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Autore: Gadriel    11/08/2004    0 recensioni
è la terza volta che provo a mandarla perchè il mio computer è partito.è lamia prima ff e spero che vi piaccia vi prego di mandarmi tante recenzioni se me ne verranno allora io continuerò a scrivere se no niente.(ho bisogno di autostima...)grazie di tutto.baci e baciotti.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

Capitolo 10

 

 

Lo stesso pomeriggio incontrai il famoso Marcus.

Non mi sembrava niente di particolare, era un uomo bassino di mezz’eta che dirigeva un mucchio di ragazzi scalmanati. Il figlio di Marcusm, Rent sembrava uno di quelle persone che sui chiese in continuazione che cosa ci fa qui. Suo padre sembrava che fosse un adolescente mentre Rent faceva la parte del padre infatti si vedeva quanto questo gli pesasse ma mi disse che ormai ci aveva fato l’abitu8dine .Io certe cose non le capisco mica…Del resto come potrei?

-Draco…io devo andare a fare visita a mia nonna…-gli dissi quella sera. Draco annui. Non sapevo come comportarmi,lui ormai era mio amico e non dovevo più temere quello che poteva fare alla mia Luna ma avevo lo stesso paura dei mangioamorte e l’incubo che ormai mi devastava i sogni si ripeteva ogni notte instancabilmente e andava a finire sempre allo stesso modo: mi sveglio mi siedo sul letto e attendo il mattino. Mi alzo e preparo la mia valigia non fa niente se parto qualche ora prima voglio vedere i miei genitori sono così ansioso di sapere se i miei   anno fatto su serio progressi. Carico tutte le mie cose e con una magia le rimpicciolisco in modo che entrino in uno zainetto. Mi metto qualcosa addosso e scendo silenziosamente le tre rampe che mi distaccano dalla porta principale, passeggio ancora per la città addormentata, Londra è bellissima quando tutti dormono, mi ricorda tanto  Parigi e quella sera io e Luna…una lacrima mi scappa dagli occhi e cerco di non farmene sfuggire altre,devo essere forte,tutto passa e anche questo passerà,

Mi avvicino alla biglietteria prendo la metro per andare a casa  di mia nonna.

Mi siedo nell’ultimo sedile della metro e appoggio il viso al finestrino non che ci si possa vedere fuori. Sono felice non vedo i miei dalla scorsa estate. Anche se ho paura di vederli  perché potrei rimanerne deluso , ne sono consapevole ma non me ne frega mi basta vederli.

A settembre andrò a a vivere da solo con un gruzzoletto che ho raccolto mi sono comprato un piccolo monolocale a Londra certo non avrà un panorama bellissimo ma è pur sempre buono.

Cerco di non addormentarmi perché l’ultima volta che è successo mi sono perso.

Intravedo la piccola stazioncina e scendo senza troppi complimenti,accidenti credevo che ci avrei messo un di più sono ancora le 6.

La casa di mia nonna dista un bel po’ dalla stazione ma voglio prima fare colazione. Il bar della stazione è aperto e mi concedo un caffè e un bombolone alla crema.

Salgo per la ripida viuzza che mi porta al Godbeare( così chiamiamo la casa di mia nonna che letteralmente significa Dio sia qui.)

Entro in casa con facilità,mia nonna dovrebbe smetterla di lasciare le chiavi sotto il vaso di gardenie.

Vado dritto verso la mia vecchia stanza piena di scatoloni della mia roba e sui muri ci sono ancora i segni dei miei vecchi poster che ho buttato. il letto non c’è più le molle rotte sono scoperte. Non so cosa fare ma mi siedo alla mia vecchia scrivania.

Sul tavolo ci sono delle lettere.

È indirizzata a me perciò apro la prima.

 

 

Ciao Neville,

sono Luna spero che tu non mi abbia già dimenticato perché per me non è così vorrei parlarti perché non riesco a sopportare questa situazione ti prego di rispondere.

                                                                              Luna Lovegood

 

 

Come poteva solo pensare che io l’abbia dimenticata se non faccio altro che pensare a lei!

 

Neville non so perché tu non mi abbia risposto sono passati due giorni dalla mia lettera Hermione dice che hai bisogno di riflettere ma io voglio che sia tu a dirmelo ti prego no riesco a stare senza una tua risposta.

                                                                           Luna

 

Cavolo ma mia nonna non poteva mandarmi queste lettere?Non aveva tutti i torti,non le avevo detto da quale amico andassi e i gufi erano in paese e mia nonna non è più una ragazzina.

Aprii l’altra lettera.

 

Accidenti Neville io ho cercato di dirtelo ma perché non vuoi capire che ti voglio parlare?Ti prego se tu avessi voglia di parlarmi mi trovi a casa di Hermione passerò un mese da lei aspettando che tu venga a trovarci. Ricorda che portare una corazza ti può evitare il dolore ma anche il piacere. Spero con tutto il mio cuor che tu venga e io ti aspetterò.

 

                                                                                     Luna

 

Guardai l’orologio al muro segnava appena le sette Hermione abitava dall’altro lato della città. Era stupido andare a trovarla ora le avrei scritto.

 

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I miei potevano aspettare io avevo aspettato per 18 anni loro potevano aspettarmi un poco. I vagoni erano pieni di pendolari che andavano a lavorare e quindi dovetti rimanere in piedi fino a Londra poi tutto si svuotò e da Londra salirono due vecchiette.

Finalmente mi sedetti ero esausto e mi maledissi per non aver comprato qualcosa da mangiare si era fatto mezzogiorno.

Erano le due quando scesi dal treno e andai alla ricerca della casa di Hermione non ci ero mai stato.

-Scusi- chiesi a una vecchietta che aveva l’aria di saperla lunga.- La casa dei signori Granger?-

-Chi i medici?-

Mi sembrava che i genitori Hermione fossero dottori così annui.

-Vedi quella casa sulla collina?-mi indicò una  casetta modesta piuttosto graziosa.

-si.-

-è quella.-

-grazie..-

mi avviai su per la collinetta. Era in salita ma mai quanto Godbeare.

Mi avvicinai strascicando il passo alla casetta sulla veranda due ragazze discutevano animatamente.

Una di loro aveva dei pantaloncini gialli e bianchi con dei limoni e una maglietta bianca. Aveva un cappello di paglia sui capelli color del grano e sorseggiava una limonata, la riconobbi subito, era la mia Luna , credo che avrei potuto mettermi a piangere.

Hermione aveva un lungo prendisole azzurro e degli occhiali da sole stava sfogliando una rivista quando io le salutai.

-Buon giorno ragazze…-

-Hermione alzò gli occhi dalla rivista e mi sorrise.

-ciao Neville!-

Luna abbassò gli occhi imbarazzata. Mi tornò in mente una cosa che avevo letto tempo fa in un biscotto della fortuna “Chi arrossisce è gia colpevole l’innocenza vera non si vergogna di nulla”

-Ciao Hermione,ciao Luna…-

-Dai Neville non rimanere sotto il sole che ti prenderà un accidenti!-Ho salito quei pochi gradini che mi separavano da loro.

-Non ti aspettavamo…-

-Ho ricevuto le lettere solo oggi sono stato fuori casa…-

-Vuoi un po’ di limonata?-

-si grazie.- Hermione entrò in casa a prendere la limonata ma lo sapevo che lo aveva solo per lasciarci soli.

-Ehm…ti trovo bene…-Che cosa stupida che avevo detto non aveva una bella cera aveva i capelli scompigliati dal vento caldo che spirava da quelle parti e sotto la finissima maglietta non indossava niente.

-Neville non dire bugie ti conosco fin troppo bene.-

-Va bene…hai un aspetto orrendo, ma mai quanto me…-

-Si hai ragione, io a tuo confronto sono una principessa.-

-Che sei crudele, ma per quanto tu puoi avere i capelli in disordine sei e sempre sarai la mia principessa.- dapprima sorrise ma poi si voltò.

-Neville dimmi subito quello che pensi di me perché non ho intenzione di soffrire ancora.-

-Non credere che tu sia l’unica ad aver sofferto…-

-è stato solo per tuo volere.-

-Tu mi hai detto che mi avresti aspettato.-

-Neville il tempo cambia le cose ma non sempre le persone e i loro sentimenti…-

-Cosa vuoi dire?-

-Pensaci- mi sono avvicinato e l’ho baciata. ho sentito il limone sulle sue labbra e la morbidezza di esse non c’erano rumori solo il cicaleggio delle cicale.

-Nev…-non fece in tempo a finire di protestare che io le risposi per rima.

-A volte un’azione giustifica molte più parole di quante se ne possano esprimere.-

-Vuoi dire che…-si attorcigliò i lunghi capelli-mi ami?-

-No io non ti amo, io ti amo più della mia stessa vita…-

-Vieni con me…-mi prese per mano e mi condusse verso il bosco.

-e…Hermione?-

-capirà…-

Passeggiammo entrando sempre di più nel bosco.

-Dove stiamo andando?-

-In un posto segreto…-

vidi un grande spiazzo e mi apparve davanti una casa abbandonata.

- L’ho rimessa a nuovo ma di fuori ho ancora molto da fare…tirò la maniglia verso l’esterno  e poi verso l’interno.

La porta fece uno schiocco e si aprì cigolando.

L’atmosfera era un po’ lugubre.

-Apro la finestra così entra un po’ di luce…-

-No così è più bello…-ha preso un accendino e ha acceso le numerose candele colorate sparse nella stanza.

-Che ne pensi?-

-è bellissimo.- mi avvicinai a una cornice. C’era una foto mia e di Luna vicino alla torre Eiffel era fatta con una macchina di maghi per questo si muoveva. Io e lei sorridevamo e le schioccavo un grande bacio sulla guancia. Avrei voluto rivivere quei bellissimi momenti.

-Sono molto affezionata a quella foto-

-Io ne ho una ma non si muove…-tirai fuori la foto.

-Vuoi sederti?-mi sedetti sul letto, lei si sedette al mio fianco.

-Mamma mia sono bruttissima!-esclamò

-Non è vero sei uscita molto bene.- la baciai,la baciai e la baciai ancora. ci stendemmo sul letto lei era sotto di me sentivo il suo respiro. Le accarezzai i capelli.

-Ti amo…-la baciai e poi scesi al collo glielo baciai animatamente.

-No Neville…-mi sussurrò all’orecchio.

-Ok…-mi alzai.

-è solo che prima voglio essere sicura dei tuoi sentimenti per me…-disse vagamente.

-lo sai che quello che provo per te è amore, amore purissimo amore, ma se non vuoi credere alle mie parole…-mi girai facendo l’offeso.

-Neville…-iniziò a piangere-io non ho mai avuto la vita facile, ho sempre avuto tante delusioni e non vorrei soffrire ancora…-

-Luna l’hai detto tu…portare una corazza può evitarti il dolore ma anche il piacere…- l’abbracciai perché mi faceva troppa tenerezza. ci stendemmo di nuovo sul letto e stavolta lei non si oppose anzi tra un bacio e l’altro mi chiedeva:

-Ma quanto mi ami?-e io rispondevo.

-Tantissimo…-le mani sfiorarono i suoi fianchi e tolsero abilmente i pantaloncini,lei un po’ imbarazzata armeggiava con la mia cintura,finalmente cela fece e mi tolse i pantaloni. Pochi secondi dopo eravamo completamente nudi lei sotto di me con i suoi lunghi capelli biondi sul cuscino bianco ei suoi grandi occhi azzurri che mi osservavano un odore di fragole si espandeva nell’aria erano le candele profumate.

-Va bene?-

-si.- e con quella semplice risposta le entrai dentro era come il tempo si potesse fermare, i gemiti, l’odore delle candele alla fragola il suo corpo caldo sotto di me.

 

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-Ciao amore…-eravamo abbracciati. l’amavo più della mia stessa vita ero pronto a morire per proteggerla avevo fatto la mia scelta avrei difeso la mia Luna avessi dovuto morire per farlo.

-che ore sono?-

-le 4.30 -mi disse voltandosi a guardare una  sveglia sul comodino. Le cinsi le braccia e le baciai il collo.

-cosa vuoi fare ora?-

-dovrei andare a fare un viaggio in Italia, ma non andrò.-

-Perché?-

-ora che ti ho ritrovata non ti voglio lasciare mai più…-la baciai.

-Allora vengo anch’io.-

-cosa?-

-non sono mai stata in Italia e non mi dispiacerebbe farmi un giro.-

-va bene allora è deciso…-

la baciai.

 

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-Dove eravate finiti?-hermione si era preoccupata.

-In giro…-rispose Luna vagamente.

-Dalle 2 alle 5?-avevamo perso la cognizione del tempo…

-Scusa mamma…-le disse Luna abbracciandola.

-Non mi prendere in giro signorina e fila subito in casa.-

-Si mamma…-Luna entrò in casa come Hermione le aveva ordinato.

-Allora?-Hermione mi sorrise.

-Abbiamo fatto pace.-

-In che modo?-

-Ma tu e Ron siete uguali in tutto e per tutto?-

-Mi spaccherai il naso anche a me?-

-No io non picchio le donne e poi non hai bisogno di un’ aggiustatina al naso…-

-Hermy!!!usciamo?-

-certo!ci andiamo a fare un gelato.- Sentii le ragazze salire le scale e scendere pochi minuti dopo. Luna si era cambiata. Aveva una maglietta con una fragola vicino all’ombelico e il resto della maglietta era bianca e una gonnellina bianca con cuciture rosse e sandalini rossi. aveva un lucidalabbra rosso sangue ma molto più chiaro di quello di Eleanor e aveva un ombretto bianco e i capelli legati in due adorabili treccine legate con degli elastici rossi e un fermaglio su un lato a forma di fragola.

-Sei bellissima…-

Hermione fece l’aria offesa.

-Perché io no?-anche lei era molto bella ma non poteva eguagliare alla mia Luna.

Scendemmo la salita e cantammo canzoncine di bambini piccoli che però ci fecero ridere moltissimo. Hermione vide alcuni ragazzi al bordo di una strada.

-Ehm ragazzi vi dispiace se rimango con loro?-

-No fai pure…-

camminammo un altro poco mano nella mano. Arrivammo in paese e risedemmo ad un tavolino di una gelateria. Ordinammo un gelato e parlammo del più e del meno. È proprio vero…

L’amore è un niente che nel momento in cui lo godiamo ci sembra tutto…

 

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Ci trovavamo sulla metro Luna dormiva appoggiata a me avevamo deciso che prima saremmo andati a trovare i miei e dopo avremmo aggiunto Draco e Blaise a Londra.

Scendemmo velocemente Luna ancora un po’ intontita per il viaggio. Prendemmo un taxi e salimmo era già buio e non mi andava di fare sforzare in quel modo il mio amore.

Arrivammo mentre stavano mangiando. Appena ci vidino arrivare le reazioni furono diverse. Mia nonna mi venne incontro abbracciandomi,mio padre mi osservò ammutolito mia  mamma scoppiò in lacrime.

-Ciao mamma ciao papà-tentai la fortuna.

-Neville…-mia mamma mi venne incontro  e mi abbracciò era guarita! Mio padre mi guardò con aria beota come se per lui non fossi altro che uno sconosciuto.

-Caro lui è Neville è nostro figlio…-

-Davvero?-

-Si è quello delle foto…-

-No lui è troppo grande non è il mio bambino…-iniziò a lagnarsi mia mamma cercò di convincerlo che ero io il bambino che aveva visto nelle foto ma lui non ne volle sapere.

Mia nonna si rivolse a Luna.

-E lei chi è?-

-Nonna, mamma e papà lei è Luna…la mia ragazza…-

-Madonna della consolazione a diciotto anni e gia mi porta le ragazze in casa.- mia nonna stava dando di matto.

Mia mamma invece la prese meglio.

-Allora sei tu la ragazza di mio figlio, sono felice che sia tu sei davvero una ragazza graziosa…-

-Signora non dica sciocchezze sono anche ingrassata.- e cerco di prendersi un rotolino di ciccia inesistente.

-Ma tu hai proprio bisogno di mangiare…-mio padre non dette alcun cenno di vita continuò a mangiare il purè di patate.

-Potevate avvertire avrei preparato almeno il dolce…-

-Veramente abbiamo portato dei dolcini.- dissi porgendoli vassoio a mia nonna che li mise in frigo.

La serata procedette attiva parlando dei programmi per il futuro e di come ci eravamo conosciuti. Poi ci prepararono un letto nella stanza degli ospiti dove di solito dormiva mia nonna che si trasferì nel mio vecchio lettino (mettendo il materasso…)

-Che ne pensi dei miei?-

-Tua madre è proprio una gran donna di classe, tua nonna mi è simpatica e tuo padre…be…-

-Non ti sforzare di trovare un  aggettivo per lui tanto non sarà mai normale.-

-No amore,-Luna mi abbracciò- non devi dire così c’è riuscita tua mamma e ce la farà pure lui…- Quella notte mi sentii in paradiso con la mia Luna stretta fra le mie braccia e il mio solito incubo non mi fece mai più visita.

N&L&N&L&N&L&N&l&N&L&N&L&N&L&N&L&N&L&N&L&N&L&N&N&L&

Zao a tutti!!!! Come vi vanno le cose questo capitolo è molto hard ma non vi preoccupate non ho scritto cose…eccessivamente hard…sono felice delle recenzioni ma continuate!!!

v.v.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.t.b

               baci e baciotti                                      

                                                        Gadriel

   

  
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