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Autore: Argentey    11/09/2007    3 recensioni
Lei: bella, alta, slanciata, e forte. Un carattere invidiablile, aperta con tutti ed estremamente genile. Provveniva dal quartiere basso della città, ''dall'inferno'' così amichevolmente chiamato il luogo più buio e sporco di una periferia di New York.
Lui: la sua bellezza era direttamente proporzionale alla sua sfacciatagine e ai suoi vizi; viziato e riverito, viveva nel quartire più ricco di New York. E, una cosa devo ammetterla: lui era dannatamente bello...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’agente non proprio segreto Ronald Bilius Weasley era appena stato rilasciato dalla tortura pomeridiana ovvero una lunga filippica dal capo che lo aveva ripreso la decima volta in cinque giorni per la sua totale mancanza d’impegno e volontà anche nel fargli il caffé! In realtà, il neo-agente era totalmente preso dalle sue manie di grandezza e fantasticava continuamente sulla cattura del bellissimo e inarrestabile Angelo Nero. Ovviamente questo comportamento non faceva che peggiorare la già bassa opinione che gli altri avevano di lui.. Ronald, viso lentigginoso, folti capelli rossi carota e dei begli occhi azzurri, un fisico atletico, sicuramente ben piazzato. Sarebbe stato sicuramente il sogno di tutte le segretarie dell’ufficio se solo si fosse astenuto dal mettersi i vecchi calzoni del babbo e l’antico maglione marron del nonno, logoro e consunto. Ovviamente però, l’obbligo dell’uniforme spesso lo salvava da figuracce!
Stava appunto bevendo un caffé, quando l’attraente Pansy Parkinston gli passò vicino e lui fissò un secondo di troppo la profonda e sensuale scollatura della donna.
- Weasley le dispiacerebbe mettere in moto quei due neuroni e ricominciare le ricerche?!- una voce assolutamente agghiacciante fece voltare il ragazzo mooooolto lentamente.
- C…certo s.signore!! c..corro!!- a parlare era stato Theodore Nott, il superiore di Weasley, nonché attuale ragazzo della bella Pansy.
Weasley era tornato nelle sue ricerche patologiche e molti si chiedevano se per ‘ricerche’ non intendesse andare alla ricerca dei suoi neuroni. Lui invece prendeva molto sul serio le sue ‘ricerche’ ed era solo grazie all’aiuto del suo compagno d’ufficio che non cercava su Google! Anzi. Gironzolava per la città in cerca d’indizi e due noti truffatori erano finiti in galera grazie a lui il che aveva fatto scandalo in centrale: il rosso li aveva legati e imbavagliati nella casa che stavano per saccheggiare… fatto inspiegabile che aveva atterrito tutti, ma mai Ronald aveva detto come aveva fatto!
Weasley stava appunto gironzolando per la città con la sua piccola macchina, una Smart, per intenderci, quando notò qualcosa di sospetto… molto sospetto… una limousine nera stava percorrendo il tratto di strada che divideva due rinomati isolati della città. Beh.. il fatto non era proprio proprio sospetto ma un poliziotto come Ronald Weasley lo trovava strano. Probabilmente era il famigerato sesto senso del poliziotto incallito… o forse era solo il richiamo di pizza margherita che veniva da dentro la macchina.. chi sa?

Hermione e Draco, che stavano tornando dal locale lercio e puzzolente contenti, soddisfatti per aver compiuto il loro lavoro di rinnegabili truffatori ed avevano completato il modulo per entrare nella famigerata zona militare di Costa Rica, mangiucchiavano una pizza stravaccati sul costoso divano di pelle della suddetta macchina.
- mmm….-
- Signore c’è una macchina della polizia che ci insegue…-
Ci vollero alcuni secondi perchè Draco recepisse il messaggio, ma poi si sporse un poco, quel tanto che gli consentiva di guardare dietro l’auto: un poliziotto con folti capelli rossi annusava l’aria, rapito.
- Non penso ci siamo problemi George…. Mi sembra uno che non ha ben chiara la sua vita.. a giudicare dalla faccia…- commentò velenoso il ragazzo.
- Draco non fare la carogna e mangiati la pizza!- rimbeccò Hermione mettendolo a tacere.
- Io? Carogna? E quando mai?-
Hermione ghignò sadica e poi continuò a guardare fuori dal finestrino tranquilla. Eppure quella macchina della polizia le metteva una certa irrequietezza addosso…

- Ben Arrivati principi!- Blaise li accolse sorridendo.
- Siete due irresponsabili, mi avete lasciato qui a marcire e ho dovuto aiutare mia madre a lavorare con il COTONE!!!- ringhiò poi tradendo la sua aria festosa.
- Ehy, sei tu che non sei voluto vanire cicco bello!- rispose Hermione, scazzata.
- Un poliziotto ci ha seguito quasi fin qui…- spiegò poi, notando la faccia vagamente spaventata di Blaise.
- Mmhn..-
- Senti… Blaise… - ma fu interrotta da un rumore assordante…
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMM

Voldemort era ufficialmente etichettato come essere non-responsabile-delle-sue-azioni-soprattutto-se-futili.
Intendiamoci: da quando, quando, per pescare si buttavano le bombe nel fiume?! Ovviamente questa era solo una delle brillanti teorie di Lord Voldemort su come risparmiare soldi, anche se ne aveva a valanghe, tempo, che di certo non gli mancava, e sforzi, anche se un po’ di movimento non avrebbe potuto che fargli bene, visto il colorito olivastro e sgradevole che aveva!!

Draco ed Hermione erano su un camion. No, non un camion qualunque: in un camion che trasportava soldati. Esatto! Soldati! Stavano andando in Costa Rica. Draco fumacchiava una sigaretta e Hermione si guardava attorno. Il camion era quello tipico dei militari: il retro era aperto, cosicché potessero vedere fuori. Non c’erano altre donne l’ e gli uomini avevano un’aria rassegnata. Hermione si chiese cosa stesse facendo. Come si era cacciata in quel casino? Bah, saperlo! Forse, non se lo ricordava neanche. Era chiusa in una tuta mimetica e i suoi capelli erano intrecciati in una stretta treccia. Aveva anche dovuto tagliarli un po’. Draco, invece, si era quasi rapato aveva i capelli cortissimi ma non troppo. Lei sapeva che lui non avrebbe mai potuto allontanare quell’aria elegante ed altezzosa neanche sul punto di morte. Sorrise. Poi, un pensiero la folgorò, emergendo dal flusso che le scorreva davanti agli occhi: da che parte stava? . Per un attimo pensò che la situazione le era sfuggita di mano. Poi riflettè: lei era, di nome e di fatto, una poveretta. Una barbona. Era stata ingaggiata da Voldemort… e ora andava nell’esercito…. Per fregare droga. Si.. tutto filava! Non c’era motivo di preoccuparsi. Guardò fuori dal camion e sentì una strizza al cuore. Quanto le mancava New York… la distesa di terra brulla e polvere le inaridiva il cuore. Non era sicura di aspettarsi esattamente quello che avrebbe potuto trovare. Non era neanche sicura di farcela. La verità era che si sentiva debole e indifesa, quando sapeva benissimo di non esserlo. Spostò lo sguardo si Draco. Anche lui la guardò, come percependo il suo sguardo e la fissò, facendo un segno impercettibile del capo, d’assenso. Nel personale vocabolario di tutti e due voleva dire: tranquilla, andrà bene: ci sono io.

Due settimane dopo, Hermione era indecisa se impiccarsi o spararsi. Era esasperata. Seguiva con difficoltà gli allenamenti: era pur sempre una ragazza. E, per quanto fosse in gamba o meno, erano massacranti anche per Draco. E se lo erano per Draco, per lei allora, erano impossibili. Era nella sua stanzetta riservata per il suo essere femminile e sospirava, indossando una canottiera bianca. Dio solo sapeva cosa l’aspettava quel giorno.
- Ehy bellezza, io non mi cambierei…. Forse, mi spoglierei…- ‘ecco,’ pensò ‘l’ennesimo depravato d’oggi?’ si girò per vedere chi, dalla finestra le parlava con cotanta arroganza.
- Io, se fossi in te non lo farei.. a vederti potrei rimanere delusa.- sfrecciò al limite dell’umana pazienza. Aveva giurato a se stessa che il prossimo che l’avesse disturbata, l’avrebbe ammazzato. Il ragazzo in questione, un nero alto con due grosse labbra e una cicatrice lungo il collo e il petto si irrigidì. Era fuori dalla finestra e seminascosto dalle tende di seta grezza. Ma Hermione potè giurare di vedere una vena pulsargli sulle tempie.
- Io non scherzerei se fossi in te, ragazzina- se c’era una cosa che hermione odiava più fi ogni altra cosa era sentirsi chiamare ragazzina.
- Sentimi bene, brutto bifolco che ha preso troppo sole.- prese la pistola e puntandogliela alla fronte si sporse dalla finestra. – non ci metto nulla a perforarti il cervello. Anzi, in questo momento rientra nelle mie ambizioni farlo. Ti conviene sparire. -
- uuuuuuuu.. ma che paura… la bambolina con una pistola…. Aaaah!! Mamma!!!- la derise lui saltellando.
Hermione non ci vide più. Erano due settimane che li sopportava, che si faceva in quattro per riuscire nell’impresa. Non ce la faceva più!!!.
Scese per la finestra e gli mollò un calcio sulle parti basse, talmente forte che quello si accasciò a terra, ansimante. Poi lo prese per un orecchio e se lo trascinò, ancora inginocchiato, fino all’ufficio del primo ufficiale.
- mi molesta.- spiegò breve e concisa.
- E la prossima volta che lo farà qualcuno, lo ammazzo!- precisò seria, guardando fisso l’uomo che la guardava a sua volta, indifferente. Se ne andò rabbiosa alle docce. Aveva assolutamente bisogno di un po’ di riposo.

geeeeeeeeeeeeeeekk
Hermione non sentì il cigolio della porta delle docce, vista la quantità d’acqua che sgorgava dalle docce, era impossibile sentire qualcosa che non fosse lo scrosciare.
Era da sola, in una cabina apposta costruita e che poteva chiudere a chiave.
Non stava quindi guardando la porta, quando la chiave girò nella toppa e la porta iniziò lentamente ad aprirsi……

Intando, Ronal Weasley era stato mandato in Messico pure lui, e, guardacaso a Cosa Rica. Effettivamente, il suo capo aveva bisogno di una vacanza per i sui poveri neuroni e lo aveva mandato il più lontano possibile. e , siccome sosteneva che lui avesse bisogno di ritrovare sé stesso, il capo aveva voluto che andasse a fre un allemamento speciale, proprio in Costa Rica.
Weasley arrivò dopo tre settimane dall’arrivo di Hermione e Draco. I due lo riconobbero subito, ma lui non riconobbe loro, per fortuna. Non allora, per lo meno, ma, Drac era certo, che sarebbe stato solo questione di tempo. E il tempo, si sa, è un gan bastardo.

Tanto atteso e finalmente postato. Scusate il ritardo, ma ero a corto d’idee. J Baciotti Argentey!bye bye!!

  
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