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Autore: Dalhia_Gwen    19/02/2013    6 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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I tre ragazzi così si posizionarono uno accanto all’altro pronti per la corsa di resistenza.
“Bene ragazzi, quello che vi chiedo è di correre per 30 minuti pieni, ed ovviamente al termine del tempo, dovrete fare uno sprint finale.”  Spiegò Luigi dietro di loro, che manovrava il cronometro per inserire tutti i dati.
Dopo aver finito, richiamò la loro attenzione: “Allora, siete pronti? Tre, due, uno, VIA!”  i tre ragazzi partirono contemporaneamente sfrecciando come saette: la ragazza si trovava in prima posizione, mentre gli altri due sfidanti dietro di lei.
Ovviamente tutto ciò era premeditato per fare in modo che i due, ma soprattutto Duncan, godessero del meraviglioso panorama che si vedeva innanzi a loro. Geoff, conoscendo l’amico, aveva già capito tutto e, notandolo molto interessato, temeva alla sua incolumità. “Cielo..speriamo che non cada quel pervertito…” si ripeteva mentre correva a ritmo costante in ultima posizione.
Ma come se avesse previsto tutto, davanti a lui si mostrò l’immagine dell’amico che inciampò su sé stesso,barcollando ma non cadendo, e per disperazione alzò gli occhi al cielo. Gwen, che sentì un piccolo gemito dietro di lei, si girò per controllare se andasse tutto bene.
Girandosi incontrò lo sguardo di Duncan, intento ad ammirare il suo fondoschiena e notandolo arrossì violentemente. Dall’altra parte, Duncan notò gli occhi della ragazza puntati su di lui e cambiò bersaglio della sua vista. “Ehm..tutto bene? Avevo sentito..” si pronunciò ancora rossa in viso.
Il ragazzo, anche lui abbastanza imbarazzato, rispose sicuro: “Oh sisi, tranquilla..solo un innoquo incrocio di gambe..” rispose Duncan sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi. Quel sorriso contagiò anche Gwen, la quale ricambiò per poi rigirarsi e continuare la sua corsa. Non sapeva cosa le stava accadendo ma era come se..le piacesse essere in compagnia di quelle persone.
Sì, per la prima volta sorrideva davvero.
Quel ragazzo, Duncan, le era simpatico, sino dal momento in cui lo vide per la prima volta intento a fissarla continuamente mentre faceva gli addominali, insieme all’amico. All’inizio la cosa le diede un po’ fastidio, ma poi non ci fece più caso, e si concentrò al massimo sul suo compito. Ma ora, quando si rese conto che le stava guardando il fondoschiena fu assalita da un profondo ed inspiegabile imbarazzo.
Forse il motivo era che nessuno, fino a quel momento, le aveva offerto un po’ di attenzioni, anche le più semplici.
Fatto sta però che quello sconosciuto riusciva a farla sorridere, anche per una semplice sciocchezza, e nessuno mai ci riuscì prima d’ora. In quel momento però era assalita da un altro piacere: la stanchezza, che cominciava a farsi sentire nelle sue gambe. Lo stesso discorso valeva per i ragazzi, i quali, pur restando indietro, avvertivano i propri muscoli stancarsi.
Ad un certo punto però Duncan, che non pensava ad altro che ad un modo per colpire la ragazza, si accostò accanto a lei per poi dirle con il respiro affannato: “Ehi, niente male per una principiante..” la stuzzicò lui “Oh, ecco che si ricrede colui che si sente invincibile.” lo prese in giro Gwen sorridendo. “Guarda che non ero io quello che non ci credeva, ma il mio amico..” cercò di proteggersi Duncan “Si ma tu mi hai lanciato la sfida, e ti assicuro che so fare di meglio, lasciandoti anche a bocca aperta.” Lo provocò lei guardandolo negli occhi “Oh bambolina, io ho i miei dubbi al riguardo..non sei..” all’improvviso partì il fischio di Luigi, segno dello sprint finale.
Gwen così prese potenza e nell’arco di qualche secondo si lasciò dietro per molti metri i due sfidanti i quali, con tutta la forza che avevano, cercavano di raggiungerla invano.
Una volta aver finito la corsa i due ragazzi, stanchi più che mai e alquanto impietriti di fronte alla potenza di quella ragazza così minuta, si accasciarono per terra, in segno di sconfitta, e cercando di recuperare un po’ di fiato. Anche Gwen era stremata, ma mantenne il sorriso vittorioso, orgogliosa di se stessa per aver dato una bella lezioncina ai due senza speranza. Si sentì pervadere da una sensazione piacevolissima: era la prima volta che era orgogliosa, fiera di lei. Alzò gli occhi al cielo sorridendo, per poi rivolgerli all’istruttore, che convinto già del risultato che avrebbe dato quella corsa, la incitò ad avvicinarsi, ed insieme avanzarono verso i due perdenti, che ancora ansimavano. Luigi diede ad entrambi una pacca sulla spalla per poi affermare felice: “Eheheh avete visto? Vi siete fatti battere da una ragazza..” sogghignava trionfante Luigi. Duncan, che più che altro era ammaliato dalla bellezza della ragazza che aveva di fronte, sussurrò: “M-ma non è una ragazza semplice come tutte le altre..è-è speciale..in tutti i sensi..” si lasciò sfuggire l’ultima frase con un sorriso seducente. Gwen in tutta risposta non potè nascondere il rossore provocatole da quella affermazione, ma cercò in tutti modi di mascherarlo. Geoff invece non riusciva neanche ad emettere un suono, talmente era distrutto..non poteva nemmeno lui crederci: quella ragazza aveva davvero l’adrenalina nel sangue, e solo in quel momento si rese conto di quanto le parole dell’istruttore fossero vere, e constatò che Gwen avrebbe portato sia lei che la palestra a livello inimmaginabile . Nel frattempo Luigi non riusciva proprio a trattenere le risate, e tra un sorriso e un altro ordinò a tutti e tre di andare nello spogliatoio, in quanto per quella sera andava bene così. Mentre i tre ragazzi avanzavano per dirigersi verso i rispettivi spogliatoi, a Duncan scappò un desiderio ad alta voce: “Quanto vorrei entrare nello spogliatoio femminile…” sussurrò seguendo con lo sguardo Gwen che avanzava svelta per cambiarsi. Geoff alzò gli occhi al cielo in segno di disperazione: l’amico era davvero perso. Ma comunque riuscì a rispondere: “Duncan, anziché fare il cascamorto con Gwen pensa piuttosto a quali vantaggi potrebbe arrecare quella ragazza a noi competitori, è davvero una fortuna averla nella squadra..”disse Geoff una volta entrati nello spogliatoio.”Puoi giurarci fratello, ma stai sicuro che questa occasione non me la faccio sfuggire..” e detto questo si catapultò letteralmente fuori con l’intento di aspettare Gwen all’uscita, non prima di essersi cambiato. L’amico lo seguì a ruota, dubbioso su quello che il punk voleva fare. Una volta uscita, Gwen si diresse verso la porta, notando che i suoi due avversari erano davanti ad essa che la stavano fissando.
Arrivata davanti all’uscio, fece cenno di salutare i due ragazzi, ma Duncan le si piazzò davanti, con aria maliziosa. “Ehi bella, vai a casa a piedi?” gli chiese squadrandola da cima a fondo. Mentre Geoff si diede una manata in faccia, Gwen gli lanciò una stilettata, ma preferì rispondergli, usando la sua stessa tattica: “No. In realtà prendo l’autobus…” rispose lei sussurrando. Duncan sorrise malignamente per poi risponderle: “Lo sai che ragazze così carine come te non dovrebbero andare in giro da sole a quest’ora?” continuò lui con la medesima espressione. “Oh..cosa si aggirerebbe? Il lupo mannaro?” domandò lei fingendosi intimorita. A quelle parole a Geoff scappò una leggera risata. “No mia cara, molto peggio..ma per evitare che ti accada qualcosa preferisco che ti accompagno io a casa, così sono sicuro che torni sana e salva.” ammicò lui convinto. “Chi mi dice che tu non sia proprio uno di quei mostri di cui parli?” continuò lei sorridendo trionfante. Duncan a quelle parole si grattò la nuca, e improvvisamente disse “Ti pare che..” ed attaccò a farle il solletico “io sia il tipo di persona che può far del male ad una ragazza? Questo non lo dovevi dire!” esclamò continuando a farle il solletico. Gwen si contorceva tutta, ridendo come una pazza, ed emettendo frasi spezzate dalle risate. “Oh Duncan..ti prego..b-basta non ce… non ce la faccio più!!” cercò di dire lei tra una risata e l’altra. “Solo se accetterai il mio galante passaggio.” rispose Duncan ormai vincitore “o-ok..hai vinto tu…verrò con te!” gridò lei esausta. “Evvai!!” esclamò Duncan facendo l’occhiolino all’amico che assistette alla scena divertendosi più che mai.
 
“Però non vale..” disse Gwen mentre i tre si dirigevano verso la decappottabile del punk. A quelle parole Duncan fece per avvicinarsi alla gotica, avendo l’intenzione di farle nuovamente il solletico, ma la ragazza prontamente indietreggiò facendogli la linguaccia, che Duncan ricambiò divertito.
Una volta saliti in macchina, Duncan accese l’auto per poi partire. “Allora sua maestà, vuole dirmi gentilmente dove abita? Così la posso portare nel luogo giusto?” chiese Duncan girando lo sguardo verso la gotica, che nel frattempo era intenta ad osservare la strada che si apriva davanti a lei. “Oh, abito in Mctowen Street numero 23*” rispose Gwen al suo interlocutore con un sorriso. A Duncan venne in mente improvvisamente qualcosa. “Benissimo, so dov’è! Non si preoccupi signorina, arriverà sana e vegeta a casa!” esclamò il punk divertito. “Non avevo dubbi..” rispose Gwen con voce molto lieve, quasi impercettibile, e sorridendo al punk, che non poté far altro che ammirare quel bellissimo sorriso. Appena arrivati a destinazione, Duncan accostò l’auto chiedendo se effettivamente quello fosse il portone della sua casa. Ottenendo risposta affermativa, spense la macchina. “Beh bambolina, allora ci vediamo la prossima volta..”cominciò Duncan con una puntina di malizia nello sguardo. “Sì certamente e..non mi chiamo bambolina” rispose lei tra l’imbarazzo e la freddezza. Il punk rise di gusto, vedendo apparire sulle gote di Gwen un leggero rossore. “Ahahahahah okay, allora..buonanotte, Gwen.” La salutò lui con l’occhiolino, ma la gotica lo ignorò. “Buonanotte..anche a te Geoff!” si rivolse poi all’amico dietro di lei, che era davvero stufo di tutte quelle smancerie che Duncan faceva alla gotica. Dopo aver ottenuto risposta dal biondo, Gwen uscì dalla macchina, ringraziando di cuore Duncan per il passaggio, per poi dirigersi dentro il portone e lasciando i due a meditare.
Il punk seguì con lo sguardo la gotica mentre tornava a casa, sorridendo compiaciuto. “Aaah…sì, sono stracotto di quella pupa..è perfetta per me.” Disse Duncan tornando con la mente per terra. “Oh andiamo Duncan..basta! Sei monotono! Ormai si sa come va a finire: vi metterete insieme, starete massimo due settimane, e dopo tornerai a dirmi che era solo una storiella da nulla che non era destinata a durare..” cacciò quelle parole l’amico troppo esausto nel sentire il punk dire sempre le stesse cose su qualsiasi ragazza trovasse carina per i suoi gusti. Non era mai una cosa seria, e a Geoff dava parecchio fastidio che l’amico scherzasse anche su una cosa seria quale l’amore: provava a mettersi nei panni di queste povere ragazze ammaliate dal fascino di Duncan, le quali magari avevano davvero trovato il ragazzo adatto a loro, peccato però che lo scopo del suddetto ragazzo era solo quello di divertirsi, e molto spesso fece soffrire molti cuori femminili, che presero troppo sul serio il gioco di Duncan per poi cascare nel suo tranello. Geoff provò molte volte a farlo ragionare, ma la cosa sembrava non toccarlo minimamente; continuò così per molto tempo, fino a quando non incontrò Gwen. “Oh Geoff, stavolta ti sbagli: non sto giocando, sento che..che è quella giusta. Sì, perché ho provato qualcosa di diverso di una semplice attrazione fisica. Stavolta era una forte sensazione. “I-io..ho sentito un fastidio al livello dello stomaco. Non so spiegartelo ma…di una cosa sono sicuro: non me la farò sfuggire, non lo farò mai”.

*indirizzo puramente inventato dall'autrice







-Angolino dell'autrice pazza della DxG :3 -

Salve miei cari lettori!! :'D
Finalmente sono riuscita ad aggiornare! ;)
Perdonate il mio ritardo, ma purtroppo non ce l'ho fatta proprio ad aggiornare prima di oggi T.T
La scuola si fa sentire...sempre di più D:
However, che ne dite? Vi ha divertiti un po' il nuovo capitolo? <3
Mi auguro di sì *-*
Non mi resta altro che attendere i vostri commenti, positivi o negativi che siano...accetto tutto ;)
Baci e..
Al prossimo aggiornamento ;D

Dalhia_Gwen



  
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