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Autore: Antogeta    12/09/2007    17 recensioni
Caraibi, XVII secolo. I pirati continuano le loro scorrerie per i mari. E la figlia del governatore Granger deve partire per l'Inghilterra per sposarsi... Avete mai pensato ai famosi protagonisti di Harry Potter in un contesto completamente diverso, come i Caraibi del 1600? Leggete per credere! ^_*
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Stupido!

IL MIO DESTINO NON E' GIA' SEGNATO

Scritto da Antogeta

Capitolo 8: Stupido!

E’ solo che io ero già nel tuo futuro,

nel passato nel presente

Sono qui per farti credere ai miracoli

sono qui per sovvertire i pronostici

l’amore è una marea, come distrugge crea

e tu non puoi respingermi,

lo sanno anche gli angeli

Sono qui e adesso son venuto a prenderti

sono qui se non mi riconosci guardami

mi amavi già, ora lo sai, non finirà mai

di una specie estinta noi,

unici due superstiti

Raf ‘Superstiti’

In poco più di un battito di ciglia, il famoso mese era passato. Hermione era seduta alla sua scrivania, ma guardava il mare fuori dalla finestra. Più il giorno della partenza si avvicinava, più si scopriva ad osservare con insistenza il paesaggio sottostante, come ad imprimerselo nella memoria. Sapeva che anche se fosse tornata, sarebbe passato molto tempo e le tinte aranciate del suo mondo sarebbero sfumate nel ricordo. Il mare era stranamente tranquillo. Il suo animo invece era tempestoso, irrequieto. I giorni erano passati in fretta, troppo in fretta, il giorno dopo avrebbe di nuovo preso la nave che l’avrebbe portata via per sempre. La bruna si ricordò della sua prima partenza e la sua mente non poté che finire sul pensiero di Ron. Il suo cuore si stringeva ancora nel ricordare quel bel volto, il sorriso sincero che l’aveva fatta finalmente innamorare, ma ormai il tempo aveva sfumato il ricordo, e con esso anche il dolore. La Tana, la famiglia Weasley, il rapimento, i pirati, Ronald, erano un tutt’uno con il ricordo di un’esperienza in fin dei conti divertente. Anche se non riusciva ancora a dimenticare il suo cocente rifiuto. Era passato troppo poco tempo per non soffrire ancora di una delusione per una sperata felicità. Chissà se qualche altro pirata avrebbe di nuovo fermato la sua corsa, chissà se lui sarebbe di nuovo tornato a riprenderla. Sorrise nel vuoto. Suo padre aveva per l’occasione prenotato due navi, una piena esclusivamente di marinai, per proteggerla, almeno finché non avessero superato i Caraibi. Nessuno avrebbe potuto avvicinarsi a lei, nessuno avrebbe più fermato il suo viaggio. Con un sospiro finì di scrivere le ultime cose lasciate a metà nella lettera per Luna. Erano sempre state buone amiche e da quando era tornata anche lei si erano viste ancora di più. Era anche venuta a salutarla il giorno prima. Non avevano mai parlato molto del periodo insieme alla Tana, anche se nella sua prima visita Luna si era premunita di mandarle i saluti della famiglia Weasley e in particolare di Molly. Non le aveva mai parlato di Ron. Probabilmente perché non c’era niente da dire, o forse perché anche lei si era accorta di qualcosa. Sentì dei passi sulle scale, sua sorella era venuta a chiamarla. Dovevano chiudere ancora gli ultimi bauli da spedire sulla nave già ormeggiata al porto. Hermione firmò la sua lettera e guardò la sua stanza mezza vuota. Sicuramente il signor Malfoy le avrebbe comprato di tutto e di più con i soldi che lui e la sua famiglia possedevano, ma non si sarebbe mai separata dalle sue cose. La sua vita. Dopo poco comparve Ginny alla porta. Hermione la invitò ad entrare con un sorriso e finirono di sistemare i bagagli. In poco tempo fu tutto pronto per essere mandato al porto. Harry aveva preso in consegna tutte le sue cose e dopo pranzo sarebbe andato di persona al porto. Ginny non parlava molto, lei non l’avrebbe più accompagnata questa volta. Sul suo volto poteva vedere tracce di lacrime non versate, occhi lucidi che non volevano essere scoperti. La rossa sapeva che non si sarebbero riviste per molto tempo e questo le provocava un dolore immenso. Ma non voleva mostrarlo ad Hermione, lei era quella che sarebbe rimasta a casa, con l’uomo che amava. Non aveva nulla di cui disperarsi. Hermione l’abbracciò stretta quando vide Ginny sospirare rumorosamente. Quello era il segno di un pianto soffocato. La bruna la sentì piangere debolmente e continuò ad accarezzarle i lunghi capelli sussurrandole parole di conforto. Rimasero abbracciate a lungo, finché la domestica non le chiamò per il pranzo. Qualunque cosa fosse successa, niente le avrebbe mai separate.

Harry era andato a portare i bagagli, suo padre era andato in Capitaneria per assicurarsi degli ultimi preparativi, lei e Ginny erano in giardino sul dondolo, come sempre, a chiacchierare e a scrutare il mare. Dal mattino erano apparse alcune onde e il cielo si era riempito di piccole e soffici nuvole bianche. Chissà, magari il giorno dopo avrebbe piovuto. Partire col sole non le sarebbe piaciuto in un giorno così triste. Ginny le fece compagnia ancora per un poco, quando non fu richiamata dentro da sua madre. Le serviva una mano per qualcosa e poi sarebbe tornata col the. Rito irrinunciabile. Vedere sua madre chiedere aiuto a sua sorella la fece sentire già in disparte, fuori da quella vita. A lei non erano mai piaciute le faccende domestiche, ma quella volta non essere chiamata a farle non le fece piacere. Si alzò pigramente dal dondolo e cominciò a vagare per il giardino, tanto sarebbe tornata indietro in tempo. Il loro era un giardino molto grande ma quasi nessuno lo percorreva tutto, a parte i giardinieri e lei stessa. Quando era piccola si divertiva un mondo a nascondersi dietro una delle numerose piante sul lato est, che formavano quasi un boschetto per quanto erano fitte e alte le loro chiome, facendo impazzire più volte la sua povera tata. Aveva provato a portarci Ginny ma lei non la seguiva molto volentieri, aveva paura dei rimproveri di mamma e papà. Chi la seguiva ogni tanto era Harry, ma in fondo si era abituata ad andarci da sola. All’inizio era il suo nascondiglio preferito per nascondersi o per sognare ad occhi aperti, in seguito diventò il suo pensatoio personale. Non c’era mai nessuno e poteva stare da sola con i suoi pensieri. Sorridendo ai numerosi ricordi che le affollavano la mente si incamminò a grandi passi verso quel lato est, che ormai era suo. Chissà se qualcun altro l’avrebbe più usato dopo la sua partenza. Si avvicinò ad un grosso baobab che era da sempre il suo rifugio preferito. Faceva così tanta ombra che gli altri alberi facevano ridere al confronto. Toccò il tronco ruvido su cui si era appoggiata tante volte e chiuse gli occhi, per assaporare meglio i ricordi. Le venne subito in mente quando a 14 anni era scappata da un suo appiccicoso ammiratore, un bulgaro di nome Victor Krum, in visita con i suoi genitori. La sua famiglia aveva un nome importante per la nobiltà europea e suo padre aveva organizzato una festa per dare loro il benvenuto. E lei aveva subito fatto breccia nel cuore del silenzioso ragazzo. Come le aveva battuto il cuore al suo primo e innocente bacio, faceva quasi tenerezza in confronto agli ultimi che aveva dato. Baci così pieni di passione e amore che probabilmente non avrebbe più dato. Persa nei ricordi, due forti braccia l’attirarono senza fatica dentro l’intreccio di alberi, immobilizzandola senza via di scampo. Hermione poté solamente sbarrare gli occhi per la sorpresa e la paura, che una mano le tappò la bocca. L’altra continuava a stringerle i polsi, il suo corpo era rigido per la tensione. Non era neanche riuscita a vedere il suo assalitore, era talmente sovrappensiero da non accorgersi minimamente di qualsivoglia movimento estraneo. E poi non c’era mia nessuno in quel posto, non era mai successo niente, si fidava della sua tranquillità! Poteva sentire il respiro mozzato e il cuore accelerato del suo assalitore. Da quello che poteva percepire, doveva essere un uomo. Quello stato di immobilità la destabilizzava, non sapeva che fare. Non sentiva armi dietro la schiena ma aveva paura di fare qualsiasi movimento. Lo sentì accoccolarsi dietro di sé, il respiro era più tranquillo. Ma cosa diavolo stava facendo? Ma poi la sua voce la fece contrarre dalla sorpresa.

‘Dimmi che sono uno stupido, ti prego. Dimmi che sono stato un idiota a pensare anche solo per un momento di poter vivere senza di te.’

Ron le aveva tolto la mano sulla bocca per abbracciarla teneramente a sé. Non la stringeva più, ma ora era lei a non voler scappare via. Percepì i suoi muscoli rilassarsi nel riconoscere quella stretta famigliare, anche se una scarica elettrica le attraversava il corpo da capo a piedi. L’emozione di sentirlo di nuovo vicino a lei le sopraffaceva qualsiasi pensiero coerente. Si liberò difficilmente da quell’abbraccio così sperato, per girarsi e guardarlo di nuovo. Era lui, era proprio lui, con quel sorriso che l’aveva fatta innamorare da subito. Quel cretino che non sapeva resisterle, che le aveva confessato di amarla e che l’aveva abbandonata per una stupida questione di orgoglio. Sentiva le sue braccia stringerla a lui, poteva accarezzare di nuovo quel viso che tormentava i suoi sogni, giocare con i fili setosi dei suoi capelli. Dio come le era mancato! Non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo e quella era la prova più schiacciante. Lo vide avvicinarsi alle sue labbra, Hermione non aspettava altro che poterle assaporare di nuovo, ma quando le fu vicino lei si spostò. Si allontanò di un passo e lo guardò con occhi furenti. Ron non sapeva che dire, il suo sguardo era stupito quanto il suo silenzio.

‘Sei un idiota Ron, non smetterò mai di ripetertelo! E questo è per avermi sedotta e poi abbandonata in mezzo al mare!’

Con un gesto rapido e conciso, quanto mai improvviso, la bruna mollò uno schiaffo che fece quasi girare la testa di Ron. Il segno delle cinque dita rimase ben impresso sulla guancia alquanto arrossata del ragazzo, che non sapeva proprio che dire. Continuava inebetito a toccarsi la guancia e a guardare la bruna alternativamente. E poi, come se nulla fosse, Hermione gli buttò le braccia al collo, guardandolo con occhi languidi.

‘E questo è per essere tornato a prendermi.’

Con un’urgenza accumulata in più di un mese la ragazza si fiondò sulle labbra del rosso. Ron la strinse a sé, ricambiando con passione quel bacio tanto aspettato. Non poteva resistere senza di lei, per tutto il viaggio di ritorno alla Tana non aveva fatto altro che pensare a quella ragazza che gli aveva scombussolato le sue certezze, a quella donna che si era concessa senza malizia all’uomo che amava. Gli mancavano le sue labbra, il suo tocco delicato e attento, il suo sorriso allegro e spigliato, i suoi boccoli setosi. Appena messo piede alla Tana gli mancava Hermione. La sua esigenza di lei gli aveva smontato tutte le sue convinzioni, convinzioni che a mala pena avevano retto con lei davanti. Sapeva che doveva tornare, sperava che lei non l’avrebbe rifiutato, ed ora più che mai era sicuro di aver fatto la scelta giusta. Non avrebbe resistito altro tempo senza di lei. Nei suoi baci, nelle sue carezze, avvertiva il bisogno impellente che aveva di lui, la felicità nel vederlo di nuovo al suo fianco, la paura e il dolore di averlo perso. Come era stato stupido a farla soffrire inutilmente. Era arrivato appena in tempo per non vederla partire di nuovo, per non vederla scomparire per sempre dalla sua vita.

‘Ti amo Hermione, ti prego, vieni via con me. Non potrò mai perdonarmi per il dolore inutile che ti ho causato.’

Hermione gli sorrise gentile mentre gli sfiorava le labbra con un dito. Non riusciva ancora a credere della sua presenza lì.

‘Anche tu hai sofferto, perciò hai capito la grande cavolata che hai fatto. Sono stata davvero male, Ron, ho sperato fino all’ultimo che tu non mi mandassi via, hai ucciso il mio cuore amandomi e rifiutandomi allo stesso tempo. Ma ti amo, ti amo dal primo momento in cui mi hai sorriso, non hai idea di come sia contenta nel vederti qui, ora. Non so neanche se credere o no a questo sogno...’

Ron la strinse forte a sé, nelle sue lacrime di gioia poteva capire il dolore che il suo rifiuto le aveva provocato. No, non l’avrebbe fatta soffrire più. Suo padre era stato solo, lui aveva quattro fratelli su cui contare. E una donna stupenda che non avrebbe mai smesso di aspettarlo, la sua ragione di vita.

‘Su piccioncini, è ora di muoversi. Non è così sicuro per noi stare qua.’

Hermione vide George spuntare da dietro un cespuglio, appena la vide le rivolse uno dei suoi smaglianti sorrisi e un inaspettato quanto fuori luogo inchino. E poi, con un cenno a Ron, scomparve di nuovo nel cespuglio da cui era spuntato.

‘Fred ci sta già aspettando con la nave, alcune delle tue cose le abbiamo intercettate, ma qualcosa dovrai fartela mandare prossimamente.’

Ron sorrise divertito allo sguardo ironico e stupito della ragazza. La vide prendere scherzosamente posizione.

‘Ah, avevi organizzato tutto alla perfezione! E se io ti avessi detto di no?!’

Ron le si riavvicinò repentinamente e la strinse forte a lui, facendola abbassare lievemente sotto di sé. E la baciò con passione e anche un po’ di possessione. Le sorrise sornione.

‘Non te l’avrei mai permesso.’

Hermione avrebbe voluto salutare Ginny, ma sapeva che c’era una certa fretta. Comunque sarebbe stata indubbiamente più vicina alla Tana che in Inghilterra, l’avrebbe rivista presto. Stava per prendere la mano che il ragazzo le offriva quando sentì rumore di foglie spostate.

‘Ginny!’

C’era Ginny impalata pochi passi avanti a lei, con le mani incrociate sul petto. Il suo sguardo era stupito, ma non spaventato. Non si mise a urlare, e i suoi occhi non la stavano rimproverando. Hermione non aveva idea che fosse già così tardi e che la sorella fosse venuta a cercarla. Sentì Ron stringerle la mano. Era leggermente dietro di lei e fissava con occhi attenti la sottile figura della ragazza appena arrivata. Ma Ginny fissava sua sorella e senza preavviso sorrise.

‘E pensare che bastava così poco per farti tornare il sorriso.’

Hermione non poté che sorridere a sua volta. Solo sua sorella poteva capirla così.

‘Ginny, vorrei presentarti una persona per me molto importante. E anche per te.’

Hermione fece avanzare Ron per mostrarlo a sua sorella. Ginny parve irrigidirsi ma non si mosse. Ritrovarsi il pirata che li aveva assaliti davanti, ma soprattutto un fratello così simile a lei, la turbò non poco. Ron era visibilmente emozionato mentre la bruna era al settimo cielo perché le due persone più importanti della sua vita si stavano finalmente incontrando. Ci sarebbe voluto anche Harry, ma allo stesso tempo era sollevata che non fosse presente.

‘Ronald, lei è Ginny, nostra sorella.’

Ronald fece un leggero inchino mentre Ginny parve rilassarsi un poco. Era davvero un momento emozionante. Si sentiva la tensione nell’aria ma gli occhi di Ron mostravano tutta l’attesa infine finita nell’aspettare quel momento. La sorella tanto cercata era lì, davanti a lui, che lo guardava con occhi ridenti. Era così diverso dal loro primo incontro, lei era così serena. Lui voleva avvicinarsi di più ma non sapeva che reazione potesse avere la ragazza. Invece Ginny si fece più vicina e senza preavviso lo abbracciò. Neanche lei sapeva spiegare perché lo aveva fatto, sapeva solo che doveva farlo. Lui le dava un senso inconscio di tranquillità e sicurezza. Hermione avrebbe voluto lasciare loro più tempo, ma non ce n’era.

‘Ginny, vieni con noi. Vieni a conoscere gli altri della tua famiglia, manderemo una lettera ad Harry e tra qualche giorno sarai di ritorno...’

Ginny si staccò sorridendo dall’abbraccio fraterno e delicato del rosso. Era felice, ma il suo sguardo non era affermativo. Guardò Hermione e le strinse forte le mani.

‘No, sorella mia, non me la sento. Vedere Ronald è stata un’emozione indescrivibile ma non sono pronta ad affrontare una famiglia che a mala pena ricordo. Non ora. Stando con lui vedrai che ci saranno altre occasioni per vederci.’

Hermione vide Ron illuminarsi alla speranza che la ragazza aveva lasciato supporre con quella risposta. Se non fosse stato oggi, sarebbe stato poi, ma lei un giorno sarebbe venuta. Le sorrise di rimando, in fondo conosceva già la risposta, e l’abbracciò per l’ultima volta prima di scappare via. Ginny la strinse forte, ma non smetteva di sorridere. La sua adorata Hermione non sarebbe partita per l’Inghilterra, sarebbe rimasta a pochi giorni di viaggio, con l’uomo che l’avrebbe resa davvero felice. Lanciò un ultimo saluto anche a Ron prima di vederli scomparire veloci tra le foglie. Non aveva idea di cosa avrebbe detto ai suoi genitori, a Harry, ma il sorriso di Hermione non aveva eguali. Era davvero raggiante e la rossa non poteva che sentirsi al settimo cielo per lei. Continuò a fissare per qualche secondo di troppo il punto in cui erano spariti. Il sole era già sceso parecchio, le chiome degli alberi riflettevano lunghe ombre sul prato. Forse era il caso di avvisare Harry che l’indomani non ci sarebbe stata nessuna partenza. Allo stesso tempo voleva lasciare tempo alla sorella per fuggire via. Così, ombrellino alla mano, si incamminò con tranquillità verso la grande maison all’orizzonte. Forse era rimasto ancora un po’ di the.

Continua...

Ehm...Direi che chiedervi scusa è un eufemismo...Non ci sono parole, né spiegazioni plausibili, per giustificare tale ritardo...Mi spiace, sul serio, dell’attesa, e so che un semplice “scusa” non basta..Spero che aver ripreso a scrivere, dopo qualche mese, mi riesca a screditare un pochino ai vostri occhi e sperare di meritare ancora, almeno per un poco, i vostri complimenti..Purtroppo in questo lasso di tempo ho avuto parecchie “distrazioni” che mi hanno allontanata dalla mia amata tastiera, dai miei amati personaggi pirateschi e da voi, carissime, con i vostri elogi che mi riempiono da sempre il cuore d’orgoglio. Per questo voglio dirvi che nonostante tutto questo tempo sono tornata qui, alla mia sedia, solo per Voi, per voi che mi seguite da sempre, che attendete le mie parole con trepidazione..Per questo grazie, ancora, e ancora, a Voi, che rendete le mie parole degne di esser lette e soprattutto scritte..Questo doveva essere a suo tempo il capitolo conclusivo della saga..Ma io avevo pensato di continuarla..Perciò speriamo che nonostante questo primo “happy end” possiate ancora continuare a seguire le avventure dei nostri piccioncini preferiti! ^__^ E ora, a vouz:

o Funkia: AhAh! Troppo simpatico il tuo commentino, mi ha fatto morire dal ridere! In ufficio, ehm.. =_=” Certo da dove ti vengono..! ^_^ Va beh, speriamo che questo capitolo ti lasci meno a bocca asciutta dell’altro, almeno ha un simil happy end, no?! ^^ Cmq…me scuuuuuuuuusaaaa alla mia zietta preferita del ritardo! ç____ç Posso sperare nel perdono? (faccina da angioletta)

o Silvia91: Le lacrime, sul serio? Oh ciel, me molto moltissimo onorata! ^___^ Grazie del perdono, ma credo che anche se bella, una storia non si debba troppo aspettare, no? Altrimenti vi faccio morire tutti dall’attesa! Indi..scusa ancora, spero che continuerai a seguirmi! Grazie del complimento, mi fa davvero piacere..Baciotti!

o Rupertmania: Grazie grazie grazie a te dei complimenti, sempre ben accetti! Sempre se non sei già stecchita per l’attesa...Me scusa... :’( Perdono? (occhioni da gatto di Shrek)

o SiJay: Posso sperare di ritrovarti ancora viva? Me scusa.. ç__ç Ecco l’atteso capitolo e scusissimissime a te che mi segui da sempre e ai tuoi splendidi complimenti che mi riempiono di felicità! Adoro quando mi dicono che scrivo bene! ^^ E grazie infinita per avermi offerto il tuo aiuto, ma tranquilla, era solo un blocco da impegni per fortuna! Un bacione!

o Herm90: Ehm...Non è proprio prestissimo, eh? Accidenti, io e le mie promesse da marinaio! Spero almeno che ne valga la pena aspettare questo chappy! Grazie dei complimenti e alla prossima!

o DeepDerk: Ecco un segno di vita! Meglio tardi che mai, eh? =___=” Ehm..posso chiedere venia per la promessa da marinaio? Me in ginocchio perdonoooooo!! ç___ç Scusa anche per la preoccupazione, sei stata carinissima a preoccuparti per me, grazie! *___* Per fortuna non mi è successo niente, erano solo i numerosi impegni e la vita quotidiana ad avermi bloccata.. Cmq già, ce l’auguravamo tutti...E infatti..eccolo qua, il nostro stupidone cucciolone adorato! Spero sia valsa la pena di aspettare...Un bacione!

o Gigia990: Stellina, stellina dell’entusiasmo, noooo!! Ti prego vivi ancora un pochino, fallo per questa stupidona che non riesce neanche a mantenere le promesse! Me scuuuuusaaaaaa, a te che mi hai sempre seguito con costanza e che mi hai sempre elogiato a dismisura (fin troppo, lo sai) e soprattutto messo tanta allegria, scuuuusaaaaa! ç___ç Posso sperare nel perdono? Non posso avere una stellina sulla coscienza... =__=”

o Francesca92: Grazie mille del complimento, sono davvero felice di riuscire a trasmettervi tutte le emozioni dei personaggi come se fossero vostre e quindi sentirmelo dire mi riempie sempre il cuore di gioia! Ehm...posso chiedere perdono? ^_^”

o Robby: Allora, grazie grazie grazie a te dei complimenti, davvero! Sono stata davvero contenta di leggere come la storia, i personaggi (e lo so, Ron è mitico!) ti appassionino tanto da farti aspettare con attesa il prossimo capitolo! Perciò mi scuso ancora per questa infinita attesa, in particolare a te che non ho neanche ricambiato lo “sforzo” del tuo meraviglioso commento! Spero che me ne lascerai presto altri, suvvia, due righine a questa scemotta che non aggiorna (ma che è stra felice di leggere recensioni come la tua ^^) si possono scrivere, no? Anche per darmi della pigrona.. =_=”

o KarmyGranger: Grazie mille del capolavoro, me felice! ^__^ Beh, diciamo che la parte introspettiva di Ron arriva a momenti, la protagonista è Hermione e quindi la maggior parte dei pensieri e delle emozioni, come anche i punti di vista, sono i suoi..Ma ci sono state e ci saranno occasioni in cui arriverà, tranquilla! Chiedo perdono per il ritardo e ancora grazie! Baciotti!

o Carola: Ehm...Perdonino? (faccina da angioletta) Cmq grazie mille tesora dei complimenti, come sempre, e chiedo assolutamente venia per il mostruoso ritardo, spero che con questo capitolo tenerino piccino picciò possa riacquistare un minimo di fiducia! A presto, aspetto pareri! ^__^

o MaryPotter92: Carissima, grazie mille per la “valanga” di complimenti assolutamente ben accetta, sono felicissima di sapere quanto la storia ti appassioni, sul serio! ^^ Chiedo assolutamente venia per il ritardo, posso solo immaginare quanto aspettavi questo capitolo... Spero che almeno un pochino questo chappy possa compensare la lunga attesa! Attendo pareri! Eh sì, le due sorelle sono proprio coccolose! *__*

o Amy: Carissima Amy, come potrei non essere felice di questa tua recensione? *___* Mi hai fatto dei complimenti bellissimi, grazissimissime! Spero quindi vivamente che anche il resto della storia sia all’altezza di quello che hai già letto..Non potrei mai sopportare di aver deluso le vostre aspettative! Scusami tanto per il ritardo, spero che il tuo cuore abbia retto l’attesa e che quindi potrò sapere al più presto il tuo parere di questo chap!

o Carlottina: Grazie mille Carlottina, eh già, un altro contesto ai nostri mitici maghetti non faceva proprio male e poi, con una miniera d’idee come I Pirati dei Caraibi, non poteva esserci mix più perfetto! Spero che continuerai ad apprezzare la mia storia, non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi..E scusa il ritardo!

o Pinkstone: Ehm...Come scusarsi di quella splendida promessa da marinaio? O__O Chiedo immensa venia..(Anto in ginocchio =__=”) Beh, per Malfoy...Lo credo anch’io! XD Beh, Herm secondo me non poteva fare altro..Se si fosse nascosta nella stiva l’avrebbero beccata subito, non credi? XD Beh, grazie come sempre delle splendide recensioni e spero che questo chap ti aggrada come gli altri..Scusa ancora per il ritardissimissimo tesora!!

o Gals: Beh, lo spero anch’io, anche perché questo era proprio nato con l’idea d’essere bello, speriamo! Scusa il ritardo, attendo con impazienza altri paperini! ^__^

o Weasleyuccia 91: Grazie mille per i complimenti carissima, scusa il ritardo, spero che apprezzerai anche questo nuovo nonché attesissimo capitolo! ^__^

o Giuly Weasley: Carissima, chiedo immensa venia per il ritardone accumulato ma spero vivamente che questo nuovo capitolo mi possa perdonare (sebbene in misura molto minore, posso capire =__=”) dell’infinita attesa a cui vi ho sottoposto! Scuuuuuuusaaaaaaaa!! ç___ç Tranquilla, gli sbav-sbav non mancheranno! ^^ Grazie come sempre delle tue bellissime recensioni e spero d’avere presto tuoi pareri!

o Ginny_Potter: Ehm...e fino a settembre? (occhioni da gatto di Shrek) Chiedo immensa venia! =__=” Spero che questo capitolo appena giunto ti faccia sognare come e più degli altri e grazie mille dei complimenti! Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi del continuo! ^__^

Bene, eccoci alla fine dei meritatissimi ringraziamenti a Voi che mi seguite da sempre e che mi rendete tanto felice con i vostri commentucci adorati!! *_____* (Anto si commuove) Non voglio farvi altre promesse da marinaio, so che questo è un periodo un po’ difficile, quindi vi chiedo ancora scusa del futuro ritardo nell’aggiornare...Spero cmq che questo capitolo vi lasci con un sospiro di sollievo, in modo da essere serene e rilassate nell’affrontare la continuazione! Un baciotto a tutte coloro che hanno recensito, a chi segue la storia e a chi mi è da sempre vicino!

A presto!

Antogeta

Ps: ragazze mie alla fine ho dovuto arrendermi e mettere come conclusa la storia poichè non mi sono più messa a scrivere e anche se estremamente in ritardo non mi sembrava giusto far aspettare tutte voi. Questo, come pensato da principio, sarà il capitolo conclusivo della saga. E se mai la continuerò coi pezzi già scritti in passato se ne farà una seconda serie. Un grande abbraccio ancora e grazie a chi mi ha seguito con passione! Sempre vostra

  
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