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Autore: Marcy_    22/02/2013    8 recensioni
La vita felice e spensierata della giovane Laila viene catastroficamente rovinata il giorno del suo sedicesimo compleanno, momento in cui le verrà rivelato che, al compimento dei diciotto anni, sposerà un ragazzo di nome Zayn Jawaad Malik.
L'obbligo deriva da un'accordo stipulato molti anni prima tra le due famiglie, sottoscritto da entrambi i nonni paterni in cambio di aiuti economici da parte della famiglia Malik.
Ma se non fosse solamente quello il vero motivo del contratto?
La ragazza avrà solo dieci giorni per evitare il matrimonio e non dover convolare a nozze con l'arrogante, misterioso e sfrontato ragazzo appena conosciuto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Cinque

 

Mi trovo in quello stato di totale benessere che si prova poco prima di svegliarsi. Quel limbo di beatitudine che precede il risveglio malsano del mattino. Una sensazione dolce e soave, che sei conscio durerà poco perché minimi istanti e sai che prenderai i sensi e tutto terminerà. Come quando ti lasci cadere nel vuoto, pochi momenti di esaltazione in cui ti sembra di volare, prima di toccare il pavimento e tornare a sentire tutto normalmente.
Sento la stoffa di una coperta pesante ma morbidissima coprirmi interamente il corpo, l’odore caldo del caffè accompagnato di quello più pesante di qualcosa di fritto non molto lontano e la sensazione di stare in Paradiso pervadermi le membra.
Prima di rendermi conto di essere all’inferno.
Un dolore lancinante alla testa mi scuote il corpo come un martello pneumatico acceso sul mio cranio. Sbarro gli occhi ricordandomi qualcosa della sera prima, capendo di non trovarmi a casa mia. Nella mia stanza. La mia piccola fortezza.
Tante lenzuola bianche e blu stropicciate al mio fianco come una massa informe, un armadio immenso e nero proprio davanti a me e un comodino pieno zeppo di fogli di carta, sigarette spente e bottiglie di birra.
‘’Finalmente la principessina si è svegliata!’’ Zayn ridacchia dall’altro lato della stanza, seduto accanto ad  un bancone da cucina.
Mi alzo di scatto (pentendomene all’istante visto il mal di testa) e urlo come impazzita un ‘’Dove sono?!’’ strozzato e sommesso. Mi accorgo immediatamente della domanda stupida che ho appena fatto ma non posso fare a meno di essere sconvolta.
Mi guarda con un sopracciglio alzato ‘’A casa mia?’’ chiede, bevendo un sorso di caffè, continuando a guardarmi troppo intensamente, dall’alto della sua posizione strategica che dà direttamente sul letto.
Abbasso lo sguardo accorgendomi di essere solamente in intimo e che la coperta mi arriva alla pancia lasciando completamente in bella vista il reggiseno di pizzo blu. Ora capisco perché mi guarda in quella maniera e divento completamente bordeaux.
Mi copro alla velocità della luce, fulminandolo con lo sguardo e guardandomi intorno circospetta.
Un monolocale.
Zayn, il riccone Zayn, che vive in un monolocale. Ma mi sta prendendo per il culo? Probabilmente è il suo posto segreto in cui porta le  ragazze. Magari tenta di far colpo su di loro mostrandogli quella piccola casetta. Mi accorgo che è davvero minuscola e spartana, eppure particolare nella sua semplicità. Mobili semplici, asciutti e moderni.
‘’Tu vivi…qui?’’ domando evitando il suo sguardo mentre continua a fare quello che stava facendo prima. Annuisce serio con un cenno del capo ‘’I miei non volevano darmi una casa, quindi me ne sono preso una per conto mio’’ sorride appoggiando la testa sulle braccia. Forse anche lui si è appena svegliato. Noto solo in quel momento che porta una canottiera nera che lascia completamente libere  le braccia muscolose, consentendo di vedere la miriade di tatuaggi che le ricoprono. A papà non sarebbero per niente piaciuti. Un altro elemento a mio vantaggio.
‘’Ah, e dove hai dormito?’’ chiedo senza connettere la bocca al cervello, maledicendomi all’istante. No, la mattina non mi fa per niente bene. Non riesco nemmeno a mettere in moto il cervello.
Fanculo.
Ridacchia alzando la testa verso di me ‘’Levati dalla testa che ho dormito a terra e fai due più due’’
Abbiamo dormito insieme, figo, grandioso, fantastico. E perché diamine io non mi ricordo niente?!
Sembra mi abbia letto nel pensiero perché precede la mia domanda ‘’Quando ti sei messa a letto io sono andato a fare una doccia, al mio ritorno stavi già dormendo’’ lo ringrazio mentalmente per non avermi fatto porre quel quesito facendomi fare l’ennesima figuraccia, prima di aggiungere ‘’Dai vieni a mangiare, ho fatto le uova’’
‘’Se pensi che mi alzi conciata così hai sbagliato persona’’ sbuffo cercando con lo sguardo il mio semi-vestito ‘’Che poi vorrei capire perché diavolo me lo sono tolta!’’ dico dando vita ai miei pensieri senza nemmeno accorgermene e parlando più con me stessa che con lui.
‘’Era sporco della schifezza che continuavi a vomitare’’ mi spiega continuando ‘’Nell’armadio ci sono delle magliette’’
Alzo un sopracciglio ‘’Già ma per arrivare all’armadio devo alzarmi e non so se hai capito ma non ho nessuna intenzione di farti godere il panorama che ho là sotto’’ tagliente e fredda. Sto facendo progressi.
‘’Oh, ma non ce ne sarà di bisogno visto che ho già fatto il pieno ieri sera, mentre eri ancora in mezzo alla strada’’ trattengo un gridolino sbattendo i pugni sul letto ed alzandomi in piedi trascinandomi con me la coperta.
Rimane sorpreso, non si aspettava che avrei trovato una soluzione.
Un altro punto per me, stronzo.
Sono appena sveglia e mezza rincoglionita, ma quando mi fisso con una cosa è quella. Punto.
Prendo la prima maglietta che trovo e ma la metto all’istante andando verso il bancone dove mi aspetta una tazza di caffè fumante e due uova fritte.
Zayn mi toglie il piatto da sotto la faccia e mi guarda con fare severo ‘’Prima vatti a lavare la faccia, mi fai paura. Sembri uno zombie’’ sbuffa ridacchiando ed aggiungendo ‘’se vuoi c’è uno spazzolino nuovo sotto al lavandino, usalo’’
Apro la bocca un paio di volte per poi richiuderla, senza riuscire a proferire nessun suono se non uno sbuffo che esce dalle mie labbra mentre alzo il mio culo dalla sedia per andare verso il piccolo bagno. Non ho mai pensato così intensamente a quanto mi stia antipatica una persona, prima di quel momento.
Entro e mi ci chiudo a chiave, gridando non appena vedo la mia figura riflessa sullo specchio.
Mascara colata, matita a puttane, rossetto rosso sbavato ed ombretto a ‘mo di panda. Tutto bello ed incorniciato da una massa informe di capelli. Per una volta do ragione a Zayn nel dire che sembro un mostro.
Mi lavo velocemente la faccia prendendo lo spazzolino ancora confezionato e lavandomi velocemente anche i denti. Perché diavolo un ragazzo dovrebbe avere uno spazzolino nuovo in casa? Mi faccio l’ennesima domanda a cui non posso dare una risposta e mi pettino i capelli cercando di dargli una forma almeno decente per poi uscire ed andare nuovamente in cucina.
‘’Molto meglio’’ dice semplicemente Zayn, rimettendomi il piatto che era stato in forno per evitare che si raffreddasse sul tavolo. Non proferisco parola. Non posso dargli torto ma questo non significa che gli darò ragione.
 Il mio stomaco fa una doppia capriola all’indietro e la nausea mi invade il corpo.
‘’Fidati, dopo che hai dato il primo morso non avrai più nausea’’ la seconda volta che riesce a leggermi nel pensiero. O nella mia fronte compare, con caratteri led, ciò che sto pensando o lui è un mago.
Metto in bocca un pezzo di pane lottando contro la voglia malsana di sputarlo e correre in bagno a vomitare. Ne finisco una fetta, bevo un’abbondante sorso di caffè e mi sento già meglio, così bene che in pochi minuti trangugio tutto ciò che ho nel piatto per poi stiracchiarmi come un gatto appena svegliato, portando le mani al cielo e sbadigliando.
‘’Che ore sono?’’ domando ancora assonnata mentre lui continua a mangiare.
‘’Le tre e mezza’’ sbarro gli occhi non appena sento quelle parole ma evito di andare in panico, ricordandomi che adesso ho diciotto anni. Ghigno malefica e penso che lui mi abbia presa per malata mentale.
‘’Io l’ho detto che tu hai dei problemi psichici’’ ridacchia abbassando il viso e scuotendolo. Gli faccio la linguaccia e una smorfia mentre lo guardo attentamente.
‘’Ah Zayn..’’ la mia voce si fa più bassa, ridotta quasi ad un sussurro ‘’..grazie. Per ieri, intendo’’ dico alzando le spalle con noncuranza.
‘’Di niente’’ sorride vittorioso levandomi il piatto da davanti la faccia e portando il tutto sul lavabo.
Il mio sguardo cade proprio sul suo culo e rimango un paio di secondi a fissarlo, noto solo in quel momento che, pur avendo la canottiera, è ancora in boxer. Scommetto che sta per uscirmi la bava alla bocca visto che quando si gira per guardarmi ghigna.
‘’Ah, dovresti richiamare Sofia. Hai tipo sessanta chiamate perse’’ dice rivoltandosi dall’altro lato mentre io cerco di riprendermi dalla vista del suo fondoschiena.
Mi fiondo sul letto afferrando il cellulare poggiato sul comodino e mi metto a gambe incrociate stando attenta a non far alzare troppo la maglietta.
‘’Non sessanta, quarantanove’’ sbuffo mentre schiaccio il tasto ‘chiama’ notando che il su nome sul cellulare è ‘Honey’. Rimango a pensarci per un attimo, cercando di far rifunzionare i neuroni che mi corrono nel cervello in lungo e in largo senza una meta ben precisa.
Come diavolo fa a sapere che si chiama Sofia?!
Sto per porgli la domanda quando sento la voce preoccupata della mia amica rispondermi come una pazza, cominciando il suo solito monologo.
‘’Perché diavolo non mi hai chiamata prima?!Dove minchia sei?! Ero convinta fossi morta! Stavo per chiamare la polizia. Dove caspita hai dormito?! Ti hanno violentata?! Anzi, prima di tutto. Sto parlando con te o con i tuoi rapitori?!’’ continua a gridare tanto forte che mi allontano il cellulare dalle orecchie per evitare che mi perfori il timpano.
‘’Sofia!’’ grido per farla zittire ‘’Sto bene. Mi spiace tanto..’’ la sento prendere un respiro profondo e cominciare a recitare qualche strana formula per far riequilibrare il suo chakra interiore (o qualcosa del genere) prima di riprendere a parlare ‘’Mi hai fatta preoccupare..’’ sussurra flebilmente ‘’Dove hai dormito?’’ continua cercando di calmarsi.
‘’Da Zayn’’ rispondo semplicemente e la sento perdere un respiro.
Tento di cambiare argomento senza nemmeno aspettare una risposta ‘’Tu, con Marck?’’
Ride sommessamente, forse per via della strana situazione in cui ci troviamo ‘’Lui era intenzionato ad avere una magica notte di passione con la sottoscritta. Io ero così in ansia per te che al momento clou ho urlato –fanculo Marck, devo trovare quell’idiota!- fai un calcolo veloce..’’ ridacchia continuando ‘’alla fine è rimasto con me tutta la notte a consolarmi’’
Sorrido felice per lei immaginandomi la scena di Sofia che sclera per trovarmi (senza riuscire a contattarmi) e Marck che tenta di calmarla. Povero Marck, ha dovuto rinunciare a una notte di sesso sfrenato per colpa mia. Avrei dovuto chiedergli scusa in ginocchio.
‘’A proposito! Non indovinerai mai chi ho incontrato! Andrew’’ le dico alzando il tono di voce in modo che senta tutto anche Zayn, potrebbe giocare a mio favore fargli crescere qualche domanda anche a lui.
‘’Ah si?! Brufoloso Andrew intendi?’’
‘’Proprio lui ma alla faccia del brufoloso! E’ diventato un bellissimo ragazzo!’’ e, quella frase, non è solo un modo per far ingelosire Zayn bensì la pura verità.
Scambio ancora qualche battuta con Sofia prima di chiudere definitivamente la chiamata, trovando Zayn in piedi e a braccia incrociate che mi guarda con un sopracciglio inarcato.
‘’Chi è Andrew?’’ è il momento di mettere in atto il mio piano.
La mi unica possibilità di fargli sputare il rospo è arrivata e, sicuramente, non me la farò sfuggire ‘’Come fai a conoscere  Sofia?’’
Sembra che quella frase lo coglie alla sprovvista perché annaspa un secondo ma sembra solo un riflesso momentaneo visto che si  ricompone e torna con la solita faccia da schiaffi ‘’Me l’hai detto tu ieri sera’’ soffia sicuro di sé, facendomi vacillare un secondo.
‘’Non è vero’’ dico convinta, sicurissima che c’è sotto qualcosa. Chiudo gli occhi per un istante ‘’Come fate a conoscervi?’’ domando nuovamente intenta a scoprire la verità.
‘’Chiedi a lei di raccontartelo se ci tieni tanto’’ dice tagliente voltandosi dall’altro lato, chiudendo definitivamente il discorso.
Rimango pochi minuti ferma ed immobile, guardandomi attorno per cercare qualcosa da dire.
‘’Bè, io devo andare…’’ sussurro semplicemente alzandomi dal letto per raccattare le mie cose.
Si volta nuovamente verso di me, tornando il solito ragazzo col ghigno che gli ho visto portare praticamente sempre, come un tatuaggio sul volto, stampato sulla  faccia ed avvicinandosi all’armadio aprendolo con un gesto veloce.
‘’Non mi pare il caso che tu esca col tuo abitino..’’ cerca sotto una pila di vestiti, uscendo fuori un paio di pantaloni di tuta rosa ‘’..metti questi’’ mi dice porgendomeli.
Li prendo tra le mani e lo guardo divertita ‘’Perché diavolo hai un paio di pantaloni femminili nell’armadio?’’ cerco di trattenere le risate ma giuro, è impossibile non ridere di quella scena!
Si porta una mano dietro la testa, accarezzandosi i capelli da barbone che si ritrova ‘’Li ha lasciati qua una ragazza…la vera domanda è capire come abbia fatto lei, poi, ad andare via!’’ sorride al ricordo di quella tipa.
‘’Magari ti ha fregato un paio dei tuoi jeans per ricordo’’ dico alzandomi in piedi e mettendomi velocemente quei pantaloni. Sembro appena uscita da uno dei peggiori film che possano esserci. Una casalinga disperata si veste meglio di me. Anzi, un senzatetto si veste meglio di me. Ma sicuramente è meglio indossare quei vestiti anti stupro che il pezzo di stoffa attira violentatori che portavo il giorno prima.
Lo saluto in fretta, scappando via da quella casa troppo piccola per entrambi.
Pochi giorni e sarebbe stata una routine. La colazione al mattino, il pranzo e poi la cena. Sempre insieme, sempre vicini. Troppo vicini.
Esco fuori dalla sua casa ma mi ritrovo in un posto che non ho mai visto prima. Una via piena zeppa di condomini tutti uguali, di un colore simile al grigio topo non proprio ben messi, che si estende davanti a me.
E adesso dove caspita vado?!
Mi guardo intorno cercando di capire in che via mi trovo ma sembra di essere in una strada fantasma.
Sento il portone di ingresso che si trova dietro di me aprirsi e la figura di Zayn con un paio di chiavi, in mano avvicinarsi a me.
‘’Si, non hai idea di dove siamo e hai bisogno di un passaggio. Vieni’’ mi passa un casco nero mentre si avvia verso al parcheggio non molto lontano.
E’ la terza volta che mi legge nel pensiero e non posso fare altro che preoccuparmi, seriamente.
Lo seguo in silenzio, riflettendo.
Forse sono troppo prevedibile, come un libro aperto.  O forse sono semplicemente rincoglionita ed era facile capire che non avrei saputo dove andare.
Concentro la mia attenzione sul casco, ripenso al giorno prima e alla sua moto, ma non la metto bene a fuoco finchè non me la ritrovo davanti nella sua intera grandezza.
‘’Io dovrei salire su quel coso?!’’ chiedo strozzata, fissando malamente quell’aggeggio, più che preoccupata della mia vita. Prima il matrimonio e adesso la morte in giovane età. Qualcuno vuole rovinarmi la vita per poi farla finita a diciotto anni.
‘’Paura?’’ domanda mordendosi il labbro inferiore e guardandomi a ‘mo di sfida.
Mi sforzo di deglutire prendendo un respiro profondo ‘’Affatto’’ sussurro, cercando di apparire il più tranquilla possibile, quando in realtà sono terrorizzata.
‘’Sei mai salita su una moto?’’ domanda ancora sghignazzando.
Rido più forte del necessario in modo stridulo ‘’Certo!’’ no. Vorrei urlargli un NO così forte da farlo indietreggiare ma non ci riesco.
Metto velocemente il casco nel modo più fluido possibile, cercando di apparire a mio agio. Mi complimento con me stessa per averlo indossato senza essermi fatta male o aver fatto una figuraccia.
‘’E’ al contrario’’ mi informa trattenendo una risata che minaccia di uscirgli dalle labbra.
Ditemi che è una Candid Camera.
 
Scendo dall’arnese malefico ancora frastornata, rischiando di cadere a causa dei capogiri ma venendo subito trattenuta in piedi da Zayn.
Strattono il braccio in modo da fargli mollare la presa e gli porgo velocemente il casco.
‘’Grazie per aver cercato di farmi morire!’’ gli grido lasciandogli sulle braccia il copricapo, voltando le spalle ed andando dritta dritta a casa mia senza nemmeno voltarmi per salutarlo.
Non ho idea del colore della sua faccia ma me la immagino molto simile al violetto.
Entro in casa dove mamma sta spolverando il soggiorno.
‘’Bentornata! Come è andata?’’ mi guarda e mi sorride e non posso fare altro che fare una faccia tra il confuso e sorpreso.
Ero convinta mi avrebbe urlato addosso i peggiori insulti, che mi avrebbe fatto una sceneggiata o una ramanzina di quelle che non si dimenticano più e invece niente di niente.
‘’Bene’’ sorrido lasciando in sospeso la frase e cominciando a salire le scale che portano alla zona notte della casa. Sono così stanca che potrei dormire per due giorni consecutivi.
‘’Ah, Laila’’ mamma mi fa bloccare col piede ancora a mezz’aria tra un gradino e l’altro. Sono convinta mi stia per dare qualche cattiva notizia, porta proprio la faccia da ‘cattiva notizia’. Le faccio segno col capo di continuare a parlare e lei prende un sospiro prima di aprire nuovamente la bocca ‘’Domani c’è la prova abito’’ mi informa sorridente e con l’entusiasmo che trapela da tutti i pori.
Vorrei tanto essere contenta almeno la metà di quanto lo è lei ma proprio non ci riesco.
‘’Grandioso’’ rispondo tagliente e fredda, continuando a salire le scale verso la mia camera in cui entro, richiudendomi la porta alle spalle sbattendola con forza.
Mi lascio cadere sul letto soffocando un grido di rabbia e frustrazione contro il cuscino.
Per Zayn.
Per Sofia.
Per quel fottuto vestito.
Per quel maledetto matrimonio.
Per mamma.
Per papà.
Per i miei suoceri zucchero e miele.
Per quella diavolo di situazione, insomma.
Afferro il mio I-pod mettendo le cuffie alle orecchie e la musica a tutto volume.
Musica al massimo, sogni a mille, strani contratti fuori dalla porta, problemi da risolvere a fanculo, libertà a portata di mano ed addio mondo.



Spazio autrice.

Ma buongiorno! scusatemi se scrivo solamente adesso ma ho avuto una settimana davvero da incubo! Vi lascio immaginare -.-

Allora devo essere sincera, non mi piace moltissimo questo capitolo. speravo che uscisse meglio ma bo..

Ho fatto un piccolo conto veloce e penso proprio che usciranno una quindicina di capitoli! (o magari qualcuno in più :))
Vi ricordo che potete seguirmi su twitter ^^ (menzionatemi che ricambio!) sono @SheIsMarcy_ :)
Ultima cosa! vorrei ringraziarvi tantissimo per le recensioni *-*
Un bacio!:D

 

   
 
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