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Autore: I_am_Alu    24/02/2013    3 recensioni
"Non siamo altro che il risultato dei nostri fallimenti"
Che cosa porta una vita di indecisioni ed errori? Probabilmente a questo tipo di riflessioni.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Osservando la superficie in cui è riflessa la mia immagine cosa vedo?
Vedo lo sguardo di una persona segnata dagli errori commessi.
Il risultato di incertezze e sbagli infiniti.
Dalle notti passate a pentirsi delle decisioni prese, degli sbagli commessi e dalla certezza di non poter tornare indietro per rimediare.
I miei sbagli, i miei errori, tutto ciò che non avrei dovuto e voluto fare.
Tutto ciò che sono stato costretto a fare, sia per volere degli altri che per codardia mia.
Vedo una persona incompleta, una persona che a fatica riesce a definirsi tale.
Quasi gli mancasse una parte che lo rende umano, quella parte che lasciò indietro, quasi non la volesse, come se non la meritasse.
E non c'è verso di trovare quel frammento perso, forse mai avuto, che dovrebbe completarlo, che dovrebbe guardarlo in faccia e dirgli -non è colpa tua, e se anche così fosse non ha più importanza-

Forse vediamo riflesso il falso, ciò che crediamo di essere diventati, di essere sempre stati e che probabilmente sempre saremo, poiché non ci meritiamo di meglio.
Vediamo riflessi così tanti errori da non riuscire a vedere il resto, come se non ci fosse altro che questi ultimi, e finiamo per non conoscere noi stessi.
Ma chi siamo noi per dire di conoscerci, di sapere cosa realmente desideriamo?
Noi che senza una penna in mano siamo incapaci di esprimerci come vorremmo, incapaci di relazionarci, incapaci di agire.
Allora prendiamo una penna, buttiamo inchiostro su quel foglio stropicciato che si chiede cosa abbia mai fatto di ingiusto per meritarsi le nostre parole così insicure, così rudi e pesanti, eppure di poco conto.
Eppure prendiamo una penna e scriviamo di noi, cercando quel frammento che sembra sfuggirci, aspettando di averlo tra le mani, cosicché possa abbandonarci anche quest'ultimo spiraglio di luce, così da poter commettere l'ennesimo fallimento e distruggere anche l'ultimo spiraglio a..

A cosa? A cosa vogliamo aggrapparci? All'amore di una ragazza? All'abbraccio di un amico?
Che importanza potrà mai avere? Manderemo a puttane anche quel momento, probabilmente come nostro solito.
Forse dovremmo solamente lasciarci trascinare dal tempo, lasciandoci corrodere da esso, e perdere pezzi e frammenti di noi lungo la strada, finché non rimarrà neanche un granello di ciò che siamo stati, così da non poter più commettere quei dannatissimi errori.

Non siamo altro che il risultato dei nostri fallimenti.
Siamo i nostri fallimenti, e non possiamo fare altro se non indossare la nostra maschera che ci fa apparire umani all'occhio delle persone che ci circondano, così da evitare loro problemi, così da evitare qualsiasi contatto con noi.
E continueremo a portare la nostra maschera, a farci trascinare dal tempo, a commettere gli stessi sbagli, a versare rabbia, sangue e alcol sopra i nostri infiniti problemi, così da non farli apparire e continuare la farsa che ormai è diventata la nostra vita.

Chissà se mai troveremo quel frammento da noi tanto ricercato, da poter finalmente guardarci allo specchio e vedere una persona..
Una persona, una semplice persona.
Magari accompagnata da un sorriso, magari accompagnata da quel frammento che ci abbraccia e ci mantiene vivi.

 

Chissà se questo si realizzerà, o rimarrà solamente la nostra ultima utopia.

  
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