Science can be just what is, not what it could
be.
Capitolo
13
La
pioggia era
sempre più forte e le gocce si infrangevano contro
l’ombrello veloci e
violente.
Becky aveva gli occhi
socchiusi,la guancia
appoggiata al petto di Louis che la guidava nel buio della sera.
Il
professore
si fermò d’avanti ad un cancelletto nero,a qualche
decina di metri dal lago.
Becky
lo
osservò cercare e afferrare un mazzo di chiavi con cui
spalancò il cancello.
La
guidò verso
un viale che la ragazza non riusciva a vedere,a causa del buio e
dell’acqua.
Lo
sentì
aprire una porta,fino a spingerla dentro,seguendola.
Becky
si
guardò in torno,sentendo un calore piacevole avvolgerle il
corpo,sostituendo le
gocce d’acqua gelide.
Osservò
il
cottage con il parquet di legno scuro e le pareti colorate di giallo
pallido.
Un
piccolo
divano di pelle marrone al centro della stanza ricoperto da
cuscini,affiancato
da una cassa di legno che faceva da tavolino.
Un
tronco
ardeva nel camino di pietra ricoperto da un paio di cornici che
raffiguravano
il professore con quattro ragazzine bionde che gli somigliavano
terribilmente e
una televisone.
E
infine una
libreria enorme traboccante di libri dalle copertine variopinte.
-L’ho
vista
dalla finestra della mia camera..dopo mi spiega tutto,intanto deve
asciugarsi-
Louis prese la mano di Becky che lo seguì in
silenzio,salendo due rampe di
scale in legno.
Il
professore aprì
la porta di un bagnetto piccolo ma molto carino e ordinato -Ha bisogno
di
vestiti?- domandò,passando una mano tra i capelli con fare
nervoso.
-M..m..magari
un p..pantalone- balbettò Becky tremendamente in imbarazzo.
Louis
annuì,prima di aprire un’altra porta di fianco.
Fece a
Becky
un segno che la incitava a seguirlo.
Il
professore
entrò in una camera abbastanza spaziosa,con
un’enorme finestra che dava una
vista sul lago da cui Becky riusciva a distinguere anche la barca su
cui si era
rifugiata.
Un
enorme
letto matrimoniale,tremendamente alto e imponente,con la testiera di
legno
scuro era sfatto in mezzo alla camera.
Due
comodini
dello stesso colore del legno posti ai lati di esso e un armadio uguale
a cui
l’insegnante si avvicinò in cerca del pantalone.
-E’
il più
piccolo che ho,può andare?- domandò sbucando da
dentro l’armadio e sventolando
una tuta grigia e stretta che usava tempo fa, per fare jogging.
-Va
benissimo-
sussurrò Becky,prendendolo e chiudendosi in bagno sotto
ordine del professore.
Si
osservò
allo specchio posto sul lavandino,notando le sue guancie arrossate,i
capelli
completamente bagnati attaccati alla fronte e una lunga scia nera sotto
gli
occhi.
Imprecando
inumidì con l’acqua un pezzo di carta
igienica,togliendo il trucco sbavato dal
viso.
Non
solo era
piombata in casa del suo professore completamente bagnata,non solo
aveva dovuto
scroccargli dei vestiti,aveva anche fatto il tutto nelle sembianze di
un panda.
Sentì
fuori
dalla porta il suono del campanello,sentendosi ancora più
fuori luogo.
Si
liberò
finalmente di quel maledetto vestito rosso gocciolante,entrando nella
vasca da
bagno.
Si
insaponò
con il bagnoschiuma al pino,sentendo il profumo del signor Tomlinson
avvolgerla
completamente.
Una
volta
lavata e profumata,si asciugò con l’asciugamani
bianca che le aveva dato il
professore poco prima.
Afferrò
una
spazzola dal mobiletto di fianco alla vasca da bagno,pettinando i
capelli tremendamente
annodati per poi asciugarli e legarli in una coda.
Aprì
il suo
zaino per prendere la maglietta che aveva portato da casa,notando che
era
completamente zuppa d’acqua.
-Maledizione..-
imprecò legandosi l’asciugamano attorno al busto
prima di aprire la porta e
sporgere con la testa fuori dalla porta.
-Signor
Tomlinson- chiamò,non ricevendo nessuna risposta.
-Professore!-
riprovò alzando il tono di voce.
Probabilmente
il
suo professore era sceso giù per aprire alla porta quando
avevano bussato.
Si
avvicinò
alla bocca delle scale,sentendo solamente il rumore della televisione.
Probabilmente
avevano sbagliato casa e il professore stava guardando la tv.
Scese
le scale
con i piedi scalzi,sentendo dei brividi di freddo percorrerle il corpo
avvolto
solo dall’asciugamano.
La tv
era
accesa ma il salotto era vuoto,Bbecky sentì il rumore di una
pentola in cucina
così felice di aver finalmente trovato il professore si
avviò verso la stanza.
-Signor
Tomlinson,potrei avere anche una magl..- Bekcy si bloccò
sull’uscio della
porta,sentendo le sue guancie diventare rosse.
Si
abbassò
istintivamente l’asciugamano sulle gambe,per quanto quel
pezzo di stoffa
potesse coprirla.
Due
paia di
occhi la fissavano dalla punta dei piedi nudi fino alla punta dei
capelli
ancora umidi.
-Miss
Pirce..mi..mi dica- Louis si schiarì la voce,ponendosi
d’avanti al corpo della
sua alunna,facendo nascere una smorfia di delusione sul viso dei suoi
amici.
-Mi,mi..scusi..io,io
volevo…solo…una magliett-ta perché..la
mia..er,era bagnata- la ragazza balbettò,desiderando
di voler sprofondare nel pavimento.
-Certo,loro
sono i miei amici..vi presento dopo,quando sarà vestita-
Louis sibilò quelle
parole,sentendo le mani prudergli per la meravigliosità di
quel corpo e per la
leggera gelosia che gli provocavano i sorrisetti divertiti dei suoi due
amici.
-Anche
adesso,non ci dispiace- ridacchiò Zayn, ammutolendosi
all’occhiataccia che gli
stava rivolgendo il suo amico Louis.
Il
professore
prese per il polso Becky,trascinandola di nuovo in camera sua dove gli
scelse
una maglietta.
-Grazie,e
mi
scusi se le ho fatto fare una brutta figura- sussurrò
mortificata la ragazza.
-Nessun
problema- rispose il professore sorridendo alle sue guancie rosse ed
adorabili.
-Si
vesta,la
aspetto giù- Louis le accarezzò il braccio prima
di allontanarsi di malavoglia
da lei e dal suo corpo che profumava di lui.
-E
bravo il
nostro Louis- Liam si congratulò e delle risatine invasero
la cucina quando il
professore ritornò dai suoi amici.
-Smettetela,non
è divertente- disse Louis con tono scocciato.
-Oh si
che lo
è,soprattutto la parte in cui sbuca la ragazza mezza nuda-
precisò Zayn
ridacchiando.
-La sto
solo
aiutando,non è come pensate- spiegò recandosi in
salotto.
-Già,la
sta
aiutando a ripassare anatomia- scherzò Liam,mentre la risata
soffusa di Zayn
quasi copriva la sua voce.
Louis
stava
per rispondere qualcosa di poco gradevole,prima che dei passi che
scendevano
lentamente le scale lo interrompessero.
Becky
arrivò
nel salotto,dove i due ragazzi si stavano sedendo sul divano di
pelle,mentre il
professore le si avvicinava.
-Lei
è Rebecca
Pirce,una delle mie alunne- presentò il professore,
poggiando una mano sui
fianchi di Becky con fare protettivo.
-Lui
è Zayn-
Louis indicò il moro che cercava in tutti i modi di
trattenere una risata.
-E’
un vero
piacere- Zayn si avvicinò alla ragazza,baciandole la mano.
Becky
aveva
già visto quel ragazzo,ricordava alla perfezione quegli
occhi scuri e profondi
e quella bellezza misteriosa conferita dalla sua aria trasandata.
-Invece
lui è
Liam- il professore indicò un ragazzo
biondo,dall’aria dolce e gli occhioni
rilassanti.
Il
ragazzo la
strinse per qualche secondo in un abbraccio.
-Loro
se ne
stavano appena andando,erano venuti qui per una visita di pochi minuti-
spiegò
Louis incenerendo i due amici che continuavano a ridacchiare tra di
loro.
-Noi in
realtà
volevamo restare..- cominciò Zayn aggrottando le
sopracciglia.
-A
Oxford per
le vacanze di Natale? Ci penseremo poi,manca ancora un mese- lo
interruppe
Louis spingendo i due ragazzi verso la porta.
-Ma
noi..-
Liam cercò di sottrarsi dalla spinta del ragazzo che lo
afferrò per il braccio.
-Giusto,le
giacche..ecco a voi- il professore lanciò gli indumenti tra
le braccia dei due
ragazzi che sbuffando le indossarono.
-Okay
okay..andiamo via- Liam alzò le mani in segno di resa mentre
Zayn scuotendo la
testa si avvicinò alla ragazza.
-Spero
di
rivederti presto- la salutò sorridendole,prima di lasciarle
un altro bacio
sulla mano causando a Louis una fitta allo stomaco.
-Ciao
Zayn..Ciao Liam- salutò spingendoli definitivamente fuori e
richiudendo la porta
con un tonfo secco.
Louis
si girò
verso Becky,che osservava le crepe del pavimento.
-Si
segga,deve
spiegarmi un po’ di cose- il professore indicò il
divano con la testa prima di
andare in cucina e riempire due tazze con del the caldo.
Ne
porse una
alla sua alunna,sedendosi di fianco a lei.
La osservò mentre
stringeva la tazza calda tra
le mani,mentre con le braccia abbracciava le sue gambe strette al petto.
-Allora?-
il
professore alzò un sopracciglio,aspettando che la ragazza
cominciasse a
raccontare.
-Ho
litigato
con mio padre..- sussurrò prendendo un sorso di the.
Louis
annuì,avvicinandosi a lei di qualche centimetro.
-E’
che io
sono stanca- appoggiò il mento sulle ginocchia,mentre si
dondolava avanti e
indietro.
Un
sorriso
dolce si dipinse sul volto di Louis che non riusciva a pensare a nulla
se non
che quella ragazza era terribilmente tenera in quel momento.
-Stanca
di
sentirmi inutile,stanca delle bugie,stanca degli uomini che porta a
casa
Samanta,stanca di obbedire ai suoi ordini,stanca della sua voce
tremendamente
fastidiosa,stanca dell’orribile puzza del cibo cinese nella
serata del cibo
‘Tay’,stanca di convivere con quel mostro, stanca
di sopportare quando mi dice
che sono orribile, sgarbata, poco femminile, troppo grassa, troppo
bassa- Becky
cominciò a sentire gli occhi pesanti.
-Stanca
di mio
padre che la venera in tutto,stanca di mio padre che le crede e mi
rimprovera
ingiustamente,stanca delle conversazioni a tavola in cui si parla solo
ed
esclusivamente del mio comportamento scorretto e soprattutto stanca di
non
contare nulla per lui- concluse,mentre una delle poche lacrime che
ancora le
era rimasta le scorreva lungo la guancia.
Un
singhiozzo
pesante la scosse,mentre continuava a stringere le gambe al petto.
-Io..
non
sono molto bravo a
consolare le persone
- confessò Louis socchiudendo gli occhi e grattandosi la
nuca.
-Ma
qualcuno
va in giro dicendo che un abbraccio è meglio di mille
parole- aggiunse
avvicinandosi a Becky che alzò la testa dalle ginocchia
osservando il suo
professore mentre la trascinava sulle sue gambe.
Le sue
braccia
muscolose le avvolsero la schiena stringendola al suo corpo,mentre
quelle
sottili di lei gli accarezzavano il collo.
-Può
restare
qui tutto il tempo che vuole- le sussurrò Louis sfiorando il
lobo di Becky con
la punta del naso.
-E come
spieghiamo in giro che lei mi sta solo aiutando?- domandò
Becky godendosi
quell’abbraccio,mentre ascoltava il respiro regolare di Louis
e i battiti
accelerati del suo cuore.
-Se
nessuno viene
a saperlo,nessuno avrà bisogno di spiegazioni- rispose il
ragazzo,continuando
ad osservare gli occhi magnetici della sua alunna.
Le loro
labbra
erano a pochi centimetri di distanza le une
dalle altre.
I loro
respiri
si mescolavano alla perfezione.
Le loro
fronti
si toccavano.
Lui il
professore,lei l’alunna.
Tutto
tremendamente sbagliato.
Louis
deviò la
direzione,posando un bacio sulla guancia di Becky che
sospirò comprensiva.
Sarebbe
stata
dura averla d’avanti agli occhi per tutto il tempo,ma doveva
resistere.
One
way or another,I’m gonna find yeah
I’m
gonna getcha getcha getcha getcha
Il
miglior video di tutti dctfvybgnhujvb8hinvtgbuh
Quanto
posso amarli,sono dolcissimi e drogatissimi **
E
poi il Briiiiiit ! AHHHHH,li amo.
Passiamo
a noi,visto che sono barricata in casa con la febbre a 38
da…diciamo 4 giorni
ho deciso di scrivere il capitolo.
Boh
a me piace cdfvgybhungfvu e poi è abbastanza lungo.
Fatemi
sapere cosa ve ne pare,ci tengo.
GRAZIE
PER LE RECENSIONI,
siete
tutte fantastiche,vi adoro.
Ora
vado a saltellare per i prati con Niall.
Much
love
Anto.