IL MIO DESTINO
NON E' GIA' SEGNATO
Scritto da Antogeta
Capitolo 8: Stupido!
E’ solo che
io ero già nel tuo futuro,
nel passato
nel presente
Sono qui per
farti credere ai miracoli
sono qui per
sovvertire i pronostici
l’amore è una
marea, come distrugge crea
e tu non puoi
respingermi,
lo sanno
anche gli angeli
Sono qui e
adesso son venuto a prenderti
sono qui se
non mi riconosci guardami
mi amavi già,
ora lo sai, non finirà mai
di una specie
estinta noi,
unici due
superstiti
Raf ‘Superstiti’
In poco più di un battito
di ciglia, il famoso mese era passato. Hermione era seduta alla sua scrivania,
ma guardava il mare fuori dalla finestra. Più il giorno della partenza si
avvicinava, più si scopriva ad osservare con insistenza il paesaggio sottostante,
come ad imprimerselo nella memoria. Sapeva che anche se fosse tornata, sarebbe
passato molto tempo e le tinte aranciate del suo mondo sarebbero sfumate nel
ricordo. Il mare era stranamente tranquillo. Il suo animo invece era
tempestoso, irrequieto. I giorni erano passati in fretta, troppo in fretta, il
giorno dopo avrebbe di nuovo preso la nave che l’avrebbe portata via per
sempre. La bruna si ricordò della sua prima partenza e la sua mente non poté
che finire sul pensiero di Ron. Il suo cuore si stringeva ancora nel ricordare
quel bel volto, il sorriso sincero che l’aveva fatta finalmente innamorare, ma
ormai il tempo aveva sfumato il ricordo, e con esso anche il dolore. La Tana,
la famiglia Weasley, il rapimento, i pirati, Ronald, erano un tutt’uno con il
ricordo di un’esperienza in fin dei conti divertente. Anche se non riusciva
ancora a dimenticare il suo cocente rifiuto. Era passato troppo poco tempo per
non soffrire ancora di una delusione per una sperata felicità. Chissà se
qualche altro pirata avrebbe di nuovo fermato la sua corsa, chissà se lui
sarebbe di nuovo tornato a riprenderla. Sorrise nel vuoto. Suo padre aveva per
l’occasione prenotato due navi, una piena esclusivamente di marinai, per
proteggerla, almeno finché non avessero superato i Caraibi. Nessuno avrebbe
potuto avvicinarsi a lei, nessuno avrebbe più fermato il suo viaggio. Con un
sospiro finì di scrivere le ultime cose lasciate a metà nella lettera per Luna.
Erano sempre state buone amiche e da quando era tornata anche lei si erano
viste ancora di più. Era anche venuta a salutarla il giorno prima. Non avevano
mai parlato molto del periodo insieme alla Tana, anche se nella sua prima
visita Luna si era premunita di mandarle i saluti della famiglia Weasley e in
particolare di Molly. Non le aveva mai parlato di Ron. Probabilmente perché non
c’era niente da dire, o forse perché anche lei si era accorta di qualcosa.
Sentì dei passi sulle scale, sua sorella era venuta a chiamarla. Dovevano
chiudere ancora gli ultimi bauli da spedire sulla nave già ormeggiata al porto.
Hermione firmò la sua lettera e guardò la sua stanza mezza vuota. Sicuramente
il signor Malfoy le avrebbe comprato di tutto e di più con i soldi che lui e la
sua famiglia possedevano, ma non si sarebbe mai separata dalle sue cose. La sua
vita. Dopo poco comparve Ginny alla porta. Hermione la invitò ad entrare con un
sorriso e finirono di sistemare i bagagli. In poco tempo fu tutto pronto per
essere mandato al porto. Harry aveva preso in consegna tutte le sue cose e dopo
pranzo sarebbe andato di persona al porto. Ginny non parlava molto, lei non
l’avrebbe più accompagnata questa volta. Sul suo volto poteva vedere tracce di
lacrime non versate, occhi lucidi che non volevano essere scoperti. La rossa
sapeva che non si sarebbero riviste per molto tempo e questo le provocava un
dolore immenso. Ma non voleva mostrarlo ad Hermione, lei era quella che sarebbe
rimasta a casa, con l’uomo che amava. Non aveva nulla di cui disperarsi.
Hermione l’abbracciò stretta quando vide Ginny sospirare rumorosamente. Quello
era il segno di un pianto soffocato. La bruna la sentì piangere debolmente e
continuò ad accarezzarle i lunghi capelli sussurrandole parole di conforto.
Rimasero abbracciate a lungo, finché la domestica non le chiamò per il pranzo. Qualunque
cosa fosse successa, niente le avrebbe mai separate.
Harry era andato a portare
i bagagli, suo padre era andato in Capitaneria per assicurarsi degli ultimi
preparativi, lei e Ginny erano in giardino sul dondolo, come sempre, a
chiacchierare e a scrutare il mare. Dal mattino erano apparse alcune onde e il
cielo si era riempito di piccole e soffici nuvole bianche. Chissà, magari il
giorno dopo avrebbe piovuto. Partire col sole non le sarebbe piaciuto in un
giorno così triste. Ginny le fece compagnia ancora per un poco, quando non fu
richiamata dentro da sua madre. Le serviva una mano per qualcosa e poi sarebbe
tornata col the. Rito irrinunciabile. Vedere sua madre chiedere aiuto a sua
sorella la fece sentire già in disparte, fuori da quella vita. A lei non erano
mai piaciute le faccende domestiche, ma quella volta non essere chiamata a
farle non le fece piacere. Si alzò pigramente dal dondolo e cominciò a vagare
per il giardino, tanto sarebbe tornata indietro in tempo. Il loro era un
giardino molto grande ma quasi nessuno lo percorreva tutto, a parte i
giardinieri e lei stessa. Quando era piccola si divertiva un mondo a
nascondersi dietro una delle numerose piante sul lato est, che formavano quasi
un boschetto per quanto erano fitte e alte le loro chiome, facendo impazzire
più volte la sua povera tata. Aveva provato a portarci Ginny ma lei non la
seguiva molto volentieri, aveva paura dei rimproveri di mamma e papà. Chi la
seguiva ogni tanto era Harry, ma in fondo si era abituata ad andarci da sola. All’inizio
era il suo nascondiglio preferito per nascondersi o per sognare ad occhi
aperti, in seguito diventò il suo pensatoio personale. Non c’era mai nessuno e
poteva stare da sola con i suoi pensieri. Sorridendo ai numerosi ricordi che le
affollavano la mente si incamminò a grandi passi verso quel lato est, che ormai
era suo. Chissà se qualcun altro l’avrebbe più usato dopo la sua partenza. Si
avvicinò ad un grosso baobab che era da sempre il suo rifugio preferito. Faceva
così tanta ombra che gli altri alberi facevano ridere al confronto. Toccò il
tronco ruvido su cui si era appoggiata tante volte e chiuse gli occhi, per
assaporare meglio i ricordi. Le venne subito in mente quando a 14 anni era
scappata da un suo appiccicoso ammiratore, un bulgaro di nome Victor Krum, in
visita con i suoi genitori. La sua famiglia aveva un nome importante per la
nobiltà europea e suo padre aveva organizzato una festa per dare loro il
benvenuto. E lei aveva subito fatto breccia nel cuore del silenzioso ragazzo.
Come le aveva battuto il cuore al suo primo e innocente bacio, faceva quasi
tenerezza in confronto agli ultimi che aveva dato. Baci così pieni di passione
e amore che probabilmente non avrebbe più dato. Persa nei ricordi, due forti
braccia l’attirarono senza fatica dentro l’intreccio di alberi,
immobilizzandola senza via di scampo. Hermione poté solamente sbarrare gli
occhi per la sorpresa e la paura, che una mano le tappò la bocca. L’altra
continuava a stringerle i polsi, il suo corpo era rigido per la tensione. Non era
neanche riuscita a vedere il suo assalitore, era talmente sovrappensiero da non
accorgersi minimamente di qualsivoglia movimento estraneo. E poi non c’era mia
nessuno in quel posto, non era mai successo niente, si fidava della sua
tranquillità! Poteva sentire il respiro mozzato e il cuore accelerato del suo
assalitore. Da quello che poteva percepire, doveva essere un uomo. Quello stato
di immobilità la destabilizzava, non sapeva che fare. Non sentiva armi dietro
la schiena ma aveva paura di fare qualsiasi movimento. Lo sentì accoccolarsi
dietro di sé, il respiro era più tranquillo. Ma cosa diavolo stava facendo? Ma
poi la sua voce la fece contrarre dalla sorpresa.
‘Dimmi che sono uno
stupido, ti prego. Dimmi che sono stato un idiota a pensare anche solo per un
momento di poter vivere senza di te.’
Ron le aveva tolto la mano
sulla bocca per abbracciarla teneramente a sé. Non la stringeva più, ma ora era
lei a non voler scappare via. Percepì i suoi muscoli rilassarsi nel riconoscere
quella stretta famigliare, anche se una scarica elettrica le attraversava il
corpo da capo a piedi. L’emozione di sentirlo di nuovo vicino a lei le
sopraffaceva qualsiasi pensiero coerente. Si liberò difficilmente da
quell’abbraccio così sperato, per girarsi e guardarlo di nuovo. Era lui, era
proprio lui, con quel sorriso che l’aveva fatta innamorare da subito. Quel
cretino che non sapeva resisterle, che le aveva confessato di amarla e che
l’aveva abbandonata per una stupida questione di orgoglio. Sentiva le sue
braccia stringerla a lui, poteva accarezzare di nuovo quel viso che tormentava
i suoi sogni, giocare con i fili setosi dei suoi capelli. Dio come le era
mancato! Non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo e quella era la prova più
schiacciante. Lo vide avvicinarsi alle sue labbra, Hermione non aspettava altro
che poterle assaporare di nuovo, ma quando le fu vicino lei si spostò. Si
allontanò di un passo e lo guardò con occhi furenti. Ron non sapeva che dire,
il suo sguardo era stupito quanto il suo silenzio.
‘Sei un idiota Ron, non
smetterò mai di ripetertelo! E questo è per avermi sedotta e poi abbandonata in
mezzo al mare!’
Con un gesto rapido e
conciso, quanto mai improvviso, la bruna mollò uno schiaffo che fece quasi
girare la testa di Ron. Il segno delle cinque dita rimase ben impresso sulla
guancia alquanto arrossata del ragazzo, che non sapeva proprio che dire.
Continuava inebetito a toccarsi la guancia e a guardare la bruna
alternativamente. E poi, come se nulla fosse, Hermione gli buttò le braccia al
collo, guardandolo con occhi languidi.
‘E questo è per essere
tornato a prendermi.’
Con un’urgenza accumulata
in più di un mese la ragazza si fiondò sulle labbra del rosso. Ron la strinse a
sé, ricambiando con passione quel bacio tanto aspettato. Non poteva resistere
senza di lei, per tutto il viaggio di ritorno alla Tana non aveva fatto altro
che pensare a quella ragazza che gli aveva scombussolato le sue certezze, a
quella donna che si era concessa senza malizia all’uomo che amava. Gli
mancavano le sue labbra, il suo tocco delicato e attento, il suo sorriso
allegro e spigliato, i suoi boccoli setosi. Appena messo piede alla Tana gli
mancava Hermione. La sua esigenza di lei gli aveva smontato tutte le sue
convinzioni, convinzioni che a mala pena avevano retto con lei davanti. Sapeva
che doveva tornare, sperava che lei non l’avrebbe rifiutato, ed ora più che mai
era sicuro di aver fatto la scelta giusta. Non avrebbe resistito altro tempo
senza di lei. Nei suoi baci, nelle sue carezze, avvertiva il bisogno impellente
che aveva di lui, la felicità nel vederlo di nuovo al suo fianco, la paura e il
dolore di averlo perso. Come era stato stupido a farla soffrire inutilmente.
Era arrivato appena in tempo per non vederla partire di nuovo, per non vederla
scomparire per sempre dalla sua vita.
‘Ti amo Hermione, ti prego,
vieni via con me. Non potrò mai perdonarmi per il dolore inutile che ti ho
causato.’
Hermione gli sorrise
gentile mentre gli sfiorava le labbra con un dito. Non riusciva ancora a
credere della sua presenza lì.
‘Anche tu hai sofferto,
perciò hai capito la grande cavolata che hai fatto. Sono stata davvero male,
Ron, ho sperato fino all’ultimo che tu non mi mandassi via, hai ucciso il mio
cuore amandomi e rifiutandomi allo stesso tempo. Ma ti amo, ti amo dal primo momento
in cui mi hai sorriso, non hai idea di come sia contenta nel vederti qui, ora.
Non so neanche se credere o no a questo sogno...’
Ron la strinse forte a sé,
nelle sue lacrime di gioia poteva capire il dolore che il suo rifiuto le aveva
provocato. No, non l’avrebbe fatta soffrire più. Suo padre era stato solo, lui
aveva quattro fratelli su cui contare. E una donna stupenda che non avrebbe mai
smesso di aspettarlo, la sua ragione di vita.
‘Su piccioncini, è ora di
muoversi. Non è così sicuro per noi stare qua.’
Hermione vide George
spuntare da dietro un cespuglio, appena la vide le rivolse uno dei suoi
smaglianti sorrisi e un inaspettato quanto fuori luogo inchino. E poi, con un
cenno a Ron, scomparve di nuovo nel cespuglio da cui era spuntato.
‘Fred ci sta già aspettando
con la nave, alcune delle tue cose le abbiamo intercettate, ma qualcosa dovrai
fartela mandare prossimamente.’
Ron sorrise divertito allo
sguardo ironico e stupito della ragazza. La vide prendere scherzosamente
posizione.
‘Ah, avevi organizzato
tutto alla perfezione! E se io ti avessi detto di no?!’
Ron le si riavvicinò
repentinamente e la strinse forte a lui, facendola abbassare lievemente sotto
di sé. E la baciò con passione e anche un po’ di possessione. Le sorrise
sornione.
‘Non te l’avrei mai
permesso.’
Hermione avrebbe voluto
salutare Ginny, ma sapeva che c’era una certa fretta. Comunque sarebbe stata
indubbiamente più vicina alla Tana che in Inghilterra, l’avrebbe rivista
presto. Stava per prendere la mano che il ragazzo le offriva quando sentì
rumore di foglie spostate.
‘Ginny!’
C’era Ginny impalata pochi
passi avanti a lei, con le mani incrociate sul petto. Il suo sguardo era
stupito, ma non spaventato. Non si mise a urlare, e i suoi occhi non la stavano
rimproverando. Hermione non aveva idea che fosse già così tardi e che la
sorella fosse venuta a cercarla. Sentì Ron stringerle la mano. Era leggermente
dietro di lei e fissava con occhi attenti la sottile figura della ragazza
appena arrivata. Ma Ginny fissava sua sorella e senza preavviso sorrise.
‘E pensare che bastava così
poco per farti tornare il sorriso.’
Hermione non poté che
sorridere a sua volta. Solo sua sorella poteva capirla così.
‘Ginny, vorrei presentarti
una persona per me molto importante. E anche per te.’
Hermione fece avanzare Ron
per mostrarlo a sua sorella. Ginny parve irrigidirsi ma non si mosse.
Ritrovarsi il pirata che li aveva assaliti davanti, ma soprattutto un fratello
così simile a lei, la turbò non poco. Ron era visibilmente emozionato mentre la
bruna era al settimo cielo perché le due persone più importanti della sua vita
si stavano finalmente incontrando. Ci sarebbe voluto anche Harry, ma allo
stesso tempo era sollevata che non fosse presente.
‘Ronald, lei è Ginny, nostra
sorella.’
Ronald fece un leggero
inchino mentre Ginny parve rilassarsi un poco. Era davvero un momento
emozionante. Si sentiva la tensione nell’aria ma gli occhi di Ron mostravano
tutta l’attesa infine finita nell’aspettare quel momento. La sorella tanto
cercata era lì, davanti a lui, che lo guardava con occhi ridenti. Era così
diverso dal loro primo incontro, lei era così serena. Lui voleva avvicinarsi di
più ma non sapeva che reazione potesse avere la ragazza. Invece Ginny si fece
più vicina e senza preavviso lo abbracciò. Neanche lei sapeva spiegare perché
lo aveva fatto, sapeva solo che doveva farlo. Lui le dava un senso inconscio di
tranquillità e sicurezza. Hermione avrebbe voluto lasciare loro più tempo, ma
non ce n’era.
‘Ginny, vieni con noi.
Vieni a conoscere gli altri della tua famiglia, manderemo una lettera ad Harry
e tra qualche giorno sarai di ritorno...’
Ginny si staccò sorridendo
dall’abbraccio fraterno e delicato del rosso. Era felice, ma il suo sguardo non
era affermativo. Guardò Hermione e le strinse forte le mani.
‘No, sorella mia, non me la
sento. Vedere Ronald è stata un’emozione indescrivibile ma non sono pronta ad
affrontare una famiglia che a mala pena ricordo. Non ora. Stando con lui vedrai
che ci saranno altre occasioni per vederci.’
Hermione vide Ron
illuminarsi alla speranza che la ragazza aveva lasciato supporre con quella
risposta. Se non fosse stato oggi, sarebbe stato poi, ma lei un giorno sarebbe
venuta. Le sorrise di rimando, in fondo conosceva già la risposta, e
l’abbracciò per l’ultima volta prima di scappare via. Ginny la strinse forte,
ma non smetteva di sorridere. La sua adorata Hermione non sarebbe partita per
l’Inghilterra, sarebbe rimasta a pochi giorni di viaggio, con l’uomo che
l’avrebbe resa davvero felice. Lanciò un ultimo saluto anche a Ron prima di
vederli scomparire veloci tra le foglie. Non aveva idea di cosa avrebbe detto
ai suoi genitori, a Harry, ma il sorriso di Hermione non aveva eguali. Era
davvero raggiante e la rossa non poteva che sentirsi al settimo cielo per lei.
Continuò a fissare per qualche secondo di troppo il punto in cui erano spariti.
Il sole era già sceso parecchio, le chiome degli alberi riflettevano lunghe
ombre sul prato. Forse era il caso di avvisare Harry che l’indomani non ci
sarebbe stata nessuna partenza. Allo stesso tempo voleva lasciare tempo alla
sorella per fuggire via. Così, ombrellino alla mano, si incamminò con
tranquillità verso la grande maison all’orizzonte. Forse era rimasto ancora un
po’ di the.
Continua...
Ehm...Direi che
chiedervi scusa è un eufemismo...Non ci sono parole, né spiegazioni plausibili,
per giustificare tale ritardo...Mi spiace, sul serio, dell’attesa, e so che un
semplice “scusa” non basta..Spero che aver ripreso a scrivere, dopo qualche
mese, mi riesca a screditare un pochino ai vostri occhi e sperare di meritare
ancora, almeno per un poco, i vostri complimenti..Purtroppo in questo lasso di
tempo ho avuto parecchie “distrazioni” che mi hanno allontanata dalla mia amata
tastiera, dai miei amati personaggi pirateschi e da voi, carissime, con i
vostri elogi che mi riempiono da sempre il cuore d’orgoglio. Per questo voglio
dirvi che nonostante tutto questo tempo sono tornata qui, alla mia sedia, solo
per Voi, per voi che mi seguite da sempre, che attendete le mie parole con
trepidazione..Per questo grazie,
ancora, e ancora, a Voi, che rendete le mie parole degne di esser lette e
soprattutto scritte..Questo doveva essere a suo tempo il capitolo conclusivo
della saga..Ma io avevo pensato di continuarla..Perciò speriamo che nonostante
questo primo “happy end” possiate ancora continuare a seguire le avventure dei
nostri piccioncini preferiti! ^__^ E ora, a vouz:
o
Funkia: AhAh! Troppo simpatico il tuo commentino, mi
ha fatto morire dal ridere! In ufficio, ehm.. =_=” Certo da dove ti vengono..!
^_^ Va beh, speriamo che questo capitolo ti lasci meno a bocca asciutta
dell’altro, almeno ha un simil happy end, no?! ^^ Cmq…me scuuuuuuuuusaaaa alla
mia zietta preferita del ritardo! ç____ç Posso sperare nel perdono? (faccina da
angioletta)
o
Silvia91: Le lacrime, sul serio? Oh ciel, me molto
moltissimo onorata! ^___^ Grazie del perdono, ma credo che anche se bella, una
storia non si debba troppo aspettare, no? Altrimenti vi faccio morire tutti
dall’attesa! Indi..scusa ancora, spero che continuerai a seguirmi! Grazie del
complimento, mi fa davvero piacere..Baciotti!
o
Rupertmania: Grazie grazie grazie a te dei complimenti,
sempre ben accetti! Sempre se non sei già stecchita per l’attesa...Me scusa...
:’( Perdono? (occhioni da gatto di Shrek)
o
SiJay: Posso sperare di ritrovarti ancora viva? Me
scusa.. ç__ç Ecco l’atteso capitolo e scusissimissime a te che mi segui da
sempre e ai tuoi splendidi complimenti che mi riempiono di felicità! Adoro
quando mi dicono che scrivo bene! ^^ E grazie infinita per avermi offerto il
tuo aiuto, ma tranquilla, era solo un blocco da impegni per fortuna! Un
bacione!
o
Herm90: Ehm...Non è proprio prestissimo, eh?
Accidenti, io e le mie promesse da marinaio! Spero almeno che ne valga la pena
aspettare questo chappy! Grazie dei complimenti e alla prossima!
o
DeepDerk: Ecco un segno di vita! Meglio tardi che mai,
eh? =___=” Ehm..posso chiedere venia per la promessa da marinaio? Me in
ginocchio perdonoooooo!! ç___ç Scusa anche per la preoccupazione, sei stata
carinissima a preoccuparti per me, grazie! *___* Per fortuna non mi è successo
niente, erano solo i numerosi impegni e la vita quotidiana ad avermi bloccata..
Cmq già, ce l’auguravamo tutti...E infatti..eccolo qua, il nostro stupidone
cucciolone adorato! Spero sia valsa la pena di aspettare...Un bacione!
o
Gigia990: Stellina, stellina dell’entusiasmo, noooo!!
Ti prego vivi ancora un pochino, fallo per questa stupidona che non riesce
neanche a mantenere le promesse! Me scuuuuusaaaaaa, a te che mi hai sempre
seguito con costanza e che mi hai sempre elogiato a dismisura (fin troppo, lo
sai) e soprattutto messo tanta allegria, scuuuusaaaaa! ç___ç Posso sperare nel
perdono? Non posso avere una stellina sulla coscienza... =__=”
o
Francesca92: Grazie mille del complimento, sono davvero
felice di riuscire a trasmettervi tutte le emozioni dei personaggi come se
fossero vostre e quindi sentirmelo dire mi riempie sempre il cuore di gioia!
Ehm...posso chiedere perdono? ^_^”
o
Robby: Allora, grazie grazie grazie a te dei
complimenti, davvero! Sono stata davvero contenta di leggere come la storia, i
personaggi (e lo so, Ron è mitico!) ti appassionino tanto da farti aspettare
con attesa il prossimo capitolo! Perciò mi scuso ancora per questa infinita
attesa, in particolare a te che non ho neanche ricambiato lo “sforzo” del tuo
meraviglioso commento! Spero che me ne lascerai presto altri, suvvia, due
righine a questa scemotta che non aggiorna (ma che è stra felice di leggere
recensioni come la tua ^^) si possono scrivere, no? Anche per darmi della pigrona..
=_=”
o
KarmyGranger: Grazie mille del capolavoro, me felice! ^__^
Beh, diciamo che la parte introspettiva di Ron arriva a momenti, la
protagonista è Hermione e quindi la maggior parte dei pensieri e delle
emozioni, come anche i punti di vista, sono i suoi..Ma ci sono state e ci
saranno occasioni in cui arriverà, tranquilla! Chiedo perdono per il ritardo e
ancora grazie! Baciotti!
o
Carola: Ehm...Perdonino? (faccina da angioletta) Cmq
grazie mille tesora dei complimenti, come sempre, e chiedo assolutamente venia
per il mostruoso ritardo, spero che con questo capitolo tenerino piccino picciò
possa riacquistare un minimo di fiducia! A presto, aspetto pareri! ^__^
o
MaryPotter92: Carissima, grazie mille per la “valanga” di
complimenti assolutamente ben accetta, sono felicissima di sapere quanto la
storia ti appassioni, sul serio! ^^ Chiedo assolutamente venia per il ritardo,
posso solo immaginare quanto aspettavi questo capitolo... Spero che almeno un
pochino questo chappy possa compensare la lunga attesa! Attendo pareri! Eh sì,
le due sorelle sono proprio coccolose! *__*
o
Amy: Carissima Amy, come potrei non essere felice
di questa tua recensione? *___* Mi hai fatto dei complimenti bellissimi,
grazissimissime! Spero quindi vivamente che anche il resto della storia sia
all’altezza di quello che hai già letto..Non potrei mai sopportare di aver
deluso le vostre aspettative! Scusami tanto per il ritardo, spero che il tuo
cuore abbia retto l’attesa e che quindi potrò sapere al più presto il tuo
parere di questo chap!
o
Carlottina: Grazie mille Carlottina, eh già, un altro
contesto ai nostri mitici maghetti non faceva proprio male e poi, con una
miniera d’idee come I Pirati dei Caraibi, non poteva esserci mix più perfetto!
Spero che continuerai ad apprezzare la mia storia, non vedo l’ora di sapere
cosa ne pensi..E scusa il ritardo!
o
Pinkstone: Ehm...Come scusarsi di quella splendida
promessa da marinaio? O__O Chiedo immensa venia..(Anto in ginocchio =__=”) Beh,
per Malfoy...Lo credo anch’io! XD Beh, Herm secondo me non poteva fare
altro..Se si fosse nascosta nella stiva l’avrebbero beccata subito, non credi?
XD Beh, grazie come sempre delle splendide recensioni e spero che questo chap
ti aggrada come gli altri..Scusa ancora per il ritardissimissimo tesora!!
o
Gals: Beh, lo spero anch’io, anche perché questo
era proprio nato con l’idea d’essere bello, speriamo! Scusa il ritardo, attendo
con impazienza altri paperini! ^__^
o
Weasleyuccia 91:
Grazie mille per i complimenti carissima, scusa il ritardo, spero che
apprezzerai anche questo nuovo nonché attesissimo capitolo! ^__^
o
Giuly Weasley:
Carissima, chiedo immensa venia per il ritardone accumulato ma spero vivamente
che questo nuovo capitolo mi possa perdonare (sebbene in misura molto minore,
posso capire =__=”) dell’infinita attesa a cui vi ho sottoposto!
Scuuuuuuusaaaaaaaa!! ç___ç Tranquilla, gli sbav-sbav non mancheranno! ^^ Grazie
come sempre delle tue bellissime recensioni e spero d’avere presto tuoi pareri!
o
Ginny_Potter:
Ehm...e fino a settembre? (occhioni da gatto di Shrek) Chiedo immensa venia!
=__=” Spero che questo capitolo appena giunto ti faccia sognare come e più
degli altri e grazie mille dei complimenti! Non vedo l’ora di sapere cosa ne
pensi del continuo! ^__^
Bene,
eccoci alla fine dei meritatissimi ringraziamenti a Voi che mi seguite da
sempre e che mi rendete tanto felice con i vostri commentucci adorati!! *_____*
(Anto si commuove) Non voglio farvi altre promesse da marinaio, so che questo è
un periodo un po’ difficile, quindi vi chiedo ancora scusa del futuro ritardo
nell’aggiornare...Spero cmq che questo capitolo vi lasci con un sospiro di
sollievo, in modo da essere serene e rilassate nell’affrontare la
continuazione! Un baciotto a tutte coloro che hanno recensito, a chi segue la
storia e a chi mi è da sempre vicino!
A presto!
Antogeta
Ps: ragazze mie alla fine ho dovuto arrendermi e mettere come conclusa la storia poichè non mi sono più messa a scrivere e anche se estremamente in ritardo non mi sembrava giusto far aspettare tutte voi. Questo, come pensato da principio, sarà il capitolo conclusivo della saga. E se mai la continuerò coi pezzi già scritti in passato se ne farà una seconda serie. Un grande abbraccio ancora e grazie a chi mi ha seguito con passione! Sempre vostra