Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Circe    23/02/2013    3 recensioni
La battaglia non va per il verso giusto, gli Horcrux sono stati distrutti e la bacchetta di Sambuco non funziona a dovere. Il Signore Oscuro improvvisa quindi una ritirata tattica per non venire definitivamente sconfitto. Insieme a lui solo Bellatrix, la persecuzione dell'amore, un problema da affrontare e il potere da riconquistare.
E la storia ... si ripeterà.
Seguito di “Sgáth, che significa oscurità”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di luna: l'oscurità totale'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eventi importanti: Andromeda

 

L’evento più importante di quel periodo fu il matrimonio di Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, che si unì felicemente con l’eroina della squadra di Quiddich femminile più forte del momento: Ginny Weasley.

Erano passati così tanti anni ormai dalla vittoria finale e ognuno di noi aveva ricominciato una vita normale, il ritorno in auge del prodigioso ragazzo che ci salvò dall’Oscuro Signore, riaprì in parte però vecchi racconti, vecchie ferite, vecchi discorsi.

Quell’evento tanto importante per la piccola comunità magica, portò per me e per chi mi circondava svariate novità che ci aprirono ad un futuro migliore. Fu dunque un felice evento sotto tutti gli aspetti.

La coppia protagonista era radiosa e contenta come raramente si può vedere anche durante un matrimonio: dopo le tante disavventure, problemi e angosce che avevano dovuto passare, i due ragazzi apparivano più maturi e capaci rispetto alla normalità della loro età, tranquilli e innamorati al di là di convenzioni e promesse, era un piacere osservarli parlottare e ridere fra banchetti e invitati, nel parco fatto di alberi e natura già rigogliosa nella primavera ormai inoltrata.

La sposa era incantevole e spigliata, vivace e molto affascinante, lo sposo appariva più timido e riservato, ma comunque entusiasta ed innamorato, i suoi occhi non erano che per la giovane sposa.

Si meritava finalmente la felicità, anzi, e l’era più che meritata. Non aveva esitato un momento a sacrificarsi per il bene comune, non aveva esitato a sacrificarsi di nuovo, una seconda volta, quando aveva deciso di affrontare Voldemort da solo, uno ad uno, come voleva ostinatamente fare il suo nemico.

Solo il fatto di accettare, nell’attimo finale, l’intervento di tutti noi ha fatto sì che il nemico venisse definitivamente sconfitto. È stato un atto di fiducia e umiltà da parte di Harry, qualcosa che l’Oscuro Signore non è arrivato a capire a causa della sua ossessione ormai palese per la solitudine, per la mania di incentrare sempre tutto su di sé.

Anche lui aveva una potente alleata, ma non ha saputo capire il potere dell’unione, che fa la forza. Harry ha compreso invece in extremis l’importanza dell’apporto magico di tutti i suoi amici e alleati messi insieme, ha capito il bisogno di tutti di unire il potere e sconfiggere così, con un’ondata di energia inimmaginabile, il potere oscuro di quel mostro di Lord Voldemort.

In caso contrario la magia oscura di quest’ultimo avrebbe avuto il sopravvento perché più potente.

Feci un sospiro di sollievo inaspettato, compiacendomi che fosse andata così, e decisi di non pensarci più.

Il pomeriggio fu pieno di musiche antiche, balli e allegri festeggiamenti, andò avanti fino all’arrivo della sera, quando solo pochi intimi si raggrupparono per salutare e chiacchierare ancora una volta con la coppia del giorno.

Avevo riportato in casa Weasley i bambini, ormai era buio e avevano giocato, corso, riso e ballato durante tutta la giornata, immaginavo fossero stanchi. Decisi quindi di salutare e tornare a casa.

Sgath ancora non parlava, mentre Teddy era un gran chiacchierone e salutava tutti in allegria, i due si compensavano benissimo in questa, come in molte altre cose, era diventato difficile tener dietro a quei due scatenati.

Harry prese in braccio Teddy non senza un po’ di fatica, ormai il mio piccolo stava crescendo e non era facile né sollevarlo, né tenerlo buono.

“Tieni Teddy, prima che tu vada via, voglio darti un regalo che spero ti piacerà molto. Ora che la nonna ti sta insegnando a leggere, mi piacerebbe lo tenessi tu.”

Con queste parole gli pose un pacchetto regalo con un bellissimo nastro rosso. A Teddy brillarono gli occhi.

“E questo invece è per te, piccolo!” aggiunse il giovane sposo porgendo un altro pacchetto molto simile al primo, questa volta a Sgath che li guardava da terra incuriosito.

I bambini aprirono i regali all’unisono dopo aver ringraziato Harry. Il ringraziamento del piccolo Sgath fu silenzioso, ma eloquente: l’espressività dei suoi occhi di quel colore particolare non potevano sfuggire a nessuno.

Si trattava di due libri di fiabe, uno dei quali, quello per Teddy, era intitolato “Le fiabe di Beda il Bardo”. Conoscevo bene il significato di quel libro per Harry e, soprattutto, di una delle storie in particolare.

Infatti, poco dopo, mentre i bimbi si misero a sfogliare per controllare le immagini di entrambi i libri, anche Harmione entrò nella conversazione.

“Ho voluto io che Teddy avesse la copia originale lasciatami da Silente, Andromeda.”

Disse subito, rivolgendosi a me con gentilezza, mentre ancora ringraziavo Harry per i suoi doni. Sapevo il motivo, ma la lasciai comunque parlare.

“Mi piacerebbe che Teddy conoscesse fino in fondo le storie della magia e le storie della realtà e della battaglia contro Voldemort, quella che hanno combattuto anche i suoi genitori…”

Annuii convinta, era fondamentale anche per me questo punto.

“Gli racconterò tutto, non dubitare.”

Lei mi sorrise subito, poi aggiunse:

“Un giorno capirà i punti di vista di tutti e saprà avere una sua visione del mondo giusta e personale. Anche la scuola lo aiuterà, Hogwarts è una scuola stupenda, per me tutto è iniziato da lì.”

Ci guardammo tutti con lo stesso sguardo e, probabilmente, con la stessa convinzione nella mente, giovani e meno giovani, uomini e donne. Per tutti valeva la stessa cosa: le nostre vite, le nostre esperienze e avventure erano proprio iniziate da lì, da Hogwarts.

Sembrava che la bella giornata stesse volgendo al termine completamente ma non fu così. Dopo quelle frasi su come la scuola fosse stata importante per la nostra vita, Harry aggiunse una piccola curiosità, qualcosa che all’apparenza sembrava senza grande importanza, ma che fece accadere una cosa incredibile.

“Quella scuola è magica per tutti noi, persino per Voldemort lo era. Proprio là, proprio nel luogo più misterioso e selvaggio della scuola, ho lasciato andare uno dei doni della morte di cui parla il libro! La pietra della resurrezione. Non l’ho mai più cercata.”

Fu una curiosità particolare per tutti. Di certo, però, nessuno poteva immaginare che questa frase avrebbe sortito una reazione così improvvisa, inaspettata e sconvolgente.

Pochi attimi dopo, infatti, una vocina leggera, un po’ esitante e leggermente sibilante ruppe il silenzio.

“Cos’è la pietra della resurrezione? E i doni della morte cosa sono?”

Nel silenzio stupito e incredulo, tutti ci girammo verso colui che aveva pronunciato quelle parole in maniera decisa e curiosa.

Sembrava incredibile e impossibile. Nessuno di noi aveva mai sentito la sua voce, non aveva mai proferito parola da più di sei anni, da quando era comparso, come per magia, nelle nostre vite.

In quel momento così strano, invece, Sgath aveva davvero parlato per la prima volta.

Mi alzai e corsi ad abbracciarlo, sperando che non fosse anche l’ultima volta che udivo la sua voce.

 

………………………………..

 

Note:

-          Lentamente ci avviciniamo alla fine e anche Sgath inizia a parlare. All’inizio non sapevo se farlo parlare improvvisamente, non avevo idea se fosse realistico o meno, poi giusto qualche giorno fa, ho letto di un bimbo muto che parlava col gatto da parecchio tempo prima che si scoprisse che appunto non era muto.

Dato che avevo intenzione di svelare che lui stesso ha spesso parlato con Uroboro in segreto, ho subito approfittato della notizia.

-          Una variazione rispetto al libro che ho voluto evidenziare è stata che Harry non vince da solo contro Voldy con tutto quel saltellare di bacchette che non ho mai capito… ho preferito semplicemente contrapporre il fatto che, mentre Voldy combatteva ostinatamente solo, nonostante la presenza di Bella, Harry ha capito l’importanza dell’unione. Grazie proprio all’unione di poteri diversi è riuscito a sconfiggere Voldy e la sua magia oscura (compresa la bacchetta di piuma di fenice nera…).

Spiegherò meglio come si sono svolte le cose nei capitoli successivi, anche se non saranno molti.

Direi che ho detto tutto!

Grazie per le letture e a chi ancora recensisce! Sono contenta che siate arrivate fin quasi alla fine…!!

Circe

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Circe