Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ElMcLinson_90    24/02/2013    0 recensioni
"Maledette analisi!" dissi correndo verso la porta dell'ospedale dove avrei dovuto ritirarle.
Entrai e mi diressi velocemente verso il banco informazioni quando sbattei contro qualcosa e caddi a terra.
"Cazzo!" disse qualcuno.
Intorno a me c'erano un sacco di fogli sparpagliati ma sembrava non interessare molto all'uomo davanti a me che mi si era già chinato sopra e mi guardava spaventato.
"Tutto bene?" chiese.
"Beh che dire? Stavo meglio prima però non mi sono fatta granchè, stia tranquillo" risposi forse un po' troppo secca.
"Meno male" continuò "la aiuto ad alzarsi!" finì porgendomi una mano.
Quando mi alzai lo aiutai a raccogliere i fogli caduti a terra e notai che erano analisi del sangue. "Anche lei le analisi eh?" chiesi sorridendogli.
E' davvero bello.
"A quanto pare, comunque piacere William Tomllinson" rispose.
"Margot McReef, piacere mio" strinsi la sua mano.
E che begli occhi.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Maledette analisi!" dissi correndo verso la porta dell'ospedale dove avrei dovuto ritirarle.

Entrai e mi diressi velocemente verso il banco informazioni quando sbattei contro qualcosa e caddi a terra.

"Cazzo!" disse qualcuno.

Intorno a me c'erano un sacco di fogli sparpagliati ma sembrava non interessare molto all'uomo davanti a me che mi si era già chinato sopra e mi guardava spaventato.

"Tutto bene?" chiese.

"Beh che dire? Stavo meglio prima però non mi sono fatta granchè, stia tranquillo" risposi forse un po' troppo secca.

"Meno male" continuò "la aiuto ad alzarsi!" finì porgendomi una mano.

Quando mi alzai lo aiutai a raccogliere i fogli caduti a terra e notai che erano analisi del sangue. "Anche lei le analisi eh?" chiesi sorridendogli.

E' davvero bello.

"A quanto pare, comunque piacere William Tomllinson" rispose.

"Margot McReef, piacere mio" strinsi la sua mano.

E che begli occhi.

"Va beh io vado a ritirare le analisi" dissi tutto d'un fiato.

Niente fede al dito, perfetto.

"Se vuole l'accompagno e poi andiamo a prendere qualcosa da bere al bar qui vicino" mi sfiorò la mano.

Oddio.

"Ma no, non si deve scomodare, davvero!" lo ripresi io.

"Davvero non è un disturbo per me e poi devo ripagarla per averla fatta cadere, mi dispiace" disse abbassando lo sguardo a terra.

Ah si? E come vorresti ripagarmi? BASTA Margot, vergognati!

"Se è così, beh grazie!" risposi cercando il suo sguardo.

Mi accompagnò al banco e ritirai le analisi, sembrava essere tutto a posto.

Camminammo verso il bar-ristorante e una volta entrati ci sedemmo ad un tavolino. Subito dopo arrivò un cameriere.

"Avete deciso cosa prendere?" ci chiese.

"Io un cappuccino, grazie." dissi io.

"Cappuccino?" mi guardò stralunato "Ci porti una bottiglia di champagne, dobbiamo festeggiare!" Disse prontamente lui.

Il cameriere lo guardò stralunato ma poi se ne andò.

Ti credo, erano le 10.30 di mattina.

"William sono le 10.30 di mattina, mi sembra ridicolo bere a quest'ora, no?" gli chiesi.

"Non è ridicolo brindare alla donna più bella del mondo" disse mostrando un sorriso.

Arrossii violentemente.

Ecco ci mancava solo questa, ma chi sei il re della seduzione?

Lo champagne non tardò ad arrivare ed io a differenza del bel ragazzo con gli occhi azzurri ero già andata al terzo bicchiere.

"Forse non dovresti più bere" mi diceva sorridendo mentre mi versavo il quarto bicchiere.

Il mio medico mi aveva diagnosticato una specie di deficit al cervello, diceva che non era grave però è normale che non appena io beva anche solo tre bicchieri cominci a sbandare.

"Macchè, s-sono ancora sobria!" dissi con voce leggermente rotta.

Si alzò di scatto e mi fissò a lungo, lui sembrava essere tranquillo.

Si diresse verso il bancone e chiese il conto, una volta pagato tornò al tavolo.

"Andiamo ti riaccompagno a casa!" disse sorridendomi.

"Da quando siamo passati al "tu"?" chiesi un po' confusa.

"Da quando hai cominciato a farlo tu al terzo bicchiere di champagne" decretò lui convinto.

 

Usciti dal locale camminammo di nuovo verso all'ospedale.

"Dove stai di casa?" chiese.

Ci pensai un po' e lui disse "Andiamo non te lo ricordi?"

"Sulla Brampton Road al numero 30" dissi ancora poco convinta.

"Sicura?" chiese lui un po' perplesso.

"S-si!" risposi. Inspirò rumorosamente e mi prese per mano, sussultai a quel contatto.

Che carino mi riporta a casa.

 

Entrammo in un SUV rosso parcheggiato vicino al marciapiedi.

"Che bella macchina" dissi quasi sognante "io è già tanto se ho una vespa" conclusi poi.

"Io adoro la vespa" disse voltando e sorridendo.

Ma come fai mi chiedo.

Nella macchina si stava creando un silenzio carico d'imbarazzo così cominciai a parlare, gli parlai della mia casa, della mia vita e del perchè avevo fatto le analisi del sangue e conclusi col parlargli del mio disturbo al che mi fermò e disse "Tu non reggi l'alcol per questo motivo e io ti ho fatto bere" disse guardandomi negli occhi preoccupato.

"Guarda la strada" risposi io. "Comunque non lo sapevi e io non sono riuscita a dire di no ai tuoi bellissimi occhi celesti" dissi tutto d'un fiato.

Cos'ho fatto? Gli ho detto "bellissimi occhi celesti"?

Sorrisi appena visibilmente in imbarazzo.

Lui si limitò a guardarmi accennando un "grazie".

Che figura!

"Siamo arrivati" disse accostando.

Mi tolsi la cintura e aprii la portiera, mi girava la testa e appena misi un piede fuori dalla macchina caddi in terra. "Ahi! Che dolore, ma è possibile?" urlai.

"Shh, calma. Ti sei fatta male?" una dolce voce mi sussurrava all'orecchio, rabbrividii e mi comparve uno stupido sorriso sulle labbra.

"Ora che ci sei tu sto meglio grazie!"

Ora che ci sei tu? Ma sto scherzando? Terra chiama Margot, terra chiama Margot, urgente, codice rosso, ripeto codice rosso.

Arrossii violentemente e gli presi la mano.

"Forse è meglio se ti accompagno io...!" disse poi sorridendomi e aiutandomi ad alzarmi.

"F-forse sì!" gli risposi.

 

Arrivati davanti alla porta cercai le chiavi in borsa e trovatele aprii la porta.

"Vuoi entrare, cioè a me farebbe piacere, voglio dire sei stato carino, cioè dico..." non feci a tempo a finire questo discorso sconclusionato che "Sì mi piacerebbe!" concluse lui.

Entrammo e chiusi la porta.

William mi sorreggeva tenendo le mani sui miei fianchi.

"Mi accompagni su in camera, ho sonno?" chiesi voltandomi verso di lui con aria innocente arrossendo violentemente a causa della sua vicinanza con me.

"Sì" rispose semplicemente.

 

Salimmo in camera mia e accesi la luce, mi lasciai guidare da lui verso il letto e poi mi ci stesi sopra.

Prima di stendermi completamente lo presi per il colletto e lo trascinai addosso a me ridendo.

"Margot penso che tu debba andare a letto ora" disse con aria divertita.

"Io penso invece che io e te dovremmo divertirci un pochino" affermai facendolo scivolare accanto a me e mettendomi a cavalcioni su di lui.

"Margot!" mi rimproverò.

Mi chinai su di lui e gli baciai il collo.

"Margot forse è meglio che io vada non voglio che la situazione degeneri" mi alzò il mento con una mano per guardarmi negli occhi lucidi.

"Ma dai, io mi voglio divertire, tu non ti vuoi divertire con me?" chiesi scostando la sua mano e appoggiandogliela su un mio fianco.

Ripresi a baciargli il collo e a mordicchiarglielo.

"Non voglio 'divertirmi' con te quando sei ubriaca" rispose preoccupato

"Ma io non lo sono, guarda!" dissi alzandomi da lui e facendolo mettere a sedere sul bordo del letto.

Cominciai a togliermi la maglietta e la feci cadere sul pavimento, poi cominciai a sbottonarmi i pantaloncini e li feci scorrere lungo le mie gambe. William si alzò bruscamente e mi fermò.

Lo guardai con le lacrime agli occhi "perché non mi vuoi? Non sono una modella però non ho un brutto fisico e ho le gambe lunghe e slanciate come piacciono a voi maschi e so fare dei bei pomp.." mi tappò la bocca prima che potessi fiatare ancora e dire una delle mie solite cazzate."sei bellissima però non voglio farlo ora, domani mattina non ti ricorderai più niente!" disse dolcemente.

Scoppiai a piangere "Non ti piaccio, lo sapevo sei troppo bello e intelligente per me, sei fuori dalla mia portata!"

Dico sei scema? Ti ha appena detto che sei bellissima.

"Ma che dici, shh non piangere, l'alcol ti fa straparlare non ti farò bere mai più, piccola" disse stringendomi a sé.

Mi poggiò dolcemente sul letto e...

Un secondo, time out, torna indietro, com'è che mi ha chiamata? Oddio, piccola? Wow.

Mi aiutò ad infilarmi il pigiama e mi misi sotto le coperte. Avevo smesso di piangere però mi sentivo un po' stupida ripensare a quello che avevo appena fatto.

Si stava alzando dal letto ma lo fermai aggrappandomi al suo braccio.

"Rimani con me?" chiesi con uno sguardo tra il supplichevole e il disperato.

Sorrise "ok, ora però dormi" mi rispose sdraiandosi accanto a me.

Non ci credo, era rimasto con me, dopo quello che avevo cercato di fare, chi era? Un angelo?

Facendo questi pensieri mi addormentai con la testa appoggiata al suo petto mentre mi lisciava i capelli.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ElMcLinson_90