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Autore: game over_    19/02/2013    21 recensioni
Tratto dalla storia:
-Devi andartene.- mormorò allontanandosi da me.
-..No, Perchè?- chiesi guardandolo sfuggirmi, come aveva sempre fatto.
Fece un ghigno, un ghigno di disprezzo, poi me lo ritrovai di fronte, incatenata tra le sue braccia. -E se decidessi di ucciderti? Potrei farlo da un momento all'altro.- disse poi, avvicinando le sue labbra al mio collo. Il cuore batteva forte, le mani sudavano. E non avevo paura. Era la vicinanza con lui a farmi questo effetto.
-Non lo faresti mai Harry. Non l'hai fatto la prima volta, non lo farai nemmeno adesso.- sputai respirando a fatica.
Sembrò spiazzato, ma aveva la risposta pronta. -Allora perchè sei agitata?-
-Perchè sono incondizionatamente innamorata di un vampiro.- dissi guardandolo. Alzò lo sguardo verso di me, stupito. E fu in quel momento che capii cosa realmente provavo.
--
Bene, ci tengo a precisare che non è roba copiata da Twilight, New Moon o quello che è.. E' tutto inventato da me, se non qualche frase che mi piace della saga, lol.
Beh, hope u like iit! :D
-Kisses
Genere: Fantasy, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo.
 


Con una velocità impressionante mi spogliai dei miei vestiti e mi infilai nella doccia.
Girai la manovella istintivamente verso sisnistra, spettandomi della rilassante acqua calda.
L'acqua cominciò a scendere velocemente bagnando tutto il mio petto fino alle cosce. 
Mi sentivo semplicemente bagnata.
Mi tirai i ciuffi dei capelli ancora asciutti al'indietro , guardando l'acqua scorrere sul mio corpo.
Non riuscivo a sentire nessuna sensazione che mi facesse capire di che grado fosse l'acqua.
Tirai le tendine della doccia, rischiando di far cadere tutto per la durezza con la quale feci il tutto e dopo essermi accertata che nulla mi sarebbe caduto addosso, ritornai con lo sguardo sulla manovella. 
Era esattamente sull'opzione "calda". 
Avvicinai il braccio all'acqua, facendola scorrere sul mio avanbraccio e gomito.
Freddo,caldo,piacevole,odioso. Non ruscivo a percepire niente.
Portai gli occhi al soffitto, vedendo un'intensa nube di vapore aggirarsi nel bagno. 
Non riuscivo a capacitarmi però di non poter sentire niente se non qualcosa di bagnato passarmi rulla pelle. 
Spostai la manovella dalla parte opposta e quindi aspettando che l'acqua diventasse fredda.
D'un tratto la temperatura nel bagno cambiò, e sentii come mille e mille aghi infilzare la mia pelle. Mi spostai repentinamente, rischiando di finire fuori dalla doccia e guardando quella sostanza liquida e trasparente andare a finire dentro il buco della doccia. 
Aggrottai le sopracciglia.
Non capivo.
Perchè l'acqua calda non aveva avuro nessun effetto sulla mia nuova pelle, ed invece quella fredda si?
Io ero una vampira.
D'un tratto cominciarono a scorrermi per la mente le immagini di quelle ultime due esettimane passate a casa dei ragazzi.
Mi poggiai con la schiena sulla parete, altrettanto fredda che mi fece scorrere un brivido per tutta la schiena.  
Mi passai una mano tra i capelli ricordandomi di come tutto era iniztato.
 
 
Dopo il bacio con Zayn, quella sera, non avevo capito più nulla.
La mente era rimasta tutto il tempo a rivivere le immagini di me e Zayn che ci baciavamo nel letto.
Il suo respiro caldo sulla mia pelle.
Le sue labbra morbide sulle mie.
Le sue mani calde. Troppo calde per essere quelle di un vampiro.
La sua riluttanza quando ci eravamo staccati, e la mia insana voglia di riaverlo.
La faccia di Harry quando ritornò in stanza e la mia magnifica improvvisazione nello scegliere una scusa. 
Era successo tutto così in fretta.
Subito dopo, senza nemmeno ascoltare le suppliche di Harry che mi implorava di dirgli cosa mi aveva riferito il moro, mi fiondai al piano di sopra cercando Zayn per tutte le stanze.
Prima di trovare lui però, mi imbattei in Jane.
-Cos'hai,Jane? Perchè prima piangevi?- le domandai accarezzandole i capelli.
Mi sorrise amaramente, cercando di non lasciar cadere altre lacrime da quegli occhi.
Socchiusi le labbra per parlare ma lei mi anticipò. -So gia tutto.- disse. -Non c'è bisogno che ti giustifichi, nè ti scusi. -
La mia boccaera come paralizzata, come il resto del mio corpo. -Jane, mi dispiac..-
-Nè tanto meno voglio la tua compassione,April.-
Mi staccai da lei di qualche centimetro. -Io,davvero non.. non capisco.- sussurrai guardandola negli occhi.
Erano colmi di dolore. Stanchi. 
-Avevo il sospetto che qualcosa non andasse,dal primo momento quando mi ha invitata ad uscire, prima dell'arrivo di Justin.- 
Per un momento il mio pensiero si fermò su di lui. Erano due giorni che non ci parlavo,che non lo vedevo. Mi sentii vuota.
-Sapevo che era innamorato di te,tutti lo sono.- alzai lo sguardo verso di lei, non capendo le sue parole. Tutti lo sono? Innamorati di me? Se mai era il contrario, era smepre stato il contrario. 
-E sapevo che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato. Louis ha avuto una visione dove vedeva che Zayn ti raccontava tutto e quando sei arrivata a casa sono scoppiata in lacrime. ..Abbiamo rotto.Definitivamente.- mormorò sulla crisi di pianto. 
No un attimo. 
-Louis ha avuto una visione dici? Quindi..Harry lo sapeva.- le gambe comincarono a tremare. Sentivo le palpitazione del cuore accellerare notevolmente. 
Le labbra di Jane si aprirono e restò con il fiato sospeso. Non sicura se sarebbe stato opportuno dirlo o no. 
Poi il suo sguardo si spostò da me alle mie spalle. -Credo che dovrebbe dirtelo lui.- 
Mi voltai di scatto, trovandomi Harry a pochi millimetri di distanza da me. 
Il sorriso che poco prima aveva sulle labbra era scomparso, lasciando spazio ad una mascella contratta e ad un espressione seria. -Tu sapevi?..- la voce mi uscì in un sussurro flebile, spezzato.
Tentò di dire qualcosa ma lo precedetti con prepotenza, tirandogli un pugno sul petto. Sapevo che non si sarebbe fatto male, figuriamoci. Ma ero davvero arrabbiatissima. 
-Tu sapevi che lui era, è innamorato di me e..mi hai baciata davanti a lui!- gli urlai in faccia con gli occhi colmi di lacrime.
Jane dietro di me aveva sceso le scale e si era diretta dai ragazzi. Probabilmente stavano tutti sentendo con le orecchie ben aperte.
-April lui..- 
-No Harry. Non osare dire niente. Sei un fottuto stronzo.-  lo interruppi brustamente, chiudendo gli occhi. Stavo cercando terribilmente di non uscire dagli schemi. Di non urlare come una pazza isterica.
E quando le sue mani mi toccarono i fianchi feci due passi indietro. -Non..mi toccare,Harry.-
Lo fissai negli occhi, erano lucidi. -Dov'è Zayn adesso?- chiesi tranquillamente. Sapevo che mi avrebbe risposto. Io ed Harry non ci eravamo mai arrabbiati veramente, questa forse era la prima volta.
-Seconda porta a sinistra.- indicò una porta bianca appena socchiusa e mi ci avviai con sicurezza. D'un tratto però mi sentii sfiorare il braccio. Sapeva che mi dava fastidio essere presa bruscamente. 
Mi voltai a guardarlo. I miei occhi blu nei suoi verdi. -Scusa.- 
-Ne riparleremo.-
Detto questo mi avviai in stanza di Zayn. Era poggiato alla finestra e guardava fuori. Stava fumando. 
Mi ci avvicinai e parlammo. Parlammo forse per tutta la sera. Fatto sta che non ce ne accorgemmo. Capivo come si sentiva lui. 
Era sempre stato innamorato di me. Ma a me ovviamente piaceva Harry e mi ci ero messa insieme. Per di più ero incinta, da umana. E sarei morta. Zayn non l'avrebbe sopportato.
Zayn,come Harry, come Liam,Niall,Louis e Jane.
Riuscii a far pace con lui, anche se non avevamo mai realmente litgato. Si era solo arrabbiato per il fatto che Harry avesse agito senza preoccuparsi delle conseguenze. E probabilmente, se non si stesse parlando di quella dolcezza di ragazzo\vampiro del quale mi ero pazzamente innamorata, anche io avrei reagito male.
O per lo meno sarei rimasta sconvolta.
Quella sera Louis si offrì di riaccompagnarmi a casa e sotto lo sguardo accusatorio e infuocato di Harry io acettai la gentile proposta.
Infondo, cosa stavo facendo di male?
Due giorni dopo ero completamente distrutta, benchè fossi riuscita a parlare e a chiarire con Justin.
Avevo la testa e il bassoventre doloranti. Le gambe e la schiena lo stesso. 
Insomma,gli stessi identici dolori da parto. 
Vero?
Non parlai, nè chattai, nè tanto meno vidi Harry per due giorni. Forse si stava facendo un'esame di coscienza, forse ero io ad essere troppo orgogliosa da volerlo chiamare e aggiustare le cose, forse ero stata talmente presa dagli avvenimenti che erano successi che mi ero completamente scordata di tutto. 
Ma eliminerei l'ultima opzione. Lui restava il mio pensiero costante.
Ero stesa sul divano, quando sentii bussare alla porta.  Non avevo la forza di alzarmi per vedere chi fosse, e per vedere se valeva la pena aprire la porta, così preferii rimanere stesa sul divano a contorcermi dal dolore e a piangere.
Piangevo da due giorni. 
Dopo poco aprii gli occhi e trovai Harry in piedi, davanti il mio divano. 
Il suo sguardo era duro, ma non appena passò gli occhi sul mio corpo, su come ero ridotta, anche per la posizione scomoda e sofferente, e riportò gli occhi nei mei il suo sguardo si addolcì immediatamente. -Cosa hai fatto?- sussurrò piegandosi sulle ginocchia e portando una mano sulla mia coscia rannicchiata al petto. 
Mi accarezzò la parte, e strizzai gli occhi per evitare che altre lacrime mi solcassero il viso. 
-Cosa vuoi?- domandai ignorando la sua domanda premurosa. Doveva essere una domanda carica di disprezzo e distacco, ma in quel momento avevo bisogno di lui come di nessun'altro. Delle sue carezze, dei suoi baci, dei suoi modi dolci.
Sospirò. -Io e i ragazzi..ecco..vogliamo che tu faccia il test.- 
Mi stupii il fatto che, anche se era un obbligo e non una proposta, nè tantomeno una richiesta, il suo tono era dolce e pacato.
Quasi apprensivo e un po' sofferente.
Non avevamo mai detto che era tutto sicuro. Ma dai sintomi che avvertivo.
Dal mio cambio di umore, dal fatto che fossi particolarmente sensibile. 
Tutti avevano l'interpretato come una gravidanza.
Non lo era. 
Dolorosamente,non lo era. 
-Non ce n'è bisogno.- mormorai tirando su con il naso. Harry corrucciò le sopracciglia.
Mi passai una mano sul naso per evitare di far colare quel liquido appiccicoso che tanto odiavo e gli risposi.
-Ho avuto le mestruazioni,Harry. Non sono incinta. Non c'è nessun bambino.-
Era come se mi avessero dato tante pugnalate al cuore tante quante erano le lettere di quelle frasi. Mi sentivo distrutta.
Il viso di Harry era un miscugio di emozioni che non mi preoccupai nemmeno di decifrare.
Figuriamoci, lui era stato felicissimo di sapere che la sua ragazza non sarebbe morta per un errore.
 
 
L'acqua intanto continuava a scorrere nella doccia.
Decisi di non perdere tempo, così sportai svogliatamente la manovella verso sinistra e mi immersi nell'acqua..come dovevo chiamarla?
Non era fredda,nè calda. Era bagnata.
Cominciai a lavarmi i capelli ed il corpo, tornando dolorosamente con la mente a quei giorni.
 
 
Poi lo vidi sorridere, e questa fu la puù dolorosa,sanguinante,violenta pungalata. -Ma è..-
-Orribile!- sussurrai con la voce rotta, quello che doveva essere un urlo. 
Mi portai le mani alla faccia, coprendo gli occhi e cercando di calmarmi. Lui di tutta risposta mi si fce spazio tra i cusicni del divano e si infilò nella leggera coperta che avevo indosso. 
Mi circondò le spalle con un braccio ed io mi accoccolai sul suo petto, rannicchiando le gambe a quell'alteza, come se potessero aiutarmi a rendermi invisibile. Perchè volevo solo sparire.
Mi baciò dolcemente i capelli raccolti in una disordinata coda e mi accarezzò la spalla sinistra.  L'altra mano invece mi toccò la pancia. 
-Non capisci. Ero pronta a..a prendermi tutte le responsabilità. Avevo già in mente cosa avrei dovuto fare e non fare. Ero pronta a rinunciare a qualsiasi cosa pur di averlo..Io...- lo guardai.
I suoi occhi verdi luminosi erano puntati nei miei. Avevano quel brillio di felicità e di angoscia allo stesso tempo. 
Mi scappò un'altra lacrima, che lui prontamente raccolse con il dorso dell'indice facendolo passare sulla mia guancia rossa. 
-Hey, tranquilla.- sussurrò sui miei capelli. -Avrai il tuo bambino.- 
-Ma io volevo il nostro..- mormorai a bassa voce. Sapevo che Harry mi aveva sentita. Ne ero sicura al cento per cento. Sospirò e continuò a cullarmi dolcemente, aspettando che il mio pianto si calmasse, prima di chiamare i ragazzi e dargli la 'notizia'.
Io intanto ero distrutta in mille pezzi.
La sera dopo non mi presentai nemmeno alla festa a sorpresa che mi avevano organizzato alla spiaggia. Odiavo questo genere di cose, e non ero in vena di festeggiare dopo aver scoperto una cosa del genere.
Il compleanno più brutto.
 
 
Lo scroscio dell'acqua sul pavimento della doccia era rilassante e calmante, ma ripostando alla mente quei pensieri cominciai a sentire un forte senso di angoscia e di ansia prendermi tutto lo stomaco e la testa.
Sentivo perfettamente le risate dei ragazzi, anche se erano al piano di sopra a giocare alla playstation. Riuscivo a sentire persino i loro sussurri.
Mi passai una mano sul collo bagnato e mi insaponai i capelli, continuando a ricordare.
 
 
La settimana dopo tutto andava per il meglio, o quasi.
Justin non era ancora del tutto sicuro, quindi mi obbligò a suon di solletico a fare un test di gravidanza il quale risultò negativo naturalmente.
Jane e Zayn si erano lasciati, e lei aveva trovato libero sfogo alla sua rabbia, se così possiamo definirla, verso Zayn e si era iscritta ad un coso di boxe. 
Zayn invece aveva deciso di fare una vacanza ai caraibi con Liam. 
Erano tornati da poco, più o meno due giorni e ovviamente Harry,Louis e Niall li avevano tartassati di domande tipo: "come sono le ragazze lì?" - "Ce le hanno belle grandi?" - "Ve ne siete fatta almeno una?" - "Quante ve ne siete sbranati? Indigestione?" 
Io avevo finto di contentrarmi sul programma televisivo ma quando i ragazzi se n'erano andati avevo fatto la romanzina ad Harry, che si era conclusa con una bella,bellissima pace. 
Louis, approposito di lui.
Avevo scoperto, come anche lui stesso e i ragazzi, con un certo stupore che Lou aveva avuto una sorta di terzo potere. Non aveva nemmeno un nome. O almeno, i ragazzi non lo conoscevano quindi era abbastanza inaspettato,grave. Grave in senso positivo.
Quando un Vampiro sentiva un'interesse e un senso di protezione verso un bambino ancora un grembo, riusciva a portare il suo corpo in(vo)lontariamente ad una temperatura stabile, normale. Era come se si sentisse il padre del bambino.
Era una specie di potere che si ereditava,quindi Lou passò un po' di tempo a cercare di capire cosa diavolo era quella sensazione che continuava ad avere con me nonostante gli avessimo detto che non ero incinta.
Poi, a distanza di un giorno accadde.
Eravamo in auto io e Louis e stavamo tornando a casa dei ragazzi dopo una spesa all'ipermercato di Holmes Chapel.
Un'auto dietro di noi stava sbandando, facendo lo slalom tra le altre auto e il guidatore era palesemnete ubriaco. Louis mi pregò di allacciare la cintura ma fu troppo tardi.
La macchina ci colpì da dietro. Louis riuscì a tenere le mani salde sul volante, ma io battei  forte la testa al vetro.
 
 
Sciacquai via velocemente il sapone dai capelli.
Non ricordavo molto dell'accaduto, che distava solo poche ore. Ma l'unica cosa che sapevo in quel momento era che Louis, con l'obbligo di Liam, mi aveva trasformata in vampiro. 
E ne ero immensamente felice.
Non si poteva dire lo stesso per lui, che era fuori in giardino ad aspettare Harry e un probabile pugno in faccia. 
Già. Harry era dovuto andare via per un giorno.
Si era raccomandato con tutti affinchè mi tenessero d'occhio e che non mi mancasse niente, e così fu. Tranne per quel piccolo incidente.
Ero sicura che Harry l'avrebbe presa male.
Liam gli aveva detto che Louis mi aveva trasformata, e lui non voleva. Probabilmente era arrabbiatissimo.
Però c'era una cosa che non capivo: se ero diventata un vampiro,perchè non riuscivo a sentire il caldo e il freddo normalmente come facevano loro?
Aprii le tendine della doccia, sentendomi in un certo senso meglio. 
Mi portai davanti allo specchio, non curante di stare gocciolando acqua per tutto il bagno e mi specchiai. I capelli mi coprivano il seno e il trucco era completamente andato via. Ero io, nella mia naturalezza.
Vampira.
Sorrisi inpercettibilmente, finalmente ero come Harry. Ero come lui.
Avremmo potuto fare tutto, senza paure e senza restrizioni. 
Guardai sulla mia fronte, ricordandomi di aver battuto forte l'angolo destro sul parabrezza dell'auto di Louis. La ferita era scomparsa, definitivamente.
Stavo per dirigermi all'accappatoio, quando sentii una porta sbattere nervosamente e un Harry abbastanza preoccupato urlare per la casa. 
-Dove cazzo è la mia April?- 
La mia April.
Mia.
Si, ero sua. Completamente. 
In tutti i sensi, in tutti i modi e ragioni possibili.
Sorrisi, sentendo poi la porta del bagno aprirsi. 
Mi nascosi dietro di essa ricordandomi di essere nuda, ma Harry era già entrato. 
I suoi occhi sfuggirono dal perlustrare il bagno e il suo vapore ancora visibile nell'aria e si posarono su di me.  Ebbi l'impulso di coprirmi il corpo, ma le sue mani presero le mie prima che potessi anche solo muovermi. 
Lo sentii rabbrividire. 
Harry, che rabbrividiva. 
Era sempre stato il contrario.
Avevo il timore che potesse guardarmi il corpo,che potesse studiarmi alla luce del sole, come se non avessi dignità. Invece tenne lo sguardo sul mio. 
Deglutì a vuoto e le sue labbrra si schiusero con una lentezza disarmante. Mi persi a guardarle. Erano così rosse, come se fossero state morse e succhiate tutto il tempo. Erano rosse come la prima volta che facemmo l'amore.
-Harry.- 
Mi gettai al suo collo, stringendolo e me e camminanado in avanti costringendolo a fare numerosi e veloci passi indietro.
In un secondo lo sentii gemere avendo sbattuto la schiena contro il lavandino di marmo bianco. -Scusa.- sussurrai continuando a stringerlo. Non mi rendevo conto della forza che avevo tra le mani in quel momento.
-Sei più forte ..di me adesso.- sussurrò sforzandosi di non urlare per il dolore che aveva sentito. E questo era un'altro particolare.
Io non sentivo dolore, lui sì. Ovviamente non sentiva nulla se gli tiravo un pugno, ma dolori più forti come questo l'aveva sentito.
..Perchè?
-Sei arrabbiato?- gli domandai lasciandogli un dolce bacio sul collo. 
Mi staccai leggermente.Posizionò le mani ai lati delle mie costole, con i palmi a pochi centimetri dai miei seni. 
Ero sicura di stare arrossendo, così gettai uno sguardo nella mia figura nello specchio.
Tutto il contrario.
La mia pelle era bianca,pallida.
Avevo solo gli occhi sbarrati ed un'espressione da pesce lesso dipinta in viso.
Niente guance rosse.
Harry scosse la testa.-No-
-Ma io..Louis mi ha trasformata.- parlai tenendo le sopracciglia corrucciate. Non capivo perchè tutti quei cambiamenti in così poco tempo.
Harry sorrise leggermnete, lasciando vedere i suoi denti perfetti e bianchi. 
-Non esattamente.- Le sue lunghe dita si abbassarono, arrivando ad accarezzarmi la schiena nuda. In un momento mi aspettai i brividi lungo la spina dorsale trasformarsi in pelle d'oca sulle braccia, ma sentivo solo che le sue mani vagavano sul mio corpo. 
Era straziante non poter sentire tutte quelle sensazioni. Quasi cominciavo a innervosirmi.
-Che vuoi dire?- Domandai sentendolo percorrere la lunghezza delle mai schiena leggermente inarcata con il palmo della mano. 
Mi lasciò un dolce bacio all'angolo della bocca. -Possiedi gli stessi sensi di un vampiro, più o meno, ma non lo sei del tutto. Nel tuo corpo c'è ancora sangue umano.-
-Non capisco..Credevo che per trasformare qualcuno avreste dovuto solo morderlo.-
Harry scosse la testa sospirando. -No. Dobbiamo mordere una precisa parte del collo. E' molto, molto doloroso. Louis ti ha morsa..- arricciò il naso, gli dava fastidio ammetterlo. -al lato del collo, e non  ti ha perforato completamente.-
Con un gesto altrettanto veloce ed inaspettato mi trovai faccia a faccia con lo specchio. Il riflesso di me e lui dietro di me sembava un dipinto.
Lentamente si piegò appena sotto il lavandino, afferrando un tessuto che non riconobbi, ma appena lo sentii farmi alzare un piede e poi l'altro capii che mi stava facendo indossare le mutandine. 
Per mia fortuna i capelli bagnati coprivano ancora i miei seni, e come Harry si avvicinò maggiormente a me, non potei non sentire una sporgenza toccare le mie natiche. 
Sgranai gli occhi, ma ancora nessun rossore sugli zigomi. 
La mano di Harry mi scostò leggermente i capelli dal collo scoprendo due buchi ancora rossi.
Non li avevo per niente notati, nè sentiti. 
-Tra due ore al massimo sarai di nuovo un 'umana. Quella trasformazione ti ha permesso di rimanere in vita.- decretò infine, accarezzando quelle cicatrici e rimettendo i capelli al loro posto.
Ringraziai mentalmente i cieli per avermi dato dei capelli boccolosi da asciutti, ma che quando erano bagati si facevano lunghi il doppio. 
Sbuffai, ricordando quello che aveva appena detto. -Non vuoi che diventi come te.- non era una domanda. Era un'affermazione.
Abbassai lo sguardo sul lavandino bianco.
Lo percepii abbassarsi di nuovo, recuperando il reggiseno che mi fece indossare.
Alzai di nuovo gli occhi guardandolo dallo specchio.  Aveva lo sguardo duro. 
Mi voltai. -Perchè? Perchè non vuoi che sia come te?- 
Restò qualche secondo a fissarmi. Poi mi baciò. -Non sarebbe la stessa cosa, April.-
Gli accarezzai una guancia, sorridendo.
-Mi mancherebbe quel tuo calore corpoero abituale. Mi mancherebbe vederti irritata nei giorni premestruali. Mi mancherebbe vederti arrossire, dopo una frase come questa. Io mi sono innaomrato di una bellissima umana. Dolce e sensibile, che potevo attirare a me quando volevo, sapendo che non avrebbe potuto porre resistenza.- mormorò calmo, sorridendomi dolcemente.
Mi vennero le lacrime agli occhi. -Oh, Harry.- gli passai una mano tra i capelli.  
Avevo una pazza, esasperata voglia di baciarlo. Ma, come aveva detto lui poco prima, non era la stessa cosa. 
Non sentivo le farfalle allo stomaco. Non sentivo l'eccitazione prendermi il bassoventre quando mi accarezzava la schiena e il sedere. 
Non sentivo il suo amore.
Prese un grande resppiro chiudendo gli occhi per un secondo. Poi li riaprì, uscendo qualcosa dalla tasca del pantalone. -Ed è per questo, che ti chiedo di passare tutta la tua vita con me.- mormorò con fare teatrale, abbassandosi su un ginocchio e porgendomi uno scatolino bianco con un anello al suo interno.
Mi portai le mani alla bocca. -Harry.- riuscii solo a dire. Guardai l'anello che aveva tra le lunge dita. Era argentato, senza diamanti, senza lustrini,brillantini,pajette, niente. Era un semplice anello. O almeno così credevo.
 -Ti piacerebbe essere la signora Styles, e vivere tutti gli attimi della tua vita con questo vampiro?- Mi morsi il labbro sorridendo. Presi l'anello che mi stava porgendo, e notai qualcosa scritto dentro di esso. Me lo rigirai tra le mani, notando solo poco dopo che vi era scritto 'A & H' dentro. C'era la data di oggi.
-Avevi pianificato tutto?- mormorai con la voce rotta dal pianto. Annuì. 
Lo feci alzare da terra e gli presi il viso tra le mani. -Oddio si, si si e ancora si.- urlecchiai come una bambina.
Mi sentivo così felice, come se mi avessero dato i biglietti per un concerto sulla luna con vista terrestre.
-Devo chiederti una cosa. E..mi muore il cuore perchè, so cosa si prova e..non è facile..Io..- 
Lo abbracciai per rassicurarlo. -Qualsiasi cosa.-
Respirò profondamente. -Dovrai lasciare, tutta la tua vita. Qui. Adesso. Sresti pronta?- 
Divenni d'un tratto seria. 
Ero davvero pronta a lasciare mia madre, per Harry?
Ero davvero pronta a lasciare le amicizie, per Harry?
Ero davvero pronta per sposare Harry?
Si.
-Qualsiasi cosa,Harry.- ripetei seria. -Ti amo.- portai le braccia al suo collo stringendolo a me in un abbraccio che divenne un bacio passionale, carico di amore. 
Ero pronta.
Ero sempre stata pronta.
Perchè sono innamorata ti un vampiro di nome Harry Styles.
 
Tre giorni dopo io ed Harry partimmo. 
Tre giorni dopo ero di nuovo un'umana. 
Tre giorni dopo stavo lasciando la mia vita alle spalle, ad Holmes Chapel, per cominciarne un'altra in una nuova città.
Tre giorni dopo Liam e Jane stavano organizzando le nozze.
Tre giorni dopo Louis, Zayn e Niall avevano preso una casa a New York, poco distante dalla nostra.
 
Avevo sempre immaginato che un giorno sarebbe arrivato il principe azzurro a prendermi e a portarmi in un bellissimo castello. Invece era arrivato un vampiro dai capelli ricci, che aveva reso la mia vita migliore. 
Senza bisogno i cavallo bianco e armatura.
A lui erano bastati quei due occhi verdi e quell'amore incondizionato che mi aveva regalato per tre mesi e che continuò a regalarmi.
Per tutta la mia vita.



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Buongiorno, bellissime anime!


Allora, come prima cosa vi divo da subito che sto piangendo come una fontana..Diamine.
Mi sento una stupida.
Sto piangendo per la mia stessa storia! o:
Sarà che mi sono affezionata alla vicenda, sarà che mi sono affezionata ai personaggi, sarà che mi mancherà fare la corsa con i compiti per trovare il tempo per scrivre e aggiornare questa storia ma...sono triste. 
:( 
Ho scritto le ultime frasi con il cuore in gola,giuro.
Mia madre mi ha vita piangere e ho detto che il cane mi aveva morsa mentre giocavamo. Ceh, ho mentito e l'ho messa in culo al piccolo biagino per niente! :'(
Mi dispiaceeeee.
Okay, basta deprimerci.
Spero davvero che l'epilogo vi sia piaciuto. 
Da adesso, la storia è ufficialmente conclusa. 
Mi mancheranno tuttiiii! :(
Ma attenzione, credo che:
A) Scriverò un'altra FF su Harry.
B) Scriverò un'altra FF sul sovrannaturale.
Non ho ancora deciso, però boh. Ci penserò c:

Adesso, prima di andare, volevo dirvi che ho iniziato la nuova fanfiction, come vi avevo già detto negli altri capitoli. 
S'intitola:
Please Be Mine.
E' nel mio profilo, se volete passarci, sono già al secondo capitolo c; 
Altrimenti questo è il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1611830&i=1 Poi volevo chiedervi di passare anche da questa storia: 
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1610422 E' di una ragazza davvero brava a ascrivere e le servirebbero dei recensori bravi come i miei djhfdjh *-*
Vi amo ragazze, grazie di tutto.
Davvero.
E' anche merito vostro se scrivo queste parole piangendo.
Vi voglio bene, grazie di tutto.

-Giò.
   
 
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