3. I'm Leaving Home
Prendo un borsone e lo riempio con tutte le cose per me necessarie.
Scendo le scale e -mentre i miei si stanno urlando contro per l'ennesima volta- esco di casa sbattendo la porta.
La mia uscita li fa finire di litigare per un attimo, li sento da fuori, stanno urlando qualcosa come: -Jeremy, dove cazzo vai?-, ma io non torno mica indietro per loro.
E poi iniziano a darsi la colpa a vicenda per il fatto che me ne sono andato.
Ma che aprano gli occhi!
-Non c'è niente di sbagliato in me,
questo è come avevo supposto di essere-
(Jesus Of Suburbia-Green Day)
Chiamo Thomas, il mio migliore amico.
-Hey Tom...-
-Jeremy?-
-Si, sono io, ehm...potrei venire a vivere con te?-
-Che è successo?-
-Me ne sono andato, non li sopporto più!-
-Ah...ok, ti aspetto-
-Arrivo, ciao-
-Ciao-
Chiudo la chiamata e mi dirigo verso casa sua.
Arrivo davanti ad un edificio mal ridotto, suono e quando mi apre salgo le scale.
Aspetto davanti alla porta e quando si apre, mi ritrovo davanti un ragazzo abbastanza alto, sui vent'anni, con occhi e capelli castani.
Non ci vediamo da un po' di tempo, quindi mi abbraccia, io ricambio.
-Come stai?- chiedo.
-Bene...tu un po' meno...-
-Già- abbasso lo sguardo.
-Beh, dormo sul divano?- cambio discorso.
-No, ci sono 2 letti singoli in camera-
Annuisco.
La mattina dopo esco di casa mentre lui sta ancora dormendo.
Vado a comprarmi una bomboletta spray, poi ritorno a casa sua e mi metto a scrivere sul muro dietro della casa, quello più nascosto.
Tom -sentendo il rumore dello spray- esce e mi raggiunge.
-Buongiorno- gli dico senza guardarlo, ma continuando la mia 'opera'.
-Ciao- risponde sbadigliando.
Finisco il mio 'attacco d'arte' e lo guardo.
-Che c'è?-
-Jesus Of Suburbia- legge.
Annuisco.
-Io sono il figlio della rabbia e dell'amore,
il Gesù di Periferia-
(Jesus Of Suburbia-Green Day)