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Autore: Raimondo    23/02/2013    2 recensioni
Una raccolta di one-shot. Anche se possono avere relazione con la mia storia più massiccia, Vuoto di Potere, esse sono autonome. Non è necessario aver letto VdP per capirle.
La prima storia: Che ne è stato di BlackWarGreymon? Una risposta triste, ma non ancora definitiva...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da un vecchio resoconto...

Gioite! Non sono morto! Certo, questo non è un capitolo completo di VdP, ma vi giuro che su quello ci sto lavorando... ho avuto un blocco dello scrittore veramente pessimo. Ma come faceva Isaac Asimov?
Scuse a parte: questo brano l'avevo scritto un bel po'di tempo fa, e l'ho ripescato da poco. Non è 100% allineato con il "canon" di VdP, ma mi sembra buono abbastanza da essere sottoposto alla vostra visione, gentili lettori.

Da un vecchio resoconto...



“Entrammo in quel castello a tarda notte. Ricordo vivamente il cielo completamente oscurato di nere nuvole. Mi piaceva, quell’atmosfera mi era confacente… il ruggito dei tuoni, lo sgretolarsi delle rocce della montagna, tutto si infrangeva contro la mole nera, impassibile e superiore, del castello simile ad una grande corona di pietra. Da solo il paesaggio diceva dei proprietari più di mille rapporti di spie.
In quei mesi il popolino si agitava a causa degli strani avvenimenti nel mondo digitale. La stolta massa degli inferiori, come sempre, falliva nel riconoscere i segni chiari e visibili a me e ai miei pari.
Questi avvenimenti erano causati da un’unica fonte- ed essa si era messa in contatto con noi già da alcuni anni. Estremamente discreta, questa associazione segreta era nota solo ad una manciata di persone. Perfino noi, i capitani dei Soldati dell’Incubo, non ne conoscevamo ancora i componenti: sapevamo solo che la sua potenza era tale da poter scuotere il mondo. Era di vitale importanza, perciò, tenerla sotto stretto controllo: se favorevole, per ottenerne il massimo vantaggio; se nemica, per stornarne i progetti.
Di fronte all’invito a recarsi al maniero, decidemmo di bilanciare rischi e benefici inviando solo alcuni di noi: io stesso, LadyDevimon e Devimon. Normalmente non mi sarei posto in una situazione così precaria, ma di fronte ad una nuova potenza di quella magnitudine decisi di abbandonare gli indugi- e studiarla in prima persona.
“Entrammo nelle viscere dell’edificio. Strani simboli, di un tipo che non avevo mai visto, ricoprivano il pavimento della stanza in cui entrammo. Essa era una vasta camera, di circa un centinaio di piedi di diametro; al suo centro un grande telescopio astronomico si immergeva nell’oscurità del soffitto, un’oscurità impenetrabile anche ai miei sensi. Quando entrammo essa ci apparve vuota.
“Appena ci fummo seduti, dalle ombre uscì un possente Digimon, un serpente marino corazzato. Sospettavamo già da tempo che MetalSeadramon fosse parte della cospirazione. Il suo dominio era esteso sull’intero oceano e sulle isole minori. Un territorio enorme, guidato un sovrano insaziabile che desiderava espanderlo ancora: queste le tracce a sostegno della teoria ora confermata.
“Il secondo si fece avanti subito dopo. Era molto più piccolo di noi, anche se palesemente di livello Mega. Lo riconobbi subito; ne avevo sentito parlare spesso. Egli era uno dei grandi soldati mercenari che abitavano le regioni più lontane dal controllo dei Supremi. Costretto a ritagliarsi uno spazio vitale sui confini fra i territori degli dèi e a combattere per vivere,  Pinnochimon non era privo di motivi per unirsi a questa congiura.
“Il terzo apparve dietro di noi. Sentimmo il puzzo di gasolio bruciato e il clangore dell’acciaio sull’acciaio prima di vederlo. Machinedramon allora governava un quinto delle terre emerse in qualità di imperatore metallico. La sua amorale crudeltà e il suo desiderio di dominio erano leggendari. Aveva straziato i suoi sudditi per anni per completare faraonici progetti: aveva tagliato i monti e incatenato i fiumi per alimentare grandi fonderie e industrie. Alcuni sostenevano addirittura che non si trattasse di un Digimon, ma piuttosto di un guscio vuoto che un tempo aveva contenuto una forma di vita ormai morta. Quanta fiducia vada posta in una simile diceria è facile immaginare; ciononostante non credo di aver percepito una tale indifferenza verso gli esseri viventi neanche nei Signori dei Demoni.
“Non era ancora apparso il quarto, e questo per noi era un motivo di inquietudine. Non avevamo il minimo indizio su chi potesse superare quei tre in forza militare, ricchezza o influenza.
Quando si fece avanti nessuno di noi poté dire di averlo mai visto. Questo era lo scenario peggiore, dal nostro punto di vista, perché voleva dire che una tale concentrazione di potere era riuscita a rendersi completamente impercettibile per un lungo lasso di tempo.
Si trattava di un digimon umanoide, lievemente più alto del sottoscritto, vestito con un abito sgargiante e circondato da nastri azzurri. Aveva un’insolita mezza maschera bianca e nera; sulle sue spalle si intravedevano le else di quattro spade.
Cominciò a parlare gesticolando in modo teatrale e raccontandoci la sua storia. Ritengo che valga la pena menzionarla in breve.
“Il suo padrone era il dio originario, Yggdrasil detto l’Albero del Mondo, che aveva espressamente creato la sua forma Mega. Le informazioni sull’Albero sono scarse, ma è noto che suo potere era enorme, siccome controllava direttamente le leggi naturali. Ciò non significa che fosse invincibile, tanto è vero che fu sconfitto. Il suo corpo fu distrutto e il suo potere disperso. La struttura fisica di Digiworld si sgretolò e quasi tutti i Digimon perirono nella prima apocalissi. Solo alcuni furono in grado di salvarsi, fra cui lui.
Nuovi dèi si impadronirono di ciò che restava del potere di Yggdrasil, e il mondo fu ripopolato. Alcuni Digimon crebbero in potenza e sfidarono gli dèi, li vinsero e ne presero il posto, chiudendo il ciclo di distruzione e di rinascita che continua fino ad oggi. Egli era sopravvissuto ogni volta.
“Dopo questa breve sinossi egli espose il suo piano, un vero miracolo di semplicità. Intendeva recuperare quanto più possibile dei poteri di Yggdrasil e dominare il mondo. Pur avendo forza più che sufficiente per sconfiggere i Supremi, che detenevano la maggior parte di questi poteri, preferiva ridurre i rischi stipulando un patto di non aggressione con le forze dell’Area Oscura. In cambio avremmo ricevuto la possibilità di occupare i territori non più sotto il controllo dei Supremi.
“Mi sembrava una proposta vantaggiosa. Questa nuova cospirazione dava ogni impressione di poter contribuire ai piani dei Signori dei Demoni, ma non avevo ancora deciso di accettare.
Ho già notato che nessuno aveva sentito parlare di questo eresiarca prima di allora. In realtà, appena ci informò della connessione che aveva con Yggdrasil, mi fece tornare in mente le poche informazioni sulla Prima era ottenute nel corso mie vecchie ricerche. Era chiaro che costui era uno dei leggendari Cavalieri Reali, i servitori del primo dio. Su dodici, sono sopravvissuti i nomi di sette di loro e solo tre sono descritti minimamente, perciò era stato impossibile identificarlo subito.
Ma ciò di cui si parlava nelle leggende era molto inquietante, sì, inquietante anche per un Soldato dell’Incubo. Ogni Cavaliere Reale era stato formato per obbedire ad una diversa interpretazione della giustizia, ciascuna delle quali era una sfaccettatura dell’unica volontà di Yggdrasil. Caduto Yggdrasil, le interpretazioni smisero di combaciare ed il gruppo si sciolse. Privati del loro creatore, gli intelletti dei Cavalieri andarono lentamente in frantumi, pur essendo contenuti in corpi di estremo vigore. Alcuni si corruppero e servirono vari falsi profeti provenienti dall’Area Oscura. Uno scomparve per sempre. Tutti quelli di cui si ha traccia, se non morirono prima, sprofondarono nell’abisso della follia e furono cancellati per rinascere privi delle memorie che li avevano ridotto in quello stato pietoso. Il plenipotenziario della giovane Confederazione Draconica, tale Dynasmon, è uno di questi reincarnati.
Ma se davvero quel digimon pagliaccio non era mai morto da allora- superando innumerevoli eoni- in che stato doveva essere la sua mente?
“Ebbi un presentimento quando egli iniziò a parlare con dolcezza a LadyDevimon, per invitarla poi a discutere privatamente. Un comportamento che mi colpì perché condotto con un atteggiamento estremamente insolito di cui, dopo un breve momento di riflessione, decisi di chiedere ragione a MetalSeadramon, che sembrava il più stabile dei quattro.
La risposta che ottenni non mi lasciò alcun dubbio sul reale stato psicologico del pierrot.
“Egli, come molti Antichi, aveva avuto occasione di vedere il mondo umano più di una volta. Anche se la sua era una conoscenza più diretta di quella –libresca- che io potevo vantare all’epoca essa era distorta da una percezione folle, e questo spiegava il suo strano atteggiamento. Coloro che non sono ignoranti sanno che la più grande forza degli umani è la capacità di generare autonomamente una prole. Osservandoli dall’alto della sua torre astronomica, il decrepito Cavaliere Reale si era convinto di poterli emulare usando LadyDevimon come tramite!
Non credo di esser mai stato in presenza di più evidenti sintomi di quel delirio che accompagna la senescenza.
In seguito avvertii i miei signori delle mie considerazioni e riuscii perfino ad individuare qualche traccia del misterioso Piedmon negli archivi. Ma le Potenze a cui dovevo obbedienza strinsero lo stesso alleanza con i Padroni delle Tenebre, e a me fu dato un ruolo sotto di loro.”

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Mi sembra ampiamente chiaro chi stia parlando... perciò non lo dirò.

Nel testo ci sono vari "bonus nascosti": Niente di trascendentale, solo dei rimandi alle varie stagioni che a un fan di Digimon potrebbe far piacere cogliere... riuscite a trovarli tutti?

Spero di riuscire il prima possibile a finire l'ultimo capitolo di VdP! Il fatto è che è abbastanza cruciale dal punto di vista psicologico e non voglio rovinarlo. Per il resto, come disse Tai a suo tempo, non perdete la Speranza! Esso sarà portato a compimento!

R.

  
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