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Autore: youmoveme    19/02/2013    3 recensioni
Thad e Sebastian, una difficile convivenza per entrambi. Ma, fra battutine, assoli contesi, feste alcoliche e enormi figure di merda, fra i due compagni di stanza succederà qualcosa di più oppure continueranno ad odiarsi senza riserve?
He spoilt everything with something stupid (like 'I love you')
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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~ like a shower


Le vacanze di Natale erano passate alla Dalton, portandosi dietro uno strascico di decorazioni festive, vischio attaccato sotto ogni porta per raccattare baci e canzoni natalizie che risuonavano nell'aula di canto. La situazione fra Seb e il suo compagno di stanza sembrava stabile (e in prognosi riservata): Thad si limitava a morirci dietro senza lasciare trapelare assolutamente nulla, mentre Sebastian continuava a trattarlo con cinismo insensibile.
Ormai Thad era arrivato ad una conclusione: si era inventato tutto. Quella sottospecie di sfioramento di labbra era sono un incidente di percorso per Sebastian che puntava a vincere il premio di blowatore dell'anno. Ogni sera, quando Thad in teoria dormiva, mentre in pratica si rodeva il fegato, lo sentiva tornare in camera, far scorrere l'acqua nel lavabo, spingere l'interruttore della luce e infilarsi sotto le coperte con addosso solo dei pantaloncini leggeri. Sebastian si voltava verso il muro e a Thad non rimaneva altro che vedere quegli orribili segni scuri sul suo collo pallido. Quasi avrebbe preferito che fossero lividi, probabilmente avrebbe fatto meno male.
Ma, dopotutto, non aveva alcun diritto su di lui, quindi l'unica cosa che poteva fare era dimenticarlo, e al più presto. 'Pare facile scordare che dormi a meno di due metri da un dio greco' sospirava quando si ritrovava a parlare della questione con Nick e Jeff. Da quando lo avevano ritrovato a piangere mentre sentiva da solo 'All I want for Christmas is you' a tutto volume, abbracciato al cuscino di Sebastian, era stato praticamente costretto a sputare il rospo. Il fatto frustrante era che quei due si atteggiavano tanto a guru delle relazioni quando tutta Westerville sapeva della loro cotta e, nonostante questo, a loro mancavano le palle di ammetterlo in pubblico.
Dunque durante le loro prediche solitamente Thad si limitava a fantasticare su Sebastian semi-svestito che boxava in palestra e a borbottare qualche vago assenso quando gli sembrava ci fosse troppo silenzio. E quelle due teste di carciofo parevano crederci, oppure lo avevano giudicato un caso disperato (più probabile), e lo lasciavano solo. Preferiva la solitudine alla compagnia di Nick e Jeff. Almeno Mariah Carey non gli rinfacciava la sua stupidità 24h su 24. e certo bastava lui stesso ad odiarsi.

Era solo un'altra giornata come tante alla Dalton, se vogliamo intendere con normale persone strafatte che corrono per i corridoi lanciandosi muffins con sopra glassa rosa shocking, ma per gli standard della Dalton non era neanche troppo strano, considerando gli alti livelli di follia generali. Thad, sdraiato sul letto a fissare il soffitto, rise pensando all'opinione che gli altri avevano della sua accademia, per poi concludere che nessuno di loro avesse mai messo piede lì e fosse rimasto illeso. Per quanto lo riguardava, anche lui stesso era pazzo, sì, pazzo di Sebastian, quello stronzo che si accorgeva della sua presenza solo quando c'era qualcosa da pulire/rammendare/riparare/cantare. E, per quando la cosa potesse essere melensa, l'unico fatto ancora più patetico era che lui stesso non se ne vergognava più di tanto.

Un rumore lo fece sobbalzare. Alzò appena la testa dal cuscino per vedere cosa stesse succedendo e si trovò costretto a combattere il principio di un infarto: ovviamente era Sebastian che non reputava opportuno bussare. Thad non poté evitare che un certo sorriso ebete comparisse sul suo volto, ma subito si riscosse quando incontrò lo sguardo allegro di Sebastian.
“Cosa fai, Piattola? Mi immagini in situazioni scabrose?”
Sì, cioè no, merda “Pensavo a cosa c'è stasera a mensa”
“Spaghetti?” inarcò un sopracciglio il ragazzo in piedi.
“Lasagne, credo” tirò l'altro ad indovinare. Tanto non avrebbe mangiato comunque qualsiasi cosa quella megera gli avesse messo nel piatto. Per quanto ne sapeva potevano anche essere interiora di maiale, che schifo.
“Sempre a quello stai a pensare” rise Sebastian “forse faresti meglio ad iscriverti a qualche club sportivo, almeno finché riesci a passare per la porta della camera”
Thad sbuffò alla battutina dell'altro e sollevò il busto dal letto, puntellandosi con le braccia. “Prima che io decida di schiacciarti con la mia forza peso, faresti meglio ad farmi passare che devo farmi la doccia”
“Harwood caro, oggi è il mio turno prima”
“Ma che dici? L'accordo ormai è quello: io giorni pari, tu quelli dispari””
“Oggi sono impegnato. Puoi gentilmente lasciarmi andare?”
“E con chi? Sentiamo?”
“So della tua seconda vita da stalker, non vorrei privarti del tuo divertimento”
“E' escluso”tagliò corto Thad alzandosi del tutto dal materasso e dirigendosi verso il bagno condiviso con faccia scura.
“Su con la vita, piattola, non c'è mica psyco nella doccia” cercò di blandirlo Sebastian, ma inutilmente.
Thad si sbatté la porta dietro e si appoggiò senza forze al legno. Per lui era abbastanza indifferente la questione; l'accordo era solo un altro modo per farlo contento. L'unico motivo per cui non voleva rimanere un altro secondo in quella stanza era semplice: non poteva sopportare di vederlo messaggiare con il suo 'appuntamento' e di vederlo sorridere ad ogni vibrazione del cellulare. No, questo era molto -troppo- più di quanto riuscisse a sopportare. Se anche a malincuore poteva accettare le proprie speranze pressoché nulle di avere Sebastian solo per sé, allora non voleva vederlo felice con nessun altro. Nulla di drammatico, niente assurde scenate di gelosia, nessun inutile ultimatum; tutto sarebbe stato vano e si sarebbe reso ridicolo.
Non poteva fare nulla per impedirlo, ma almeno poteva chiudere gli occhi per non guardare.

Si spogliò posando i vestiti sul lavandino, accese la caldaia che si avviò con in rumore di sottofondo. L'acqua iniziò a scendere dalla cannula della doccia, prima ghiacciata, poi tiepida, fino a diventare sempre più calda. Appena reputò che fosse abbastanza bollente da scottargli la pelle aprì l'anta scorrevole del box e fu investito da una nube di vapore acqueo. Pose la testa sotto una cascata d'acqua per cacciare via i cattivi pensieri; poteva solo sperare che, una volta finito, Sebastian se ne fosse già andato a quel suo stupido appuntamento.

Dalla mente non più così perversa e malvagia di Sebastian Smythe
Uhm, e così Thadduccio ha il ciclo. Va bene che è una persona piuttosto strana, ma così è troppo esagerato.
In realtà è da un po' di tempo che si comporta in maniera bizzarra, più precisamente da quando Isabelle ha fatto la cazzata del secolo. Quella ragazza non sa tenere le mani a posto, ma forse è una cosa di famiglia (non in quel senso, sia chiaro. Beh, anche in quel senso se ci riferiamo a me, ma a lei... non saprei, sinceramente, e non voglio neanche saperlo).
E così mi sono ritrovato le sue labbra incollate addosso a mezzanotte. Un buon modo per cominciare l'anno, non c'è che dire. E, se devo proprio ammetterlo, avrei anche continuato a baciarlo, per molto, molto tempo. Per tutta la notte. E per il giorno successivo, e per tutta la settimana. E per tutto il mese e tutto il resto dell'anno dal così lieto inizio, in definitiva. Beh, insomma, avrei continuato e basta.
Ma questo nessuno lo saprà mai, né lui, né, soprattutto, Isabelle. E' così pericoloso che tanto varrebbe offrirsi volontario per gli Hunger Games, cosa talmente cogliona che può fare solo Katniss, appunto. Poi devo rimanere il mio personaggio: stronzo fino in fondo. Diventa sempre più difficile ogni giorno che passo in questa maledetta camera.
Perché se non gli ho mandato un sms del genere è stato solo per orgoglio. Sono quasi felice che lo abbia fatto lei: mi ha risparmiato la figura dello sciocco sdolcinato e mi ha permesso di passare la mia fine e il mio inizio con Thad.
Però, a ben vedere, sembrava davvero felice di vedermi. Forse me lo sono immaginato. Può darsi, mi piace credere quello che mi fa comodo.

In realtà non so neanche perché ho inventato questa farsa dell'appuntamento e della doccia. Se anche avessi un appuntamento, starebbe stanotte con Federica* o qualche anima pia dello Scandals. Ma il fatto più inquietante è che non ho nemmeno voglia di alzarmi da questo letto, lavarmi e andare in quel locale. Vorrei rimanere qui, magari in compagnia di un iPod pieno di cantanti bionde in sovrappeso che sfogano la loro depressione scrivendo canzoni che ti infondono una profonda voglia di inciderti le vene con una penna stilografica e morire dissanguato. Sì, è abbastanza anche merito di Adele se la mia visione della vita è ridicolmente ottimistica.
Non voglio neanche dirlo, ma mi sento in colpa per avergli fatto credere di avere un appuntamento. Già era storto, così è peggiorato. Non è affatto un buon segno che piattola non canti gli One Direction.
In mancanza di intrattenimento musicale (che sia Adele o il meno qualificato, ma comunque apprezzato Thad, non fa differenza) non trovo nulla di meglio da fare che guardare il soffitto bianco. Dovrebbe essere consumato tanto lo fisso intensamente, ma quando c'è Thad in giro perde la sua non indifferente attrattiva. Più che altro devo sforzarmi per non guardare Harwood tutto il tempo. Però, dato che ora lui non è qui, posso permettermi un'occhiata in giro.
Beh, non c'è nulla di particolare in questa stanza: io, due letti, una scrivania, un computer con una massa di caricatori dai fili intrecciati, una pila ammucchiata di vestiti sul quello di Thad -vestiti che impuzzano tutta la camera del suo (buonissimo) odore-, il suo asciugamano.
Ecco cos'era fuori posto! Non va mai, assolutamente mai a farsi la doccia senza portarselo appresso in bagno. E' per qualcosa a che fare con il calore. Sì, ecco, l'asciugamano freddo dopo la doccia è una cosa che odia.
Vado a sentire i termosifoni che sono freddi, ma c'era da aspettarselo con quel tirchio del preside Ground. Prima che che possa accorgermene, me lo metto addosso.

Vorrei non sentirmi così patetico, ma non ci riesco.

Dalton, camera Harwood-Smythe, ore 18.40
Uscendo dalla doccia Thad provò la strana sensazione di stare per essere esiliato in Groenlandia. L'esilio era per la questione 'sebastianica' (divertente variazione di 'omerica', concluse soddisfatto della propria battuta), invece la Groenlandia era per il freddo allucinane. Era appena gennaio e aveva fatto una doccia bollente e non c'era il suo asciugamano. Era un problema.
Con cautela si avvicinò alla porta del bagno, coprendosi alla bell'e meglio con un flacone di bagnoschiuma agli aghi di pino (che non aveva mai visto prima). La socchiuse sporgendo leggermente la testa e nascondendo il resto del corpo. Si schiarì la voce “Sebastian?”
“Sì, piattola? Cosa c'è ora?” arrivò solo l'eco dal corridoio.
“Puoi venire qui un attimo che non mi va urlare?”
“Ai suoi comandi, Fuhrwood” biascicò l'altro.
Dopo qualche secondo e qualche sbuffo di disapprovazione un oggetto semi-movente entrò nella visuale del ragazzo. Un oggetto che probabilmente aveva nome 'Sebastian Smythe' con una specie di strana vestaglia/mantello medievale addosso. Oh no, era il suo accappatoio.
“No, Sebastian, ora spiegami perché hai il mio accappatoio addosso”
“Io, uhm, posso spiegare...” farfugliò lui rosso come un gambero.
“E' esattamente quello che ti ho chiesto” sorrise lui nel vedere l'amico così imbarazzato; era adorabile. Ma quella situazione era così inusuale che Thad non poté fare a meno di scrocchiarsi le dita come faceva sempre quando era nervoso.
“Allora, io ecco... i riscaldamenti erano spenti, ed è gennaio, e il tuo asciugamano era in camera, lo hai dimenticato. E, non so, tu odi l'asciugamano freddo alla fine della doccia, quindi io ho pensato...”

Lo aveva fatto davvero? Era sicuro di non sognare?
Thad si morse l'interno della guancia, sbattendo gli occhi, quasi timoroso di non trovarlo di nuovo lì davanti, una volta riaperti.

Perché sbatti le ciglia, Bambi?”
“Solo, grazie, Sebastian”
“Non so perché l'ho fatto, non chiedermelo. E' stupido, lo so. Sono stupido”
“Piuttosto come hai fatto a ricordartelo? Di solito non mi ascolti neanche quando parlo!”
“Potrei sorprenderti” rise Sebastian, che pian piano stava riacquistando il suo colorito naturale. Thad si accorse che aveva la mascella stranamente contratta, come anche che teneva le dita strette a pugno. Qualcosa lo faceva stare a disagio, ma non riusciva ancora a capire cosa.
“Beh, fallo” rispose Thad prendendogli l'accappatoio da addosso e indossandolo, uscendo dal bagno per ritrovarsi nel corridoio, ancora sgocciolante.
“Ad esempio hai usato un bagnoschiuma che ha l'odore degli aghi di pino. Sembra di stare in montagna in una baita. Oppure che hai freddo e stai maledicendo Ground perché ha il braccino corto” elencò l'altro, stendendo le dita per tenere il conto, mentre continuava a sembrare nervoso.
“Ehi, non vale. Per questo basta l'olfatto e il buonsenso!” protestò Thad, scrocchiandosi ancora una volta le mani. Sebastian arricciò il naso, facendo un lieve sobbalzo quando sentì quel rumore. “Oh, scusa, non lo ricordavo” si scusò Thad, a cui toccò ora essere imbarazzato. Dopo tutto quello che aveva fatto per lui, certo dimenticarsi una cosa del genere era una caduta di stile.
“Non preoccuparti” sorrise l'altro, passandosi la mano sulla nuca. “Sono io a ricordare tutto di te, anche se è una cosa profondamente stupida”

Dalla mente non più così perversa e malvagia di Sebastian Smythe

12. Usa sarcasmo; li insulti e sono troppo stupidi per capirlo
Magari essere gentili ogni tanto paga (anche se il prezzo rimane comunque troppo alto, per cui Thaddino non deve aspettarsi una smielata del genere tanto presto)



NdA (Non datele Ascolto)
* Federica, la mano amica (citazione necessaria)

Sono in ritardo, nevvero? Lo ammetto.
Pace, prometto che sarò puntuale (non ci credo neanche io, LOL)
duuuuunque, che ve ne pare del capitolo? Per me sono importantissime le vostre recensioni, gnah, gnah, gnah. Il prossimo capitolo sarà movimentaaaaaato, preparatevi psicologicamente (?)
Un grazie grande grandissimo ad Iza che mi ha minacciato per impormi di scrivere. Senza di te non sarebbe nato, quindi debiti ringraziamenti all'ostetrica

  
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