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Autore: Moony_4    25/02/2013    6 recensioni
Lui, mio fratello.
Lui, il mio ragazzo.
Lui, quello a cui piaccio.
Lei, la mia migliore amica.
Lui, il ragazzo della mia migliora amica (E di conseguenza mio migliore amico.)
Lui, l'ex migliore amico.
Loro, per averli ho faticato
_______________________________
Tratto dal terzo capitolo:
"Mi siedo a gambe incrociate su un'aiuola appena fuori il cancello e guardo la luna. E' bellissima.
“Ehy” Dice una voce dietro di me.
Il suono di quella voce mi fa salire un brivido sulla schiena.
“Ciao Lou... is” Rispondo girandomi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11

Uscii dalla stanza fregandomene altamente di mio fratello o di un eventuale 'irruzione Zayn'.

Mi incamminai verso la stanza di Niall, decisa a raccontargli tutto.

Il mio cellulare squillò.

'Sconosciuto'.

-Pronto?- dissi.

-Ciao, Theresa- disse una voce roca. Appena la sentii mi si rizzarono i peli dalla rabbia.

-Zayn, cazzo!- urlai fuori di me. Ultimamente mi chiamava col mio secondo nome. Non sapevo neanche come lo sapesse, a volte dubitavo persino che Liam lo sapesse.

-Irritata la ragazza!- disse soffocando una risata.

-Cazzo mi ridi? Ti sembra la reazione giusta da avere?- gli urlai. Lui si zittì.

-Adesso vieni davanti a me! Oppure ti vengo a prendere!- dissi più truce che potevo.

-Va bene, va bene.- si arrese. Sentii dei passi venire verso di me.

Eccolo.

-Hai una spiegazione logica per tutto questo?- gli chiesi, in un sussurro.

Lui abbassò la testa, e mi accorsi che stava ancora nevicando. Mi misi il cappello con visiera di traverso. Lo avevo preso a Niall il giorno prima e già lo amavo, era militare.

-Si, Theresa- sussurrò avvicinandosi. Il mio corpo ebbe un fremito quando si fermò a pochi centimetri da me.

-Io ti amo- sussurrò avvicinandosi sempre di più a me. Sciolsi le braccia incrociate quando mi mise una mano sulla guancia.

Si avvicinò e mi baciò delicatamente, a stampo.

Gentile cervello, sei pregato di funzionare

Adesso tutto il mio buonsenso mi diceva di staccarmi, ma non lo feci. Un calore improvviso mi invase il corpo e mi staccai, rivolgendogli un sorriso e scappando via, nella mia camera.

Qualcosa mi diceva che Theresa lo amava.

Ma Tiffany amava... Louis? Tiffany amava Niall?

Che confusione, sarà perche c'ho fame

-Stai zitta!- urlai alla vocina nel mio cervello, Meg.

Per Louis non provavo solo attrazione, ma non amore, non vero!

L'attrazione non è sempre amore come dicono, due calamite uguali a volte si respingono...

Emis Killa, rapper italiano. Le sue canzoni erano piene di significato. Lo conoscevo grazie ad Amy, che mi assillava. Io, curiosa, mi ero fatta insegnare l'italiano.

Bussarono.

-Avanti- dissi, togliendomi il cappellino.

Entrò Louis, ed io gli feci un sorriso sforzato. Ma non ce ne fu bisogno, perchè non mi guardava in faccia. Guardava a terra e non mi disse nemmeno 'ciao'.

-Tif, dobbiamo parlare- mi disse.

-Certo-

-Ecco, i miei genitori hanno deciso di trasferirsi per il lavoro di mio padre e... devo andarmene, per sempre probabilmente- disse tutto d'un fiato. Io lo guardai stranita.

-Non capisco-

-Ti devo lasciare, Tiffany. Mi dispiace- sussurrò. Io annuii, distrutta ma convinta che fosse la cosa migliore da fare. Mi tolsi l'anello e glielo consegnai, abbassando lo sguardo. Lui sorrise e mi chiuse la mano attorno all'anello.

-Voglio che tu lo tenga- mi sussurrò all'orecchio. Io sorrisi e gli stampai un bacio sulla bocca.

L'ultimo.

Se ne andò, guardandomi. Mi stava lasciando per la seconda volta, definitivamente.

Sospirai e mi buttai sul letto.

-Ci sei?- disse qualcuno entrando. Sorrisi e gli buttai il suo cappello.

-Si, idiota!- gridai felice. Con lui mi sentivo felice, mi sentivo io.

-Che succede?- mi chiese, subito sospettoso della mia felicità.

Feci spallucce.

-Zayn mi ha baciata!- esclamai, quasi contenta.

-Cosa? E Louis?- mi chiese, incredulo.

-Se n'è andato. Per sempre- dissi, cercando di non piangere.

-Tranquilla. Ti è piaciuto?- chiese con un po' di tentennamento, che finsi di non cogliere.

-Bhe, hai presente la sensazione quando vedi la persona che ami?-

 

Niall's POV

Certo, ogni volta che ti vedo” Pensai, ma non lo dissi. Rivelandole i miei sentimenti avrei solamente rovinato la nostra amicizia.

-Si- risposi semplicemente. Lei annuì.

-Bhe, più o meno così- si morse il labbro inferiore, come faceva quando era nervosa. Aspetta, nervosa con me? Chissà perchè.

-Bene, suppongo che ti piaccia Zayn- dissi, cercando di nascondere la tristezza nella mia voce. Sorrisi, sorrisi così tanto per non far vedere che ero triste. Se avessi sorriso un po' di più mi sarebbero scoppiati -poco ma sicuro- gli zigomi.

-A Theresa si- mi rispose.

-Theresa?- aggrottai le sopracciglia.

-Si, Theresa è un po' la mia seconda personalità, ho scoperto da poco di averla...-

-Ah, quindi adesso ti devo chiamate 'Terry'?- chiesi, divertito. Lei mi lanciò uno sguardo tagliente. Ma divertito.

-No, tu mi devi chiamare Tiffy!- esclamò. Io alzai le mani in segno di resa.

-Va bene, va bene!- esclamai io. Lei si rilassò e prese il giubbotto.

-Io vado...- cominciò, ma la interruppi.

-Andremo in vacanza insieme, Liam ha detto che ci porterà in un posto segreto...- le feci l'occhiolino. Lei mi salutò ed uscì, perplessa.

 

#Il 10 dicembre...

#Tiffy's pov#

 

Misi tutto in borsa: i vesti per un mese.

Presi i giubbotti mentre riflettevo. Chissà dove mi avrebbe portato mio fratello.

Amy era partita due giorni prima per una vacanza da sola, quindi ci avrebbe raggiunto solo dopo una settimana.

Presi tutte le cose e chiamai mio fratello.

-Ohi- disse, affannato.

-Leo, che ti succede?-

-Non, anf.... ti muovere... puff... ok?- disse prima di chiudere la chiamata. Mi fermai di botto ed attesi.

-Ciao sorellina!- esclamò qualcuno alle mie spalle. Mi girai e salutai Liam. Non sembrava particolarmente affannato ma vabbè.

Mi guidò fino alla sua macchina e partimmo. Mu guardai allo specchietto sistemandomi il trucco.

-Allora, bro, dove andiamo?- lo spronai.

-Sorpresa! È un po' lontano da qui, quindi se vuoi puoi anche dormire!- disse, allegro.

Io seguii il suo consiglio, mettendomi a riposare per poi addormentarmi.

 

Flashback

Ero in un parco giochi, su un altalena e con una bambolina di pezza in mano.

Mi spinsi sempre più in alto, volevo arrivare al cielo, dai miei genitori.

-Vengo, mamma! Vengo!- esclamai, contenta.

Non mi ero accorsa che la presa sulla bambolina si era allentata leggermente.

Vedevo casa mia, ero davvero in alto.

Sentii la bambolina scivolare e fare n volo, fino a finire sull'albero.

Mi fermai, con la fronte aggrottata.

-Aspetta, mamma!- dissi, per poi correre verso l'albero.

-Bambolinaa! Vieni qui!- gridai. Ma non mi ascoltava. Che bambolina sciocca.

Provai ad arrampicarmi sull'albero, graffiando i miei pantaloncini rosa e la magliettina a maniche corte viola.

Caddi dall'albero quando ero arrivata a metà tronco.

Mi misi a piangere, sedendomi sull'erba.

-Ehy, perchè piangi?- mi chiese una voce dietro di me.

Mi girai, con le lacrime ancora negli occhi.

Un bambino con i capelli biondi mi stava scrutando con i suoi occhi azzurri come il mare.

-La mia bambolina è finita lassù!- gli dissi, ricominciando a piangere. Lui sorrise e si arrampicò, recuperando la bambolina.

-Eccola! Tu come ti chiami?- mi chiese porgendo la bambolina. Io la presi con una mano.

-T-tiffany- risposi, asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.

-Io Niall!- esclamò, sorridendo.

Sorrisi anche io.

-Nail?- chiesi, un po' perplessa. Lu scoppiò a ridere.

-No, NIALL. N I A L L- disse, sorridendo. Mi prese la mano e mi aiutò ad alzarmi.

-Andiamo a giocare, vuoi? Io ho sette anni!- disse, orgoglioso della sua età.

-Io sei... mi spingi in cielo? Voglio arrivare dalla mia mamma, solo che ci posso riuscire solo con l'altalena... poi quando sarò grande mi accompagni in aereo per andare da lei?- chiesi a raffica, spiegando involontariamente al nuovo amico la mia situazione familiare.

Fece un sorriso forzato.

-Certo, Tiffy!- esclamò, poi mi fece salire sull'altalena.

-Non pensi che sia meglio se lei aspetta sulla panchina?- mi chiese indicando la bambolina di pezza. Io annuii e gliela porsi.

Fine Flashback

 

-Ehy... sveglia!- mi disse dolcemente una voce, scuotendomi leggermente.

-Leon?- chiesi, strofinando gli occhi con le mani.

-Siamo arrivati!- disse, facendomi scendere dalkla macchina ma coprendomi gli occhi con le sue meni. Mi condusse verso un punto impreciso, poi sentii una serratura scattare ed una porta aprirsi.

Sentii odore di polvere, chiuso e... un odore familiare, che però mi sembrava estraneo. Ne avevo qualche ricordo...

-Leon?- chiesi, per supplicarlo a togliere le mani dai miei occhi.

-Sorpresa!- esclamò togliendomi le mani dagli occhi.

Il sorriso che avevo scomparve gradualmente dalla mia faccia.

I mobili coperti di teli trasparenti per proteggerli dalla polvere, il divano, i tavoli, le scale.

Tutto dannatamente familiare.

L'odore.

Odore di sciroppo d'acero e legna.

L'odore della mia vecchia casa.

Feci qualche passo in avanti, immergendomi nella polvere che aleggiava nell'aria.

Una lacrima scese sul mio volto.

-Leon.- esordii, con la voce rotta dal pianto.

-Perché mi hai portata qui?- chiesi, togliendo il telo dal divano rosso.

Taceva.

-Leon, vieni qui.- dissi, più una supplica che un ordine.

Lui mi affiancò, una lacrima rigava il suo bel volto.

-Pensavo ti avesse fatto piacere- mi sussurrò.

Io mi sedetti sul divano.

-Dove siamo... esattamente?- chiesi, per avere la conferma che non stessi sognando.

-A Bradford, Tiffy! A casa nostra!- esclamò abbracciandomi.

-Certo, Leon. A casa nostra. Noi due!- dissi io, scoppiando a piangere.

-Adesso calmiamoci, dobbiamo pulire!- disse lui asciugandosi la guancia dalle lacrime.

Togliemmo tutti i teli ed aprimmo tutte le finestre per far andare via la polvere e l'odore di chiuso, poi mi misi i vestiti più vecchi che avevo e mi misi a pulire tutta la casa. TUTTA.

Okay, era una casa enorme.

Era una cosa praticamente impossibile da fare da sola, ma con l'aiuto di Leeyum ci riuscii.

La casa era su due piani, in legno.

Nel piano di sotto la cucina, il salotto, un bagno, una stanza da letto, uno sgabuzzino.

Al piano di sopra un bagno più grande, due stanze d letto ed una stanza piccola.

Alla sera mi buttai sul divano, stremata.

-Oh my gosh, che stanchezza!- dissi, alzando le braccia per poi portarmele alla faccia, coprendola.

-Ehy, tutto bene?- mi chiese il mio fratellino.

Non sai quanto ti amo, Leo.

-Bene? Un altro po e mi si sciolgono i muscoli ma va bene!- esclamai. Lui fece una piccola risatina e mi sollevò dal divano, piazzandomi sulla poltrona.

-Ma?- chiesi. Lui mi guardò e si stese al mio posto.

-BASTARDO!- gridai, buttandomi addosso.

-Mi fai maaale!- si lamentò lui, facendo il finto offeso. Mi posizionai nel piccolo spazio di divano rimanente davanti a lui e spensi la luce.

-Buonanotte Leon- dissi, sussurrando.

Lui mi cinse la vita con un braccio, con fare protettivo.

-Anche a te, Tif- mi sussurrò all'orecchio.

Poi ci mettemmo a dormire.

 

Mi svegliai grazie ad un raggio di sole che mi colpì in pieno viso... bastardo.

Mi alzai stiracchiandomi ed accesi la televisione, posizionandola su Real Time.

Mi avviai in cucina, dove sul frigo c'era un biglietto.

'Sono uscito a fare la spesa, ci sono solo latte e biscotti, XD! Sono nello stipo sul lavandino!
Kiss'

Genio, un genio era.

Misi a scaldare il latte e poi salii in camera mia, osservando la pittura scrostata.

Aprii l'armadio e presi i vestiti, dirigendomi in bagno per lavarmi.

Appena fui vestita e lavata mi pettinai, ma sentii uno strano odore nell'aria, quasi di... bruciato.

-OH, CAZZO! IL LATTE!- urlai, per poi precipitarmi dalle scale.

Il latte aveva un insano colorito marroncino.

Buttai tutto nella spazzatura, era irrecuperabile.

Mangiai un po di biscotti per colazione e suonarono alla porta.

-Arrivo!- dissi.

Mi misi le pantofole ed andai alla porta.

-Hai fatto presto...- cominciai, certa che fosse Liam, ma appena aprii la porta scoprii che non fu così.

-Lo so, dovremmo essere arrivati nel pomeriggio, ma io non ce la facevo a stare da solo- rispose Harry sconsolato.

-Oh, Harold... ma che ti succede?- chiesi abbracciandolo.

-Lo sai, non faccio che ripetertelo...- mi disse, lasciando cadere una lacrima sulla guancia, che prontamente asciugai con un dito.

-Tranquillo, Amy capirà- cercai di consolarlo.

Era da ottobre che Amy lo evitava, e lui ci stava davvero male. Louis mi aveva detto che ogni tanto vomitava.

Un dubbio mi sorse.

-Dammi il polso!- ordinai, perentoria.

Sapevo che nel suo passato c'era l'autolesionismo, non volevo che ci fosse anche nel suo presente.

Me lo mostrò.

Solo vecchie cicatrici.

Gliele percorsi una ad una con il dito e lo sentii rabbrividire a quel contatto.

-Perchè te le sei fatto?- chiesi, tornando a guardarlo negli occhi.

-Tutti mi odiavano, c'era solo Gemma con me. Mi insultavano e mi hanno anche picchiato un paio di volte- mi rivelò.

Lo feci accomodare e gli offrii dei biscotti.

-C'è solo questo, se Liam non si muove lo vado a prendere di orecchie- riflettei notando la faccia perplessa di Harry alla vista dei biscotti.

Proprio in quel momento la porta si aprì.

Ne entrò Liam con sette buste piene.

-Le altre sono in macchina!- ci avvertì.

Harry lo aiutò a portare le busta dentro ed io presi le altre quattro.

Adesso quella casa era piena di cibo.

Risi automaticamente al pensiero della faccia di Niall alla vista di tutte quelle cose.

Nel pomeriggio arrivarono tutti quanti e solo allora mi accorsi che, stranamente, c'era anche Amy con loro.

-I tuoi parenti avevano paura che stando altri due giorni avessi distrutto i sassi di Matera uno ad uno?- chiesi con ironia, ricordando di dove erano i parenti da cui era andata a passare la vacanza.

Lei sbuffò.

-No, mi annoiavo. Non conoscevo nessuno!- si lamentò.

Cenammo e presi una cartina dei letti, mostrando ad ognuno le loro stanze.

Niall; Zayn; Liam; Harry; Io; Amy.

Niall e Zayn avrebbero dormito insieme, e così Liam ed Harry.

Io ed Amy anche.

Andammo a dormire.

Amy's POV

Mi svegliai sudata ed affannata.

Un incubo, di nuovo.

Decisi di non svegliare Tif, la avrei soltanto spaventata.

Scesi a fare colazione.

Era notte, la neve scendeva.

Non aveva mai smesso di nevicare da novembre.

Brutta cosa stare al nord.

Mi strinsi nella mia vestaglia mettendo a fare il the, pensando.

A come sarebbe stato non sprecare tutto quel tempo che avrei potuto passare con Harry.

Il mio Harry.

I suoi ricci, le sue fossette, i suoi occhi, la sua dolcezza.

Tutto di Lui mi aveva colpita fin dal primo istante.

Ma non potevo perdonarlo.

Era troppo quello che aveva fatto, ubriaco o meno.

Bevvi il mio thé accanto alla finestra, a guardare l'alba tingere di rosa la neve fresca.

 

Harry's POV

Era seduta accanto alla finestra della cucina, i capelli mossi adagiati sulla spalla destra.

Quanto era bella.

Ed io, come un coglione, l'avevo persa.

Mi tolsi dallo stipite della porta della cucina dal quale la osservavo ed appoggiai la mia al muro dietro di me, lasciandomi scivolare fino a terra con le mani nei capelli.

Portai le ginocchia al petto, abbracciandole.

Mi sentii fragile.

Di nuovo.

Dopo tanti anni, sentii di nuovo quel senso di vuoto che mi opprimeva il petto.

Stare lontano da Lei mi aveva salvato dalla depressione.

Mi decisi e salii in camera, tentennando.

Appena arrivato in camera però mi decisi: sarei tornato da lei, le avrei parlato.

Se avrebbe capito?

Boh.

 

Amy's POV

Finito di bere il the, misi la tazza nel lavandino e mi diressi verso le scale.

Appena alla base di esse, però, mi fermai.

In cima c'era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.

Harry.

Mi feci coraggio e, guardandolo negli occhi, iniziai a salire.

Lui, ricambiando lo sguardo, iniziò a scendere.

La tensione era alle stelle.

Le scale erano buie, ma si vedevano le forme distintamente.

A metà scala, ci trovammo uno accanto all'altra.

Lui si fece coraggio.

-Amy, mi devi ascoltare...- provò a dire, ma lo ignorai alzando il mento.

Mi aspettavo che se ne andasse, ma non lo fece.

Mi prese i polsi e mi sbattè al muro, bloccandomi i polsi all'altezza della testa e premendo il suo corpo contro il mio.

Avvicinò le sue labbra al mio orecchio.

-Amy, mi devi ascoltare. Io ti amo.

Se vuoi crederci, sono qui. Ci sarò sempre. Sono stato uno stronzo, un ipocrita, un idiota. Ho fatto l'errore più grande della mia vita.

Ti ho persa, e non me lo posso perdonare.

Ma tu puoi.

Puoi perdonarmi, puoi tornare con me, puoi darmi una possibilità, un'ultima!- sussurrò al mio orecchio, dopodichè allontanò leggermente la sua testa dalla mia, così che io lo potessi guardare negli occhi.

Poggiò la sua fronte sulla mia e mi baciò.

Lasciò i miei polsi e mise le sue mani sui miei fianchi.

Io poggiai le braccia sul suo collo, attirandolo a me.

Lo sentii sorridere.

Ero di nuovo completa, di nuovo io.

Ci completavamo, era questo che contava.

Fanculo il resto, ho Harry Styles.

 

 

Shau.

Allora, come vi pare?

Avete visto Harry e Amy?

Questa secondo me è una delle scene più romantiche della fic. Lo amo!

Grazie per le tre recensioni dello scorso capitolo!

La storia è arrivata a 30 recensioni.

30!

Per chi lo volesse, ecco il mio twitter:

@AmbraAlexBarone

Adesso me ne vado!
Ciao!

Moony_4

P.S: scusatemi per il capitolo corto, mi farò perdonare!!

  
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