Gioite! Non sono
morto! Certo, questo non è un capitolo completo di VdP, ma vi
giuro che su quello ci sto lavorando... ho avuto un blocco dello
scrittore veramente pessimo. Ma come faceva Isaac Asimov?
Scuse a parte: questo brano l'avevo scritto un bel po'di tempo fa, e
l'ho ripescato da poco. Non è 100% allineato con il "canon" di
VdP, ma mi sembra buono abbastanza da essere sottoposto alla vostra
visione, gentili lettori.
Da un vecchio resoconto...
“Entrammo in quel
castello a tarda notte. Ricordo vivamente il cielo completamente
oscurato di nere nuvole. Mi piaceva, quell’atmosfera mi era
confacente… il ruggito dei tuoni, lo sgretolarsi delle rocce
della montagna, tutto si infrangeva contro la mole nera, impassibile e
superiore, del castello simile ad una grande corona di pietra. Da solo
il paesaggio diceva dei proprietari più di mille rapporti di
spie.
In quei mesi il popolino si agitava a causa degli strani avvenimenti
nel mondo digitale. La stolta massa degli inferiori, come sempre,
falliva nel riconoscere i segni chiari e visibili a me e ai miei pari.
Questi avvenimenti erano causati da un’unica fonte- ed essa si
era messa in contatto con noi già da alcuni anni. Estremamente
discreta, questa associazione segreta era nota solo ad una manciata di
persone. Perfino noi, i capitani dei Soldati dell’Incubo, non ne
conoscevamo ancora i componenti: sapevamo solo che la sua potenza era
tale da poter scuotere il mondo. Era di vitale importanza,
perciò, tenerla sotto stretto controllo: se favorevole, per
ottenerne il massimo vantaggio; se nemica, per stornarne i progetti.
Di fronte all’invito a recarsi al maniero, decidemmo di
bilanciare rischi e benefici inviando solo alcuni di noi: io stesso,
LadyDevimon e Devimon. Normalmente non mi sarei posto in una situazione
così precaria, ma di fronte ad una nuova potenza di quella
magnitudine decisi di abbandonare gli indugi- e studiarla in prima
persona.
“Entrammo nelle viscere dell’edificio. Strani simboli, di
un tipo che non avevo mai visto, ricoprivano il pavimento della stanza
in cui entrammo. Essa era una vasta camera, di circa un centinaio di
piedi di diametro; al suo centro un grande telescopio astronomico si
immergeva nell’oscurità del soffitto,
un’oscurità impenetrabile anche ai miei sensi. Quando
entrammo essa ci apparve vuota.
“Appena ci fummo seduti, dalle ombre uscì un possente
Digimon, un serpente marino corazzato. Sospettavamo già da tempo
che MetalSeadramon fosse parte della cospirazione. Il suo dominio era
esteso sull’intero oceano e sulle isole minori. Un territorio
enorme, guidato un sovrano insaziabile che desiderava espanderlo
ancora: queste le tracce a sostegno della teoria ora confermata.
“Il secondo si fece avanti subito dopo. Era molto più
piccolo di noi, anche se palesemente di livello Mega. Lo riconobbi
subito; ne avevo sentito parlare spesso. Egli era uno dei grandi
soldati mercenari che abitavano le regioni più lontane dal
controllo dei Supremi. Costretto a ritagliarsi uno spazio vitale sui
confini fra i territori degli dèi e a combattere per
vivere, Pinnochimon non era privo di motivi per unirsi a questa
congiura.
“Il terzo apparve dietro di noi. Sentimmo il puzzo di gasolio
bruciato e il clangore dell’acciaio sull’acciaio prima di
vederlo. Machinedramon allora governava un quinto delle terre emerse in
qualità di imperatore metallico. La sua amorale crudeltà
e il suo desiderio di dominio erano leggendari. Aveva straziato i suoi
sudditi per anni per completare faraonici progetti: aveva tagliato i
monti e incatenato i fiumi per alimentare grandi fonderie e industrie.
Alcuni sostenevano addirittura che non si trattasse di un Digimon, ma
piuttosto di un guscio vuoto che un tempo aveva contenuto una forma di
vita ormai morta. Quanta fiducia vada posta in una simile diceria
è facile immaginare; ciononostante non credo di aver percepito
una tale indifferenza verso gli esseri viventi neanche nei Signori dei
Demoni.
“Non era ancora apparso il quarto, e questo per noi era un motivo
di inquietudine. Non avevamo il minimo indizio su chi potesse superare
quei tre in forza militare, ricchezza o influenza.
Quando si fece avanti nessuno di noi poté dire di averlo mai
visto. Questo era lo scenario peggiore, dal nostro punto di vista,
perché voleva dire che una tale concentrazione di potere era
riuscita a rendersi completamente impercettibile per un lungo lasso di
tempo.
Si trattava di un digimon umanoide, lievemente più alto del
sottoscritto, vestito con un abito sgargiante e circondato da nastri
azzurri. Aveva un’insolita mezza maschera bianca e nera; sulle
sue spalle si intravedevano le else di quattro spade.
Cominciò a parlare gesticolando in modo teatrale e raccontandoci
la sua storia. Ritengo che valga la pena menzionarla in breve.
“Il suo padrone era il dio originario, Yggdrasil detto
l’Albero del Mondo, che aveva espressamente creato la sua forma
Mega. Le informazioni sull’Albero sono scarse, ma è noto
che suo potere era enorme, siccome controllava direttamente le leggi
naturali. Ciò non significa che fosse invincibile, tanto
è vero che fu sconfitto. Il suo corpo fu distrutto e il suo
potere disperso. La struttura fisica di Digiworld si sgretolò e
quasi tutti i Digimon perirono nella prima apocalissi. Solo alcuni
furono in grado di salvarsi, fra cui lui.
Nuovi dèi si impadronirono di ciò che restava del potere
di Yggdrasil, e il mondo fu ripopolato. Alcuni Digimon crebbero in
potenza e sfidarono gli dèi, li vinsero e ne presero il posto,
chiudendo il ciclo di distruzione e di rinascita che continua fino ad
oggi. Egli era sopravvissuto ogni volta.
“Dopo questa breve sinossi egli espose il suo piano, un vero
miracolo di semplicità. Intendeva recuperare quanto più
possibile dei poteri di Yggdrasil e dominare il mondo. Pur avendo forza
più che sufficiente per sconfiggere i Supremi, che detenevano la
maggior parte di questi poteri, preferiva ridurre i rischi stipulando
un patto di non aggressione con le forze dell’Area Oscura. In
cambio avremmo ricevuto la possibilità di occupare i territori
non più sotto il controllo dei Supremi.
“Mi sembrava una proposta vantaggiosa. Questa nuova cospirazione
dava ogni impressione di poter contribuire ai piani dei Signori dei
Demoni, ma non avevo ancora deciso di accettare.
Ho già notato che nessuno aveva sentito parlare di questo
eresiarca prima di allora. In realtà, appena ci informò
della connessione che aveva con Yggdrasil, mi fece tornare in mente le
poche informazioni sulla Prima era ottenute nel corso mie vecchie
ricerche. Era chiaro che costui era uno dei leggendari Cavalieri Reali,
i servitori del primo dio. Su dodici, sono sopravvissuti i nomi di
sette di loro e solo tre sono descritti minimamente, perciò era
stato impossibile identificarlo subito.
Ma ciò di cui si parlava nelle leggende era molto inquietante,
sì, inquietante anche per un Soldato dell’Incubo. Ogni
Cavaliere Reale era stato formato per obbedire ad una diversa
interpretazione della giustizia, ciascuna delle quali era una
sfaccettatura dell’unica volontà di Yggdrasil. Caduto
Yggdrasil, le interpretazioni smisero di combaciare ed il gruppo si
sciolse. Privati del loro creatore, gli intelletti dei Cavalieri
andarono lentamente in frantumi, pur essendo contenuti in corpi di
estremo vigore. Alcuni si corruppero e servirono vari falsi profeti
provenienti dall’Area Oscura. Uno scomparve per sempre. Tutti
quelli di cui si ha traccia, se non morirono prima, sprofondarono
nell’abisso della follia e furono cancellati per rinascere privi
delle memorie che li avevano ridotto in quello stato pietoso. Il
plenipotenziario della giovane Confederazione Draconica, tale Dynasmon,
è uno di questi reincarnati.
Ma se davvero quel digimon pagliaccio non era mai morto da allora-
superando innumerevoli eoni- in che stato doveva essere la sua mente?
“Ebbi un presentimento quando egli iniziò a parlare con
dolcezza a LadyDevimon, per invitarla poi a discutere privatamente. Un
comportamento che mi colpì perché condotto con un
atteggiamento estremamente insolito di cui, dopo un breve momento di
riflessione, decisi di chiedere ragione a MetalSeadramon, che sembrava
il più stabile dei quattro.
La risposta che ottenni non mi lasciò alcun dubbio sul reale stato psicologico del pierrot.
“Egli, come molti Antichi, aveva avuto occasione di vedere il
mondo umano più di una volta. Anche se la sua era una conoscenza
più diretta di quella –libresca- che io potevo vantare
all’epoca essa era distorta da una percezione folle, e questo
spiegava il suo strano atteggiamento. Coloro che non sono ignoranti
sanno che la più grande forza degli umani è la
capacità di generare autonomamente una prole. Osservandoli
dall’alto della sua torre astronomica, il decrepito Cavaliere
Reale si era convinto di poterli emulare usando LadyDevimon come
tramite!
Non credo di esser mai stato in presenza di più evidenti sintomi di quel delirio che accompagna la senescenza.
In seguito avvertii i miei signori delle mie considerazioni e riuscii
perfino ad individuare qualche traccia del misterioso Piedmon negli
archivi. Ma le Potenze a cui dovevo obbedienza strinsero lo stesso
alleanza con i Padroni delle Tenebre, e a me fu dato un ruolo sotto di
loro.”
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Mi sembra ampiamente chiaro chi stia parlando... perciò non lo dirò.
Nel testo ci sono vari "bonus nascosti": Niente di trascendentale, solo dei rimandi alle varie stagioni che a un fan di Digimon potrebbe far piacere cogliere... riuscite a trovarli tutti?
Spero di riuscire il prima possibile a finire l'ultimo capitolo di VdP! Il fatto è che è abbastanza cruciale dal punto di vista psicologico e non voglio rovinarlo. Per il resto, come disse Tai a suo tempo, non perdete la Speranza! Esso sarà portato a compimento!
R.