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Autore: Aura    19/02/2013    4 recensioni
|Literati fic|
Sono passati dieci anni dal loro primo incontro, e cinque dall'ultimo. Un giorno che qualcuno definisce come “il suo giorno fortunato”, Rory lo rivede. Come se fosse ancora la diciassettenne per le strade di Stars Hollow, Jess ritorna ad essere la sua calamita, ed esattamente come dieci anni prima, ammetterlo non è semplice.
-Ho sempre pensato di non essere alla tua altezza, se vuoi sentirtelo dire, dannazione. Capisci che odio vederti con lui? Lui è come me! - gridò Jess.
Rory deglutì, sbattendo le palpebre per ricacciare le lacrime.
- Io non sto con lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gg7



Maybe I didn't treat you 
Quite as good as I should have 
Maybe I didn't love you 
Quite as often as I could have 
Little things I should have said and done 
I just never took the time 
You were always on my mind

(Always on My Mind, Elvis Presley)




Entrò nel pub dove si erano dati appuntamento, cercandoli nella confusione; poi vide Darla agitare la mano e li raggiunse, impaziente di dare la grande notizia.
- Jess? - chiese, ancora sorridendo, una volta arrivata al tavolo.
Darla fece una smorfia.
- Aveva da fare, stasera.
Una frase che aveva sentito già troppe volte, pensò, mentre parte dell'entusiasmo scemava, lasciando il posto alla delusione.
- Quindi, come è andata? - la incalzò Darla, cercando di distrarla.
Rory cercò di recuperare il suo sorriso,
- Il posto è mio. - annunciò, sedendosi.
Si congratularono con lei, forse con troppo entusiasmo fino a stordirla, e ordinarono da bere.
- Straniera, stasera voglio vederti ubriaca. - dichiarò Rick, spingendole davanti il bicchiere.
- Ehi, non vorrai approfittarti di lei, spero! - lo riprese Darla, dandogli una gomitata.
- Di lei? Non c'è pericolo, vero? - rise lui. - Forza, brindiamo.
Rory sollevò il suo bicchiere e lo fece tintinnare contro i loro, poi bevendo il suo occhio cadde sulla sedia vuota accanto a lei.
Più cercava di non pensarci più sentiva dentro di sé un urlo: perché tra lei e Jess doveva sempre andare a finire male? Per cosa lo aveva ritrovato a fare, per essere di nuovo ferita da lui? La sua vita aveva funzionato benissimo fino a quel momento, e avrebbe continuato serena anche senza di lui.
Era vero, lui l'aveva svegliata dal torpore in cui era scivolata, l'aveva inconsapevolmente fatta rimettere in discussione.
Sospirò, estraniata da Rick e Darla che discutevano tra di loro:
Colora la mia vita con il caos dell'inquietudine.
Ma il prezzo era davvero alto.

- Ora basta. - dichiarò Darla, sbattendo il bicchiere sul tavolo e alzandosi in piedi. - Andiamo, Rick: accompagniamo Rory da Jess.
- La sta evitando, è chiaro: che ci possiamo fare noi? - disse lui, guadagnandosi uno scappellotto da Darla.
- Ma sei cretino? Che abbia il coraggio di affrontarla! Andiamo, Rory.
Lei si strinse nella sedia,
- No, non ti preoccupare... - balbettò.
- Muoviti, lo so che morivi dalla voglia di dirgli che ti hanno preso: vai a dirglielo, e digliene quattro già che ci sei, dato che si sta comportando come uno stupido, chiedigli il perché invece di stare qui a continuare a sospirare.
Rick si convinse,
- Ha ragione, non potete continuare così all'infinito. - disse, alzandosi.
Rory li seguì di controvoglia, pensando che la predica veniva proprio dai due peggiori testoni della storia, che se non li avesse obbligati a chiarirsi a quell'ora si sarebbero decapitati a vicenda. Anzi, Darla avrebbe decapitato Rick.

Il taxi si fermò sotto casa di Jess, lo videro uscire in quel momento.
- Corri, - la incitò Darla, - vuoi che aspettiamo qui?
Rory aprì la portiera, scuotendo la testa.
- No, andate: non preoccupatevi. - disse, scendendo dal taxi, registrando velocemente che Jess si era accorto di lei.
- Chiamaci se hai bisogno. - disse Rick, prima che il taxi ripartì.

- Cosa ci fai qui? - le chiese Jess, freddamente.
- Non rispondi alle mie telefonate, quando sono alla caffetteria non mi rivolgi la parola: non mi hai lasciato scelta.
Jess incrociò le braccia.
- Bene, dimmi.
Rory si morse la labbra: da quando aveva fatto il colloquio non desiderava altro che quel momento, dirgli che l'avevano presa, dirgli che ancora una volta era lui che l'aveva spinta; ma non avrebbe mai voluto che fosse così.
- Mi hanno presa al Usa Today. - disse, in un soffio.
Rovinato, ora la cosa non aveva più alcun senso.
- Buon per te.
Lo sentì dire, mentre le lacrime le pungevano gli occhi.
- Sì, buon per me. - commentò mesta, mentre la speranza che fosse tutto un grosso malinteso si sgretolava.
Lo sentì allontanarsi e aprì gli occhi, capendo solo in quel momento di averli chiusi.
- Aspetta, Jess: si può sapere che cos'hai? - lo chiamò, tirando fuori l'urlo che le risuonava nel petto da un po'.
Jess si fermò un istante, prima di girarsi e camminare veloce verso di lei.
- Che cos'ho? Buon per te, Rory, cosa vuoi che ti dica d'altro? Non ci arrivi mai? - si fermò a un passo da lei, la sua voce arrabbiata e delusa era ovunque. - Dean era il ragazzo perfetto, che si comportava in maniera perfetta e ti amava in maniera perfetta, anche quando con te faceva le corna a sua moglie era sempre il tuo primo amore; e quel coglione? Macchinona, lavoro importante, famiglia di prestigio. E poi ci sei tu, indecisa tra Harvard e Yale, che passi dall'Observer al Usa Today. Sarei fiero di te, perché ti sei guadagnato tutto, lo hai sempre sudato, ma sai che c'è? Ho sempre pensato di non essere alla tua altezza, se vuoi sentirtelo dire, dannazione. Capisci che odio vederti con Rick? Lui è come me! - gridò, arrabbiato.
Rory deglutì, sbattendo le palpebre per ricacciare le lacrime.
- Io non sto con lui. - Jess si irrigidì. - Io non sto con lui, sono ben lontana dallo stare con lui: lo considero un amico, come considero Darla un'amica. - blaterò alla rinfusa. - Ma questo non vuol dire che io e te dobbiamo continuare a vederci, non vedi? Non possiamo fare a meno di ferirci in qualche modo a vicenda, è sempre stato e così sarà sempre. Darla vive con me, ora, e sono sicura che continuerò a vedere Rick, quindi non sarà un trauma non venire più alla caffetteria. Faremo finta che non esistiamo, Jess, è l'unica soluzione. - disse, continuando a parlare a discapito delle lacrime.
Il cuore le si era spezzato sul serio: aveva appena ammesso a sé stessa che Jess era la sua anima gemella, e contemporaneamente lo aveva tagliato fuori per sempre dalla propria vita.
- Può anche non finire sempre così. - disse Jess, capendo il suo errore di valutazione.
- E com'è finita stavolta? Ci ammazziamo più noi di quanto non lo facciano Darla e Rick, è così da sempre, questa volta abbiamo solo tenuto duro più del previsto. - Si asciugò le lacrime. - Ti faccio avere il tuo capitolo.

Fece un passo indietro, cercando di combattere contro il magnetismo che la spingeva a lui.
Avrebbe rinunciato al preavviso, e avrebbe passato le settimane che l'aspettavano prima di iniziare il nuovo lavoro a Stars Hollow, a casa, a leccarsi le ferite.



Aveva sempre cercato di guardare oltre, fin da quando aveva diciotto anni: era palese a tutti che aveva il cuore spezzato, ma cercava di fare finta che non fosse così, cercava di ignorare che Jess le stava lasciando un vuoto così grande dentro, ed essere di nuovo lì era quasi catartico, aveva come la possibilità di consolare la sé stessa ragazzina e lasciarsi consolare da lei.

Gli dava dello stupido, lo odiava per la maggior parte del tempo per essersene andato senza dirle niente, senza nemmeno lasciarla, ma ogni tanto, quando l'odio si esauriva, le capitava di lasciarsi andare a una lacrima solitaria, chiedendosi se lui la pensasse mai: la sua assenza era rimbombante, perfino allo specchio, sola, la notava. Jess l'aveva riempita, e ora non c'era più.

Sola, sul pontile dove avevano fatto il pic nic tanti anni prima, dove lui le aveva chiesto se tra lei e Dean fosse davvero finito tutto, pensò a quella ragazzina che si sentiva abbandonata.
Sì, ora non aveva dubbi, lui l'aveva pensata, disse a quella ragazzina, ma non erano fatti per stare assieme.
La piccola Rory, nonostante tutto, grazie alla sua innocenza era in qualche modo più forte di lei.

Passerà, finirà. Prima o poi guarderò indietro, e capirò che l'amore vero è un altra cosa, non succede sempre così?

A quel pensiero la grande Rory sentì una morsa allo stomaco.

Sì, amerai ancora, ma per quanto forte nessuno sarà come lui. E quando capirai che stare con un altro sarà “accontentarsi”... forse hai ragione tu, forse passerà, ma è arrivato il momento di prendere in considerazione l'idea che invece sarà sempre così, che Jess non sarà l'unico che ameremo, ma sarà l'unico che colorerà la nostra esistenza.

Darla l'aveva detto a Melinda, Melinda a Lane e Lane a Lorelai, così Rory, che aveva sperato di leccarsi le ferite nell'anonimato, si ritrovò ancora una volta davanti allo sguardo arrabbiato della madre.
- Ammazzerò Jess, puoi starne certa: a quanto sembra è l'unico modo per non vederti più così. - le disse, entrando trafelata in camera sua.
- Mamma... - si lamentò Rory, nascondendosi con il cuscino, capendo al volo il giro che aveva fatto la notizia.
- Ha ferito la mia bambina, non merita nemmeno l'ergastolo. - disse Lorelai, perentoria.
Rory si mise a sedere.
- Senti, anche io ho ferito lui: non lo hai mai digerito, ma se c'è una cosa che dovresti capire, come ho fatto io, è che io sono stata male come lo è stato lui. Mi ha amato davvero, o non ci saremmo ritrovati dopo dieci anni in questa situazione, e non puoi fargli una colpa di questo. - disse, tutto d'un fiato.
Lorelai si lasciò cadere accanto a lei,
- Perché detta da te sembra diverso? - sbuffò. La abbracciò, - Tesoro, davvero lo ami ancora?
Rory appoggiò la testa alla spalla della madre, in silenzio.



Jess si alzò per l'ennesima volta dalla sua scrivania, ora per chiudere le persiane, sperando che aiutassero a filtrare il rumore incessante della notte newyorkese che non lo faceva concentrare.
Ancora una volta sentiva la rabbia premergli lo stomaco, il petto, così forte che era impossibile ignorarla, e ancora una volta non sapeva che nome dare a quella rabbia, chi incolpare se non sé stesso o la sorte: di ragazze come Rory Gilmore non ce ne erano molte sulla terra, non per lui, questo l'aveva capito anni fa; e lui non solo aveva distrutto una volta tutto quello che Rory poteva provare per lui, ma l'aveva lasciata andare via una seconda volta.
Quando l'aveva rivista, il pomeriggio dell'inaugurazione, era sinceramente convinto di essersi liberato di lei, nei suoi pensieri: il fatto era che Rory era sempre stata qualcosa di più, era ad un altro livello rispetto al resto del mondo, e gli ci era voluto tanto tempo per sradicarsi la convinzione che era l'unica.
Poi Rory era tornata, così
lei con le sue smorfie imbarazzate, il suo sguardo trasparente; aveva lottato per un po' contro di lei, perché sapeva che era patetico ricaderci, perché erano passati anni e perché sembrava che Rick le avesse messo gli occhi addosso, ma il tempo era passato, la sua guardia si era abbassata e Jess si era ritrovato di nuovo dentro.
Sembrava che stesse andando tutto così bene, certo, ufficialmente erano amici, ma sentiva che si stava ricreando qualcosa tra di loro: conosceva Rory, sapeva cosa significavano i suoi sguardi, li aveva già visti una volta.
Poi quella maledetta mattina: stava passando a prenderli, lei e Rick, e gli sembrò di vedere qualcosa, ma diede la colpa alla stanchezza e non ci diede peso; poi quell'immagine acquisì un altro significato, un paio di giorni dopo, ascoltando il racconto che Rick stava facendo ad alcune clienti, in particolare la parte in cui gli raccontava di come c'era una ragazza nuova nella sua vita.
Il giorno dopo Rory arrivò alla caffetteria e andò via con Rick, e per Jess non ci fu più alcun dubbio: era arrabbiato con lei, non solo per quel barlume di illusione che gli aveva dato, ma perché aveva scelto proprio Rick.
Come le aveva detto l'ultima sera in cui si erano visti, Rick era come lui: si era sempre detto di non essere abbastanza per Rory, che era quello il motivo per cui non avevano funzionato, e saperla con lui era come un pugno in pieno stomaco, non c'erano scuse.
Ma come al solito aveva frainteso tutto, e il suo comportamento ancora una volta l'aveva fatta allontanare, dimostrandole quanto fossero incompatibili. Aveva rovinato tutto un'altra volta con Rory Gilmore, non riusciva a credere di essere stato tanto stupido: voleva dire qualcosa se dopo dieci anni lei era ancora tanto importante.

Non aveva più diciassette anni, doveva fare qualcosa per rimediare.







Nda Eccomi qui, un capitolo un po' triste ma spero che serva a chiarire un po' meglio le situazioni di Rory e Jess.
Sono un po' perplessa sul pezzo di Rory a Stars Hollow, dove lei in qualche modo parla con sè stessa ragazzina, spero che non risulti troppo complicato.
Ora mi rimane che decidere come utilizzare il prossimo capitolo, se sarà una tappa o una meta, la fine insomma...
Beh, ho una settimana per decidere ;-)
Vi ringrazio per le recensioni, alla prossima!
   
 
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