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Autore: harrehs    20/02/2013    17 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. One way or another



One way or another I'm gonna find ya
I'm gonna getcha getcha getcha getcha
One way or another I'm gonna win ya
I'm gonna getcha getcha getcha getcha
One way or another I'm gonna see ya
I'm gonna meetcha meetcha meetcha meetcha
-Blondie

 

Allison's pov.

Adam non aveva la macchina.
Forse neppure la patente, non ne avevo la minima idea.
Fummo quindi costretti a spostarci per la città tramite la metropolitana. Era incredibile quanto fosse complessa e ben organizzata; ad Holmes Chapel non avevo mai visto nulla del genere.
Il giorno precedente avevo avuto tempo per visitare la mia nuova università: molto grande e piazzata in una buona zona, vantava larghi corridoi, innumerevoli classi e spendidi giardini. Ero eccitata all'idea di studiare lì dentro, e non vedevo l'ora di frequentare le lezioni. Avrei avuto la prima il giorno seguente a questo. Oggi quindi avevo altro a cui pensare.
Quella mattina la sveglia fu alle sei e mezza. Adam era solito accendere la musica al massimo la mattina, così per prendere presto coscienza di se stesso. Casa sua, noi dovevamo abituarci.
Tuttavia non fu male come risveglio; solitamente sono di cattivo umore al mattino, mentre quel giorno ero particolarmente socievole.
Mangiammo porridge a colazione e cucinò Logan. Per le nove saremmo stati al locale dove Adam doveva lavorare e con la metropolitana ci avremmo messo su per giù un'ora.
Mi sentivo diversa quella mattina; correvo per i corridoi di una casa che dovevo considerare mia, a fianco di tre sconosciuti con cui dovevo condividere nuovi momenti della mia vita.
Ci vestimmo tutti in fretta e parecchio comodi, sapendo che dovevamo lavorare. Corsi in camera e chiusi la porta, approfittando del momento in cui Amy non era in stanza, ma in bagno. Aprii la valigia per scegliere cosa mettere, gettando vestiti in aria per trovare quello giusto. Dovevo andare in giro per Londra, ma essere casual al tempo stesso.
Optai per un paio di fuseaux di lana, tendenti al marrone, una sciarpa dello stesso colore a causa del freddo, e scelsi anche il cardigan, delle stesse tonalità.
Fu mentre cercavo la maglietta o canottiera adatta, che mi imbattei nell'indumento peggiore che potessi vedere in quel momento.
Una maglietta, larga, nera, con un'accesa scritta sopra, color giallo canarino.
''I'm in a band, so I don't need a girlfriend''
Era di Will. L'aveva regalata a me, il giorno dopo che ci eravamo messi insieme, dicendomi che ormai non lo rispecchiava più, visto che aveva una ragazza.
Mi piaceva metterla, quando dormivo, o quando ero con lui, così che portassi sempre il suo odore. Ma il suo odore non era mai sparito da quella maglietta.
Gli era stata regalata per il suo compleanno, dai White Eskimo.
Sorrisi ricordando quel nome.
Nick, Will, Haydn e Harry. Harry.
Quel nome risuonò nella mia testa e mi strinse lo stomaco.
Non vedevo Harry Styles da quasi tre anni. Era sparito. Era diventato una celebrità, e aveva pensato fosse meglio dimenticarsi dei comuni mortali che una volta erano suoi amici.
Ovvero di me.
Cos'avevo fatto?
Era scomparso così, senza dire nulla. Da quella stupida sera. La sera in cui baciai Will, Harry sparì.
Non che fossimo grandi amici, anzi, a malapena ci parlavamo, ma perché ignorarmi in quel modo?
Provavo odio, profondo odio.
E delusione verso quel ragazzo, perché si era dimostrato chi non credevo.
Non avevo mai sentito una sua canzone, neppure un ritornello. Mi rifiutavo.
Non sapevo neppure il nome dei componenti della band, o quanti fossero. Non sapevo nulla, e nulla avrei voluto sapere su quel ragazzo che sapeva di chewingam e caramelle.
Sbuffai al pensiero di Harry, mi ero addirittura dimenticata i lineamenti esatti del suo viso, e quanto ora potessero essere cambiati.
Decisi di mettere quella maglietta, tanto per portare una parte di Will con me; l'avevo messa nella valigia prima che rompessimo, e mi ero dimenticata di toglierla.
Richiusi accuratamente il bagaglio, promettendomi che prima o poi l'avrei sfatto del tutto.
Feci in tempo a sospirare, che Amy piombò correndo in camera, un'asciugamano avvolto sui capelli e l'altro attorno al corpo.
-Certo, tu sei più ritardataria di me.- commentai divertita, osservandola correre da una parte all'altra della stanza afferrando i suoi vestiti sparsi qua e là.
-Potresti farmi da sostegno morale, invece di prendermi in giro- rispose scoppiando a ridere.
-Sappi che ti sto supportando in questo momento.- misi una mano sul petto, forzando un'espressione seria.
Ci vestimmo entrambe e in meno di mezz'ora (Amy aveva ancora una parte di cute bagnata) eravamo pronti tutt'e quattro.
Prendemmo poi la metropolitana per un paio di fermate. Scesi da lì, camminammo per qualche minuto, e cominciai a benedire il fatto di aver scelto scarpe comode.
Dove stessimo andando per me restava ancora un mistero; seguivamo Adam, nulla di più.
Arrivammo infine di fronte ad un edificio: all'esterno poteva sembrare un grande cinema, con insegne elettroniche incluse, ora spente.
Ero intenta a meravigliarmi di tanta bellezza, quando un fattorino (se così può essere definito) ci piazzò di fronte una sagoma di cartone.
Mi si rivoltò lo stomaco.
Il respiro si fece affannoso e non riuscii a deglutire, tanto la gola era bloccata.
Continuavo a fissare quella sagoma: cinque ragazzi si cingevano i fianchi e sorridevano. Cinque, ma solo uno di loro mi colpì subito.
Quasi non lo ricordavo: era alto, il suo taglio di capelli era stato modificato. Aveva tratti più adulti ed era più snello. Ma gli occhi verdi erano sempre gli stessi.
-One Direction?- domandò stupita Amy.
-Sì, oggi è per loro che lavoriamo. Seguitemi.- si affrettò a rispondere Adam, entrando all'interno dell'edificio. Amy e Logan lo seguirono, ma io restai a fissare imbambolata quella sagoma.
Non era possibile.
Tra tanti posti, io dovevo capitare proprio nello stesso di Harry Styles.
Cosa sarebbe successo ora? Non sapevo neppure cosa dovevo fare lì.
Lo avrei evitato, semplice.
-Allie?- mi distrasse una voce. Logan era tornato indietro. -Non ti conviene restare indietro, potresti perderti qui dentro.- aggiunse, constringendomi a seguirlo.
Aveva ragione, senza il suo aiuto mi sarei persa: diverse porte e corridoi mi madavano in confusione, decine di persone correvano da una parte all'altra, ordini che venivano urlati o sussurrati regnavano sulla scena.
Adam ci spiegò poi cosa sarebbe avvenuto quel giorno: ci sarebbe prima stato un brevissimo concerto per poche fortunate fans, e in seguito una signing sempre per i pochi spettatori. Tanto per promuovere l'imminente tour.
Raggiungemmo poi una stanza, enorme. C'era un piccolo palco sul fondo, e accanto a questo un tavolo che intuii sarebbe stato utilizzato per la signing. Accanto al palco alcuni tecnici stavano sistemando gli strumenti musicali. Nonostante mancassero ancora due ore all'arrivo delle fans, quella stanza era già piena di persone; addetti al lavoro, truccatori e costumisti.
Fortunatamente non c'era traccia di quei ragazzi.
-Allora, vi spiego i vostri compiti.- cominciò Adam, assumendo ad un tratto un tono serio. -Logan, sei uomo, aiuterai a trasportare le casse. Amy, tu piazza i microfoni e Allison, ho bisogno che tu vada a prendermi i microfoni per i cantanti, nella sala 4.-
-Sala 4?- lo guardai esterrefatta.
-Ci sono i numeri, è accanto a quella delle prove. Al lavoro.- disse e raggiunse gli altri tecnici. Prima che potessi ribattere si misero al lavoro anche Amy e Logan, lasciandomi sola in mezzo alla stanza.
Era inutile indugiare; sperai con tutta me stessa che la stanza delle prove fosse chiusa, o meglio, vuota.
Attraversai un paio di corridoi, fino ad arrivare ad uno che terminava con tre porte: una contrassegnata con in numero 3, l'altra con il 4 e per finire il bagno degli uomini.
Respirai pronfondamente, cercando di avvicinarmi alla porte senza fare il minimo rumore; avevo il terrore che Harry fosse in sala prove, e che potesse uscire in ogni momento.
Mi feci coraggio e bussai alla porta 4. Tuttavia nessuno rispose, così optai per entrare comunque. Era vuota, e mi precipitai a cercare quei benedetti microfoni.
Mentre rovistavo fra i cassetti, sentii delle voci. Un canto. Una canzone che non conoscevo, ma parecchio orecchiabile.
La sua voce.
Ero a pochi metri da Harry Styles, e tutto questo stava avendo un pessimo effetto su di me.
Dovevo andarmene. I microfoni li avrei presi dopo.
Feci appena in tempo ad ucire dalla stanza, che la porta della camera 3 si aprì, ma restò accostata.
-Fai presto Styles- sentii urlare una voce.
Oh merda.
Fottuta fortuna, fra tutti era proprio Harry quello che doveva uscire?
Ero all'ultima spiaggia; fuggii nel bagno maschile. E lì dentro c'era una gran puzza.
Tirai un respiro di sollievo a poggiai le mani sul marmo bianco dei lavandini: come tirarmi fuori da quella situazione?
Mi guardai allo specchio; ero davvero pallida.
Sentii improvvisamente la porta del bagno scattare e aprirsi. Sobbalzai e corsi in una cabina dei gabinetti, cercando di ignorare la puzza.
Harry Styles fece il suo ingresso in bagno, non sospettando minimamente che io, Allison Morris, fossi poco distante da lui.
- Sì, te l'ho detto- disse.
Ad un tratto pensai che ce l'avesse con me, ma come poteva?
Poi, capii che stava parlando al telefono.
-Dai smettila.- continuò, emettendo una lieve risata.
La sua voce era mutata: era diventata più rauca, mascolina. Sensuale.
Provai piacere, solo nel sentirlo parlare.
-Lo sai che per me sei l'unica.- sussurrò.
Quelle parole, dette da un ragazzo che non vedevo da tre anni, con cui non avevo mai avuto nulla, mi fecero male. Il piacere scomparì.
Perché?
Forse perché volevo che io fossi quell'unica?
Mi ripetei che era impossibile e sbagliato. Che non stavo provando nulla in quel momento.
Io odiavo Styles, ero solo scombussolata da quella situazione.
Accettai quella tesi.
-Anche io, non sai quanto.- rispose dolcemente.
Anche io? Cosa?
Ero forse gelosa?
Chiuse la telefonata e aprì l'acqua.
Ebbi l'impulso di uscire e di dirgli: ''ehi Harry, come stai? Da tempo che non ci si vede'' ma mi trattenni.
Lo sentii poi entrare nella cabina adiacente alla mia. Questa era la buona occasione per fuggire.
Ma qualcosa mi convinse a trattenermi lì, ad aspettare che lui uscisse e che mi lasciasse nuovamente sola in quel bagno pubblico. Una volta che Harry fu fuori decisi che era il momento giusto di tornare al lavoro; Adam mi avrebbe ucciso se non gli avessi portato quei fottuti microfoni.
Uscii dalla cambina e mi lavai le mani. Ripensai a Harry. Non lo avevo visto dal vivo, ma mi era bastato.
-Giuro, pensavo di essere entrato nel bagno degli uomini.- disse divertita una voce, che mi distrasse dai pensieri. Troppe volte in quel giorno ero sobbalzata.
Mi voltai: un ragazzo biondo mi guardava divertito. Incrociò le braccia al petto e inclinò la testa, aspettando una spiegazione.
-Io...- cominciai -... Mi sono persa...- conclusi, cercando di trovare un senso alla mie parole.
Il ragazzo sbottò a ridere.
-Sei nuova, non è così?- domandò con tono divertito. Non so perché ma essere difinita ''nuova'' per me fu sinonimo di ''inesperta'' e ''incapace''. Mi diede fastidio.
-Non lavoro qui.- risposi fredda. -Sono ad aiutare un amico.-
Il ragazzo alzò le sopracciglia. -Chi?- chiese.
-Adam.-
-Oh sì, Adam. Simpatico.- pensò ad alta voce e si diresse verso i lavandini. Mise del sapone sulle mani e cominciò a strofinarle fra loro sotto il getto d'acqua. Rimasi a guardarlo: una canottiera larga bianca, bermuda e cappello con visiera. Mancavano solo i sandali.
-Come conosci Adam?- domandò, facendosi gli affari miei. Scrollai le spalle.
-Ci vivo. Gli pago l'affitto.- mi limitai a dire.
Chiuse poi l'acqua e cominciò ad agitare la mani in aria, in modo da farle asciugare.
-Sai, è strano che tu ancora non abbia cominciato a saltellare da una parte all'altra e a chiedere autografi.- disse con tono sicuro di sè.  
-Perché dovrei?- chiesi storcendo la bocca a tanto egocentrismo.
L'espressione del biondo mutò: da sorridente e smagliante si fece delusa e stupita.
-Tu non sai chi sono io?-
-Neanche tu sai chi sono io, ma non ne sto facendo un dilemma.- risposi a tono.
Sospirò.
-Sai, non nascondo che avevo pensato di chiederti di uscire, ma ora che tu mi dici che non hai la più pallida idea di chi io sia o di cosa faccia nella vita... Sento di aver perso ogni singola speranza di poterti piacere.- ammise sorridendo. Scoppiai a ridere, sia per l'imbarazzo, sia per la confessione.
-Quelle le hai perse quando mi hai definita ''nuova''- rivelai sincera, ma sempre divertita.
-Avrei dovuto capirlo che eri una piena di sé- commentò. Non lo disse per offendermi però, quindi ci diedi poca importanza. -Comunque sono Niall.- si presentò.
-Io sono Allison- ricambiai la presentazione. Fu allora che ripensai ad Adam: mi avrebbe uccisa. -E sono in ritardo.- aggiunsi scappando via, consapevole che presto avrei visto di nuovo quel ragazzo.


-Dov'eri?- mi domandò Amy, non appena tornai con i microfoni.
-Sarebbe troppo lunga come cosa da spiegare.- dissi semplicemente, rivelando la verità. Lei scrollò le spalle e si rimise al lavoro.
Fra due ore sarei ritornata a casa, almeno così secondo i piani.


Le fans erano arrivate, ed erano in delirio. Mai vista una folla così inferocita.
Una volta fatte entrare avrebbero assistito al concerto, poi, con gran fatica, sarebbero state sistemate in fila per la signing.
Noi avremmo dovuto aspettare la fine del concerto e di tutto il resto all'interno di un'ulteriore stanza, ma io ero curiosa.
Curiosa di quel ragazzo riccio.
Curiosa di quell'Harry così sconosciuto.
Mi gettai fra la folla, cercando di nascondermi, solo per vederlo.
Cantava come se non avesse mai dovuto fare nient'altro, come se fosse nato per questo. Si divertiva. Riconobbi lo stesso Harry.
Riconobbi che mi era mancato, nonostante tutto.
Poi ci fu il momento della singing.
Me ne sarei dovuta andare, sparire.
Se non avessi insistito magari le cose si sarebbero risolte più facilmente.
Invece no. Volevo rivederlo. E volevo che lui rivedesse me.
Mi misi in fila, fra le fans.
- La prossima.- disse una voce, di un sorvegliante.
A quanto pare ora toccava a me. Feci un respiro profondo e andai.
Riconobbi anche il biondo, che sorridente salutava le fans.
A parte Harry e Niall, non avevo la minima idea di chi fossero gli altri tre.
Ne superai uno. Harry era alla fine.
Poi un altro, gli battei il cinque, come prima altre fans avevano fatto.
Poi un altro; Harry firmava ancora autografi, con la testa chinata in basso e gli adorabili ricci che gli coprivano il viso. Scriveva con attenzione, calcando ogni lettera mentre si premeva il labbro superiore con la lingua. Questa posizione mi ricordò l'ingenuo ragazzo di Holmes Chapel, quello di due anni prima. Ce l'aveva come vizio, il tirare fuori la lingua mentre scriveva. Sorrisi involontariamente. Ero come imbambolata.
Alcune mi spinsero più in là, così che potessi trovarmi davanti a Niall.
Mi guardò e la sua espressione divenne raggiante.  
- Non ci siamo già visti noi?- mi domandò fingendo sorpresa.
-Scusa, non riesco a riconoscerti senza i bermuda.- commentai sarcastica, urlando per sovrastare le voci.
- La ragazza dal grande ego.- mi canzonò. -Allison, vero?- chiese.
A sentire quel nome, Harry accentuò la stretta sulla penna, e la pressione sul foglio, stringendo le labbra. Si passò poi infastidito una mano fra i capelli, e mentre li scuoteva un boato si alzò fra le fans. Il riccio sorrise allegramente della loro reazione, e tornò a firmare i fogli.
Annuii e prima che potessi ribattere mi spinsero lateralmente.
Mi trovai poi davanti a lui. Alzò lentamente lo sguardo, come aveva fatto prima con ogni fan: per regalarle un sorriso, per batterle il cinque, per scambiare una battuta.
Tuttavia, quando mi vide, non mi rivolse lo sguardo che aveva dato alle altre.
Era incredulo. Solo allora poteii vedere i suoi occhi verdi fissarmi sorpreso.
Non mi guardavano più come una volta.
C'era il vuoto. C'era la collera. Deglutii rumorosamente mentre mi perdevo in quello sguardo che tanto mi faceva male.
- Ciao Harry.- interruppi il silenzio, rivolgendogli il miglior sorriso che potessi fare.
- Per chi è l'autografo?- chiese freddo, lasciandomi di stucco.
Abbassò lo sguardo, come se io fossi una delle tante.
- Harry sono io.- gli ricordai, non volevo crederci. Avevamo fatto il liceo insieme, non poteva essersi dimenticato.
- Stai bloccando la fila.- continuò, tornando a firmare autografi.
- Harry...- ripresi, incredula e delusa.
Lo vidi alzare nuovamente lo sguardo, verso la sua destra; fece qualche segno a una guardia del corpo e tornò con la testa chinata a scrivere. Una mano mi afferrò bruscamente, e la guardia alla quale prima si era rivolto Harry mi trascinò via dalla folla.


***
Ehm, ho fatto un po' di ritardo?

Scusatemi davvero,
ma l'ispirazione se ne era andata.
Infatti non sono soddisfatta di questo capitolo
ma spero che piaccia a voi.
E' abbastanza lungo, no?
Chi di voi sta vedendo i BRIT?
Io sì

A parte ciò,
ho ricevuto molti messaggi di persone che
dicevano di amare questa storia...
Io non so che dire...
Grazie mille!
Spero di non avervi deluso!

Venerdì parto
ciò vuol dire che non potrò scrivere
per un po'
ma tenterò di farmi perdonare!

Anche perché
nel prossimo capitolo
ci sarà una svolta tra Allison e Harry.

Su ask sono
http://ask.fm/shelovesya
Su twitter sono @xsmilecmon

XXX
harrehs


 

  
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