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Autore: Assasymphonie    20/02/2013    6 recensioni
Orgoglio, prodezza, desiderio di complimenti? No, da Albafica non ne avrebbe ricevuto nemmeno uno.
{ ManigoldoAlbafica }
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cancer Manigoldo, Pisces Albafica
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo del capitolo: Glass.

Personaggi: Albafica di Pesci / Manigoldo di Cancro

Rating: Giallo

Note dell'autore: Flashfic / Shonen-ai / Fluff / Comica

Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.

 

 

.Glass.

 

« Hai finito? » Lo sbuffo si perse nell’aria calda e secca della stanza, riscaldata nei quattro angoli da bracieri grandi come il ventre di un uomo. La luce che essi producevano si rifletteva sui mobili scarni, sulle lenzuola attorcigliate a terra e piene di pieghe in ombra; sul letto ormai solo materasso figuravano due uomini, le spalle al braciere principale e la pelle chiara ricoperta di piccoli puntini neri.

Non c’è solo fuoco, si respira ancora qualcos’altro, un’essenza diversa che va mescolandosi alle crepe nelle pareti, al suono leggero che braccia forti come chele di granchio andavano producendo. Uno dietro l’altro, le gambe incrociate: uno con gli occhi pieni di irritazione, l’altro divertito e pago di un sottile piacere diverso dall’unione dei corpi effettivamente appena consumata. Una risata, un movimento di molle.

« Quanto la fai lunga, tanto lo so che piace anche a te! » Evidentemente Manigoldo più di una volta aveva dato modo di smentire quelle parole, lo si poteva leggere nel movimento di spalle del Cavaliere di Pesci. Infastidito oltremodo, dato che ciò a cui Cancro andava concedendo movimenti lunghi e sempre uguali erano i suoi capelli. Lunghi capelli color cielo, che nessuno si permetteva di toccare tranne… quel troglodita. Le labbra assunsero una piega scocciata e il corpo cercò una posizione più comoda nella speranza di ovviare al fastidio di quella pettinata fuori programma. Lo adora a letto, sotto quelle lenzuola che ora giacciono ai loro piedi, lo adora come Cavaliere d’Oro ma, sul serio, preferirebbe vederlo sotto qualche masso piuttosto che alle prese con i suoi capelli o, ancor peggio, con il neo che gli orna il viso.

« Non mi piace- NO, Manigoldo, non OSARE. »

Troppo tardi, era palese. Le dita grandi e callose di Manigoldo si stavano già operando come una colonia di viscidi granchietti per separargli i capelli in piccole ciocche che via via andava intrecciando, sfoggiando una concentrazione che Albafica gli aveva visto sul viso solo durante le migliori battaglie. Non batté ciglio dunque e si limitò ad osservare dallo specchio posto di traverso a sé, contro il muro, i suoi movimenti. Era una treccia quindi quella che gli batté sulla fine della schiena, ed erano le sue labbra quelle che premettero sulla prima spalla disponibile.

« Non indovini cosa ho fatto? » Orgoglio, prodezza, desiderio di complimenti? No, da Albafica non ne avrebbe ricevuto nemmeno uno. Parliamo sempre di una persona per cui l’orgoglio è quasi più importante di sentirsi avvolto dalle braccia di qualcuno. Sorrise per cui, impelagando la mancina tra i capelli altrui, ispidi, corti e indomiti fili violacei.  « Ho visto tutto allo specchio, idiota. »

Peccato che la treccia se la sia tenuta fino a quando non si è sciolta di sua spontanea volontà.

 

.Fine.

_____________

Piccola, fluff, piena di amore e di CAPELLI. Già l'ho detto che adoro i capelli di Albafica?

No?

Beh, li adoro.

   
 
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