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Autore: Lachelle Winchester    20/02/2013    2 recensioni
La vita dei Winchester è una caccia a cui non c'è mai fine e la maggior parte delle volte non si riesce a vedere una via di fuga. Per questo ad un certo punto trovare l'amore per un cacciatore significa più di quanto significhi per una persona qualsiasi: saranno capaci di decidere in che direzione deve andare la loro vita?
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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10-Christmas at home

Kansas

L'aria calda del termosifone era quasi come un sonnifero, Sam si stava addormentando sul letto mentre Lachelle, seduta accanto a lui, gli raccontava quello che era successo la sera prima tra lei e Dean. Lui continuava a ripeterle che se il fratello aveva condiviso l'intoccabile Impala con lei l'amava davvero e questo la rendeva  felice, sapeva quanto ci teneva a quell'auto e così le aveva dimostrato che c'era qualcosa a cui teneva di più. D'altra parte, però, sapeva quanto Sam stesse soffrendo per la delusione avuta con Caroline.
« Vedrai che accadrà anche a te prima o poi. »  gli augurò abbracciandolo forte e sperando che un giorno avrebbe visto anche lui felice. « Pensa che alla fine anche due con un carattere come il mio e quello di Dean sono riusciti a cadere in questa trappola. Dopo questo, credo che qualsiasi cosa sia possibile. »  aggiunse sorridendogli.
Sam annuì e la strinse forte; Lachelle era la sua migliore amica, la considerava una sorella e non avrebbe potuto immaginare diversamente la propria vita senza i suoi consigli e le lunghe chiacchierate con lei.
Un lieve suono uscì dalla tasca della cacciatrice, il cellulare stava squillando ma la suoneria era diversa dalla solita; quella era esclusivamente per la sorella Emma. Guardò Sam allarmata, mostrandogli il cellulare, poi si fece coraggio, gonfiò i polmoni, preparò una decina di bugie sperando che andassero bene e rispose.
« Emma! » cercò di essere quanto più tranquilla possibile, ma l'ansia si stava impossessando di lei.
Si chiese se esistesse un tatuaggio per la possessione dell'ansia ma si rese conto di quanto fosse stupida la cosa e scosse la testa.
« Ciao Lachelle. » si udì una voce uscire dalle casse del cellulare, alterata dal viva voce in modo che Sam l'aiutasse in caso di bisogno. « Come stai? » chiese con una voce sottile, sembrava quasi più grande di lei.
« Bene. Sono tornata in Kansas per una vacanza, mi sono concessa un periodo di relax dopo tanto duro lavoro. »  mentì cercando di imitare una voce rilassata.
In fin dei conti non le stava mentendo, stava solo omettendo certi particolari, quindi non c'era motivo di sentirsi in colpa.
« A te come va? » le chiese.
« E' un brutto periodo; »  rispose Emma tranquillamente. « ho divorziato con Steve, da due settimane. » le rivelò.
La sua voce non era più tranquilla come prima e di tanto in tanto si sentiva tirare su col naso.
« Mi dispiace, ma me lo dici solo adesso? » rispose la maggiore.
Le uscì spontaneamente senza riflettere e senza controllare il tono di voce; non si aspettava una cosa del genere perché proveniva da una famiglia in cui questo genere di cose non erano ben viste.
« Non volevo disturbarti. So che stai studiando e mi dispiace dimostrarti ogni volta che non sono perfetta come te... » cominciò lei.
Si era sempre sentita inferiore alla sorella perché a 17 anni era andata a studiare fuori e si era laureata mentre lei era rimasta a casa, si era sposata e adesso aveva anche divorziato. Nonostante questo, parlare con lei la faceva sentire bene; Lachelle faceva lo stesso effetto a tutti, forse per la sua spontaneità.
« Ho chiamato per chiederti un favore: ho bisogno di un po' di tempo per me e non riesco a occuparmi di Kevin. » le rivelò, cercando di racimolare tutto il coraggio che aveva: in fondo anche lei era una Winchester.
« Portalo da me, ti mando l'indirizzo, non ti preoccupare. » cercò di rassicurarla lei.
« Grazie e scusami per tutto. » disse sollevata. « Salutami Dean e il tuo fidanzato Sam. » si congedò.
« Ehm, si. Sam certo, te li saluto. Ci vediamo. » disse dimenticandosi che per giustificare il fatto che vivesse con due ragazzi le aveva detto che Sam era il suo ragazzo. Si sentiva uno schifo, le aveva sempre mentito sulla sua vita, l'aveva riempita di bugie.
« Ci mancava solo questa. » disse rimettendosi il cellulare in tasca, ma lo riprese per vedere l'orario. « Devo anche andare con Castiel, gli ho promesso di non dire parolacce se lui avesse lavorato sulla sua autostima e quindi usciamo, così mi faccio venire qualche idea. ».
Si alzò frettolosamente dal letto e si avviò alla porta. La polvere sulla maniglia le fece pensare al fatto che quella casa doveva sembrare sua per quando fosse arrivata Emma. « Anzi, ora che ci penso, passiamo anche al supermercato per riempire i mobili giù e pulire un po' questa casa. » aggiunse prima di uscire.

I due girarono molti negozi e comprarono tante cose; lei insegnò all'angelo tante cose che non sapeva di conoscere, come guardare la scadenza, rispettare la fila e tutte cose che nessuno dei due aveva mai affrontato. Erano una più imbranata dell'altro ma si divertirono tanto. Lachelle trovò anche un disco dei Led Zeppelin; lei e Dean condividevano molto i loro gusti musicali e anche se Lachelle non amava gli Zeppelin quanto Dean, lo comprò per fargli una sorpresa. L'angelo cominciò invece un litigio con uno yoyo perché non ne capiva il meccanismo e tornarono a casa mangiando caramelle e dolci.

Quando ormai arrivò la sera, Lachelle non si sentiva tanto bene e si diresse verso il letto, sicura che Emma non fosse arrivata prima di qualche giorno. Dean si affacciò dalla porta della camera da letto e la vide mettersi un pigiama azzurro chiaro; le piaceva tanto anche così e sorrise quando la vide inciampare.
« Ho preparato i toast. Vorrei che fossi la prima ad assaggiarli. » irruppe lui e la donna sorrise.
« Non mi perderei per niente al mondo il tuo primo piatto da casalingo. » disse correndogli incontro, poi si ricordò del disco che gli aveva comprato e si arrestò. « Ti raggiungo subito. ».
Dean cominciò a ridere al suono della sua voce; probabilmente la sera prima aveva preso freddo. « E comunque io non sono un casalingo. » affermò offeso, gesticolando col dito in segno di protesta.
Lachelle aspettò che Dean fosse tornato in cucina, prese il disco e lo raggiunse. Camminò in silenzio per non farsi sentire, lo sorprese da dietro le spalle mentre metteva i toast in un piatto, gli coprì gli occhi e gli diede un bacio sulla guancia.
« Vuoi abusare di un uomo innocente? » scherzò con voce maliziosa e lei rise, guidandolo con le mani sul divano.
« Ancora con questa storia? E poi tu non sei mai innocente. » si difese.
Quando furono entrambi seduti sul divano, lei gli sfiorò le labbra dolcemente.
« Dai, apri gli occhi. » gli sussurrò all'orecchio, col cuore che le batteva senza saperne il motivo.
Alla vista del disco, Dean sembrava felice come un bambino, la prese in braccio e la baciò. Ogni giorno sapeva di amarla sempre di più e lo capiva da quei piccoli gesti che mai nessuna aveva fatto per lui, gesti con cui Lachelle sapeva dimostrare l'affetto che provava perché non sempre ci riusciva con le parole o con gli abbracci. Mangiarono i toast seduti sul divano, facendo cadere bicchieri e briciole ovunque. La testa di Lachelle girava parecchio e a stento riusciva a tenerla ferma; era convinta di aver bevuto solo un po' di vino, poi scoprì che Dean le riempiva continuamente il bicchiere, ma non se ne era accorta perché si sentiva poco bene.
« Ridi senza motivo? » le chiese Dean. « Te ne do io uno, adesso. » disse alzandosi e sedendosi sulle sue gambe.
Lei cominciò a sentire ogni parte del corpo sfuggirgli dal controllo e non riusciva a fare altro che ridere.
« No, ti prego Dean, smettila. » lo supplicò.
« Non ho neanche iniziato. » le fece notare; la Winchester soffriva il solletico anche al solo pensiero ma Dean scoprì che il punto in cui perdeva totalmente il controllo erano i piedi. Le bloccò le mani mentre la torturava lentamente e lei si sentiva scoppiare, poi involontariamente riuscì a liberarsi e lo spinse a terra con un calcio. La maglia si sporcò di vino, ormai tutto rovesciato sul pavimento di legno.
« Scusa, scusa, scusa, amore scusa. » si alzò di scatto dal divano per aiutarlo e lui ripeté sarcastico « Amore scusa? ». Lei arrossì e fece finta di non capire, usando un tono vago ed indifferente.
« Hai detto "amore scusa". » sottolineò lui sicuro, ma lei cercò di giustificarsi. « No, no ti sbagli. Hai sentito male. » cominciò a dire ma lui prese di nuovo a farle il solletico e la costrinse a confessare. Dean la riportò sul divano, stendendosi di nuovo su di lei, sussurrando quasi tra sé « Va molto meglio così. » perché gli piaceva quella sensazione dei loro corpi così uniti.
« Perché finisci sempre per schiacciarmi? » gli chiese lei mentre lo aiutava a sfilarsi lentamente la maglia bagnata, con una grande macchia rossa sulla stoffa.
« Perché sei comoda. Ma non cambiamo discorso... » disse lui pianificando qualcosa, fino a che non udirono il campanello bussare.
Il suo braccio destro era teso sul divano per darsi sostegno, la mano sinistra invece le accarezzava la guancia e la guardava dritto negli occhi; adorava stare così e sentirsi le mani della propria ragazza intorno al collo, e a lei piaceva sentirsi completamente nelle sue mani, quindi nessuno dei due si mosse per andare ad aprire.

Quando il campanello suonò per la terza volta, Sam scese di sotto e scosse la testa con perplessità alla vista del disordine che avevano fatto, poi si precipitò ad aprire. Dalla soglia si vide entrare l'ombra di una donna molto magra, una ragazza bionda dai lisci capelli lunghi fino alle spalle, gli occhi chiari e un vestito azzurro di seta. Aveva un portamento elegante e raffinato al contrario della sorella; una mano era stretta in quella del figlio, biondo e magro come lei e l'altra portava la borsa bianca come le scarpe e la cintura, poi portò delicatamente i capelli dietro e fece un cenno di saluto. Sam aveva già visto Emma in passato ma mai prima di quel momento aveva attirato la sua attenzione.
« Ciao Emma. » la salutò la sorella maggiore alzandosi dal divano e cercando di sistemarsi al meglio vestiti e capelli. Si diresse verso il bambino e questo le corse in braccio. « Hei piccolo, come va? » lo salutò e lui sorrise.
« So che mi chiederai di rimanere e cercherai di capire qualcosa per il mio bene, e ti ringrazio per le tue buone intenzione, ma vorrei stare un po' da sola. » disse Emma salutando anche Dean e Sam.
« Come vuoi. » rispose lei abbracciandola; non si aspettava di riuscirci, non l'aveva quasi mai fatto ma stare con Dean la stava cambiando, la stava facendo diventare una persona migliore e più aperta nel mostrare i propri sentimenti. Anche Emma rimase sorpresa, poi salutò tutti ed uscì di fretta. Videro i fari della sua auto allontanarsi attraverso la finestra.
« Uno tsunami. Arriva e scompare.  » constatò Sam, che ancora stava pensando all'impatto dell'incontro con Emma pochi secondi prima.
« Come sempre. » rispose la cacciatrice. La sua voce era bassa ed ansiosa perché si stava preparando a quello che le aspettava; nel tentativo di aiutare la sorella non aveva pensato al fatto che dovesse occuparsi di Kevin.
« Siete sempre più diverse: lei è bionda, ha gli occhi azzurri, un portamento elegante... » Sam cominciò a fare un elenco di qualità opposte tra le due Winchester ma Lachelle trovava tutto irritante in quel momento. « Sono complimenti a mia sorella o mi stai prendendo i giro? » chiese con rabbia; non voleva rivolgersi così ma le stava salendo il nervosismo.
« No, dico solo che» cercò di giustificarsi Sam, che non capiva il motivo di quella risposta sgarbata.
« Il fratellino ha una cotta per tua sorella. » cantilenò Dean, prima di ricevere un pugno dal fratello.
« Scusa Sam, non volevo. » disse lei e lui si limitò a sorriderle e a portare Kevin di sopra.
La Winchester percorse il corridoio di fretta ed uscì fuori per sedersi su una panchina in giardino e Dean la raggiunse, sedendosi accanto a lei e chiedendosi il motivo del suo malumore.
« Stai controllando se i bambini hanno graffiato l'Impala? » chiese per rompere il ghiaccio. « O sei arrabbiata per i complimenti fatti a Emma? » continuò.
« Pensi anche tu che siamo l'opposto? » chiese lei.
Dean l'assecondò. « A me piacciono le donne che amano i film d'avventura, che si sentono ancora un po' piccole, con gli occhi scuri e i capelli disordinati. » disse sorridendo. « Lo sai che i giochetti tra noi non funzionano. » aggiunse dopo, accarezzandole il viso.
« Ho paura di non riuscire a mantenere il peso di tutte le bugie che ho detto ad Emma e di non riuscire a prendermi cura di Kevin. » confessò, lasciandosi cadere con la testa sulle sue gambe. « Non so neanche cos'è giusto per me, ho una mentalità troppo aperta per stabilire dei limiti e delle regole per un bambino. » continuò, sperando che Dean la facesse sentire meglio.
« Dici sempre così ma alla fine fai sempre le cose giuste. » le accarezzò i capelli.
« Ma ci sei sempre stato tu con me. » lo guardò negli occhi. Il cacciatore si abbassò col viso e le diede un bacio. « Perché con chi credi che abbia intenzione di stare? » concluse sorridendole.

Le settimane successive passarono velocemente. Kevin aveva legato soprattutto con Sam e Castiel, ma non si poteva dire la stessa cosa di Dean; spesso gli faceva dispetti per farlo litigare con Lachelle, ma capito il suo gioco cominciarono a far finta di litigare per evitare una strage.
« Non capisco perché non puoi punirlo e basta. » disse Dean un giorno, mentre picchiettava con le dita sulla lavatrice e Lachelle alzava del vetro da terra.
« Perché altrimenti non ascolta neanche più me. » rispose lei.
« Non ti sembra che combina qualcosa tutte le volte che ci vede insieme? » continuò a pensare ad alta voce lui e la donna cercò di rassicurarlo; da quando vivevano in quella casa, il cacciatore sembrava un po' giù di morale. « Forse è solo protettivo verso sua zia, forse per lui sei un pericolo. » ipotizzò lei.
Dean la prese in braccio e la fece sedere sulla lavatrice, sfiorando una guancia con le sue labbra. « Ma io sono un pericolo, anzi quando hai i capelli legati così, sono molto più pericoloso. » aggiunse malizioso. Lei gli sorrise e lo baciò, gli accarezzò la schiena ma quando sentirono Kevin entrare in bagno, l'uomo finse di cercare un profumo mentre la Winchester improvvisò un discorso sulle lentiggini.

Il Natale si avvicinava e Lachelle e Cass decisero di organizzare la cena della Vigilia a sorpresa; comprarono libri di ricette, addobbi, piccoli regali che nascosero ai due fratelli. La donna continuava a ripetere che la sorpresa doveva essere perfetta e l'angelo la seguiva senza perdersi una parola.
« Se esce il fumo è abbastanza cotto? » chiese l'angelo guardando il pollo ormai nero nel forno.
« Il forno, il pollo, le patate. » ripeteva Lachelle correndo in cucina per spegnere il forno. « Potevi avvertirmi prima? Adesso sarà tutto bruciato e non c'è tempo per rifarlo, sto da questa mattina per capire la ricetta. » si amareggiò la donna, che non era molto brava in cucina.
« Su internet ci sono ricette più veloci. » propose l'angelo, che si era messo in tiro e tolto il trench per l'occasione; quella tra lui e il pc era ormai diventata una questione personale.
« Grazie Cass, mi stai aiutando parecchio. Ci tengo tanto a fare qualcosa per la nostra piccola famiglia. » affermò lei, sbalordita dei progressi di ambientazione dell'angelo. Anche Emma diede loro una mano, e chiusi in cucina ripassavano a memoria tutto il piano escogitato dalla cacciatrice.
« Cass mette gli addobbi, tu porti il cibo e io li distraggo. Calmati ora. » la rassicurò lei, ma coglieva ogni occasione per parlarle di Sam. « Credo che a Sam farà piacere, no? » incalzò per vedere di nuovo l'espressione preoccupata della sorella; Sam le aveva spiegato che non era mai stato con lei, ma voleva saperlo dalla sorella.
A parte l'argomento del presunto fidanzamento con Sam, che voleva a tutti i costi evitare di far sollevare, il piano della cacciatrice procedeva benissimo fino a che la voce di Dean echeggiò dalle scale.
« Dean aspetta, devi vedere una cosa in corridoio. » urlò raggiungendolo e facendo cenno a Cass di continuare. Lo prese per il braccio, lo portò in camera da letto e lo baciò. Lachelle prima gli sorrise, poi lo bendò con la prima maglietta che ebbe sotto tiro e cominciò a spogliarlo velocemente.
« Ah, vuoi fare la trasgressiva? » la stuzzicò lui; anche se la prendeva in giro e non lo ammetteva mai, lo faceva impazzire tutte le volte che lo sorprendeva con un bacio o con un gesto dolce. Tra un bacio e una battuta, entrambi si cambiarono e si vestirono eleganti. Dean non l'aveva mai vista preparata e tra un complimento ed altri baci la sua curiosità cresceva ma non faceva domande. Quando tornarono giù, i fratelli Winchester rimasero sorpresi dagli addobbi che illuminavano tutto il salone e dal buon profumo di cibo appena preparato. L'espressione sul viso Dean era quella di un uomo felice, sereno, era un'espressione che difficilmente la cacciatrice avrebbe dimenticato.
A tavola si divertirono e si saziarono con piatti invitanti, grazie all'aiuto di Emma, ma soprattutto erano diversi dai soliti panini. Kevin e Castiel sembravano avere la stessa età, Sam e Emma si sorridevano complici e Lachelle non sapeva come reagire; non si aspettava che la sorella trascorresse molto tempo con Sam e stava cominciando ad avere qualche dubbio che credesse alla storia del fidanzamento, anche perché non li aveva mai visti vicini un minuto, al contrario tutto il suo tempo lo trascorreva con Dean. Non poteva dirle che in realtà era fidanzata con Dean e che con Sam era solo una recita, per non farla insospettire di cosa? Lei era una psicologa a detta sua, per quale motivo viveva con quei due? Passava da uno all'altro? Non avrebbe fatto una bella figura. Non sapeva che fare, pensò di aspettare che se ne andasse e lasciar stare, ma fu lei ad intraprendere il discorso.
« Non ce la faccio più in questo modo, Lachelle, » sbottò lei a tavola improvvisamente. « devo sempre scoprire tutto da sola? Sam non è mai stato il tuo fidanzato, vero? » chiese seria. Lachelle si sentì sprofondare. « Lo sapevo, in fondo non l'hai mai guardato come guardi Dean ma non capisco perché non dirmelo. » continuò lei serenamente. La sua calma spesso innervosiva la sorella maggiore.
« Mi dispiace, io l'ho detto perché...insomma per via della cosa che... » cominciò a giustificarsi ma non ce ne fu bisogno perché fortunatamente la bionda si alzò e l'abbracciò.
« Va bene, ci sarà tempo per le spiegazioni. » la rassicurò stringendola forte, ma il loro abbraccio si sciolse quando sentirono la voce di Castiel che gridava contro Kevin.
Il bambino regalò a Dean lo stesso cd che gli aveva regalato Lachelle prima che lo rompesse usandolo per giocare a calcio.
Fu la serata più bella che avessero mai trascorso. Dean e Lachelle, sistemando i piatti in cucina, cominciarono a giocare con il cibo e a parlare di Emma e Sam.
Era una cosa semplice, una festa organizzata in pochi giorni ma fu il più bel Natale dei Winchester e anche per Castiel, che lo festeggiò per la prima volta. Erano una strana famiglia ma erano felici. 
   
 
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