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Autore: Fantasia2000    21/02/2013    1 recensioni
La guerra è finita, Voldemort è morto...ma con lui anche Harry e l'Ordine! Ginny si ritrova sola,senza amici ed ad accudire una mini New Generetor. Ma una lettera sconvolgerà il corso degli eventi, Ginny e i suoi bambini si ritroveranno in un universo alternativo dove la guerra imperversa ancora, dove Harry, i Malandrini e gran parte dell'Ordine sono vivi ma loro sono morti: come reagiranno i coniugi Potter ad un ricongiungimento? Come saranno i Malandrini, ancora e sempre, uniti? Ma soprattutto, come farà Ginny a tenere dodici magici, scatenati e malandrini bambini lontani dai guai?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, I Malandrini, Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, James/Lily, Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Una Magica Dozzina

Capitolo 3
La Partenza


Ventiquattro piedi corsero verso la cucina di Grimmuld Place, quando vi arrivarono videro una Ginny con lo stupore dipinto in volto e un bicchiere infranto che riversava la propria acqua ai suoi piedi.
–Mamma che è successo? Ci siamo spaventati a morte!–chiese James col respiro affannoso –Non ti preoccupare Jamie, non è sucesso niente, sono solo stata presa di sorpresa, tutto qui– cercò di calmarlo la madre ­– Ma allora perché ci hai chiamato? Brutte notizie? C’entra quella lettera?– chiese Al, era sempre stato il più perspicace, si ritrovò a pensare la madre, il suo Albus si era proprio guadagnato il suo nome; intanto tutti i bambini si girarono verso la grossa busta che la signora Potter stringeva fra le mani –Calmi ragazzi, intanto ripuliamo questo macello– e con un colpo di bacchetta l’acqua sparì e il bicchiere tornò sul tavolo intatto–Poi spostiamoci in salotto, vi devo spiegare una cosa.–

Quattro Potter, quattro Weasley, due Paciock, un Malfoy e un Lupin si diressero verso l’ampio salotto un tempo arredato cupamente di nero e verde e ora rivestito da un tenue turchese, i dodici si sedettero, chi sul grande divano, chi su uno più piccolo e Ginny sulla poltrona rossa che dava le spalle alla finestra.

–Allora– esordì– oggi mi è arrivata una missiva, è a dir poco incredibile perciò ve la mostro direttamente, cosi che possiate leggerla voi stessi, uno alla volta!– ordinò vedendo una decina di mani che cercavano di prendere il foglio, così i piccoli se la “passarono” a modo loro: quando uno finiva di leggere rimaneva immobile a guardare un punto fisso così gli altri, impazienti, gliela strappavano di mano, infine Ginny si ritrovò in una stanza con statue di bambini shockati.

Il primo a riscuotersi fu Hugo che aveva appena finito di leggere, non senza una certa difficoltà –M-ma zia, t-tu hai sempre d-detto che è impottibile c-che noi pottiamo conottere la mamma, il papà o i Weadley– disse balbettando per lo shock, Rose non gli corresse neppure la tremenda grammatica: brutto segno; così Ginny si affrettò a chiarire –Penso tu abbia frainteso Hug, noi andremo in un altro universo dove ci sono le stesse persone ma le cose sono un po’ cambiate: i vostri genitori non sono morti ma la guerra c’è ancora, lo capite questo?– –Sì zia, ma quindi ci andremo? Andremo a Kings Cross?– chiese Victorie –Non lo sò amore, non vi voglio trascinare nella guerra, voi non c’eravate ma era davvero terribile, e se vi succedesse qualcosa… o mio Dio non riuscirei mai a perdonarmelo!– –Ma mamma! Noi vogliamo conoscere i nostri genitori! Bruciamo dal desiderio! E so che lo vorresti tantissimo anche tu!– protestò Al, Ginny la guardò esitante… certo quella era un’occasione unica… quanto aveva sperato in un’opportunità simile?Ma se hai bambini fosse successo qualcosa? Se al prossimo anniversario avrebbe scongiurato le fredde lastre di marmo con incisi i nomi dei suoi cari di perdonarla per non aver protetto i loro piccoli come nel loro ultimo desiderio? Ma se… forse… se tutto fosse andato per il verso giusto… ma era insensato quel minuscolo barlume di speranza non valeva la loro incolumità …
–Va bene, andremo!– i bambini la guardarono adoranti­ –ma non potrete vedere i subito vostri genitori–il loro sorriso si spense ed erano sul punto di obbiettare ma Ginny li precedette–è necessario! Voi potrete guardarli da lontano, magari scambiarci un paio di parole dopo che vi avrò trasfigurati… ma non potete farvi riconoscere, immaginate se ora si spalancasse la porta e entrassero persone che pensavate morte e sepolte, vi fidereste?O pensereste che è un trucco?– molte testine fecero ‘no’ con la testa ma Fred ribattè –Ma siamo piccoli!Siamo dei bambini!Siamo… siamo i loro figli!–Ginny fece un sorriso amaro–Dici questo perché non hai vissuto in guerra Fred, lì nessuno si fida, chiunque potrebbe essere il nemico: colui che ti cammina accanto, il tuo vicino di casa, il tuo migliore amico… magari non consapevoli, magari incantati ma comunque dei nemici, quindi sì Fred dubiterebbero di noi, perciò o mi ascoltate o non lo faremo!– i bambini ammutolirono –Bene, dobbiamo preparare i bauli, Ted, Vicky, voi userete quelli di Hogwarts -grattando via il nome naturalmente- mentre agli altri ne comprerò di nuovi, nei bauli dovrete mettere solo cose a cui tenete molto o indispensabili, e sì James vi rimpicciolirò il materiale da Quiddich per farlo entrare nei bauli– aggiunse vedendo il primogenito in procinto di parlare –dei vestiti mi occupo io, intanto voi riflettete su ciò che volete portare anche foto se volete…– –Ginny, possiamo portare le nostre puffole, vero?– chiese incerto Lys –Certo ragazzi, potete portare tutti, anzi chiamateli: mi sembra che quei dormiglioni abbiano dormito abbastanza– rispose la rossa pentendosene immediatamente: dodici voci spacca-timpani turbarono la non-così-tanto-quieta-casa scatenando una mandria di animali mal assortiti che si gettò sui bambini –Sirius! Togli la tua lingua dalla mia faccia!!!– disse un James sormontato da un enorme cane nero che lo spalmava sul pavimento –Regulus è molto più educato!– gli rinfacciò Al comodamente seduto con il gatto nero dagli occhi grigi acciambellato sulle sue gambe –Edwige è una vera signorina– continuò Lily con la candida civetta su una spalla, che, essendo più grande di lei faceva uno strano effetto –Bè i cani sono i più esuberanti, anche se devo ammettere che Remus è molto più contenuto– ribatté Teddy, il quale era sì spalmeto a terra anche lui, ma almeno il grande lupo bianco-grigio non gli stava facendo la doccia!–Insomma siete tutti convinti a demoralizzare Sir? Dimostra solo il suo affetto!– lo difese James –Anche Neville dimostra il suo affetto, mi si getta addosso!– replicò Lorcan, ferito dalla poca considerazione che la piccola palla di pelo nera che gli dava della testate riscuoteva, parecchi sguardi scettici lo raggiunsero –Lascia perdere Lor, non considerano le puffole solo perché sono piccole e soffici, solo non capiscono perché Luna non riesce a beccarmi!– aggiunse Lys intorno al quale una puffola bianca estremamente distratta cercava a sua volta di dargli delle testate –Ci credo!Se guarda sempre per aria non ti beccherà mai!– rispose Rose, il piccolo Paciock stava per risponderle sdegnato quando Ginny, spazientita gridò in perfetto stile Molly Weasley:–Ora basta!Dobbiamo essere alla stazione per le 11! Filate subito a fare i bagagli!Mettete gli animali in gabbia o al collare, ci metteremo una vita!Su!– i piccoli schizzarono verso le rispettive camere.


*
Una gran quantità di bambini accompagnati da una donna dai lunghi capelli rosso fuoco camminavano per Kings Cross con altrettanti grossi bauli, i frequentatori della stazione, da quelli occasionali ai pendolari, li guardavano incuriositi, i più pensavano che, nonostante le età fossero così diverse, fossero una classe in gita o mandati ad un qualche collegio fuori città, ma a quelli più curiosi rimaneva la pulce nell’orecchio. I diretti interessati parlottavano animatamente tra i binari nove e dieci:
–Non lo so ragazzi, mi sembra così pericoloso…–
–Ne abbiamo già parlato: noi vogliamo conoscere i nostri genitori!–
–Sta attenta Rose, urli troppo!Ti capisco zia, sei preoccupata, ma ci devi capirci!Non possiamo sprecare questa possibilità!– Ginny la guardò ancora indecisa, così indecisa!
–Hai ragione Vicky, benché sia pericolosa so che è la cosa giusta da fare…– Ginny guardò con apprensione quell’apparentemente solido muro di pietra che aveva oltrepassato tante volte: da Primina con il piccolo diario nero stretto al petto, poi durante tutti i dolci anni ad Hogwarts, con Teddy per accompagnarlo nella sua nuova avventura, proprio lì davanti a quell’apparentemente solido muro di pietra aveva per la prima volta incontrato gli occhi smeraldini di Harry che ora poteva vedere sul figlio Albus. Già Harry…
Raccolse intorno a sé le dodici creature che aveva giurato di proteggere guardando nei loro occhi e vedendo una scintilla d’eccitazione attraversarli –Ok, ora prendete i bauli, le gabbie o i collari, non vogliamo lasciare indietro nessuno, e prendetemi per meno, o per un braccio o qualsiasi altra cosa riusciate a raggiungere– controllò ripetute volte che tutti la tenevano e che nessuno fosse lasciato indietro, e finalmente quando fu sicura disse:–Quando ve lo dirò andremo tutti di corsa verso il muro, tranquilli lo oltrepassaremo, e che nessuno si azzardi a lasciarmi!– finì apprensiva, chiuse gli occhi, prese un paio di profondi respiri, poi li riapri e quasi urlò –Ora!–.

Cominciarono a correre e quando consumarono la poca distanza che li separava dal muro incantato e lo oltre passarono una potentissima luce bianca li investì, il bianco era assoluto, ricopriva ogni cosa, la luce sembrava viva, come se avesse mobilità propria, la loro vista era annullata in tutto quel candore ma a rassicurarli c’era il contatto tattile con gli altri, non seppero dire se durò delle ore dei minuti o solo pochi secondi, fatto sta’ che dopo un po’ cominciarono a delinearsi i contorni di una piccola stradina…



FANNY’S SPACE Allora? Che ne dite? Vi sono piaciuti gli animali della nostra dolcissima New G.? Naturalmente come ogni Potter che si rispetti hanno dei nomi da necrologio (come non mancherà di far notare James in futuro), ma hey! Sono dei piccoli orfani depressi, che ci vuoi fare… Inoltre vi devo dare una cattiva notizia, anche se non sono sicura dispiacerà a molti, visto e considerato che ho a malapena 4 recensioni una delle quali fatta da una mia amica che ha bellamente ignorato la parte “dire cosa penso di ciò che hai scritto”, infatti vi devo informare che non sarò così veloce ad aggiornare poiché non ho un programma già ideato ma solo pensato ad alcune scene, perciò scoprirò con voi ciò che farà la nostra dozzina. Vi sembra che dia poca importanza ad alcuni personaggi? Certo dovete capire che con così tante persone è difficile occuparsi di tutte, ma io ho cercato di coinvolgere tutti… certo se avete dei consigli non esitate a dirmeli, sapete è la mia prima fic.
Sono piuttosto incerta sul mio stile di scrittura e faccio davvero a botte col computer causando i più svariati errori di stampa (come quello dello scorso capitolo), se qualcuno di voi fosse così gentile da darmi consigli utili lo apprezzerei molto, e se chiunque volesse lasciarmi una recensione, anche di poche righe, ne sarei immensamente grata.
La vostra
Fanny
  
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