Sono ormai settimane che sono costretta qui a Volterra e ho scoperto che in fondo non è così male stare coi Volturi. Le altre guardie sono quasi simpatiche quando vogliono e sono riuscita a potenziare molto il mio Dono. Adesso, se qualcuno usasse il suo potere contro di me ne avrei pieno controllo e saprei subito di cosa si tratta. Per esempio, mi basta dare un'occhiata per intravedere la nebbia violastra che avvolgeva la testa di Demetri, ovvero il suo Dono di sentire le mentire la traccia delle menti anche a lunghissime distanze.

 Sono anche in grado di vedere il mio: si tratta di una nebbiolina rosa che appare dal nulla e mi avvolge, il mio scudo. Adesso lo tengo attivo ventiquattro ore su ventiquattro. è solo una precauzione, perchè non piaccio molto a Jane... anzi mi odia proprio direi. Santiago mi ha spiegato che è perchè sono immune al suo potere come un altra ragazza, una certa Bella qualcosa. Bhe la cosa non mi è dispiaciuta più di tanto, tanto non avevo intenzione di fare amicizia con lei.

Fred non mi parla ancora e se lo fa usa un tono regolare e freddo. Non so cosa mi faccia più male.

-Bree, Aro vuole vederti-. Felix appare sulla porta di camera mia senza nemmeno bussare. Ciò mi irrita parecchio ma ormai mi ci sono quasi abituata, a quanto pare qui non usa perchè non lo fa nessuno.

In pochi secondi siamo nella Sala Riunioni. I nostri signori passano molto tempo qui ultimamente, ma non ci vogliono dire il come mai. Signori. Quella parola mi è ancora molto difficile da dire ma d'altronde non ho molta scelta.

Aro e gli altri sono seduti sui loro troni mentre tutte le altre guardie sono impettite davanti a loro. Io e Felix ci uniamo a loro e attendiamo.

-Amici miei- Il nostro capo si alza e allarga le braccia verso di noi -ci troviamo in una situazione incresciosa. Un nuovo gruppo di licantropi è stato avvistato nel nord America. Abbiamo bisogno che andiate e riportiate l'ordine naturale delle cose, con noi a proteggere la nostra casa rimarranno solamente Jane, Alec, Chelsa e Afton. Voi altri andrete e ritornerete vincitori-. 

Un ruggito generale si diffonde per la sala e veniamo congedati. L'idea di tornare in America per combattere contro dei lupi non mi ispirava affatto ma non avevo scelte.

Presto cominciamo a correre verso l'areoporto in forma precisa e compatta. Impari subito qui a stare al tuo posto. 

 

***

 

Eccoci qua. America. Dovrei sentirmi a casa ma non è così. è normale penso, sono pur sempre una nomade. O lo ero, perlomeno.

Stiamo facendo una sosta vicino a un fiume per organizzarci per la caccia pre-battaglia. Renata su una roccia sta facendo le coppie.

-Bree tu vai con Demetri. Santiago e Cris. Fred e Felix. Io e Corin-.

Mentre Renata continua a elencare i nomi Demetri mi si avvicina sorridendomi. Gli sorrido anch'io e cominciamo a correre in cerca di una città. 

Ecco poi un aroma dolce e invitante. Entrambi lo percepiamo e ci dirigiamo verso quell'umano sfortunato. Ci acquattiamo su un albero. Il proprietario di quell'odore è un vecchio con una barca. Istintivamente mi preparo a mangiare ma Demetri ringhia e mi tira i capelli -no! Lui è mio, non ci provare pivella. Trovati qualcun'altro- detto questo mi lascia e si avventa sulla preda.

Rimango un attimo spaesata perchè non l'ho mai visto così.

Salto su un altro albero e cerco un'altra traccia ma non trovo nulla.

Dopo un po' però sento uno sfruscio alle mie spalle. I lupi? No è impossibile siamo troppo lontani.

Mentre corro mi volto e riconosco il mio inseguitore.

Mi fermo -Fred-.

Anche lui si ferma e mi prende per un polso -andiamo-.

-cosa?-.

-ho stordito Felix, Bree possiamo scappare-.

-no non possiamo. Demetri ci troverebbe-.

In risposta lui alza una mano nella quale stringe una delle collane dei Volturi. è quella di Demetri.

-ora non più-.

Ci fissiamo e cominciamo a correre lontano.

Ad un certo punto però cambio direzione.

-che ti prende?- mi chiede mentre corriamo ancora.

-Credo che Marika meriti una visitina. Tu non trovi?-.

Lui capisce e mi sorride ringhiando.

Sì, perchè Bree Tarner ha smesso di essere una pedina. Ora dirigo io la mia vita.