Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: MaleficaGgggi    07/09/2007    2 recensioni
Beh io e le introduzioni... okay... vi basti sapere che è il seguito di Alone... se v'è piaciuta seguitate! ovviamente parte dall'alternative Ending
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Grazie a tutti per il supporto ecco il secondo capitolo


Quest'anima senza cuore
aspetta te...


Edward accarezzava la guancia morbida di Bella.
Dormiva, era così dolce quando dormiva, era così bella, la sua Bella, era così indifesa, così piccola, così adorabilmente impacciata.
Le baciò la nuca, profumava tanto, tantissimo.
E pensare che la prima volta che l'aveva visto, Bella pensava di puzzare.
Sorrise con le labbra posate ancora tra i capelli di quella minuscola creatura che si stringeva a lui.
Non se ne sarebbe mai più andato, non ora, non con lei che era la sua cura, dove sarebbe potuto andare? I suoi fratelli, la sua famiglia non erano più con lui, ora lei era la sua famiglia, la sua roccia.
-Edward?- lo chiamò nel sonno, stringendosi a lui.
Sorrise e le accarezzò i capelli, Bella rabbrividì al suo tocco.
-Non andartene, ti prego- implorò e fu come se scoppiasse in singhiozzi.
Edward sorrise e le accarezzò ancora i capelli, il movimento quasi impercettibile delle sue dita tra le ciocche morbide di quei capelli faceva alzare lievi ondate di profumo che invadeva le sue narici.
Si abbandonò a quelle ondate di piacere assoluto e immenso, sciogliendosi tra le braccia di Bella.
Bella sbadigliò e si strinse di più a lui affondando ben bene con il volto nel petto stanco e ancora fremente di Edward che intanto sorrideva estasiato dalla droga più potente che potesse desiderare, quel profumo e quella visione incantevole di Bella che mugugnava nel sonno.
La sollevò tra le braccia e le fece posare la testa sopra la sua spalla, con la fronte a premere sul suo collo gelido.
-Edward?- mugulò di nuovo.
Lui le baciò la guancia.
Le piaceva così tanto quando parlava nel sonno! Era così... così inspiegabilmente e umanamente adorabile.
-Edward- sbatté le labbra e le leccò con la punta della lingua.
Lui sorrise.
-Ti amo- sussurrò poi stringendosi forte a lui.
Si trattenne dallo svegliarla, voleva darle quel bacio che stava sognando, perché quello poteva sognare, pensò.
Le baciò la fronte calda, lei rabbrividì di nuovo.
Calda, sì, troppo calda la sua fronte, che le succedeva?
Scoccò un secondo bacio sulla fronte di Bella, calda, tremendamente calda.
-Edward?- lo chiamò di nuovo, tossicchiò e si strinse a lui, forte.
-Bella? Piccola? Amore?- la scosse appena.
Bella aprì gli occhi, spaesata e tirò su la testa verso di lui.
-Amore?- la chiamò di nuovo.
Lei sbadigliò e si stiracchiò.
-Scusa se ti ho svegliato- le baciò la fronte di nuovo.
Il sangue gli si raggelò nelle vene, come se i vampiri avessero il sangue, la fronte di Bella scottava, scottava davvero molto, calcolando che le sue labbra erano appena un po' più calde del previsto per l'inaspettato riposo delle ultime ore, Bella doveva avere la febbre.
Sbadigliò ancora e si strinse a lui.
-Amore?- sussurrò con le labbra ancora posate sulla fronte mobida di Bella.
-Ttai bene?- sbadigliò di nuovo.
-Sì amore mio, sto bene, sto bene- sorrise - però tu no.
Lei sbadigliò ancora.
-Devi misurarti la febbre, Bella- si raccomandò.
Lei tossicchiò.
-Hai passato tutta la giornata accanto a me, al freddo, amore- scosse la testa.
Lei sbadigliò e si strinse di più a lui.
-Io sono gelido, Bella, questo non può che peggiorare le tue condizioni- sussurrò e si divincolò dal suo abbraccio con facilità.
Bella fece una smorfia che lo indusse a sorridere.
-Sciocchina, non me ne vado- le arruffò i capelli.
Lei si avvinghiò al suo braccio e, rabbrividendo, cominciò a baciarlo.
-Bella, devi misurarti la febbre- ripeté con la voce più calda e sensuale che riuscì a trovare.
Lei raggelò ancora di più tremando.
-Chiamo Charlie e gli dico che stai male...- farfugliò.
-No! Charlie dirà che è colpa tua e ti manderà via- ringhiò lei.
-Bella, sarà peggio se no- le baciò la fronte e si alzò in piedi.
-Edward! NO! NO e poi NO!- ringhiò.
-Amore, dai, tranquilla...- sorrise e le baciò di nuovo la fronte.
-Edward!- fece per scendere dal letto ma le ginocchia non ressero lo sforzo e si piegarono immediatamente giunte a terra.
Edward la afferrò velocemente per le spalle e la strinse a sé. - Charlie è molto intelligente, vedrai, non me ne vado- sorrise.
-Ti manderà via, non puoi! Sei stanco, sei debole!- scosse la testa.
Lui le baciò di nuovo la fronte. -Shhh! Tranquilla, vedrai... ora sdraiati e misurati la febbre, vado a cercare un termomentro- sorrise.
La fece stendere e la coprì con una meticolosa e umanissima apprensione, prese poi una coperta, Bella rabbrividiva al solo contatto con le lenzuola aveva bisogno di qualcosa di più caldo.
-Resta qui- sbadigliò.
-Bella, non me ne andrò mai più- sorrise.
Lei si strinse al cuscino e tossì con più foga.
-Vado a chiamare Charlie, ci parlo e poi ti misuri la febbre- sorrise.
-Edward! Lui ti manderà via- scosse la testa.
-Tranquilla, verrò a trovarti ogni giorno se dovesse mandarmi via- sorrise e stese la coperta, rincalzandola bene bene. -Se ti vampirizzassi tu perderesti questa umanità che mi fa tanto impazzire...- sospirò -Ma almeno saresti con me per l'eternità.
Le labbra di Bella si curvarono in un sorriso che però si ruppe subito giacché la tosse lo scosse in tremiti fino a farlo cadere come le mura di un castello cadono sotto l'attacco dei nemici.
Edward scese di corsa e andò in cucina, afferrò il telefono e chiamò Charlie sul cellulare.
-Pronto!- Charlie calmissimo rispose.
-Charlie, scusa se ti disturbo al lavoro- farfugliò velocemente, non gli piaceva lasciare Bella da sola.
-Ciao, Edward, come mai sei in piedi? Devi stare a riposo- sorrise.
-Charlie, temo che Bella abbia la febbre- sussurrò.
-Beh non è poi la fine del mondo! Preparale una camomilla e falle misurare la febbre, poi domani prenderà degli antibiotici- replicò calmissimo.
-O-o-okay- in cent'anni di vita aveva potuto conoscere della gente strana, Jasper tra i più strani del mondo, però Charlie Swan proprio non lo capiva.
-Cos'è non stai bene anche tu?- domandò.
-No, sto molto meglio... però... vedi, Charlie, Bella pensava che tu mi spedissi fuori da casa a calci.
Charlie dall'altro capo del telefono scoppiò a ridere sonoramente -I tuoi genitori e i tuoi fratelli non ci sono e io non apro la casa al ragazzo di mia figlia?- domandò.
Ora sì, ne aveva la certezza, Jasper ci aveva messo lo zampino. -Ah... sì... grazie...- bofonchiò.
-Occupati di mia figlia oppure ti spedisco davvero a calci fuori da casa mia!- sghignazzò.
-Non mancherò, Charlie- sorrise e riagganciò.
Camomilla. E dove la trovo la camomilla?
Edward aprì tutti i pensili della cucina, inutile dire che gli crollarono addosso tutti i servizi di pentole d'acciaio inox diciottodieci, tutti i forchettoni e i coltelli, tutti i piatti, che fortunatamente non si ruppero, tutti i pacchi di spaghetti e di salsa di pomodoro. Ma di camomilla neppure l'ombra.
Balzò al piano di sopra e si sedette a terra accanto a Bella. Lei tossiva, poverina, e non era ancora riuscita a prendere sonno.
-Che è successo?- domandò allarmata.
-Tranquilla- sorrise e le baciò la fronte, scottava, più di prima, molto più di prima.
-Charlie è tornato? Ti ha aggredito? Che ti ha detto?- tossicchiò.
-No, Charlie ha detto che posso restare- le accarezzò i capelli.
-Allora... quel rumore?- starnutì.
Ah! Quale visione aurea! Ah! Quale meraviglia! Vedere Bella starnutire, un secolo di vita solo per gustarsi quel momento.
Edward sorrise intenerito e le baciò la punta del naso. -Dovevo trovare la camomilla...- sospirò.
Lei scoppiò a ridere.
-Dov'è?- domandò.
-Nel primo cassetto a destra del lavello- si strinse al cuscino, batteva i denti e tremava.
-Hai tanto freddo? Oh Bella, quanto mi dispiace- scosse la testa e le baciò la fronte.
-No, tranquillo- sorrise socchiudendo gli occhi.
Balzò in piedi, Edward, e corse a prendere un'altra coperta, la più morbida e calda che riuscì a trovare, sollevò Bella e la strinse prima in quella coperta e poi sistemandola sotto le lenzuola e l'altra coperta.
-Il termometro dove lo trovo?- domandò.
In bagno, sotto il lavello.
-Okay! Posso lasciarti sola il tempo di preparare la camomilla?- sorrise.
Lei annuì e curvò le labbra.
-Vuoi un gelido bacio?- sorrise e si chinò appena per raggiungere le labbra morbide e vogliose di Bella.
-Torna presto- sussurrò.
-Certo piccola, cinque minuti, mentre tu misuri la febbre io preparo la camomilla.
Edward corse in bagno prese il termometro lo scaricò e lo portò da Bella, doveva misurarsi la febbre.
Sorrise e scese a preparare la bevanda, più calda era e meglio le faceva per la gola.
Appena l'acqua arrivò all'ebollizione sciolse tre cucchiai di camomilla solubile e istantanea nell'acqua. Sciolse anche del miele, per addolcire quell'acqua bollente, versò tutto in una tazza e la portò da Bella.
Lei era stretta nella coperta.
-Bells? Amore mio?- la scosse appena, le baciò la fronte bollente.
Lei aprì gli occhi.
-Dai, fammi vedere che temperatura hai...- sorrise.
Le accarezzò il collo e, sfiorandole delicatamente il seno, facendola anche rabbrividire, sfilò il termometro.
-Bella, non dovevi starmi accanto al freddo... tutto quel tempo- le baciò la fronte.
-Eri debole... avevi bisogno di me...- socchiuse gli occhi di nuovo.
-Amore, devi bere prima un po' di camomilla, è calda ti farà bene- sorrise.
-Okay- sbadiglò e fece per alzarsi.
-Bells, ferma- le sollevò la testa con una mano porgendole la tazza con l'altra.
Lei posò le mani sulle sue.
Bevve lentamente prendendo delle piccole sorsate e deglutendo il tutto a fatica.
-Amore, ora sta' tranquilla e riposati un po'- sussurrò poi, Edward, appena finì di bere.
-Buona... hai un futuro da camomilliere- sorrise.
-Bene, ne sono lusingato- ridacchiò e posò la tazza a terra. - Riposati, ora- le rincalzò le coperte e scoccò un bacio leggero sulla sua fronte.
-Non te ne vai, vero?- implorò.
-Ovviamente sarò qui, con te... dove potrei andare? Sei tu la mia famiglia, adesso...- sorrise - E poi, la mia creaturina adorata sta male... sarei davvero orribile se me ne andassi.
Lei si strinse al cuscino e cercò la mano fredda di Edward.
Lui le accarezzò i capelli. -Bella, ora riposati, vado a portar giù la tazza- sorrise e le baciò ancora la fronte.
Nei gradi europei, nei gradi centigradi, la temperatura corporea di Bella superava largamente i trentanove gradi.
Prese una bacinella e un panno, le avrebbe tamponato la fronte e i polsi se fosse stato necessario per farle calare l'alterazione.
Si sedette a terra e le accarezzò la fronte. Bella già dormiva.
Povera la sua Bella, per causa sua, stava in quello stato.
Starnutì nel sonno.
Era così bellina con i capelli arruffati sul cuscino a coprirle il volto e con quelle smorfie che faceva nel sonno.
Sorrise di nuovo, intenerito da quei mugulii e da quelle sue smorfie, si chinò verso di lei e le sfiorò la fronte con un dito.
Restà tutta la notte lì, accanto a lei, a tamponarle la fronte con un la punta di quel panno inumidito.
Aspettava lei, quella sua anima senza cuore, quella pietra di ghiaccio che pulsava solo per lei, animata dall'amore che nutriva per lei.

Aspettava lei, che si svegliasse, per pulsare piena di vita la sua anima senza cuore



Spero vi sia piaciuto! Commentate in numerosi se no non posto né qui né a lts! -Bwhaaa!- per questo non posto lì...
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MaleficaGgggi