande e bellissima famiglia.
E ora.
Le sembrava impossibile pensare ad un futuro senza di lui.
Il loro bambino non avrebbe mai avuto un padre da ammirare, non avrebbe più potuto avere una figura paterna che lo amasse, lo confortasse e lo proteggesse.
E così stringendo disperatamente la camicia di Romano, cercando un qualche conforto, Felicia sfogava tutto il suo dolore, in quelle stesse lacrime calde che una volta avevano bagnato di felicità il petto del suo amato.
 
 
 
 
 
Salve ragazzi, ecco a voi un nuovo capitolo!
Si diciamo è un tantino triste devo ammetterlo, ma ha un suo fine!
Allora ho usato i tre nomi che mi hanno suggerito tre recensori, (anche se per comodità ho utilizzato solo il primo), perché erano molto carini e mi dispiaceva non usarli e poi rendono più figo Sacro
Romano Impero, quindi dedico questo capitolo a Sweet Witch, Malice e MikuSama, che hanno avuto il coraggio di recensire questo cosare di mio cervello.
E sopratutto lo dedico a mia madre, che mi incoraggia ogni volta a scrivere e che con la sua calata romana dice: "Ao, qua scrivete storie che so' mejo de biutiful!" (ho scritto testuali parole).
E ragazzi vi chiedo un grande favore, mi piacerebbe conoscere le vostre idee sul nome del bambino di Felicia e Kostantine e che ne dite secondo voi sarà maschio o femmina?
Bhe, detto questo spero che la storia vi sia piaciuta!
Alla prossima con un nuovo capitolo!
Un caloroso saluto a tutti
Sachi93
 
  
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