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Autore: Cleofede94    21/02/2013    13 recensioni
-STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.-
Ad un tratto sua madre scoppiò a piangere e il medico poté continuare a spiegare ai presenti ciò che era realmente successo.
“Ieri pomeriggio, cadendo dalle scale, la parte ancora indolenzita intaccata tre anni fa è stata danneggiata maggiormente..e questi sono i risultati. In pratica la sua mente è ancora convinta di essere al tre Maggio 2009. La ragazza non ricorda nient’altro.”, aggiunse passandosi una mano sulla fronte sudata, come se quel discorso lo affaticasse per davvero.
Nella stanza calò il silenzio.
“Tutto ciò che è successo dopo quel giorno è stato rimosso”.
- - - - -
“Pronto? ”
Una voce calda, apparentemente preoccupata, le rispose.
Alex non seppe perché ma non ebbe il coraggio di dire nulla.
“Pronto?? ”, ripeté più decisa la voce.
Notò che era rauca, profonda. Aveva un non so che di famigliare, ma non riusciva proprio a ricordare di chi fosse. Poi si riprese e chiuse la chiamata.
Osservò il display ancora per qualche secondo, e alla fine gettò il cellulare sul letto, a pochi centimetri da lei. Sospirò.
'Perché non mi ricordo uno stramaledetto cazzo!?'
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You’ve read the books, you’ve watched the shows
what’s the best way, no one knows
meditate, yea, hypnotized
anything to take it from your mind
but it won’t- go
you’re doing all these things out of desperation
you’re going through six degrees of separation
(Six degrees of separation - The Script)












CAPITOLO 15 - Dimenticare Louis






Niall si guardò riflesso nel vetro della finestra e si prese a schiaffi, psicologicamente e fisicamente.
Ma quanto cazzo poteva essere stupido?
Non ce l’aveva fatta.
Non era riuscito a prendere coraggio e a parlare con Christine.
Quella sera, quando le era arrivato di fronte e l’aveva guardata, bella com’era, così semplice e pura, meravigliosa, il cuore aveva iniziato a pompargli troppo sangue al cervello e non era più stato capace di ragionare. Senza contare che lo sguardo così sorpreso che lei gli aveva rivolto quando si era accorta che la stava fissando, lo aveva fatto sentire un completo stupido.
Ma come minchia è possibile che io sia così cretino!?
E alla fine, nulla.
Era un dannato perdente. Faceva il figo davanti ai suoi amici, ma la realtà era che quando una ragazza gli piaceva davvero, perdeva la capacità persino di mettere in fila due parole di senso compiuto.
Ecco perché ora, da grandissimo coglione quale era, se ne stava al PC a completare la sua opera da fallito.
Stava creando un contatto falso su Facebook.
Perché era uno sfigato, si disse.
Ma, a suo parere, con quello avrebbe potuto creare un approccio più carino senza fare figure di merda, capire se piaceva a Chris e poi farsi avanti.
Sarebbe stato senz’altro più semplice.
Bene.
Ora, c’era da soltanto da scegliere un nome decente. Anche se la prospettiva di chiamarsi “ Niallsonounosfigato”, era piuttosto eccitante.
Che nome poteva usare? Uno qualsiasi. Sarebbe stato lo stesso alla fine, no?
La prima cosa che gli venne in mente era il protagonista di quel film che aveva visto a scuola con la sua classe, di quel bambino orfano abbandonato a sè stesso. Com’è che si chiamava?
Oliver.
Oliver Twist.
Carino, no?
Vada per Oliver.
Navigò un po’ su internet, e per immagine profilo utilizzò una semplice foto di un tizio di spalle che fumava.
Perfetto.
Dato che il ragazzo della foto fumava, nessuno avrebbe mai sospettato che potesse essere lui.
O almeno ci sperava.
A Niall non era mai piaciuto fumare.
Non appena entrò nel nuovo contatto, la prima cosa che fece fu chiedere l’amicizia ad un paio di personaggi dall’identità sconosciuta, come la sua. Così, tanto per fare vedere che non aveva creato quel contatto soltanto per parlare con Christine.
Anche perché poi, lei avrebbe potuto ipotizzare che si trattasse soltanto di un povero maniaco, che lui non era affatto.
Niall lanciò un’occhiata all’orologio alla parete, erano soltanto le tre del pomeriggio.
Prese un bel respiro e cercò Christine fra le amicizie del contatto di qualche suo amico.
Rimase a fissare lo scherzo per cinque minuti buoni mentre si accorgeva che la sua mano era incapace di cliccare il mouse su “aggiungi agli amici”, di fianco al suo nome.
Come posso essere un tale rincoglionito cronico?
Ma alla fine ce la fece.
Il cuore che gli batteva all’impazzata, neanche fosse un tredicenne in crisi ormonale.
E quasi collassò quando la notifica che la sua amicizia era stata accettata gli balenò davanti agli occhi come un fuoco d'artificio.
Dio, era così difficile.
Forza, Niall, puoi farcela? Chi è un bravo cagnolino, eh? Sei tu, Niall, sei tu!
Ok, no. Sembro un decerebrato.
Fece qualche respiro profondo cercando di reprimere la voglia di ridere, perché pareva un donna in cinta alle prese con le doglie del parto.
Aprì la chat della ragazza e focalizzò la tastiera assottigliando gli occhi.
Perfetto. Cosa cazzo le scrivo, ora?
Iniziò a sudare freddo.
Non sapeva cosa scriverle.
Ma perché doveva essere tutto così dannatamente complicato?
Si fece forza e digitò la prima cosa che gli venne in mente.


“Ciao, Christine. Il 28, alla festa di Louis, eri bellissima.”


Rilesse la frase trecentottantaquattro volte, per assicurarsi che non fosse grammaticalmente sbagliata.
E poi premette invio, sentendosi un povero coglione.
Erano ormai le quattro, e Niall sapeva benissimo che tra meno di un’ora lei avrebbe dovuto staccare il PC per andare a lezione in Accademia, lo sapeva bene.
In un certo senso, questo lo faceva sentire meglio.
Cercare di controllarsi per più di un’ora in una conversazione infinita, con Chris, lo avrebbe portato inesorabilmente al disastro.
Così, invece, era più semplice, no?
La tensione durava di meno.
La risposta arrivò quasi un minuto dopo.


“ Come no. In ogni caso, non riesco a capire chi sei, ci conosciamo?”


Niall rimase paralizzato.
Non tanto per il fatto che lei gli avesse appena domandato chi lui fosse e che quindi avrebbe dovuto inventarsi una risposta alternativa al più presto, ma per...
Per quel “come no”.
Era allibito.
Come poteva una ragazza come lei rispondere “ come no” al posto di “ grazie” ad un’affermazione come la sua?
Christine era bellissima. I suoi capelli erano meravigliosi, chiari, i suoi occhi di quel castano caldo e intenso.
Una pelle chiara e delicata come la neve. Un sorriso sincero e dolce.
Tutto di lei era vero, tutto ti faceva sentire in paradiso.
Era questo che pensava Niall.
Lei era perfetta.
Fissò lo schermo ancora per un po’ e poi si decise.


“Sei bellissima, non voglio obiezioni a questo. Chiaro?”


Christine, dall’altra parte del Computer, finì di infilarsi le calze e visualizzò il messaggio.
Rimase basita.
Cliccò subito sul nome di quell’Oliver per visualizzare il suo profilo. Una curiosità spaventosa la invase.
Olive, Oliver.
Non conosceva nessuno con quel nome.
E nel profilo, tra l’altro appena creato, non c’era nessuna informazione utile.


“Obietterò fino alla morte se non mi dici chi sei.”, scrisse furbamente.


Niall si morse il labbro e sorrise un po’.
Era astuta la ragazza.
Ma lui lo era di più.


“ Ed io te lo ripeterò fino quando non ti sarà entrato in testa, sei bellissima.”


Christine fissò la risposta corrucciando la fronte.
Chiunque ci fosse dietro a quel computer, era un idiota cronico, pensò.


“Ci conosciamo?”, chiese ancora, imperterrita.
Sicuramente non era un tizio che aggiungeva gente a caso da ogni dove.
Le aveva scritto: “ il 28, alla festa di Louis”.
Quindi, punto primo: viveva nella sua stessa città.
Punto secondo: conosceva Louis.
Ma la domanda era, perché non le diceva chi era, senza complicazioni?


“Forse.”, rispose.


La bionda si sdegnò.
Forse!?
Come si fa a conoscere “forse” una persona!?


“Perché non vuoi dirmelo?”
Ma tutti lei li andava a beccare i personaggi strani?



“Perché altrimenti non potrei dirti che sei bellissima, non trovi?”



Ancora.
Sentirsi dire “ sei bellissima” quattro volte di seguito, in meno di un’ora, era decisamente una cosa improbabile quanto assurda, per lei.
Senza contare che non sapere veramente chi fosse a dire una cosa simile la stava irritando parecchio.


“Si che potresti.”


Niall si passò una mano fra i capelli.
Non aveva idea dell’esito del suo esperimento.
Ovvero, stava andando male? Stava andando bene?
D’altronde, era normale mostrarsi relativamente acidi con un estraneo.


“Ma risulterebbe imbarazzante, no?”


Non ce l’avrebbe mai fatta a dire una cosa del genere dal vivo, in persona, a lei.
Riusciva a stento a salutarla, notò.


“Perché mi hai scritto?”


Domanda più che lecita, pensò il biondo.
Perché mai un “anonimo”contatta una ragazza senza dirle chi è, e dicendole che è bellissima?
Vabbè, la risposta sembrava ovvia.
Niall si fece forza.
Tanto Chris non sapeva di parlare con lui, no?
E’ semplice, è semplice.


“Perché mi piaci.”, inviò velocemente, senza darsi troppo tempo per pensare.


Christine rimase a bocca aperta.
Una sensazione piacevole le invase lo stomaco.
In un certo senso, le faceva piacere.


“E sì, mi vergogno a presentarmi realmente. So di essere patetico, ma voglio parlare con te. Lo trovi infantile?”
Scrisse ancora lui.
Voleva giustificarsi.
Si sentiva un cretino, e pensare che anche lei avrebbe potuto definirlo tale gli dava la nausea, doveva evitarlo.


Lei, dall'altra parte, sorrise.
Bene, si stava lasciando trasportare, come sempre.
Ma perché sono così dannatamente sentimentale?
Quello che stava facendo quel ragazzo era maledettamente carino, non infantile.


“Quindi dovresti essere una specie di ammiratore segreto? E non sei patetico. (: “


Ecco, quando Chris cominciava ad aggiungere faccine, significava che era completamente andata.


Niall esultò mentalmente.
“ Si, una specie.”
Dai, forse non era così impedito come credeva.


“Quindi Oliver non è il tuo vero nome, giusto?”
All’improvviso Chris si era interessata ad uno sconosciuto, era incorreggibile.


“Ehm...non posso dirti come mi chiamo.”
Anche se avrebbe voluto.
Ma sapeva benissimo che dopo averlo fatto non avrebbe mai più avuto nemmeno il coraggio di guardarla in faccia.


“Si, va bene. Ora devo andare, caro ammiratore segreto. A presto.”


Il biondo lesse il messaggio e sorrise.
Si, non era andata poi così male.
Per lo meno non lo aveva mandato a fanculo.





Bonnie buttò un’altra occhiata all’orario. Sua madre e suo padre sarebbero dovuti partire per New Castle a momenti. Dovevano andare a trovare dei parenti, cosa che lei si era bellamente rifiutata di fare perché non aveva alcuna voglia di trascorrere le vacanze lontana dai suoi amici.
Tanto più che aveva già visto i suoi cugini qualche giorno prima, non ne trovava il senso. Ma ora, si sentiva involontariamente in ansia ad aspettare che i suoi se ne andassero. Questo perché dieci minuti prima, uno Zayn dal tono piuttosto incazzato l’aveva chiamata al cellulare per dirle che avevano bisogno di parlare, e che se non gli avrebbe aperto, avrebbe sfondato la porta con le sue stesse mani.
Tralasciando la grande finezza con cui glielo aveva detto.
Sarebbe arrivato alle dieci e mezza in punto, ed ora erano le dieci e un quarto di mattina.
Effettivamente, nei giorni che avevano seguito la festa di Louis, Bonnie era stata abbastanza sfuggente con tutti. Non aveva voglia di parlare. Aveva combinato un guaio abnorme, lo sapeva, ma stranamente non riusciva nemmeno a pentirsene, e questo la faceva sentire un mostro di dimensioni bibliche.
Lei, non era ubriaca quella sera. Cioè, lo era, ma solo in maniera “leggera”.
Ricordava ogni particolare di quello che era successo. Louis, Lorain...e infine Zayn.
Perché diavolo ci aveva scopato?
In un cesso, poi.
Che cosa eccitante.
Ah, si. Perché Mafia era sexy quella sera, come negarlo.
Ma cosa cazzo dico!
Bonnie aveva bisogno di distrarsi da Louis, di dimenticarlo.
Doveva capire che con lui era finita per sempre, e doveva autoconvincersi di odiarlo.
Soprattutto perché il modo in cui l’aveva trattata tempo fa non era dei migliori, aveva ragione Lorain.
Eppure lei ci aveva provato in ogni modo, non riusciva a dimenticarlo.
<< Tesoro, noi partiamo >>, la avvisò sua madre baciandole una guancia e avviandosi alla porta con una borsa a tracolla.
<< Ciao, piccola >>, la salutò suo padre baciandole la fronte.
La bruna sorrise ad entrambi e poi si affrettò a chiudere la porta prima che un’ondata di gelo la investisse.
D’un tratto le arrivò un messaggio al cellulare.
Sospirò e lo sfilò dalla tasca.
“I tuoi sono andati via?”
Zayn.
Merda.
Era già lì? Neanche il tempo di chiudere la porta.
Lei si osservò un po’ i vestiti con occhio critico.
Aveva un maglione viola deforme per la casa e un leggings sbiadito decisamente vecchio.
Insomma, alla fine, bastava che non fosse nuda, si disse.
“Si, puoi venire.”, inviò, con una smorfia.
Sinceramente, intraprendere una conversazione con Mafia, su quello che era successo quella sera, era l’ultima delle cose che voleva fare.
A lei piaceva quel ragazzo, diciamocelo. Ma fisicamente.
Perché la sua mentre era ancora occupata a pensare ad un paio di dannati occhi azzurri che la perseguitavano giorno e notte, sfortunatamente.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Il campanello suonò facendola sussultare e Bonnie si affrettò ad aprire.
Poco dopo, un ragazzo dalla pelle ambrata, le ciglia lunghe e nere e uno sguardo decisamente penetrante che ispirava voi sapete cosa, le comparve magicamente.
E poi osava chiedersi perché aveva fatto quello che aveva fatto.
<< Ciao >>, disse invitandolo ad entrare.
Chiuse la porta e rimase immobile a fissarlo mentre con lentezza si sfilava il giubbotto.
<< Ciao >>, rispose lui voltandosi, serio.
Passò un minuto buono.
Bonnie si guardò i piedi, indecisa.
<< Ecco, io... >>
<< No, non dire “ecco, io” >>, la riprese Zayn, scoppiando di botto.
<< Sinceramente, non ho la più pallida idea di cosa diamine sia successo in quel sudicio bagno. E la cosa più assurda è che io non avevo bevuto nemmeno un decimillimetro di alcohol >>, disse ancora.
Poi si passò una mano fra i capelli, sospirò e fece un passo verso di lei.
<< E vuoi saperla un’altra cosa assurda? >>, chiese, guardandola fisso.
<< Che non sono venuto qui per scusarmi. Voglio dire, all’inizio era quello che avevo intenzione di fare, ma ora, non so per quale motivo scusarmi >>
Bonnie fece per parlare, ma Zayn continuò.
<< Il fatto è che a me è piaciuto >>, affermò sicuro, senza abbassare la testa nemmeno per un attimo, fissandola.
La bruna pensò che non aveva mai avuto a che fare con una ragazzo così serio e sicuro di sé.
Louis, al suo posto avrebbe abbassato la testa circa una trentina di volte, sbattuto le ciglia una quarantina, balbettato una sessantina.
Poi Bonnie decise di concentrarsi.
<< Io...Zayn, io penso esattamente tutto quello che hai detto >>, spiegò mordendosi la labbra.
Era leggermente nervosa.
Il ragazzo si perse in quei suoi occhi color ghiaccio.
<< Il fatto è che... >>
<< Io sono ancora innamorato di Meredith >>, concluse lui, sospirando nuovamente.
La bruna rimase per un attimo a bocca aperta.
Poi percepì un pizzico di sollievo all’altezza dello stomaco, ma contemporaneamente si infastidì.
Come poteva lui, essere ancora legato a quella stupida?
<< Cosa!? Ma è... >>
<< Folle, lo so >>
Bonnie si irritò.
Perché diavolo finisce le frasi al mio posto?
<< Non... >>, sbuffò. << E’ solo che lei non ti merita, è un’idiota. Senza offesa >>, si giustifico con un sorrisino.
<< Ma non è folle. So come ci si sente >>, ammise, sconfortata.
<< Pensi ancora a Tomlinson, non è vero? >>, domandò d'un tratto Zayn, senza far trasparire alcuna emozione.
Lei strabuzzò gli occhi.
<< Cosa cazzo hai detto!? >>, strillò quasi.
Il moro si fece sfuggire una risata.
<< A dispetto di quello che tu pensi, sono molto intelligente. E poi lo sa mezza scuola che voi due stavate per mettervi insieme, e per qualche strano oscuro motivo non l’avete più fatto. Sbaglio? >>
La ragazza si accigliò, infastidita.
<< Preferirei non parlarne, francamente. Ho solo bisogno di dimenticare >>, disse in un sussurro, voltandosi di lato per non guardarlo in viso.
<< Ti va di parlarne? D’altronde, tu sai com’è andata a finire fra e me e Meredith >>
Detto ciò, Zayn andò a sedersi sul divano e la fissò, aspettandosi di sentire una lunga storia.
Bonnie lo guardò male, all’inizio. Ma poi ci pensò. Alex non ricordava più nulla, non poteva sfogarsi con lei.
L’unica che sapeva la verità era Christine, che ora se ne stava beatamente con la testa fra le nuvole a pensare a quell' Horan.
Si sedette di fianco al mafioso e incrociò le ginocchia sotto il sedere.
<< In breve, io e Louis eravamo molto amici un tempo, lo siamo stati per tre anni, circa. Quasi come lo sono ora lui ed Alex. Con l’unica differenza che io ero...e sono ancora, innamorata di lui. E beh... >>
Sospirò.
<< Una sera, mentre eravamo insieme, l’ho baciato e gli ho detto cosa provavo. In quel momento, lui mi ha detto che provava lo stesso, ma che aveva sempre avuto paura a confessarmelo >>
Ad un certo punto, gli occhi le diventarono lucidi.
<< Ero così felice, non puoi immaginare. Per una volta le cose nel mio mondo iniziavano a girare nel verso giusto. Abbiamo passato la serata insieme, abbracciati. Ricordo come fosse ieri, le sue mani intrecciate alle mie... >>
Si scostò una lacrima dal viso.
<< C’era il ballo di fine anno il giorno dopo, e Louis mi promise  che ci saremmo andati insieme, ci saremmo incontrati e avremmo parlato di noi, di quello che provavamo >>
<< E poi, invece, cosa successe? >>, domandò Zayn sfiorandole un braccio per rassicurarla.
<< Quel momento non arrivò mai. Alle nove e mezza avrebbe dovuto venirmi a prendere. Ma non venne. Rimasi ad aspettarlo per ore, fra le lacrime. Non mi rispondeva ai messaggi, alle chiamate. Ed io non avevo la forza di dare retta alle mie amiche che continuavano a chiamarmi >>, raccontò ancora.
<< A mezzanotte in punto mi arrivò un messaggio che diceva: “ Ci avevi creduto davvero? Sei solo una povera illusa. Io amo un’altra ragazza, migliore di te. Non cercarmi mai più, lasciami in pace, stupida.” >>, lesse dal suo cellulare con le lacrime agli occhi.
<< Non gli ho nemmeno risposto. Da quel giorno non ci parliamo più, e io mi sono autoconvinta di odiarlo. Come lui odia me, d’altronde. Questo è tutto >>, concluse poggiando la schiena al divano.
Cercò di farsi forza mentalmente.
Zayn rimase un po’ perplesso.
Asciugò un’altra lacrima alla ragazza e poi si incupì.
<< Tomlinson non è il tipo che fa queste cose >>, dichiarò.
<< Eppure l’ha fatto >>, replicò lei, appoggiandosi con la testa sulla sua spalla.
<< Beh, è un povero stupido, allora. Ma cosa diamine gli è preso!? >>, si lamentò lui parlando quasi da solo.
<< Mi dispiace. Quindi è questo che vuoi dimenticare? >>, aggiunse dopo.
<< Se mi riesce >>
<< Ed io sarei il tuo ripiego personale, giusto? >>
Bonnie si rigirò di scatto.
<< No, Zayn, non sei un cazzo di ripiego! Non ho alcuna voglia di cimentarmi in una relazione seria, adesso! >>, sbottò, buttandosi i capelli corvini indietro con un gesto secco della mano.
<< L’ho fatto solo per distrarmi, quella sera >>, aggiunse, stancamente, calmandosi, mentre tentava di scacciare l’immagine di Louis dalla sua mente.
<< E ha funzionato? >>, chiese il moro avvicinandosi a lei pericolosamente.
La tensione tra loro esplose all'improvviso, inaspettata.
Bonnie lo guardò intensamente.
<< Si >>, disse secca, fissandogli le labbra.
<< Anche per me >>, dichiarò lui prima di attirarla a sé per fianchi e baciarla all’improvviso.
Lei gli finì addosso e gli sfilò la maglia.
Si disse che anche per quel giorno, la lista della cose depresse a cui pensare poteva dirsi dimezzata.




Nel frattempo, in casa Anderson, Alex, ancora fuori di sè per la storia di Harry, stava sfogando la sua rabbia sul disordine della sua stanza. Continuava a sbattere oggetti all’aria o a lamentarsi contro qualsiasi cosa le capitasse a tiro.
<< Alex, vuoi smetterla di fare tutto questo casino? >>, si intromise suo fratello Eric all’improvviso, irrompendo nella sua stanza.
<< Non ti ci mettere anche tu, va bene!? Oggi, non  è giornata, sparisci! >>, gli urlò contro.
E il fatto stesso di sapere che quell’idiota di Harry era esattamente sotto il suo stesso tetto a prendersi cura di Martin, la infastidiva ancora di più.
Senza contare che il ciclo che le era venuto proprio quella mattina, non aiutava affatto.
Eric alzò le braccia, impotente.
<< Come ti pare >>, si lamentò uscendo dalla stanza.
Alex lo mandò al diavolo con un gesto della mano e poi si diresse alla sua libreria. Aveva intenzione di “mettere ordine” anche lì.
Ma ben presto si accorse che in un solo scaffale della sua camera c’erano circa una cinquantina di libri.
Ma quanto cazzo leggevo?
Poi ne focalizzò uno enorme con su scritto “ Storia di Roma”, che faceva da sfondo a tutti gli altri.
Era incredibilmente fastidioso e mastodontico, tanto più che a lei non interessava affatto Giulio Cesare e tutti i complessati come Nerone che lo avevano seguito.
Così, sfilò il libro da sotto agli altri con malagrazia, ma non appena fu in grado di prenderlo completamente in mano, si accorse che era estremamente leggero per essere un libro così grande.
Già, questo perché era di plastica, notò.
Lo osservò attentamente.
Ma cosa...
Il libro si apriva, in stile portagioie.
Che cosa strana, no?
Alex alzò un sopracciglio e aprì la copertina leggermente polverosa.
Nel mezzo, dove c’era il vuoto, un altro piccolo libricino, se non quaderno o agenda, giaceva indisturbato.
Aveva la copertina verde, ed era piuttosto consumato.
Era chiuso da un piccolo fiocchetto rosso che univa entrambe le copertine: quella anteriore e quella posteriore.
Alex, incuriosita, si diresse alla porta della stanza e la socchiuse, poi si sedette sul letto e prese in mano l’agenda.
Slegò il fiocchetto rosso e la aprì con delicatezza.
Non appena si accorse di cosa veramente fosse ciò che aveva fra le mani, fu invasa dall’ansia.
Cominciò a leggere.




“ Caro Diario, ............”












....
Io...
Scusatemi.
Chiedo perdono! çç

Gomennasaaai cc
Non volevo, lo giuro, ragazze, perdonatemi.
Non volevo pubblicare così tardi.
E' solo che...con gli esami che si avvicinano, i prof che ci ammazzano di compiti, chi ci opprime per i test d'ingresso...
Sto impazzendo, lo giuro.
E poi ho le mie robe da fare, la mia cazzo di vita, che palle.
Sapete, sto letteralmente andando in esaurimento, ultimamente.
Ma tranquille, non vi abbandonerò mai del tutto!
Non ho nemmeno avuto tempo per rispondere alle vostre recensioni così...così..sono fantastiche, tutte, grazie.
Le ho lette tutte.
Siete l'ammoore, voi.
E' solo per voi se sono ancora viva. e.e
Ora.
Finaaalmente, ecco a voi la storia di "Louis e Bonnie", in versione Bonnie. lol
Considerazioni personali?
E di Horan, cosa ne pensare?
Non è dannatamente coccoloso e jnakdjndfkj? u.u
Lascio a voi i commenti sull'ultima frase del capitolo. LOL

Ora vi saluto, belle. (:
E dato che sono mancata tanto, vi riempio di immagini. <3



Malikuccio.






Awww, sono così intelligenti! lol



Lollè.
Ciao, tesori. 
xxxxx (Danielle's invasion)








   
 
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