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Autore: raimei_kiyama    23/02/2013    0 recensioni
Si,ragazzi è ritornata in pista la fanfiction di me e __quimei__, che per cause di forza maggiore, l'ha cancellato.Questa volta la ri-pubblicherò sul mio account. La storia è ambientata in inazuma eleven go 2 : Chrono Stone, dopo un salto nel tempo andato male.....godetevi questa meravigliosa, strana e pazza avventura!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della signorina sbadatella e.......Quimei.
*sedute sotto un kotatsu*
Reira e Quimei:ahhhh......
Reira:Oddio siamo in onda! Quimei ti sembra il modo di rivolgerti ai nostri telespettatori ! 
Quimei:ma veramente da quand'è che avremmo dei telespettatori...
Reira: Da ora! Passando alle cose importanti.....scusate infinitamente per il ritardo! e che ho avuto molto da fare a scuola, le pagelle sono andate benissimo e....
Quimei:*tira un pugno in testa* Ora basta....
Reira:Aia.....Comunque prossimamente avrò tante altre fic in arrivo ma....
Quimei: ma ora godetevi questa....
 
La luce mi accecava gli occhi , benchè gli avessi chiusi. Di malavoglia mi svegliai, ma tutti stavano ancora dormendo...
Quella grotta sembrava meno spaventosa di giorno, ma l'odore e e il senso rimanevano immutati....
<< Ben svegliata >>
Quella voce mi fece sentire in compagnia , ma nello stesso momento mi irritò.
 Reira stava seduta su una sporgenza che si trovava lì nella grotta.
Sorrideva con un sorriso che non gli avevo visto in faccia , sembrava quasi....innocente, ma non mi dovevo far ingannare ! Rimasi vigile desiderosa di fargli delle domande.
<< Hei Yuki.....sai dirmi perchè gli uomini si pongono spesso delle domande? >>
Quella domanda mi prese alla sprovvista, non sapevo cosa rispondere, ero nel pallone più totale.
La sua faccia era nella penombra, ma sono certa di averle visto un espressione triste.
Sembrava fatta di porcellana, una bambola rara, anzi unica.Ma sicuramente nasconde un sacco di segreti. 
Quando gli stavo per rispondere, elegantemente saltò giù dalla sporgenza e si voltò a guardare in tutta la sua lunghezza la grotta.
Prese un lungo respiro e......cominciò a cantare. Un canto soave, la ninna nanna di un angelo. Sembrava che da un momento all'altro gli spuntassero le ali.
La luce la contornava , sembrava come se un dio fosse asceso per darci la sua benedizione , La Dea della Salvezza.
Sicuramente stavo arrossendo perchè sentivo un po' caldo.Piano piano ,tutti si svegliarono e cominciarono a guardarla.
Ci diede il buongiorno, ma il suo carattere angelico svanì ben presto, cominciò con il suo egocentrismo, dicendo che era tutto merito suo se avevamo fatto dolci sogni stanotte, perchè aveva sparso una specie di erba che dava sonnolenza.
Ma comunque non riuscivo a togliermi la sua espressione dalla mente, cosa nasconderà mai? Fa la dura, ma mostra un carattere fragile...
Dopo esserci sistemati per bene , partimmo per il cuore della foresta.Secondo le coordinate che ci aveva detto, noi eravamo a ovest della foresta, più o meno a 2 ore di viaggio. 
Già prevedevo che questa sarebbe stata una lunga giornata.Eravamo a 1 ora e mezza di viaggio e tutti erano già sfiniti, sembrava che non ci muovessimo di un millimetro.
Il paesaggio non cambiava mai, solo alti alberi e un ricco fogliame. Invece il capogruppo sembrava fresca come una rosa , come se non avesse mosso un muscolo.
Ogni tanto si girava per controllare che ci fossimo tutti e di tanto in tanto ci liberava dalle trappole insidiose oppure curava chi si faceva male.
Per gli ultimi metri accelerò il passo e , a malincuore, accelerammo anche noi.
Arrivati, ci trovammo davanti in quello che era una possibile montagna-non-montagna-verde.
Era alta almeno 10 metri e ci mettemmo anni a salire, mentre Reira la salì in 5 minuti. Era ricoperta completamente da muscio e foglie , tranne per le trentina di porte che erano situate qua e là per la montagna.
Quei portoni erano molto vecchi e usurati, su ogni porta c'era un simbolo diverso ed era ricoperta del medesimo elemento: ghiaccio, fuoco , roccia e via dicendo.
Alla sommità invece si trovava una fontana con sopra un simbolo strano che non riuscì a capire la forma da cui sgorgava dell'acqua che arrivava fino ai piedi del monte.
Il viaggio fu facilitato grazie ad alcuni ponti fatti in legno, ma c'erano così tanti ponti che sembrava un labirinto.
Dopo essere arrivati al traguardo , stanchi e per niente contenti, ci arrivò la brutta notizia: dovevamo separarci.
Ero molto dubbiosa sul fatto della separazione ma non potevamo fare altrimenti...stavo provando a fidarmi di lei , ma proprio non ci riuscivo.
Ci spiegò che queste porte conducevano a mondi paralleli , e che questa montagna li racchiudeva tutti. Ecco perchè diceva " un posto segreto in una stanza segreta". 
I mondi dentro ogni porta venivano chiamati pýli, altri erano più facili altri più complicati in tutto e per tutto.
Dentro ad ogni mondo si trovano dei " centri medici " in cui si poteva pernottare. Si trovavano nei mondi più facili anche dei centri di allenamento. 
Disse anche di non preoccuparsi, perchè in tutti i mondi c'erano dei conoscenti di Reira. Questo mi risollevò .
Per sicurezza, Reira mandò nei pýli più facili gli ultimi due gruppi. Per lo meno lei non era così incosciente , o sadica, da mandare dei pivelli come noi direttamente nelle fauci del leone.
Dopo che se erano andati tutti restammo Io, Reira ,Tsurugi , Fey , Kirino e Shindou. A noi fece un discorso del tutto diverso, noi dovevamo entrare nei pýli più pericolosi e dovevamo cercare dei frammenti dei mondi in cui dovevamo andare. 
Ero molto preoccupata , ma dovevo farlo per tornare a casa.
Reira si avvicinò a un portale, quello dei ghiacci. Mise le mani davanti al simbolo di un fiocco di neve e pronunciò parole in una lingua incomprensibile .
Di colpo il suo occhio da fucshia diventò scarlatto e la porta fece un sonoro Click! Reira abbassò le braccia e cominciò a tremare tutta.
Si mise una mano sull'occhio ancora un po' scarlatto e cominciò a sudare leggermente. Era visibilmente nel panico . Così mi avvicinai e le dissi che ci potevamo fermare un attimo , ma lei rifiutò dicendo che non avevamo tempo per fermarci adesso.
Riacquistò il suo solito comportamento e partimmo per un altro , nuovo, ma soprattutto terribilmente pericoloso, pýli.
 
  
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