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Autore: gingerhead    22/02/2013    4 recensioni
Stylinson.
"When I was surrounded by the sea, you were the one who sailed the world to find me".
La vita è troppo corta per arrendersi. Combatti, Harry, combatti con me.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sta succedendo sul serio, pensò Harry non appena riaprì gli occhi.
Per la prima volta in tutta la sua vita, si era svegliato in una stanza che non fosse la sua. Era consapevole che, la sera prima, con Louis non fosse successo nulla, ma il solo pensiero di aver passato la notte fuori casa, lo metteva a disagio.
Aveva dimenticato di avvertire sua madre. Raccolse da terra il cellulare: il display segnava quaranta chiamate perse ed altrettanti messaggi. Harry si sentiva tremendamente in colpa; fino a qualche settimana prima per lui sarebbe stato impensabile non dormire nel proprio letto. Diede una rapida occhiata all’orologio appeso alla parete di fronte a lui, che segnava le 6.30.
Si guardò intorno, spaesato, finché gli occhi non si posarono sulla figura che giaceva nella parte opposta del divano: avvolto in una coperta di lana, i capelli in disordine e le mani strette a pugno come quelle dei bambini, c’era Louis.
Harry avrebbe voluto avvicinarsi a lui, scostare quel ciuffo liscio che gli copriva gli occhi, e posare un timido bacio sulla sua fronte.
Ma non lo fece. Non voleva svegliarlo e doveva tornare immediatamente a casa.
Si alzò lentamente dal divano, cercando di fare meno rumore possibile e si diresse verso l’ingresso. Quando portò la mano sulla porta d’entrata, un mugolio proveniente dalla stanza adiacente lo fece sussultare. Dannazione Harry, non sai nemmeno dartela a gambe senza farti beccare.
«Harry?» sentì chiamarsi dalla voce squillante di Louis.
«Uhm, scusa, io… Stavo uscendo.» rispose incerto Harry, cercando di trovare una scusa per quella fuga che risultasse credibile.
Aveva ancora la mano sul pomello della porta, quando sentì Louis avvicinarsi.
«Perché stai scappando così?» chiese il più grande, puntando uno sguardo indagatore su di lui. Harry non aveva trovato nessuna giustificazione.
«Non è colpa tua, okay? Ti avevo detto che sarebbe stato difficile per me. Ho passato la notte fuori casa e non ho nemmeno avvertito mia madre. Ti sembrerà stupido, fuori luogo, ma mia madre, beh, è stata lei ad esserci in ogni momento della mia vita. Non tu.» fece una pausa e guardò Louis negli occhi, che sembravano essersi coperti da un velo di tristezza.
«Non voglio tenerla fuori da questa cosa.» aggiunse con una voce ancora più roca del solito.
«Pensi che non ti capisca, Harry? Ho passato la mia infanzia sistemando i cuscini alla base della porta di camera mia per non sentire i litigi dei miei genitori. Avrei avuto bisogno di parlare con loro, avrei voluto che, al rientro da scuola, mi domandassero come fosse andata la mia giornata, ma erano troppo occupati ad urlarsi contro. Per questo, forse, ti capisco più di quanto tu creda. Io ci sarei stato, se tu me lo avessi permesso.» disse Louis, lo sguardo dritto sul viso di Harry.
«Non… Scusami, non volevo ferirti.» sussurrò il più piccolo, con un filo di voce, maledicendosi per essere stato così indelicato. Sapeva quello che Louis aveva passato da piccolo, eppure, in quel momento, sembrava essersi dimenticato che non era lui il solo a soffrire. Harry non era più abituato a condividere la propria vita con qualcuno che non fosse sua madre o qualche stupido personaggio di vecchi romanzi. Aveva dimenticato che una semplice frase avrebbe potuto far tornare alla mente brutti ricordi. In realtà, aveva dimenticato come ci si sentiva a vivere.
«Non tagliarmi fuori. Non di nuovo. Non adesso.» disse Louis, posando una mano sopra quella di Harry, che era ancora appoggiata sulla maniglia della porta. «Non m’importa quanto tu creda di essere complessato. Non m’importa se hai bisogno di tempo. Non m’importa se vorrai andartene, perché io ti riprenderò. Ogni volta. Ma non tagliarmi fuori, Harry.» aggiunse, abbassando appena la testa per nascondere le guance umide.
«Oh, ho dimenticato di dirti che ho chiamato tua madre, appena ti sei addormentato. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata, mi ha chiesto se ti eri comportato bene. E mi ha raccomandato di non fare gli stupidi.» affermò Louis deciso, il volto che svelava un timido sorriso.
Il piccolo sospirò: si sentiva un idiota. Come aveva potuto pensare di deludere Louis, abbandonandolo di nuovo?
«Lou…»
Si sporse verso il più grande, abbandonando la mano che era sulla maniglia della porta in modo tale da cingere con le braccia il corpo di Louis in un infinito abbraccio, con il quale sperava di trasmettergli tutte le scuse che non sarebbe mai stato in grado di porgergli a voce.
«Ho bisogno di te, Lou. Ogni giorno. Ogni secondo.» pronunciò quelle parole con una sicurezza che aveva dimenticato di avere. Era sicuro di volere Louis nella sua vita e non avrebbe permesso che tutte le proprie insicurezze scheggiassero l’animo cristallino del più grande. Avanzò una mano verso il suo volto, accarezzando la sua pelle ancora leggermente umida e percependone il calore. Louis racchiuse la sua mano nella propria, portandola sul proprio petto e si sporse verso di lui, avvicinando le labbra alle sue.
«I'll never stop breaking the law for you, I'll never stop helping to pull you through.» cantò con un filo di voce, quasi un sussurro, prima di baciare Harry per quello che, ad entrambi, sembrò un giuramento. Il più vero e sincero.





Spazio autrice.

Okay, siete liberi di insultarmi per aver impiegato così tanto tempo per aggiornare cc mi scuso tantissimo ma in questo periodo sono stata un sacco impegnata e scrivere questo capitolo è stata un'impresa, infatti è uscito cortissimo, ma non avevo proprio tempo perciò scusatemi ancora! cc
Nulla, questo è un capitolo di passaggio, ma sembra che le cose stiano andando piuttosto bene tra Harry e Louis, tanto che Harry si è esposto confessando al più grande di aver bisogno di lui. Come vi avevo anticipato qualche capitolo fa, è tornata la canzone di Emeli Sandé. Quella frase in particolare viene intesa da entrambi come un giuramento: "non smetterò mai di infrangere la legge per te, non smetterò mai di aiutarti a riprenderti". A mio parere, trovo che sia una cosa dolcissima adsj.
Mi fate sapere cosa ne pensate? Per andare avanti, ho bisogno di voi, delle vostre critiche e dei vostri consigli. Sappiate che ogni vostra visita a questa ff mi rende felice, non immaginate quanto. Grazie a ciascuno di voi. :)
Al prossimo capitolo, un abbraccio! <3
  
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