Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Martinahud    20/02/2013    14 recensioni
“Andiamo Bieber,questo è il massimo che sai fare?” chiesi ironicamente anche se quei piccoli gesti mi avevano incasinato lo stomaco.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marta ci aveva portato ad una festa su una terrazza. Tanti ragazzi carini, alcolici, tante ragazze carine. Cosa volevamo di più?

Arrivati alla festa andai a salutare i miei vecchi amici che mi acclamarono con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. Mentre Marta ci provava spudoratamente con Justin, la cosa mi dava abbastanza fastidio ma non riuscivo ad ammetterlo a me stessa, figuriamoci a Justin anche perché poi avrebbe vinto.

Ero in mezzo alla pista da ballo che ballavo con una mia vecchia amica, fino a quando mi sentii prendere per il polso.

“Justin mi fai male” urlai d'istinto senza preoccuparmi del fatto che non potesse essere Justin. Il ragazzo che mi stava trascinando si fermò di scatto sotto il lampione e notai due occhi azzurro mare che mi guardavano fissi negli occhi e delle labbra così perfette. Era Den. Il ragazzo con cui mi frequentavo prima di partire per Stratford. Appena lo vidi lo abbracciai e lui ricambiò l'abbraccio facendomi indietreggiare fino ad una parete. Feci finta di niente, anche se puzzava d'alcool.

“Come stai?” chiesi staccandomelo di dosso visto che mi stava ancora abbracciando.

Mi allontanai di poco ma lui appoggiò la sua mano sulla mia nuca facendomi avvicinare a lui. Mi lasciò piccoli baci sulle labbra premendo il suo corpo contro il mio, minuscolo confronto al suo. E premendo la sua lingua contro le mie labbra per chiedere il permesso di entrare, che rifiutai più volte serrando le labbra e cercando di staccarlo da me.

“Ma cos'hai?” chiesi alquanto irritata spingendolo via dal mio corpo.

“Ti voglio” rispose affannato e appoggiando di nuovo le sue viscide mani sui miei fianchi.

“Lasciami in pace Den” urlai cercando di farmi sentire da qualcuno, ma fu inutile a causa della musica troppo alta. Chissà dov'era Justin, si starà scopando Marta mentre a me stavano quasi “stuprando”. A pensare a Justin mi venne più nervoso e iniziai a spingerlo più forte via dal mio corpo, e lui pian piano si stava allontanando da me quasi deluso a causa del mio rifiuto. Mi allontanai da lui molto velocemente sperando che non mi seguisse e fortunatamente nessuna traccia di Den dietro di me. Sarà stato ubriaco.

Ritornai sulla pista da ballo voltandomi a destra e a manca cercando tra la folla Marta, mi voltai verso i tavolini e notai la chioma bionda di Justin e decisi di avvicinarmi fino a notare Marta seduta vicino a lui.

“Abbie” urlò Marta alzando il braccio per farsi vedere da me così che la raggiungessi, come feci. Mi sedetti su un divanetto difronte al tavolino intromettendomi.

“Ma si può sapere dov'eravate?” chiesi con un tono incazzato per poi ordinare una vodka.

"Justin mi ha portato in un posto” rispose Marta ridendo e appoggiandosi alla spalla di Justin mentre io la fissavo per poi voltare lo sguardo verso Justin che mi strizzò un occhio. Ricambiai con un sorriso falso e ringraziai il cameriere che mi aveva appena portato la vodka e iniziai a sorseggiarne un po'.

“Vado in bagno” esclamò Marta alzandosi dal divanetto e raggiungendo il bagno mentre Justin era impegnato a guardarle il sedere. Sbuffai e lui si girò di colpo verso di me alzandosi con cautela raggiungendomi per poi sedersi vicino a me.

“Sei triste?” mi sussurrò nell'orecchio provocandomi brividi a causa del suo alito che stava percorrendo il mio lobo.

“Per niente” risposi sorridendo falsamente continuando a bere dalla mia cannuccia fino a quando allungò la sua mano prendendomi il bicchiere di vodka dalla mano per poi posarlo sul tavolino. Mi prese per mano facendomi alzare e trascinandomi davanti a lui facendo sì che mi sedessi sopra di lui e così feci. Cercai di alzarmi ma fu inutile perché mi teneva per le gambe allora decisi di stare al suo gioco.

“Cosa vuoi?” chiesi sussurrando al suo orecchio appoggiando la mia spalla contro la sua.

“Voglio te” rispose con il mio stesso tono di voce e portando con la mano destra i miei capelli dietro l'orecchio mentre quella sinistra si stava intrecciando con la mia.

“C'è Marta” esclamai alzandomi dalle sue gambe e lasciandogli la mano per poi sedermi accanto a lui.

“C'era una fila” esclamò Marta felicemente indicando la fila davanti alla porta del bagno.

Noi annuimmo facendo finta di essere interessati mentre lei continuava a parlare.



“Vado a prendermi da bere” disse Marta alzandosi dal divanetto senza aspettare una nostra risposta, anche perché non le avremmo risposto visto che non le rispondevamo da un quarto d'ora.

Feci per alzarmi anche io ma fui bloccata dal suo braccio. Mi risedetti avvicinandomi a lui.

“Ti sei già stancato di Marta?” chiesi per poi ritornare alla distanza di prima.

“In realtà l'ho solamente baciata” rispose strizzando l'occhio per poi guardarsi intorno e alzarsi di scatto prendendomi per la mano e trascinandomi dietro di lui. 'Ci avevano preso gusto a trascinarmi.' pensai. Mi ritrovai in strada mentre Justin cercava di fermare un taxi impaziente, fino a quando uno si fermò proprio davanti a noi per farci entrare.

“Ventiduesima strada” esclamò Justin al signore che guidava il taxi e chiudendo la portiera della macchina mentre io lo guardavo perplessa.

“Perché stiamo ritornando in hotel?” chiesi alzando un sopracciglio e notando che stava cercando qualcosa nei pantaloni per poi tirarlo fuori. Tirò fuori un preservativo mostrandomelo.

“No” esclamai spostandomi da lui “non se ne parla” continuai gesticolando.

“Dai” rispose quasi pregandomi mentre mi accarezzava la gamba.

“N..no” risposi non molto decisa mentre l'autista frenò davanti all'hotel aspettando che noi scendessimo dal taxi visto che Justin aveva già pagato prima di partire.

Mi riprese per mano trascinandomi ancora una volta verso l'ascensore per poi entrarci. Iniziò a schiacciare ripetutamente il tasto con su scritto “6” fino a quando le porte scorrevoli non si chiusero. Si voltò verso di me avvicinandosi e appoggiando le sue mani sopra i miei fianchi attirandomi a sé. Iniziò a lasciarmi baci a stampo sulle labbra fino a quando iniziò a premere la sua lingua contro le mie labbra facendomele schiudere lasciandogli il via libero. Iniziò ad intrecciare la sua lingua con la mia con un movimento cauto e sensuale. L'ascensore si fermò aprendo le porte scorrevoli per farci uscire. Uscimmo e ci precipitammo nella nostra camera. Tirò fuori la tessera dalla tasca dei pantaloni per poi aprire la porta facendomi entrare seguita da lui che chiuse la porta con un calcio per poi fiondarsi sulle mie labbra facendomi indietreggiare e cadere sul letto con lui sopra. Iniziò a baciarmi il collo appoggiandosi sulle braccia per non far sì che morissi schiacciata.

Attorcigliai le braccia intorno al suo collo accarezzandogli i capelli mentre lui mi sfilava la canottiera molto delicatamente per poi togliersi anche la sua di maglia e lanciarla per terra. Iniziò a baciarmi la spalla per poi scendere sempre di più fino ad arrivare all'ombelico mentre con una mano mi slacciava gli shorts per poi togliermeli e togliersi anche i suoi di pantaloni. Iniziavo a sentire i segni della sua eccitazione mentre lui arrivò all'estremità dei miei slip giocando con l'elastico per poi togliermeli e facendo scivolare anche i suoi boxer per terra. Iniziò ad accarezzarmi delicatamente la mia intimità facendomi venire i brividi. Mi stava facendo impazzire allora decisi di attorcigliare le mie gambe attorno al suo bacino facendolo entrare in me. Lo fece, iniziando con spinte lente che pian piano si fecero sempre più veloci e forti. Provavo soltanto piacere, gemiti di piacere e non per il male. Poco dopo venimmo insieme e stremato si distese accanto a me appoggiando la sua chioma bionda sopra la mia spalla ancora affannato e chiudendo gli occhi.


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Ok chiedo scusa in anticipo perché 
ho scritto una cagata. E poi non l'ho nemmeno riletto, 
scusatemi in anticipo se trovate degli errori. 
Grazie a tutte, ciao :)

  
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