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Autore: ArmoniaDiVento    09/01/2013    1 recensioni
Harry e la sua nuova vita da single. Harry e i suoi pensieri contorti. Harry e le sue consapevolezze. Harry e i suoi sogni che gli sfuggono tra le mani come sbuffi di fumo. E poi c'è lei...
.:Because for me, your love is priceless:.
Dal terzo capitolo:
"Io e Ron ci sposiamo.
Il suo cuore prese a battere all’impazzata, iniziò a sudare freddo.
Ci sposiamo.
I suoi due migliori amici avevano infine deciso di compiere il grande passo."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 2. Vaniglia
  

 
“Your embrace is my air…”
(Copeland)




 
 

 

Dling-dlong!
 
L’improvviso suono del campanello fece fare un salto dallo spavento a Harry, che per poco non cadde lungo disteso sul piatto scivoloso della doccia. Aggrapatosi all’ultimo secondo alla tenda, tirò un gran sospiro maledicendo chiunque si presentasse da lui a quell’ora la domenica.

Urlò -Arrivo!- in direzione dell’ingresso, e mentre si asciugava velocemente e si legava intorno alla vita un asciugamano, si ritrovò a pensare che in fondo era già l’una del pomeriggio passata, e che quindi una visita era più che plausibile.

Uscì dal bagno scalzo, gocciolando ovunque; raggiunse la porta e la aprì.
Un delicato profumo di vaniglia lo investì, prima di poter realizzare che la sua migliore amica stava sulla soglia del suo appartamento e lo fissava con un’aria a metà tra lo stupito e il seccato.

-Hermione! Ciao... ehm... entra pure...
-Hai bevuto anche stanotte, vero?-  lo salutò lei senza mezzi termini, assumendo un cipiglio severo.
-Cos... io...
-Harry, non ci vuole una scienza, hai un alito spaventoso e gli occhi pesti... ti sei appena svegliato, non è così?- dichiarò lei, entrando nell’appartamento come un generale.

Mentre le chiudeva la porta alle spalle, Harry capì che l’aveva incastrato: in due secondi netti Hermione aveva indovinato le due grandi verità, e gli aveva ricordato quanto una scrupolosa igiene orale aiuti a far sparire l’effetto di un dopo-sbronza. O quantomeno, a evitare la vergogna per un’inaspettata visita domenicale.

-Scusa, Herm, mi dispiace, mi sono appena fatto la doccia e ehm... sì, mi sono svegliato da poco. Se ti accomodi di là, mi vesto, lavo i denti e arrivo!- si scusò in fretta e improvvisò un’altra corsetta in direzione della camera da letto, se non fosse che i suoi piedi ancora umidi scivolarono sul pavimento liscio e il secondo dopo, con suo orrore, si trovò spalmato a terra completamente nudo, l’asciugamano scivolato di lato.

Non osò alzare la testa verso Hermione, sperando con tutto il cuore che stesse guardando da un’altra parte: ma quando una risata cristallina raggiunse le sue orecchie capì che aveva fatto per la seconda volta la figura dell’idiota, e tutto questo in meno di un minuto, probabilmente un record.

-Ahahah! Questa caduta è stata mondiale, Harry!
-Smettila, Herm! E non mi guardare, sono nudo, cosa penserebbe Ron?- aggiunse ridacchiando lui, e fu stupito nel constatare che la sua amica era visibilmente arrossita a quell’affermazione.
-Io... non ho guardato proprio niente!
-E cosa penserebbe se gli dicessi che sei arrossita come un peperone?
-Non è affatto vero! Piantala!
-Sì sì, come no...- la prese in giro lui, che si era rialzato e aggiustato nuovamente l’asciugamano lungo i fianchi.
-Dì un po’, è una giornata fortunata per te, vero? Non capita tutti i giorni di ritrovarsi davanti un Bronzo di Riace come me da poter ammirare...- fece lui, gonfiando il petto e mostrando i muscoli all'amica.
-Semmai uno Sbronzo di Riace! Harry Potter, fila a cambiarti!- ribatté al volo lei, e sbuffando andò a sedersi al tavolo in cucina, mentre lui se la rideva di gusto.

Di colpo Harry realizzò che si sentiva di ottimo umore. Era qualche giorno che non vedeva e non sentiva l’amica, e cominciava a sentirne la mancanza... prenderla in giro era una cosa che l’aveva sempre messo di buon umore.
Si vestì velocemente, si lavò i denti più vigorosamente del solito e la raggiunse.

-Ti va un caffè?- le propose.
-Sì, grazie, magari fanne uno bello forte anche per te, non è mai troppo presto per svegliarsi...
Harry sbuffò mentre agitava la bacchetta e faceva apparire due tazze fumanti ricolme di liquido nero.

-Quando la smetterai di rimproverarmi?
-Quando la smetterai di rovinarti il fegato?
-Non fare la melodrammatica, ora, ieri non ho bevuto molto!
-Molto o poco non importa, Harry.
Lo guardò seria da sopra la sua tazza. Dopo un piccolo sorso, riprese, seria.
-Non ho niente in contrario se a volte esci con Dean e gli altri invece che con noi, ma non potreste passare una serata tranquilla ogni tanto, invece di riempirvi lo stomaco di... di sostanze disgustose e per giunta nocive? Che ne so, guardatevi un film, giocate a carte...
-Hermione, ne abbiamo già parlato- rispose piano lui.

Non la guardava negli occhi perché sotto sotto sapeva perfettamente che la sua amica aveva ragione. Non si sentiva orgoglioso di quello che faceva, ma negli ultimi tempi quello era l’unico modo che trovava per divertirsi e svagarsi un po’ e anche, fondamentalmente, per non sentirsi solo.

Come se gli avesse letto nel pensiero, lei proseguì.
-Harry, che problema c’è? Non sei solo...- appoggiò la tazza fumante sul tavolo, per prendergli una mano e stringerla con delicatezza.
-Io e Ron siamo qui... non ce ne siamo mai andati.
-Lo so...- ribatté lui, e si morse la lingua per non rispondere quello che veramente gli passava per la testa in quel momento. Dopotutto non voleva offenderla... A un tratto, però, il senso di frustrazione che provava per l’intera situazione prese il sopravvento, e le parole gli uscirono prima che lui potesse fermarle.

-È per questo che sei venuta qui? Per farmi sentire un fallito più di quanto non faccia già da solo?
Hermione lo guardò a lungo negli occhi, poi gli lasciò la mano per passarsela fra i capelli mossi. Sospirò.
-Scusa, Herm. È che... non voglio che lo pensi. Che io sia un fallito.
-Ma infatti non lo penso.
Lui abbozzò un sorriso.
-Penso solo che hai bisogno di me, di noi...
-Sei molto gentile, Herm. Però... non hai risposto alla domanda.

La ragazza tacque per un momento prima di rispondere. Si mordicchiava il labbro e sembrava indecisa su qualcosa.
-Non è niente, Harry.
-Dai, lo so che c’è qualcosa. Non farmi insistere.
-Davvero. Non preoccuparti- rispose lei, sorridendo e alzandosi. –Avremo modo di parlarne poi.
-Come vuoi... grazie per la visita, allora– si alzò anche lui e l’accompagnò all’uscio.
-Per fortuna sono passata io, pensa se si fosse presentata una bella ragazza e l’avessi accolta con quell'alito...- rispose lei ridendo.
-Beh, tu sei una bella ragazza- fece lui, senza riflettere. La vide sorridere e arrossire nuovamente... così aggiunse in fretta:
-Comunque non c’è pericolo, tranquilla.

Nella sua voce c'era una punta di amarezza. Il capitolo “donne” per lui si era chiuso qualche mese prima, e per ora non aveva intenzione di riaprirlo.

Hermione parve d’un tratto molto imbarazzata. Lo salutò con un abbraccio, poi prima di voltarsi e andarsene ci ripensò, gli scoccò un bacio sulla guancia e mormorò:
-Ti voglio bene, Harry.

Lui rimase per un attimo interdetto e si ammutolì.
-Fatti sentire, e ogni tanto vienici a trovare... Molly si lamenta sempre, dice che gli manca il suo Harry. Ciao!

Detto questo, fuggì giù per le scale senza lasciare a lui il tempo di ribattere.

Il ragazzo in effetti era rimasto sulla soglia di casa, come inebetito, l’odore di vaniglia tra le narici e una strana sensazione allo stomaco.
 
 
 










 
 
NdA: Buonasera a tutti, lettori e lettrici! Come state? Avete iniziato bene questo anno nuovo?
Io direi proprio di sì! Ed eccomi qui alla carica con il secondo capitolo. Il primo incontro tra i due amici. Spero che la storia vi incuriosisca un poco, e vi invito caldamente a commentare, mi farebbe molto piacere ricevere un feedback!
Un abbraccio a tutti voi e al prossimo capitolo,
ArmoniaDiVento

 

  
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