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Autore: Dars_Leona    23/02/2013    2 recensioni
Kidja,incinta di nove mesi, viene accolta nella cattedrale di Notre Dame ma appena mette piede nell'edificio da alla luce Nyra la bimba tanto attesa. Purtroppo la donna muore,lasciando all'arcidiacono il compito di tenere la bambina. Questo però,l'affida al Duca Costant Edgard che la prende in custodia a patto che una volta raggiunta la maggiore età questa diventi una schiava. Alla ragazza non venne mai raccontato di essere una gitana finchè non lo scopre,decide quindi di fuggire......
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Gli inverni in Francia sono terribili: nevica,fa freddo e per chi come Kidja non ha un posto dove andare è difficile sopravvivere. Kidja una volta aveva una casa,ma è stato molto tempo fa quando lei aveva appena scoperto di essere incinta. Viveva in un tendone con i suoi parenti ed anche alcuni che non conosceva nella periferia fuori Parigi. Lei era la figlia di Amidia,una delle più belle gitane che circolavano in Francia,una chiara bellezza che veniva rispecchiata nei morbidi lineamenti del viso,nei profondi occhi verdi e dai folti capelli color rame. Kidja non aveva mai conosciuto suo padre,ne sua madre ne aveva mai parlato; ogni volta che provava a chiedere di suo padre alla madre,otteneva solo risposte vaghe e talvolta le sue domande,non venivano risposte. Kidja,aveva diciannove anni quando aveva conosciuto Liam. Liam era il figlio del capitano delle guardie,il più acclamato di tutta Parigi e i due per vedersi dovevano organizzare incontri clandestini che venivano coperti con le scuse più banali. Kidja se ne era subito innamorata: Il ragazzo aveva infatti una notevole bellezza caratterizzata da folti riccioli neri,occhi azzurri profondi,braccia forti ed il petto muscoloso. Così Kidja era rimasta incinta di una bambina. Liam non ne fu molto contento,dopo il primo mese di gravidanza lui aveva già trovato una compagna ed erano prossimi a sposarsi. Kidja ne aveva sofferto tantissimo ma con l'aiuto di sua madre decise di portare a termine la gravidanza. Arrivata al settimo mese,un giorno,mentre aiutava dei bambini a portare dei rametti di legno,alcune guardie arrivarono mettendo a ferro e fuoco le capanne dei poveri gitani che scappavano via terrorizzati. Lei e sua madre furono catturate e per scappare Amidia dovette sacrificare la propria vita. Si era ritrovata,dunque,sola con una bambina in grembo,la fame e le occhiaie che le crescevano a vista d'occhio sul bel volto. Ben presto,arrivò al nono mese. Più ore passavano,più  la possibilità che la bambina nascesse salivano e ancora più preoccupante era il fatto che Kidja,non sarebbe mai riuscita ad affrontare altri giorni di cammino era ammalata,dopo essere stata anche per molte notti al freddo a dormire in fienili abbandonati di polmonite,che sicuramente l'avrebbe portata alla morte.
 
Camminava a passi lenti nella neve,con i piedi nudi che sprofondavano al suo interno e la facevano rabbrividire,si reggeva il pancione sperando che la bambina stesse al sicuro ed arrivò finalmente davanti al portone della cattedrale,la più bella di tutta Parigi,Notre Dame. Bussò più volte urlando: << Asilo! Chiedo Asilo,per favore abbiate pietà! >> finchè non le fu aperta la porta: << Santi numi! Venga signora,venga e si sieda! >> l'aveva accolta l'arcidiacono. Tossendo Kidja si sedette su una panca,un dolore alla parte inferiore del busto le fece capire che la bambina aveva voglia di uscire. Ora.
 
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<< Povera donna. >> disse l'arcidiacono coprendo il volto della donna con un panno. Il suo caldo viso che una volta era stato sempre sorridente si era spento per sempre,il fantasma della sua ultima lacrima impresso sul volto: << Non è riuscita a resistere al parto. Almeno la bambina è salva. >> disse ancora una volta volgendo lo sguardo al frate accanto a lui che teneva tra le braccia una neonata,racchiusa in una coperta che dormiva beatamente: << E ora la bambina? Dove andrà senza la madre? >> disse il frate posando la creaturina all'interno di una cesta. L'arcidiacono scosse la testa: << Non lo so,vedremo se potrà essere accolta da qualcuno... >> volse lo sguardo alla donna: << Dobbiamo aiutare questa povera anima innocente che è andata incontro alla morte compiendo un gesto nobile,questa donna ha dato la sua vita per sua figlia è giusto renderle una degna sepoltura. Prepara gli oli,la seppelliremo qui dietro >> il frate annuì e si chiuse la porta alle spalle. L'arcidiacono sospirò,sbirciò all'interno della cesta e ne scorse la neonata che dormiva beatamente. Ricordò le parole che le aveva detto la donna mentre gli ultimi attimi di vita l'abbandonavano: Vi prego,salvate mia figlia. Datele un nome e rendetele la vita migliore. Chiamatela Nyra,per favore. 
L'arcidiacono doveva mantenere la sua promessa,posò l'indice sulla testa della bambina e sussurrò: << Tu,o mia splendida creaturina,ti chiamerai Nyra per volontà di tua madre. Dio,fa che questa bambina possa crescere nell'armonia e nella pace a cui ogni uomo spetta e che la sua bellezza sia pari a quella della madre e che abbia lo stesso forte coraggio.. >> poi baciò la testa della bambina ed uscì dalla stanza.
 
Poco dopo furono celebrati i brevi funerali di Kidja e poi tutti tornarono a quello che stavano facendo. Il mattino dopo la bambina fu portata dal Duca Constant Edgard che accolse la bambina,nonostante fosse una "zingara". Il Duca infatti aveva contribuito a molte stragi di questa povera gente che veniva insultata,emarginata e dispregiata. Ovviamente l'arcidiacono e il Duca dovettero scendere a patti,la bambina una volta raggiunta la maggiore età doveva lavorare per il Duca e per i suoi guerrieri. Nonostante la cosa non fosse dignitosa per la bimba,l'arcidiacono dovette accettare e lasciò la custodia della bimba al Duca.
 
La ragazza non venne mai a sapere di essere una gitana.
 
  
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