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Autore: swaggieeonyou    19/02/2013    1 recensioni
Lo fissai un altro po’ negli occhi, mi persi ancora una volta, persi la condizione del tempo; in un momento non sapevo più il posto in cui mi trovavo, ne riconoscevo la mia identità, quando ad un certo punto, un’idea pazza mi fece ritornare in terra.
Mi avvicinai a lui e con un colpo secco sprofondai le mie labbra sulle sue, lo baciai con passione, con foga, e quei baci erano diversi da quelli che davo ogni tanto a Sam, il mio ragazzo.
Continuai a baciarlo e ne lui ne io volevamo fermare quel momento; desiderai fermare il tempo e capii che avevo tutto il mio mondo tra le mie mani.
Ci staccammo dopo ormai tanto tempo e continuammo a guardarci negli occhi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3.
#Justin
“Ehi” dissi alla ragazza, sempre lei, che a quanto pare si chiamava Nat. Bel nome, pensai.
Nessuna risposta ricevetti; provai ad avvicinarmi ma come al solito lei si allontanava.
“Nat..” continuai.
“Juss” rispose a voce bassa.
“Siamo di nuovo qui..” dissi guardandomi intorno.
Lo spazio intorno a noi era vuoto, come il paradiso che trasmettono nei film. Era vuoto, senza alberi, senza sedie, senza altri colori, solo il bianco.
In un momento preciso pensai che fosse un angelo, forse lo era. Poteva essere il mio angelo custode.
“Perché appari nei miei sogni..” continuai poi.
“Lo devi capire tu, Justin” disse la voce calma.
“Ma, ma come faccio, non ti conosco, non ti ho mai vista, come faccio!”
“Ti sono vicina più di quanto tu possa immaginare” continuò la voce.
“Ma…come..” continuai interrogativo.
“Sei cieco, solo questo..” continuò poi l’angelo.
“Invece credo di avere gli occhi bene aperti” protestai.
“Continua a cercare, mi incontrerai, e se non mi conosci, mi conoscerai” diceva la voce.
“Ma come! Come!” continuai quasi piangendo.
“Stai tranquillo..accadrà il più presto possibile” disse in fine “l’angelo” prima di scomparire tra il bianco intorno a noi.

“Juuustin!!!!” sentì.
“Juss!!!! Oh!!”
Sobbalzai trovandomi Call al mio fianco.
“Che c’è” protestai.
“E’ suonata la campanella, è ricreazione, vuoi muoverti?” continuò poi Liam.
“Ho..dormito?” chiesi stranito.
“Si, forza andiamo”continuò Leo.
Uscimmo dall’aula di tedesco per raggiungere il cortile della scuola dove c’erano tre campi e anche un bar dove ci si poteva fermare a bere o mangiare qualcosa durante l’intervallo. Nel cortile vi erano un campo da tennis, uno da calcio ed un altro da pallavolo e basket. La scuola era abbastanza grande, anzi, togliendo l’abbastanza diciamo che era grande e spaziosa.
Ogni volta a ricreazione io e i miei amici ci fermavamo sulle enormi scalinate presenti affianco al campo da calcio. Ci sedevamo lì e fumavamo, chiacchieravamo e inoltre davamo un occhiata a tutte le ragazza che ci passavano davanti.
Alcune facevano l’occhiolino, altre passavano da quella stessa via per due o tre volte facendo finta che passassero per caso, quando invece ripetevano sempre lo stesso giro per un motivo in particolare, ovvero noi.
Ero seduto sulle penultime scale insieme a Call, Liam, Leo e Sebastian, ridevamo mentre fumavamo la nostra solita sigaretta dell’intervallo quando sentii questa frase:
“Avanti Nat, decidi che prendere forza, mi stai facendo scendere il latte!” disse una ragazza lamentandosi.
“Hahahah, Cenza aspetta, devo scegliere per bene” si lamentò poi affianco la sua amica.
Rimasi a fissare la presunta Nat, dei flash back invasero la mia testa.
 
La strana ragazza dai capelli lunghi castani rimase immobile; i suoi capelli mossi le occupavano quasi tutta la schiena e sembravano morbidi, tanto che avrei voluto toccarli. Erano scalati, ma non troppo, e al di sotto di essi un fisico da modella la rendeva perfetta.

 
“Perché scappi…” continuai un po’ deluso.
“Non scappo..” rispose la ragazza sicura.
“Allora girati, fammi sapere chi sei, e perché sei nei miei sogni” risposi deciso.
“Non posso, però posso dirti come mi chiamo” continuò la ragazza.
Questa situazione non mi piaceva, mi faceva sentire in imbarazzo, mi faceva sembrare un fesso, un cretino che sognava una ragazza che neanche conosceva, almeno credeva..
Chissà se parlo nel sonno, pensai.
Tralasciai i miei pensieri e mi affrettai a rispondere prima che qualcuno potesse interrompere quel momento assai prezioso.
“Mi chiamo Nat..” disse la ragazza con voce dolce e tranquilla.
“Il mio nome è Justin, frequenti la mia scuola? Le mie stesse lezioni?” chiesi poi sempre più curioso.

 
“Perché appari nei miei sogni..” continuai poi.
“Lo devi capire tu, Justin” disse la voce calma.
“Ma, ma come faccio, non ti conosco, non ti ho mai vista, come faccio!”
“Ti sono vicina più di quanto tu possa immaginare” continuò la voce.
“Ma…come..” continuai interrogativo.
“Sei cieco, solo questo..” continuò poi l’angelo.
“Invece credo di avere gli occhi bene aperti” protestai.
“Continua a cercare, mi incontrerai, e se non mi conosci, mi conoscerai” diceva la voce.
“Ma come! Come!” continuai quasi piangendo.
“Stai tranquillo..accadrà il più presto possibile” disse in fine “l’angelo” prima di scomparire tra il bianco intorno a noi.

Mentre guardavo la strana ragazza chiusi leggermente gli occhi e inclinai leggermente la testa verso destra quando Leo  mi interruppe con una gomitata abbastanza pesante.
“Oh, che ti sei imbambolato?” seguì una risata.
Lo fulminai con lo sguardo quando poi tornò serio.
“Arrivo subito.” Dissi precipitandomi velocemente giù per i gradini.
Buttai a terra la sigaretta e corsi più veloce possibile verso il bar di fronte a me.
“Ehi” dissi con il fiatone al mio angelo custode.
“Prego?” rispose lei.
“Nat” continuai sorridendole.
“Ci.ci conosciamo?” chiese interrogativa.
“Si, certo”
“Non, non mi pare, mi dispiace”
Si avvicinò a me scrutandomi per bene, portava degli occhiali da vista che poi si tolse, continuò a guardarmi quando finalmente disse qualcosa.
“Tu,sei quello strano ragazzo con cui mi scontrai ieri” disse lei sorridendo appena.
Ci pensai un po’ su e poi le risposi stranito.
Era vero, era lei la ragazza di ieri, ed era anche il mio angelo custode, ma forse lei non lo sapeva. Eh allora come faceva a proteggermi?
“Si, si sono io.. ma, non ti ricordi di me? Sei il mio angelo custode” le toccai un gomito.
“Il tuo che?” disse per poi ridere.
“Ti sarai confuso” continuò lei storcendo una sopracciglia.
“No, no sei tu” continuai avvicinandola a me.
“Ehi ehi ehi, che succede qui?” arrivò uno strano ragazzo.
“Sam” si avvicinò un po’ impaurita a lui.
“Che vuoi” mi chiese il ragazzo con aria minacciosa.
“Tu chi sei, il fidanzato?” risposi stizzito.
“Azzeccato” mi fece un occhiolino.
Deglutì, ma non per paura, per rabbia.
Andai via deluso lasciandoli lì, proseguì ma non andai dai miei compagni, ritornai in classe e mi appoggiai al banco cercando di capire cosa fosse successo, perché stava accadendo tutto questo. Lei era il mio angelo custode, ma non sapeva di esserlo, come era possibile? Lasciai questa ipotesi e ne elaborai un’altra. E se lei non fosse il mio angelo custode? Forse era una persona speciale, che non dovevo perdere, che non dovevo lasciarmi scappare.
Ma questo nessuno lo sapeva.

Suonò la campanella perciò tornai alla mia postazione attendendo gli altri compagni.

#nat
“Chi era quello” mi chiese Sam.
“Non lo so” dissi procedendo verso l’entrata del liceo.
“Nat, dimmi la verità” mi strinse il polso.
“Ahia Sam” mi lamentai “Fai male!” dissi allontanandomi.
“Scusa, non volevo” rispose dispiaciuto.
“Non so chi era, davvero, è apparso ad un tratto e bo, ha detto che ero il suo angelo custode, non lo so” dissi confusa.
“Eh lo sei?” domandò
“Certo che no! Non l’ho mai visto in vita mia” dissi pizzicandomi una guancia.
“Nessuno deve toccarti, lo sai” continuò poi Sam serrando la mascella.
“Lo so, lo so” dissi osservando la sua camicia.
“Vuoi che gli parlo?” chiese poi.
Porca puttana non sono una bambina – pensai.
“No, preferisco farlo io” dissi per poi stampargli un bacio sulla guancia destra.
“A dopo, aspettami all’uscita” dissi entrando nell’istituto.
“Certo”.
“Però prima devo parlare con quel ragazzo, quindi aspetta e soprattutto non intrometterti” continuai poi sorridendogli.
“Agli ordinii” rise.
Entrai nell’istituto e facendo di fretta raggiunsi la mia aula.
A fine delle lezioni avrei parlato con quello strano ragazzo.





SPAZIO AUTRICE, GENTE :3

Allora? che ne penzate? Ve gusta? 
Be spero di si :)
Da ora in poi pubblicherò i capitoli più velocemente, li pubblicherò ogni giorno, e spero che la storia abbia successo :DD
Lasciatemi delle recensioni e vado avanti, ciauz :3
-swaggieeonyou
  
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