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Autore: harrys    24/02/2013    10 recensioni
«Filofobia - annuì, abbozzando un sorriso - Soffri di filofobia, la paura inspiegabile di innamorarsi o amare una persona»
«Questa l’ha cercata su Google, lo ammetta - assentii, saltando in piedi e dirigendomi imperterrita verso l’uscita - La seduta è finita, grazie tante»

Una ragazza, un ragazzo, l'ex-fidanzata e uno psicologo di mezzo. Che succederà?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Jade. Jade!»
Aprii di colpo gli occhi ancora impastati dal sonno, la voce roca di Harry era un tutt'uno col cinguettio esasperato degli uccelli che ci svolazzavano attorno, come la più romantica delle fiabe. Sorrisi, inarcando la schiena in avanti per poi poggiare la fronte sulla sua schiena.
«Che ore sono?» chiesi assonnata, stringendomi nello scialle.
«Le.. - controllò l'orologio da polso – sette. E devi andare a scuola.»
«Oh mio Dio – strillai, alzandomi di colpo per infilarmi gli shorts frettolosamente – Abbiamo passato tutta la notte qui?»
«Esattamente – affermò orgoglioso – E ci siamo pure divertiti.»
«Porca miseria – sbottai schiaffandogli in faccia i suoi jeans – Siamo rimasti tutta la notte fuori casa, sai, senza nemmeno avvisare casa. Mia madre m-mi uccide!»
«Andiamo, Jade – mormorò cingendomi i fianchi con le braccia per avvicinarmi a sé – Non sei più una bambina, è normale.»
«È normale per uno come te – borbottai premendogli insistentemente un dito sul petto – Non per una figlia modello come me. Io sono quel tipo di ragazza che va bene a scuola, che passa venticinque ore su ventiquattro in biblioteca, che rispetta il coprifuoco, e che non fa..»
Mi baciò istintivamente o più che altro per farmi smettere di parlare. Sospirai mentre incrociava le dita alle mie e mi sorrideva raggiante.
«Ho paura.» sussurrai debolmente, aumentando la presa. Non mentivo.
«Anch'io – ammise sfiorando il mio naso col suo – Ma riflettendoci un attimo, perché dovremmo non averne? È normale per una relazione avere paura.»
«R-relazione.» ripetei in trance, fissando inebetita la punta delle mie
Nightfall sbiadite col tempo. La nostra era una relazione?
«R-relazione, sì – assentì tranquillo – Non vuoi che.. lo sia?»
«Oh Dio, certo che lo voglio – esclamai di getto – Cioè, i-io sono d'accordo.»
«Oh – abbozzò un sorriso a quarantadue denti – Jade.»
«Sì?»
Mi accarezzò timidamente la guancia, «ti amo.»
Sussultai: mi aveva davvero detto ti amo, Harry mi amava e me l'aveva confessato quel di
ciassette febbraio sul pontile dopo quella notte, la notte più importante della nostra vita. Sentivo l'esigenza di piangere e nello stesso tempo di baciarlo e poi urlare al mondo che provavo i suoi stessi sentimenti, che lo avevo amato fin dal primo istante in cui l'avevo visto. Ma riuscii soltanto a sussurrare un soffocato «anch'io» perché la voglia di far incontrare le nostre labbra in un ennesimo bacio prese senza preavviso possesso di me.
«Vuoi che ti accompagni a scuola?» soffiò allacciandosi la cintura.
«Come rifiutare? - mormorai maliziosa – Ma prima devo chiamare mia madre.»
Ventinove chiamate perse, sessantadue messaggi e quarantadue messaggi in segreteria.
«Sono nei guai.» borbottai scoraggiata, premendo la cornetta verde dopo aver fatto un respiro profondo.
«Mio Dio, Jade, sei viva! Oh, Dio ti ringrazio, ma si può sapere dove diamine sei? Sei matta, forse? Abbiamo chiamato la polizia, sei nei guai signorina! Come stai, tesoro?»
«Mamma, mamma – sospirò Jade, passando una mano sulla fronte – Sto bene, stai tranquilla. Mi dispiace, volevo avvisarti ma..»
«Dove sei adesso? Vieni subito a..»
«Passo un attimo per prendere i libri e poi vado a scuola – dissi – Ne parliamo più tardi con calma, okay?» proposi, nonostante non avessi la minima intenzione di spiegarle cosa fosse successo quella notte.
«No signorina, oggi non vai a scuola – squittì – Dobbiamo parlare.»
Sospirai, «arrivo.»
Staccai la chiamata, lasciando cadere il cellulare in borsa. Harry mi lanciò uno sguardo interrogativo, io feci un sospiro e gli posai un bacio sulla guancia nel vano tentativo di rassicurarlo.
«Che le dirai?» chiese, stringendomi una mano, con una punta di agitazione nella voce.
Ignorai la domanda non perché mi avesse infastidito, ma perché in realtà non avevo ancora trovato uno scusante degno di nota. Mia madre era una persona intelligente, difficile da raggirare, ma in quell'occasione dovevo mettere tutta me stessa per non farle capire che ero andata a letto con un ragazzo, perdipiù il figlio del mio psicologo, il miglior amico di mio padre. Sperai non si leggesse in faccia. Rabbrividii all'idea.
«Allora vado – mormorai, porgendogli lo scialle – Ti chiamo io dopo scuola, okay?»
«Chiamami quando sei sull'autobus – propose, baciandomi la fronte – Vai che è tardi. E questo tienilo tu, così ti ricorderai per sempre di me.»
«Non fare lo sdolcinato – sorrisi divertita – E poi ci vediamo ogni giorno, come potrei dimenticarmi di te?»
«Adesso la sdolcinata sei tu – rise accarezzandomi la guancia – Sei stupenda.»
Arrossii, nessuno mi aveva fatto un complimento del genere prima di quel momento e detto da Harry possedeva per me il triplo dell'importanza. Gli rivolsi l'ultimo sorriso e poi presi a correre via dal pontile, spinta da una leggera brezza che soffiava da quelle parti.
Ricordavo la notte precedente come un sogno, come se avessi assistito alla scena in modo onnisciente e non come vera protagonista. Era una sensazione strana, stranissima.
Avevo ancora nella mente il ricordo vivido di quando era entrato mesi prima nello studio del padre e ci aveva chiesto cosa stesse succedendo, ci eravamo guardati ed eravamo arrossiti all'unisono. Sorrisi mordendomi il labbro inferiore, pensando a quanto lo avessi odiato così, a pelle, i giorni dopo il primo incontro. Lo credevo un tipo sciocco, presuntuoso, mi ero fatta di lui un'idea completamente opposta alla sua vera personalità, e ciò mi aveva fatto avere dei pregiudizi che, col primo bacio, erano del tutto svaniti.
Poi avevo imparato a conoscerlo, avevo scavato a fondo nel suo animo, ed ero arrivata alla conclusione che Harry era il ragazzo più bello interiormente e non che avessi mai avuto il piacere di conoscere. Non mi trovavo così bene neppure con Liam, il mio, ex?, migliore amico.
Varcato il cancello di casa, fui accolta da mia madre che mi soffocò in un abbraccio senza neppure darmi il tempo di respirare. Mi si avvicinò anche Liz, la quale si limitò a scuotere la testa e a salutarmi con un cenno del capo con fare annoiato.
«Mio Dio, ringraziandando il Signore sei viva – sibilò mamma alzando gli occhi al cielo – Mi spieghi dove diavolo sei andata? Ti sembra forse un buon comportamento, questo?»
«Mamma, mamma – la fermai prima che potesse dare il via alla ramanzina che avrei dovuto sorbirmi da lì a poco per le successive cinque ore – Ho dormito da Susy, mi dispiace okay? Ti prego, risparmiami.»
«Rimani dalla tua amichetta per la notte e non avvisi tua madre!? - strillò scandendo bene le ultime due parole – Non me lo sarei mai aspettata da te, Jade, da Liz sì – mia sorella a tale affermazione le lanciò un'occhiataccia, accigliata – Ma da te no. Mi hai delusa, profondamente.»
«Ho diciassette anni.» sbottai acida.
«E con questo? - squittì scuotendo la testa – Fino a quando abiterai sotto il mio stesso tetto, sei
costretta a dirmi dove vai, con chi vai, con chi passi la notte! Sei stata con qualche ragazzo, vero? Eh, Jade? Ci sei andata a letto?»
«Mamma! - gridai, indicando con un cenno del capo Liz – Liz entra a casa, per favore.»
«Ehi, non so più una bambina – borbottò, incrociando le braccia al petto – So come nascono i bambini, altro che cicogna..»
«LIZ!» la zittì mamma, fulminandola con lo sguardo. Trattenni a stento una risata, vista la gravità della situazione, mentre Liz si dirigeva verso casa tra uno sbuffo e l'altro.
Fece un respiro profondo, «allora, che è successo?»
«Te l'ho già detto, ero da Susy.»
«Sicura?»
«Sì, mamma.» sorrisi cercando di sembrare il più convincente possibile.
«Potevi avvisarmi, però.» sospirò, addolcita.
«Non succederà mai più – promisi – Mi dispiace.»
Sgusciai via, entrai in camera e mi lasciai scivolare sul letto, sollevata. Solo pochi secondi dopo mi accorsi che Liz, impietrita davanti alla porta, mi fissava con un misto di curiosità e divertimento. Aggrottai le sopracciglia, incitandola ad entrare.
«Che cavolo è successo? - chiese dopo aver chiuso la porta alle sue spalle – Voglio la verità, nient'altro che la verità.»
Sospirai, «già detta, la verità.»
«Tu menti – recitò melodrammatica, puntandomi un dito contro – Eddai, non sono stupida, lo so che hai passato la notte con Harry.»
Le lanciai un'occhiataccia, sconvolta, «Liz..»
«Dai, è ovvio – sbuffò – Non è mica vietato, è pur sempre il tuo ragazzo.»
«Liz! - esclamai irriggidita – Perché siete tutti convinti che abbia passato la notte con un ragazzo?»
«Perché ti conosciamo bene – rispose con tono ovvio – E perché quando dici una bugia le orecchie ti diventano rosse. E ora hai le orecchie rosse.»
«Ti odio – sbuffai, incrociando le braccia al petto – Okay, hai vinto.»
«Oh mio Dio! - prese a strillare saltellando per la camera – Tu, Harry, tu e lui.. oh Dio!»
«Urla più forte, fallo sapere a tutta la città.» borbottai sarcastica, rovesciando la testa all'indietro. Di mia sorella potevo fidarmi.. o no?
«Com'è stato?» chiese impavida, sedendosi a gambe incrociate sul letto col mio cuscino stretto tra le braccia.
«Bello, credo.»
«Credi? Che?» corrugò le sopracciglia, crucciata.
«Oh, andiamo, non mi va di parlarne.»
«Perché? Avete litigato? Oh, mi dispiace..»
«Non abbiamo litigato – mormorai, toccandomi le guance con le mani gelate dal freddo – Ma diciamo che non è un argomento di cui poter parlare con la propria sorella sedicenne.»
«Eddai – sbuffò, facendo labbrucce – Raccontami.»
Feci un respiro profondo, «è.. rilassante. Bello. Figo. E divertente.»
«D-divertente?»
«Sì, divertente.»
«È divertente fare..»
«Zitta – mormorai tappandole in tempo la bocca – Hai sedici anni, non puoi usare quei termini con questa facilità.»
«Succederà di nuovo?»
«N-non so – sibilai sincera – Bé, adesso basta. Va' a finire i compiti, su.»
«Jade – mi riprese subito – Ti ama davvero?»
«S-sì.»
«E tu lo ami davvero?»
Chinai lo sguardo imbarazzata, «io lo amo davvero.»
«E allora sì – sorrise, alzandosi di colpo e posando il gomito sulla maniglia – Succederà di nuovo.» e con ciò corse via, richiudendo delicatamente la porta alle sue spalle.
Sospirai, per poi chiudere gli occhi e rovesciare la testa sul cuscino. Sentivo lo stomaco brontolare come un calderone sul fuoco acceso. Quello era stato il giorno più strano ma nello stesso tempo bello della mia vita.
Presi il cellulare, del quale mi ero completamente dimenticata: un nuovo messaggio, da parte di un numero sconosciuto.

MUORI x

Rabbrividii. Che fosse Liam?

-

'Sera gente! :D
Visto che ho aggiornato prestissimo? uu tutta colpa di una personadicuinonvogliofareilnomeunderlover che mi ha praticamente costretto a scrivere il capitolo e ad aggiornare lol
Poi: ABBIAMO RAGGIUNTO LE
CENTOCINQUANTA seguite! Grazie mille meraviglie ♥
Vi ringrazio come al solito per le recensioni e il resto, e soprattutto per le risposte alla precedente domanda (il finale): VADA PER IL FINALE PARTICOLARE :) (vi pentirete di averlo detto AHAHAHA)
Fatemi sapere per favore, ho bisogno di sentire le vostre opinioni sulla fan fiction :)
Domanda:

CHE NE PENSATE DI LIZ?
(ecco in basso il suo prestavolto, la bellissima bravissima meravigliosa Birdy :))


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p.s. se scrivessi uno spin-off su una delle coppie secondarie (liz/zayn, susy/niall o sophie/liam), chi lo leggerebbe? e su quale coppia vi piacerebbe? :)
  
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