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Autore: ArmoniaDiVento    24/02/2013    2 recensioni
Harry e la sua nuova vita da single. Harry e i suoi pensieri contorti. Harry e le sue consapevolezze. Harry e i suoi sogni che gli sfuggono tra le mani come sbuffi di fumo. E poi c'è lei...
.:Because for me, your love is priceless:.
Dal terzo capitolo:
"Io e Ron ci sposiamo.
Il suo cuore prese a battere all’impazzata, iniziò a sudare freddo.
Ci sposiamo.
I suoi due migliori amici avevano infine deciso di compiere il grande passo."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“How I needed you there…”
(Copeland)

 


Domenica pomeriggio.

Il campanello suonò.

Hermione era tornata ancora, e ancora.
Puntualmente intorno alle due del pomeriggio il suono del campanello lo svegliava dal torpore e dall’intontimento, e puntualmente la ramanzina dell’amica gli ronzava all’orecchio come un monito.
Erano passati due mesi da quella sua prima visita domenicale, e apparentemente nulla era cambiato.
Lei arrivava, criticava il suo aspetto, il disordine dell’appartamento, lo spediva a fare una doccia mentre lui sbuffava; al suo ritorno un invitante brunch –a quell’ora non gli sembrava il caso né di fare colazione, né di pranzare- lo attendeva in cucina: caffè, succo d’arancia, uova e pancetta, biscotti, pane tostato, marmellata d’arance.
Hermione preparava tutto meticolosamente, come se fosse diventata una lieta consuetudine: ridendo come dei matti, una volta avevano battezzato quel momento lo sbrunch, il brunch dopo-sbronza.
 

Lei gli faceva bene.
Stava iniziando ad aspettare quel momento come l’unica cosa bella della settimana: qualcuno che si prendeva cura di lui, che non lo faceva sentire solo; qualcuno a cui importasse qualcosa di lui, qualcuno con cui ridere, scherzare, chiacchierare; qualcuno che, nonostante le bonarie strigliate, non lo giudicava. Sì, l’amica continuava a ripetergli quanto tutto ciò fosse sbagliato, quanto avrebbe preferito entrare in casa sua una domenica pomeriggio e trovarlo vestito, profumato e in ordine, senza traccia di occhiaie né dell’espressione sconvolta di chi ha dormito poco e male.

Harry era arrivato a chiedersi per quale motivo uscisse ancora a bere con Dean tutti i sabati sera.
E, suo malgrado, aveva iniziato a domandarsi se il motivo di tutto ciò non fosse proprio lo sbrunch della domenica che ne sarebbe conseguito…
Continuo a bere solo per avere Hermione con me, la domenica pomeriggio? Devo essere impazzito… pensò, mentre si avvicinava alla porta e l’apriva, un sorriso che gli si allargava sul volto nel vedere l’amica.
Lei lo guardò come sempre con espressione esasperata, prima che lui le cingesse la vita in un morbido abbraccio.
-Harry, oggi puzzi meno del solito, come mai?- scherzò lei, sulla sua spalla.
-Mmm…
Le accarezzò i capelli prima di lasciarla andare.
-Si accomodi, stavo aspettando solo lei per il mio sbrunch, ho una fame…
-Fila a lavarti!- ordinò lei puntando il dito verso il bagno, mentre ridacchiava.
-Oggi c’è una variazione del menu!- gli urlò dietro, mentre lui spariva ciondolando dietro la porta del bagno.

Un quarto d’ora dopo, un Harry Potter profumato e vestito a dovere varcava la soglia della cucina, mentre un profumino nuovo tra gli altri conosciuti gli inondava le narici.
-Ehi, cuochina… cos’è questo profumo delizioso?- domandò avvicinandosi alla tavola già imbandita.
-C’è una sorpresa…- rispose lei sorridendo, mentre gli mostrava la fonte di quell’invitante fragranza.
-No… la torta di melassa! È… è una delle mie preferite!
-Lo so- ridacchiò lei, mente lui le si gettava al collo e le stampava un bacio affettuoso sulla guancia.
-Sei fantastica, Herm.

Abbassò lo sguardo e arrossì mentre lui cominciava a mangiare di buon  gusto una generosa porzione di torta. Si guardava i piedi mentre sentiva i complimenti dell’amico come in sottofondo, mentre cercava le parole giuste.

-Herm non ci posso credere, questa torta è veramente…
-Harry devo dirti una cosa…
-…voglio dire, sai da quanto tempo non la mangiavo più? Probabilmente da Hogwarts, mi sembra un’eternità…
-Harry…
-…sai cosa penso? Inizi ad apprezzare le cose solo nel momento in cui ti vengono sottratte, perché è proprio in quel momento che ti accorgi del loro valore…
-Io e Ron ci sposiamo.

Per poco non gli andò di traverso un intero boccone di torta.

Harry diventò paonazzo e iniziò a tossire, sputacchiando pezzetti di torta sul tavolo e cercando di ritrovare il respiro.
A Hermione venne per un momento da ridere; la scena era stata veramente comica. Gli batté sulla schiena e gli offrì un bicchiere d’acqua per calmargli la tosse.

Quando pochi secondi dopo si fu ripreso, Harry la guardò con un’espressione strana.

-E me lo dici così?
-Così… come?- balbettò lei, imbarazzata.
-Mentre sto mangiando, senza un minimo di preavviso e…
-Ma tu non mi facevi parlare!
-Per forza, ero concentrato sulla torta…
-Beh, e non hai nulla da dire?

Ci fu una pausa.

Già, che cos’ho da dire?

E naturalmente, la prima cosa che gli venne da dire fu l’unica che non pensava davvero.

-Sono… felice per voi, sì.

Fu poco più che un borbottio indistinto, dopodiché Harry si alzò di scatto e si avviò verso il lavello, come se quell’azione improvvisa avesse uno scopo ben preciso; in realtà voleva solo allontanarsi da lei e non essere obbligato a guardarla negli occhi.

Io e Ron ci sposiamo.

Il suo cuore prese a battere all’impazzata, iniziò a sudare freddo.

Ci sposiamo.

I suoi due migliori amici avevano infine deciso di compiere il grande passo.

Una vocetta stridula alle sue spalle gli rammentò di non essere solo.
-Harry!
-Che c’è?
-Guardami in faccia.
Quando il ragazzo non reagì, Herm si alzò dalla sedia e coprì velocemente la poca distanza che li separava, si piazzò dietro di lui e lo costrinse a voltarsi.

Quel profumo di vaniglia, il suo profumo, lo invase completamente, e il ragazzo si ritrovò a sorridere.
Lei lo guardava interrogativa, sul viso un’espressione di supplica.

Mi stai chiedendo il benestare, non è così?

Harry prese una ciocca ribelle dal suo viso e gliela portò dietro l’orecchio, continuando a sorridere.
-Sono felice per voi-, ripeté mormorando, più a se stesso che all’amica, e mentre le sfiorava quella ciocca e la guardava, guardava quei due piccoli occhi puntati su di lui, quello sguardo a metà tra lo scettico e il preoccupato, seppe che lei non gli aveva creduto nemmeno per un momento.
 
 
 
 







 
NdA: buonasera a tutti, lettrici e lettori, e scusate davvero per l’enorme ritardo! In questo periodo non ho mai smesso di scrivere, ma questo capitolo ha faticato un po’ a uscire fuori… che ne dite? Mi date qualche parere? Un abbraccio a tutti voi!

ArmoniaDiVento



  
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