…Cinque
anni dopo.
-Claire.
La
neve scendeva morbida in quella giornata di Dicembre, la vigilia di
Natale. Mi sentivo così, come quei fiocchi bianchi che si
posavano leggeri sul
davanzale della finestra della mia camera. Ero stranamente felice,
finalmente
sarebbe tornato. Guardai la fede d’oro bianco che avevo
all’anulare sinistro e
sorrisi, ripensando a due anni prima, quando avevo detto il
“Sì” più importante
della mia vita, avvolta in un lungo abito bianco, e con il capo velato.
Mi
allontanai dalla finestra, e mi diressi lentamente verso il corridoio,
dopo
aver preso il libro dalla copertina blu, poggiato sul letto. La prima
copia del
mio romanzo. Avevo pubblicato un romanzo e non riuscivo a crederci...
Lui era
fiero di me, e lo sarebbe stato sempre, sebbene non fosse stato
presente negli
ultimi due mesi. Riposi il libro sul ripiano più alto della
nostra libreria e
scesi lentamente al piano inferiore. In fondo alle scale vidi una
ragazza, una
giovane donna sorridermi. “Tutto bene?” Chiese,
cullando il piccolo Jake. Era
un bambino fantastico, amato moltissimo dai suoi genitori e da tutti
noi. Aveva
dei grandi occhi azzurri, contrastanti con i capelli scuri che aveva
ripreso da
sua madre. Era molto vivace, e il Natale lo aveva stancato parecchio,
aveva
trascorso le ultime cinque ore a giocare con Emily. Sebbene avessero
due anni
di differenza, la bambina con i capelli ricci e occhi color nocciola, e
il
piccolo Tomlinson erano molto amici fin da allora. Passavano molto
tempo
assieme a giocare, ma in quel momento erano crollati entrambi.
“Per fortuna si
sono addormentati, non avrebbero resistito! Sono troppo
affamati!” Sussurrò
Danielle, seduta sul divano, di fronte al camino acceso. Il salotto era
illuminato soltanto dal chiarore del fuoco e dalle luci
dell’albero di natale.
L’atmosfera era incredibile, quasi indescrivibile. Eravamo
tutte molto in
ansia, non vedevamo l’ora di rivedere i ragazzi.
“Dopo
due ore di intensa cucina ce l’abbiamo fatta!”
Esclamò Taylor.
Dopo essersi avvicinata alla culla di Amy, sua figlia. La cantante
Americana
aveva acquistato molta visibilità, e non faceva altro che
rilasciare interviste
sulla neonata Ashley e la sua relazione che andava a gonfie vele con
Harry. La
sua carriera musicale non era per nulla trascurata. Non faceva altro
che
strimpellare la sua chitarra e comporre canzoni. Sembrava quasi che la
presenza
della bambina non facesse altro che incrementare la sua vena artistica.
Mi
misi a sedere accanto a Danielle e diedi un buffetto ad Emily, poi
la coprii con il plaid rosso. Mi accorsi che stavo fissando il fuoco,
senza pensare
a nulla in particolare, solamente quando sentii un gelido nasino umido
che mi
toccava la mano. “Floyd.” Sussurrai al cucciolo di
Golden Retriver. Si era
affezionato molto a me in questi ultimi due mesi, era stata una
presenza
costante in quella casa che, altrimenti, sarebbe stata troppo vuota
soltanto
per me. Gli accarezzai il muso e lo lasciai mettersi comodo a godersi
il calore
del fuoco scoppiettante. Sorrisi e mi alzai, dirigendomi in cucina.
Presi il
tacchino che stava finendo di rosolare nel forno e inserii la torta al
cioccolato, la preferita dei bambini.
“Zia
Claire?” Sentii una vocina proveniente dalla porta scorrevole
della cucina. “Tyler, tesoro!” Esclamai,
scompigliandogli i capelli biondi.
“Dov’è la mamma?” Chiese
piagnucolando. “E’andata a prendere il
papà e gli
zii.” Sorrisi dolcemente e lo presi in braccio. “Ma
come ti sei fatto grande!
Ormai sei un ometto!” Esclamai. Assomigliava terribilmente a
Niall, e il
maglioncino verde che indossava non taceva le sue origini
anglo-irlandesi. “Sta
davvero tornando questa volta?” Lo guardai negli occhi color
blu mare. Era
davvero felice, e rendeva me ancora più euforica.
“Spero proprio che Babbo
Natale mi porti lui per Natale.” Nonostante avesse soltanto
quattro anni era un
bambino molto intelligente, e mi lasciava sempre sbalordita. Sorrisi
senza dire
nulla, poi lo lasciai scendere. In quello stesso istante udimmo il
rumore di
alcune macchine che si stavano avvicinando all’abitazione.
Tyler cominciò a
saltellare in giro per casa e a gridare ‘Sono arrivati, sono
arrivati!’, tanto
che svegliò Emily e Jake. I bambini erano felicissimi e
persino Floyd cominciò
a guaire. Sorrisi e mi diressi verso il portone d’ingresso
per aprire.
-Zayn
Avevo
il cuore che batteva forte. Non vedevo Claire, la mia Claire, da
due lunghi mesi. Non appena aprì sorrisi, era più
bella di come ricordassi. Le
diedi un lunghissimo bacio e le accarezzai dolcemente i capelli.
Diavolo, mi
era mancata da morire. Diedi un buffetto a Tyler e accarezzai i capelli
a Jake,
poi diedi un bacio sulla fronte ad Emily ed entrai in casa. Il salotto
era
decorato con addobbi sul rosso e il bianco, c’era profumo di
torta al
cioccolato. Presi un biscotto dal piatto sul tavolinetto di vetro di
fronte al
divano e mi diressi al piano superiore, per poggiare la valigia, piena
di abiti
e regali per tutti.
Amavo
anche io il Natale, e amavo il fatto che fossimo riusciti a fare
una pausa dal tour invernale per stare con la nostra famiglia. Era
così bello
essere, finalmente, a casa. Nonostante riuscissi a parlare molto spesso
con
Claire al cellulare e tramite Skype, era assolutamente più
appagante tenerla
stretta a me, avvolta in un abito rosso, decisamente natalizio. Era di
buon
umore e rendeva me ancora più felice. Aveva un viso diverso
dal solito, ero
stato via decisamente troppo. “Sì, mi sei mancata
da morire.” Le sussurrai,
stringendola in vita. “Sei stupenda.” Aggiunsi. Mi
sorrise, togliendomi il
fiato. La guardai negli occhi e la baciai nuovamente.
“Finalmente sono a casa.”
Dopo
esserci rimpinzati di cibo ci riunimmo tutti attorno al fuoco. La
maggior parte di noi era riuscita ad accaparrarsi il posto sul divano,
mentre i
bambini erano seduti a terra a giocare con Floyd e Claire. Sorrisi nel
guardare
quella dolce scena. La ragazza era molto premurosa con i piccoli, e
lasciava
che le sue amiche passassero del tempo con i rispettivi mariti, in
totale
tranquillità. “Com’è stata la
prima parte del tour?” Chiese Eleanor, ad alta
voce, in modo che tutti potessero partecipare attivamente alla
conversazione.
“Faticoso, ci siete mancate un sacco.” Rispose
Harry, dando un bacio a Taylor
che stava allattando la piccola Ashley. “Voi
invece?” Chiese Niall, addentando
l’ennesimo biscotto. “Come siete state senza di
noi?” Continuò, masticando a
bocca semiaperta. “Papà!”
Esclamò Tyler, guardando torvo suo padre. Tutto scoppiarono
in una fragorosa risata. “Noi abbiamo un regalo per un uomo
che oggi compie gli
anni.” Disse Danielle. “Un uomo
meraviglioso.” Continuò Eleanor, guardando
dolcemente Louis, che aveva assunto un colorito rossastro. Ali si
sciolse
dall’abbraccio del biondino e si diresse verso
l’albero di Natale, si chinò e
prese un pacchetto, poi si diresse verso Jake e gli porse la scatola.
Il bimbo
si avvicinò al papà con un sorriso furbetto
stampato in viso. “Per te!”
Esclamò. “Tanti auguri,
papà!”
Happy
Birthday to you. Happy Birtday to you.
Happy
Birthday to Lou, Happy Birthday to you!
Intonammo
quella canzoncina che sembrava così da bambini, ma lo fece
sorridere ugualmente. Il mio amico sembrava seriamente felice, e avevo
idea che
fosse il Natale migliore di sempre. Scartò il regalo e i
bambini gli donarono
anche un disegno che avevano fatto mentre Taylor e Danielle cucinavano
i
biscotti. “Grazie, è stupendo.”
Sussurrò Louis a Jake, gli scompigliò i capelli
e notai lo sguardo fiero del bambino che sorrideva. Louis ci sapeva
davvero
fare con i bambini, e adorava suo figlio in modo particolare. Claire si
alzò,
si avvicinò a me e la feci sedere sulle mie gambe.
“Devo parlarti.” Sussurrò.
“Qualcosa non va, amore?” Chiesi un tantino
preoccupato, sebbene il suo viso
non mostrasse alcuna tensione. “E’ tutto perfetto.
Aspetto un bambino.” La
guardai per capire se stesse scherzando. Desideravamo moltissimo un
figlio, e
quello era davvero uno splendido regalo di Natale.
Credevo
che quel momento sarebbe stato soltanto nostro, ma in realtà
tutti avevano sentito quella sua ultima frase. Guardai Harry, si
avvicinò e
abbracciò Claire. “Sono davvero felice,
sorellina.” Dopo tutto quel tempo per
loro erano ancora ‘fratelli’. Non mi dispiaceva il
loro rapporto, ma vedevo che
era speciale e particolare. Esaminavo ogni volta lo sguardo di Harry e
capivo
che voleva davvero bene a Claire, un bene diverso da quello che le
volevo io.
Le sfiorò il ventre e lei lo lasciò fare per un
secondo soltanto, poi il
ragazzo mi sorrise e abbracciò anche me, come in segno di
approvazione, sebbene
non fosse necessaria.
“Adesso
dobbiamo andare a dormire, perché è molto tardi,
altrimenti
Babbo Natale vedrà che siamo ancora svegli e non
verrà con la slitta e le renne
per portarci i regali di Natale.” Disse Eleanor, prendendo in
braccio Jake.
Sebbene si stesse rivolgendo in modo particolare a lui, guardavo i
volti
attenti di Emily e Tyler che la fissavano ascoltando ogni singola
parola.
“Possiamo tornare domattina a pranzo?” Chiese la
bambina a sua madre, la quale
rispose “Domani andremo a casa di zio Niall e zia Amy,
ricordi?” Sorrise e la
prese in braccio. “Ciao, zio Zayn”
Esclamò la bimba sbadigliando. Le diedi un bacio
sulla fronte e scompigliai i capelli a Jake e Tyler.
“Buonanotte, ragazzi.
Grazie della bella serata.” Dissi, chiudendo la porta non
appena ebbero
attraversato il vialetto.
Salii
in camera da letto, e vidi Claire già sotto le coperte.
Tolsi il
maglione e indossai i pantaloni del pigiama. Mi infilai sotto il
piumone,
accanto alla ragazza. La strinsi a me e cominciai a baciarla
dolcemente.
“Questa casa era vuota, senza di te.” Disse,
voltandosi a guardarmi. “Eri con
Floyd.” Scherzai. La ragazza rise di gusto, poi continuai.
“Mi sei mancata da
morire anche tu.” “Ma tu non eri solo. Anzi, avete
fatto sold out in ogni
singola tappa!” Esclamò. “Sai, magari
possiamo aver cantato per milioni di
ragazze, ma quella che amo è proprio qui, di fronte a
me.” Sorrise, poi prese
la mia mano e la portò sul suo ventre. Sentire qualcosa era
prematuro, ma,
anche avere la consapevolezza che li ci fosse il nostro bambino, era
una gioia
immensa. “Secondo te sarà un maschio o una
femmina?” “Perché non potrebbero
essere due gemelli? Un maschio e una femmina, magari.”
Era
Natale, avremmo avuto un bambino, ed io ero l’uomo
più felice del
mondo.
-Ti
amo, Occhi di Ghiaccio.- Pensai.
“Ti
amo, Zayn.” Disse, quasi avesse la facoltà di
sentire i miei
pensieri.
“Anche
io ti amo, Claire.” Risposi, stringendola a me.