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Autore: ISI    10/09/2007    4 recensioni
"Per un attimo restò immobile con gli occhi d’argento sgranati fissi su Harry che non capiva cosa diavolo stesse accadendo.
Il ragazzo biondo prese la mano destra di Harry nella sua, inizialmente con forza, ma gli fece subito capire che non aveva alcuna intenzione di ferirlo, così quello non oppose resistenza e Draco guidò la sua mano di nuovo sulla sua guancia, in una carezza.
Le dita sfiorarono la pelle, resa calda dalla foga e dallo schiaffo, arrecando ad entrambi le medesime sensazioni di quella volta in infermeria, ma stavolta, forse anche a causa della posizione, piuttosto ambigua, in cui si trovavano, queste risultarono più forti, più sconvolgenti."
RAITING ALZATO A ROSSO.
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Good morning death

 

Per animablu: Si! Sbarazziamoci di Ginny! Si! Scusa la mia esuberanza, ma se Ginny mette i bastoni tra le ruote a Draco ed Harry allora va proprio tolta di mezzo! Sono contenta che l’atteggiamento che ho creato per Severus in questa circostanza sia stato di tuo gradimento, non è stato affatto facile, dato che un carattere chiuso come quello di Piton, mal si coniugava con un atteggiamento così, come dire, premuroso. Sono stata attenta il più possibile a non farlo sbilanciare troppo in ogni singola parola ed in ogni singolo gesto, anche se qualcuno, forse chiunque, potrebbe accusarmi di essere andata fuori tema con il carattere di Piton in questa fanfic, ma analizzando bene le cose, direi che gli scrupoli di Severus sono giustificati...ora scusa ma devo lasciarti...i fan di Ginny, chissà  perchè sono tutti armati! Grazie per la tua recensione, e mi raccomando continua a seguirmi! Ciao! P.s: Ho visto che hai messo “Se solo sapessero...” nei tuoi preferiti...però non mi hai detto che ne pensi...vorrei tanto saperlo...dimelo ti prego! Ciao!

Per fanchan: Anche io vorrei che Ginny si facesse da parte, ma arrivare ad ucciderla ora...non è un tantino eccessivo? Comunque Se vogliamo cospirare contro la più giovane dei Wisley forse sarebbe meglio farlo in segreto, altrimenti i suoi fan potrebbero eliminare noi...eh eh eh! Comunque ti ringrazio per la recensione e ti invito a seguire questa mia storia, fino alla fine...Ancora un grande grazie e...ciao!

Per Chiku: Ciao mamma! La mia storia più che originale è cretina, ma fa lo stesso, comunque volevo ringraziarti per i complimenti, per i consigli e per tutto il sostegno che sempre mi fai avere! Quindi...grazie! Spero davvero che la Draco/Hrry che ho intenzione di mettere in atto ti piaccia davvero...anche se sai già come finisce la storia ti prego di continuare a leggerla, perché il mio riassuntino spiccio è ben poca cosa rispetto a quello che ho intenzione di scrivere! Ciao!

E come sempre un grazie mille anche a coloro che hanno messo la mia storia tra i propri preferiti...commentate, vi prego! Ora, però, non voglio rubarvi altro tempo, quindi vi auguro una buona lettura.

Capitolo XII

Identità e solitudine

 

Aprì gli occhi e si chiese per quanto per quanto tempo avesse pianto, prima di addormentarsi. Si rigirò nel letto, ma non riuscì a trovare la posizione adatta. E poi sentiva caldo, le coperte lo avevano intrappolato nella loro rete e ora gli sembrava che lo volessero soffocare. Con un gesto stizzito riuscì a liberarsi dalle coperte e a mettersi seduto sul bordo del letto, poi poggiò i piedi a terra e si alzò. In quello stesso istante due sensazioni diverse lo pervasero facendogli cedere le gambe e riportandolo seduto: Per prima cosa sentì il freddo del pavimento sotto i piedi farlo rabbrividire, poi provò un dolore acuto alla testa, una sorta di giramento che lo fece vacillare pericolosamente. Poco dopo il giramento di testa si fermò e lui provò nuovamente ad alzarsi in piedi, stavolta riuscendoci. Non aveva più la febbre e non aveva particolari ferite, oltre a quelle inflittegli da Nagini, che grazie alle lacrime di Fanny e agli altri rimedi usati non avevano lasciato alcuna traccia di cicatrice.

Uno sfregiato basta e avanza!” pensò, mentre andando a tastoni, dato che la stanza era ancora, completamente immersa nel buio, tentava di ritrovare la sua bacchetta. La sua ricerca ebbe vita breve, poichè poco dopo entrò madama Chips. Appena lo vide lanciò una semispecie di gridolino, poi gli intimò di tornare a letto, ma Draco si rifiutò categoricamente di ubbidire, perciò la mendimaga fu costretta a trascinarcelo di peso. Alla fine la donna con la sua mole e soprattutto con la sua bacchetta riuscì ad avere la meglio sul ragazzo, cui fu concesso solo l’apertura di un paio di finestre per far entrare un po’ di luce e per cambiare un po’ l’aria. Una leggera brezza dicembrina lo investì e con la sua freschezza lo risanò dal calore delle coperte in cui madama Chips l’aveva costretto di nuovo. Appoggiò la testa sul cuscino, chiuse gli occhi, sentì i muscoli rilassarsi e nella sua mente si formò l’immagine di una donna. Era alta, graziosa, con lunghi capelli biondi, aveva un viso molto dolce, o almeno così gli parve, giacché non riuscì a vederne bene i tratti, sebbene si sforzasse gli occhi della sua mente non riuscivano a mettere a fuoco i particolari di quella figura che, nella sua grande bellezza complessiva presentava solo un piccolo difetto: era ricoperta di  sangue da capo a piedi. Draco riaprì immediatamente gli occhi che nel frattempo si erano rifatti immediatamente lucidi, ma al contrario di quanto pensava quell’immagine non svanì comunque.

-Quanto ho dormito?- chiese poi cercando di distogliere la propria attenzione dagli ultimi, atroci attimi di vita di sua madre.

-Tre giorni.- rispose tranquilla la mendimaga come se fosse stata la cosa più normale del mondo.

-Tre giorni?!- esclamò sbalordito Draco che di questo tempo non aveva ricordo alcuno.

-Non è poi molto considerando quello che hai passato, anche se abbiamo seriamente temuto ancora una volta per la tua vita. Una ricaduta è normale in casi del genere, ma ti è venuta la febbre, senza contare che non dormivi, eri svenuto e vaneggiavi, per di più!- Draco strabuzzò gli occhi incredulo -dicevi cose incomprensibili e ad un certo punto hai iniziato ad urlare come un ossesso...ci hai fatto veramente spaventare...-

-Ma io...io non ricordo niente di tutto questo!- sbottò il ragazzo massaggiandosi le tempie nel tentativo di concentrarsi sui tre giorni trascorsi.

-E’ normale ragazzo...come ti ho già detto eri seduto e le poche volte in cui hai ripreso conoscenza lo hai fatto si e no per un paio di minuti, non di più...- gli spiegò lei.

-Il professor Piton?- domandò Draco dopo un attimo di silenzio.

-E’ andato a riposarsi circa due ore fa...sai è sempre stato qui per tutto il tempo in cui tu non sei stato cosciente e mi ha aiutato non poco a calmarti...lui non voleva andarsene, ma quando Silente l’ha minacciato di usare un altro stupeficium ha dovuto arrendersi e obbedire agli ordini.-

-In che senso un altro stupeficium?- domandò il ragazzo e la donna  gli spiegò quello che era accaduto poco dopo che Nagini l’aveva morso.

-Vuoi che te lo chiami?- chiese lei e lui scosse il capo.

-No lo lasci riposare. Non sono certo l’unico ad essere stanco...- madama Chips annuì e Draco si ricordò di una cosa che doveva assolutamente chiedere.

-La mia bacchetta?-

-L’ha proprio il professor Piton. Vuoi davvero che non lo svegli?- il ragazzo annuì e la donna, dopo avergli ordinati non mettere più neppure un piede giù dal letto lo lasciò da solo.

Sospirò. Si chiese se mentre delirava aveva fatto qualcosa di imbarazzante, come piangere o chiamare la mamma come quando era piccolo. Si rigirò nel letto senza trovare pace, mentre sentiva la vergogna, del tutto ingiustificata, appesantirgli il petto.

“I Malfoy non mostrano mai le proprie emozioni, poiché esse stesse sono i punti deboli dell’essere umano. E i Malfoy non hanno punti deboli.” Si disse che paro simili erano più verosimili sulla bocca di suo padre che sulla sua e che comunque lui non era più un Malfoy, almeno non di nome, dato il tradimento fatto contro Lord Voldemort e quindi anche contro la sua stessa famiglia, dato che questa l’aveva servito fin dalla sua comparsa. Tuttavia non poteva neppure considerarsi un Black, dato che non era neppure degno, o almeno così credeva, del sacrificio che sua madre aveva fatto per lasciarlo in vita. Si chiese se lui nella stessa situazione di sua madre avrebbe saputo fare altrettanto. No, perché lui era egoista, era un codardo, in una parola lui era un Malfoy, nonostante il suo tradimento. E ora per l’ennesima volta, nella sua vita, era rimasto solo. Stavolta però la solitudine aveva un sapore diverso, più acre, più aspro, assolutamente insopportabile. In fondo lui si era abituato alla solitudine, questa era diventata per lui, soprattutto durante il sesto anno una sorta di compagna, che tacita lo accompagnava d’ovunque, paradossalmente era con lui anche quando non era solo. E non lo mollava mai, neppure un secondo e lui poteva sentirla in tutta la sua forza, mentre riparava gli armadi svanitori, quando Mirtilla Malcontenta tentava, con il suo gelido abbraccio di fantasma, di consolarlo, o quando guardava i suoi coetanei volare sulle proprie scope, intenti ad allenarsi e a giocare a quidditch.

Cos’era rimasto di lui ormai? Si sentiva insignificante, non c’era più la gloria dei Malfoy o dei Black a coprirgli le spalle, ora c’era solo Draco e Draco non sapeva assolutamente cosa fare, come agire. Questa volta la solitudine non sarebbe stata clemente con lui, questa volta non c’era nessuno pronto a salvarlo, pronto ad amarlo. Certo c’era il professor Piton, ma lui era il suo maestro, e per quanto per lui fosse stata importante la sua presenza, non riusciva a concepirla come amorevole.

 

Dall’altra parte del castello, Harry e fin i prendere appunti, mentre, in realtà la sua attenzione era rivolta a qualcosa che con la trasfigurazione non aveva proprio nulla a che fare.

Si chiese se Draco si fosse ripreso, ma non seppe rispondersi. Quando era entrato nell’infermeria gli parve che il biondino si fosse ripreso, ma nei tre giorni che erano seguiti le porte dell’infermeria erano rimaste ancora ben chiuse e lui non era riuscito a rivederlo e per colpa di quella piattola di Ginny per di più...si disse che prima o poi avrebbe dovuto lasciarla anche se questo avrebbe scatenato una mega rissa con Ron. in fondo non gli dispiaceva lasciarla, quando ci si era messo insieme non aveva idea di quanto, quella ragazza fosse superficiale ed incostante, insomma quanto fosse oca. Non poteva credere che quella fosse davvero la sorella di un tipo come Ron, ma questo non gli importava più di tanto per ora, perché ora lui voleva solo poter accarezzare quella bellissima pelle diafana e calda, non gli importava assolutamente niente di ciò che avrebbe dovuto sopportare per stargli accanto, lui voleva salvarlo ed insieme a lui voleva salvare se stesso, e tutto questo perché lo amava, lo amava come mai aveva amato nessun’altro in vita sua. Harry lo amava e lui non lo sapeva.

 

A quattro ore di distanza dal suo risveglio, quattro interminabili ore in cui non aveva potuto far altro che pensare e ripensare agli avvenimenti più dolorosi della sua vita, Draco vide entrare nell’infermeria un irritatissimo professor Piton. Era veramente arrabbiato, lo si poteva benissimo notare dal sopracciglio che tremava incontrollatamente.

-Perché non mi hai fatto chiamare, quando ti sei svegliato?- gli chiese preoccupato agitando la bacchetta e facendo comparire una sedia accanto una sedia vicino al letto del ragazzo che fece finta di non sentirlo -ci hai fatto preoccupare...- confessò poi in un sospiro.

Tra i due ci fu un attimo di silenzio, entrambi avevano in testa la confusione più totale.

-Che cos succederà adesso?- gli chiese il ragazzo e l’uomo finalmente parlò.

-Io e Silente abbiamo parlato e vorremo che tu ricominciassi a le lezioni, ma non prima di quattro o cinque giorni, giusto per essere sicuri che tu ora stia veramente bene...- Draco sussultò.

-Cosa?! Assieme agli altri serpeverde? Ma io per loro ora sono uno schifoso traditore!- esclamò leggermente spaventato dal pensiero di tornare nel covo delle serpi che un tempo era stata la sua casa. Lui era ancora un serpeverede, ma lo avrebbero fatto a pezzi.

-Non ti preoccupare...- cercò di tranquillizzarlo il professore -abbiamo pensato anche a questo...dormirai da solo in una camera alla quale si può accedere senza dover per forza passare dalla sale comune, sarai da solo, ma almeno non correrai il rischio di subire le angherie dei tuoi compagni di casa, anche se inevitabilmente dovrai sopportarli durante le ore di lezione...mi dispiace doverti costringere a fare una cosa del genere, ma quest’anno hai i M.A.G.O. e non vorrei che ripetessi l’anno scolastico...inoltre prima finirai la scuola, prima potrai agire liberamente...-

Draco non ci poteva credere. Doveva ricominciare tutto da capo, avrebbe dovuto seguire le lezioni con i suoi amici serpeverde subirne i maltrattamenti e rimanere a studiare tutti i pomeriggi in una stanza da solo come un cane con i ricordi del passato a tormentarlo, senza la possibilità di sfogarsi con qualcuno o e con qualcosa.

-Per il programma scolastico non preoccuparti, con quello che ti ho insegnato durante la nostra fuga non credo che ti troverai male...anzi forse sarai anche un passo avanti agli altri, dato che ti  ho insegnato incantesimi di cui neppure la signorina so-tutto-io-Granger conosce l’esistenza...trasfigurazioni e pozioni non saranno certo un problema, proprio come incantesimi...forse avrai qualche problema in erbologia, ma a questo si rimedia...- disse e agitando di nuovo un po’ la bacchetta Draco si ritrovò in mano un “Manuale di erbologia e cura dei vegetali magici”

-Leggilo, almeno non penserai a cose più spiacevoli...- gli consigliò il professore e prima di andarsene riconsegnò la bacchetta al ragazzo chiedendogli, però, di non farsi beccare da madama Chips a fare magie, il ragazzo annuì e poco dopo che il professore se ne fu andato, Draco aprì il libro di erbologia.

 

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Ecco il dodicesimo capitolo...lo so è piuttosto noioso, anche scrivere lo è stato ma presto arriveremo al sodo e credo che proprio per questo dovrò alzare il rating...ciò non vi crea alcun problema, vero? Spero di no......che dire di più...chiedo scusa per gli errori presenti in tutti i capitoli scritti fino ad ora e per quelli presenti nei capitoli che scriverò in futuro...perdono!!! Mi raccomando non mancate di recensire e di farmi sapere che ne pensate...con affetto, Isi.

  
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