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Autore: Virus14    19/02/2013    3 recensioni
La settimana prima della fine (ipotetica) del mondo. L'ora X è sempre più vicina.
Una fan fiction incentrata sui classici problemi adolescenziali e poi, La Fine.
Sarà il classico finale ''E visser tutti felici e contenti''??? Oppure finirà in una catastrofe emotiva??
L'amicizia vincerà sulle bugie? Vinverà sulle persone false??
Tutto finira... ma la luce vincerà sul buio... spero...
By Virus14
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quasi tre secondi ci siamo ristabilizzati... non ho idea di cosa fosse stato, ma sicuramente ora è finito...
Forse una semplicissima e lieve scossa di assestamento... o almeno spero.

- Allora... non mi dici nulla?- mi chiede Simon interrompendo l'etereo silenzio tra di noi.

Non me lo sono certo fatto ripetere due volte: gli ho tirato uno schiaffo ben assestato dritto dritto sulla guancia sinistra.

- Come ti sei permesso?? Non sono mica una bambola che maneggi come ti pare!!- gli urlo in faccia.

- Cazzo, ma sei impazzita?? Mi hai fatto un male cane...-

- Non mi dispiace affatto... te lo sei pienamente meritato! Così impari ad approfittarti di me. Io non sono come le tue amichette troie che baciano il primo che incontrano per strada solo perchè pensano che sia fico. E se pensavi questo di me ti sbagliavi!!-

- Ok, ma se la mia memoria non mi inganna io ti piaccio- mi dice con il tono strafottente.

- Errore. Mi piacevi. Non posso certo stare ad aspettare per tutta la vita i tuoi comodi... hai sbagliato persona carino; cercatene un'altra!- gli dico calmissima ma allo stesso tempo sadica, e me ne vado.

-Ah, un'altra cosa... Vaffanculo!- gli dico dopo aver fatto qualche metro.

Non mi sembrava affatto deluso nè dispiaciuto, anzi. Avevo ragione... e sono fiera di me... forse è la prima volta che una ragazza lo rifiuta, e io sono felice di aver acquisito quel "titolo".
Ancora a casa mia non c'era nessuno, e io, da brava ragazza, ho maledettamente lasciato sul mobile in casa le chiavi di casa. Morale: devo stare fuori fino a che i miei non tornano, quindi mi devo preparare ad una lunga serata.

Altro quesito: dove e cosa mangio??

Mentre la mia mente cerca di ricordare un luogo che venda robe commestibili raggiungo la fermata dell'autobus, e vedo Peter.

- Ei Ste!! Che si fa di bello a quest'ora?- mi chiede guardando l'orologio.

- Nulla, dopo aver sfottuto Simon sono rimasta chiusa fuori di casa, e ora sto cercando un posto dove mangiare-

- Si, Simon mi ha accennato qualcosa...-

- Caspita!! Corrono veloci le notizie... è successo tipo 20 minuti fa...- gli dico.

- Sveglia!! Siamo nel ventiduesimo secolo... nuova generazione...-

- Veramente siamo nel ventunesimo secolo- gli dico correggendolo.

- Comunque... non credi di averlo trattato male?- mi dice.

- Male? Male?? Certo che no!! Non doveva baciarmi così, di botto, e si è meritato quello schiaffo. Se non te ne sei reso conto ci prova con tutte...-

- Meglio stare attenti con te... mi devo allontanare di qualche metro??- mi dice ridendo.

- Ma dai, finiscila! Penso solo che non doveva, e la situazione attuale è che mi fa veramente schifo!!-.

Poco dopo aver finito di parlare arriva l'autobus che prendiamo insieme.

- Dove scendi?- gli chiedo.

- Tra 5 o 6 fermate... nella piazza... devo andare da mia madre nel suo negozio.- mi risponde.

- Ok... Oh, l'hai sentito il terremoto??-

- Ma sono l'unico a non averlo sentito?? Io ero comodamente seduto sul divano a pensare ai fatti miei mentre tutto il mondo stava a mala pena in piedi...-

- A quanto pare...-

- Bene, questa è la mia fermata... Speriamo di rivederci...- mi dice.

- Ma fottiti con questa fine del mondo!!- gli dico ridendo mentre scende.

Mentre fisso il finestrino vedo un pub... sobrio, e decido di fermarmi lì.
E' la prima volta che ci vengo a mangiare. C'è abbastanza gente per essere un venerdì sera; alcuni stanno comodamente seduti al tavolo, altri in piedi a una sorta di buffet, e la pista da ballo è piena di ragazzi più o meno della mia età se non più grandi che vogliono spassarsela.

Mi avvio al bancone rendendomi conto di non avere affatto fame, quindi chiedo solo una bibita e qualche snacks. Non mi siedo al tavolo perchè sono stata seduta fin troppo, e quindi mi avvicino ad un piano d'appoggio per metterci quella che si potrebbe chiamare "la mia cena".
Inizio a guardare la gente intorno a me. C'è un grande fermento... questo posto mi piace, mi stacca dal mondo e non mi fa pensare a...

- Simon!! Che cazzo ci fa ora lui qui???- dico a bassa voce parlando con me stessa.

Mi sembra che sia solo...

- Tieni la tua birra- gli dice una ragazza ad alta voce mentre si attacca al suo collo.

... come non detto.

Ne ero completamente sicura... non avrebbe certo aspettato.
Mentre avvicina il boccale alla sua bocca si gira verso di me vedendomi. Manca poco sputa quello che aveva appena bevuto addosso alla ragazza. Poi le dice qualcosa (probabilmente una bugia assurda) e viene verso di me.

- Che cavolo ci fai tu qui??- mi dice vedendomi sorridere maliziosa come per dirgli "hei carino, che ti avevo detto??".

- Ma, niente... fino a prova contraria questo pub non è di tua proprietà... o forse c'è scritto "Pub di Simon" fuori dalla porta... no perchè se è così mostrami il
cartello perchè non l'ho visto...- gli dico sarcastica.

- Stellina mia... vattene!! Non voglio vedere la tua brutta faccia a quest'ora... o stanotte mi verranno gli incubi!!- dice ridendo.

Ste,usa tutta la tua forza di volontà per non ficcargli la testa nel forno e mettere la temperatura al massimo.

- Non mi dire! Pensa che circa un ora fa hai baciato questa brutta faccia. O forse l'hai già rimosso??-

- La mia memoria è selettiva...- mi dice saccente.

- Ah, giusto. L'ultimo neurone che ti rimane non può recepire e incamerare troppi episodi tutti insieme- gli dico.

Fa un ghigno furioso e si gira per andarsene.

- Ah, un'altra cosa. Salutami la tua amichetta; dimmi, bacia bene??- gli dico ridendo mentre lui mi guarda male e se ne va.

Non penso affatto di aver esagerato... è da un bel po' di tempo che mi rompe il cavolo e che desidero rinfacciargli tutto, e finalmente l'ho fatto!!
Lo seguo con gli occhi mentre se ne va da quella troia.
Dopo una mezz'oretta esco da quel luogo che era diventato opprimente con la presenza di quell'imbecille che di tanto in tanto mi fissava; vedo un sacco di fumo nero assalire il cielo.

Cosa cavolo è??

Mi dirigo verso il punto in cui sembra iniziare quel fumo. Penso sia un campo a 4 o 5 isolati da qui. Ci sono anche i pompieri e forse la polizia o un'ambulanza, ma non ne sono sicura.

- Hei Ste!- mi dice una persona alle mie spalle.

- Ragazzi... guarda un po' chi si rivede...- dico a Nathalie, Paul, Blake, Adele e Peter che a quanto pare si erano incontrati poco fa.

- Hai visto?? A quanto pare è un incendio forse dovuto ad una bombola...  e poi con questo vento il fumo arriva fin qui.- mi dice Paul mentre fissa il cielo ormai
totalmente scuro.

- Sinceramente.... mi sto iniziando a preoccupare. Oggi è il 21 e... prima la scossa, poi questo...- dice Bake quasi nel terrore.

- O merda!! Che cazzo succede??- dice Simon appena uscito dal pub.

- Un incendio a qualche isolato da qui... i pompieri lo stanno spengendo ma il fumo non cessa...- gli dice Nathalie mentre io lo fulmino con lo sguardo.

- Che ne dite, torniamo a casa tutti insieme?- propone Adele.

- Ok. Tanto più o meno dobbiamo fare tutti la stessa strada- gli dice Peter.

- Anche se io avrei preferito stare con Nathalie.... accetterò per voi.- dice Paul dolcemente rivolgendosi in parte alla sua ragazza.

Attraversiamo un vicolo piuttosto buio quando sento urlare...

- Stella, spostati!!!!!!- da Simon.

Non faccio in tempo a girarmi perchè un fascio di luce mi acceca... è un'auto che mi sta per mettere sotto!!
Mi sento spingere verso il marciapiede e scaraventare a terra. Mi giro e vedo l'auto fermarsi  a qualche metro da me. Mi giro verso la strada.
A terra c'è Simon che fa fatica a respirare a si muove a mala pena.

Per qualche secondo nessuno di noi ha avuto il coraggio di muoversi, e siamo rimasti immobili a fissarci a vicenda come se il mondo si fosse fermato per qualche istante.
Sono stata la prima a muovermi appoggiando la mano sul petto di Simon. Sentivo lievi battiti. Ma li sentivo, e questo è l'importante.

- Qualcuno chiami un'ambulanza per favore.- dico con i nervi completamente saldi e con tanto sangue freddo.

Nathalie inizia a digitare il numero, e dopo poco sentiamo la sirena che si avvicina.
Mentre l'autista dell'auto ci riempiva di scuse e si assumeva la sue colpe, degli uomini hanno messo il corpo ancora vivo di Simon su un lettino, e l'hanno fatto salire sull'autovettura.

- Uno di voi vuol salire?- ci chiede un tizio.

- Stella, vuoi andare te?- mi chiede Paul poggiandomi una mano sulla spalla.

- Credo sia meglio di no...- gli rispondo.

- Ok, vado io- ci dice Peter seguito poi dall'autista dell'auto che l'ha investito.

- Ci vediamo all'ospedale- ci dice mentre chiude il portellone sul retro.

- Dai, muoviamoci- ci dice Blake dirigendosi verso l'ospedale che, fortunatamente non è lontano.

Durante tutto il percorso Blake, Adele, Paul e Nathalie hanno discusso sul fatto appena accaduta,ma io mi sento come prosciugata di forza vitale.
Una volta arrivati nella sala d'attesa il medico ci dice di aspettare fuori dalla sala operatoria.
Ci sediamo su quelle sedie ghiacciate, e aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo.

- L'operazione è finita, ma lo dobbiamo ricoverare; la sua situazione non è stabile- ci dice il dottore dopo una mezz'oretta circa.

- Possiamo vederlo?- gli chiede Peter seduto accanto a me.

- Una persona per volta- gli risponde rientrando in una delle tante stanze.

Tutti mi guardano come per dirmi di andare, ma io scuoto la testa.

- Entrate voi- gli dico.

- Ok, vado io- mi dice Paul comprensivo mentre entra nella stanzetta.

-Vuole parlarti.- mi dice Paul dopo pochi minuti.

Faccio un bel respiro e spingo verso il basso la maniglia di ferro della porta, e lo vedo lì, su quel letto bianco.

- Come stai?- gli dico dopo aver deglutito, e con il nodo alla gola.

- Come vuoi che stia?- mi dice sorridendo leggermente.

- Non mi mandi a fanculo? E' colpa mia se sei su questo letto.- gli dico.

- Non ho molte forze per offenderti... Ma nessuno mi ha chieso di salvarti la vita, è stato un'impulso o qualcosa del genere...-  mi dice mentre i suoi occhi si
spengono sempre di più.

Non ho la forza di rispondergli. Nonostante mi abbia salvato la vita lo odio comunque con tutto il mio cuore.

- Lo sento che mi odi...- mi dice triste.

Come cavolo fa a sentire quello che provo o che penso??

- Beh, fai proprio bene. Sai che ti dico? Se avrai voglia di parlarmi vienimi a cercare... ma non qui.- mi dice.

Poco dopo un affare accanto al suo letto inizia a suonare più velocemente mentre Simon chiude gli occhi.

- Dottore!! Dottore aiuto!!!- urlo fuori dalla porta, e poco dopo vedo arrivare il dottore di corsa seguito da due assistenti.

Sono sconvolta, e mi trovo in un angolo mentre i medici stanno correndo da tutte le parti agitatissimi.
Mi avvicino in disparte al suo letto e gli prendo la mano. Sento che mi arriva una leggera stretta ma energica: una botta di vita, così leggera ma così potente.

- Dottore, mi ha appena stretto la mano!!- dico sbigottita al medico.

- Infatti. Ha reagito bene agli stimoli. Ce l'abbiamo fatta.- mi dice felice - ma ora lascialo riposare- continua.

- Si, ora vado- gli dico mentre lui e le infermiere escono.

Quando sono vicino alla porta mi giro un attimo a guardare Simon.
Ha appena aperto gli occhi e mi ha sorriso.

- Credevi davvero che ti avrei lasciata sola?- mi dice debole dopo un colpo di tosse.

- Perdonami, ma non mi serve la tua compagnia!- gli dico andandomene.

- Ah Ste, aspetta un attimo - mi chiede.

Mi giro per sentire cosa vuole.

- Vaffanculo!! Ho preferito la tua vita alla mia e non mi ringrazi nemmeno?-

- Grazie!- gli dico.

- Ah bene, appena mi rimetto preparati a due pungi in faccia! E... un'altra cosa: Nemici come prima!- mi dice con un sorriso quasi sadico. Esco dalla stanza e
raggiungo gli altri.

- Allora?? Come sta?- mi dicono Adele, Blake, Peter, Paul e Nathalie non appena mi vedono arrivare.

- Bene.- dico loro con gli occhi fissi a terra.

Non mi trattengo oltre; prendo le mie cose e me ne vado.

- Ste, che succede?- mi chiede Adele.

- Niente, sono solo un po' stanca. Preferisco tornarmene a casa-

- Stella, sei sicura? Non mi sembri lucida per andare in giro a quest'ora- mi dice.

- Sto benissimo. E scusami, ma questo posto sta diventando opprimente.- le dico mentre vado verso l'uscita.

Arrivo a casa, e dopo aver suonato il campanello mi dirigo subito in camera mia chiudendo bruscamente la porta. Mi butto sul letto.

Se solo non avessi lasciato quelle maledette chiavi in casa non sarei dovuta restare fuori; e se non avessi attraversato quel vicolo ora Simon sarebbe a fare il puttaniere con la prima ragazza che gli sarebbe capitata.

Nonostante tutto provo un totale odio nei suoi confronti...

Il 21 dicembre... è finito il mondo?? Sì, per me.

Forse perchè non riesco a rendermi conto che mi ha salvato la vita.
 
Ciao ragazzuoli!!
Piaciuto il capitolo?? Sono abbastanza soddisfatta del mio lavoro, e comunque.... bel colpo di scena è??
Dopo la litigata tra Simon e Stella, Simon le salva la vita finendo su un letto d'ospedale... bella roba!! Stella non prova più sentimenti per nessuno... come se avesse un vuoto di memoria sul passato... Siamo messi proprio male raga!!
Ok, ringrazio tutti quelli che hanno recensito, che hanno aggiunto la storia nelle preferite/seguite/ricordate, e a che quelli che leggono e basta.
Ci vediamo al prossimo capitolo, che ci sarà nonostante sia passato il 21 dicembre ci sarà!!!

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