Happy Valentine Day,Thad
Harwood
Era passato un anno esatto da quando Sebastian Smythe aveva baciato Thad Harwood,dando inizio alla loro storia.
Era passato un anno e San Valentino era
arrivato di nuovo,e di nuovo Thad si sentiva triste e depresso alla sola idea di
quella festa romantica.
Quell’anno aveva un fidanzato,un fidanzato fantastico (anche se non proprio perfetto) che amava e che lo amava alla follia,ma c’era un piccolo problema che rendeva quel sabato mattina triste e deprimente.
Un problema di parecchi chilometri in
effetti.
Mai come quel giorno Thad aveva maledetto
il fatto che Sebastian fosse un anno più piccolo.
Insomma,il suo francesino gli mancava
ogni giorno da morire,ma entrambi avevano sempre cercato di pensare ai lati
positivi: Thad diceva che almeno così aveva un motivo più che valido per
tornare ogni tanto alla sua amata Dalton e per andare a vedere le esibizioni
degli Warblers,Seb diceva che così potevano provare il sesso telefonico; Thad
diceva che così avrebbero provato se il loro era vero amore,Seb che l’altro
si sarebbe arrabbiato molto di meno per i suoi casini,non venendo a conoscenza
di tutti.
In fondo,andava quasi bene essere lontani
e sentirsi tutti i giorni solo al telefono e costringere per quello Sebastian a
dirgli tutte quelle frasi romantiche e quei “ti amo” che altrimenti avrebbe
dato per scontato,ma il giorno di San Valentino…non andava bene affatto,né
che Smythe fosse così lontano,né soprattutto che non gli avesse mandato uno
schifo di messaggino e non rispondesse al motivo,motivo per cui in quel momento
avrebbe tanto voluto ucciderlo.
Alla fine,che chiedeva,sapendo di non
poter avere l’appuntamento romantico che aveva sognato per tutta la sua vita?
Solo un messaggio o una chiamata. Un biglietto. Un mazzo di cuori. Insomma un
fottuto qualcosa con cui Sebastian gli dimostrasse che gli importava di lui e
che si ricordava l’anniversario del loro primo bacio,che lo amava.
Ma niente,e più le ore passavano più
lui,ancora in pigiama davanti al televisore con un mezzo quintale di gelato al
cioccolato,si sentiva pronto a uccidere qualcuno. Possibilmente Smythe dato che
era tutta colpa sua.
Era pomeriggio inoltrato,quasi
sera,quando Thad si svegliò di scatto sul divano,riportato in vita dal
campanello del suo appartamento che suonava,e si alzò,asciugandosi le lacrime
che gli avevano rigato il volto quando la rabbia era stata sostituita da
tristezza e profonda delusione.
Per sciogliersi completamente in pura
sorpresa e sconcerto quando,aperta la porta,Sebastian era lì,un mazzo di
fiori,una scatola enorme di cioccolatini e una sacca in spalla,con il suo solito
ghigno stampato in volto.
<< Ehi >> fece soltanto,come
se fosse la cosa più normale del mondo apparire tutta d’un tratto a New York
dopo essere stato disperso per tutto il giorno.
<< Ehi?! >> fece infatti Thad
in risposta,decisamente sconvolto e alterato << Si può sapere che cazzo
di fine avevi fatto?! >>
<< Ero in viaggio per venire qui e
farti una sorpresa >>
<< Te la puoi ficcare dove dico io la tua sorpresa,se osi sparire così
un’altra volta… >>
Ma le sue minacce (molto
terrificanti,soprattutto se dette da un nano in pigiama dei puffi moooooolto
virile) vennero messe a tacere subito dalle labbra del francese sulle sue.
E Thad non voleva quel bacio. Ok,si,in
realtà lo voleva da morire e una parte di lui da mesi non aspettava altro che
saltare addosso al suo ex compagno di stanza,ma in quel momento avrebbe anche
voluto picchiarlo e urlagli contro,dicendogli che l’aveva fatto preoccupare. E
che aveva davvero pensato,per un po’,che non gliene fregasse più niente di
lui.
Ma tacque,decisamente impedito da quel
bacio,e quindi non poté far altro che rilassarsi e calmarsi,quasi
involontariamente,tra le braccia dell’altro.
<< Mi sei mancato >> sussurrò
Seb direttamente sulle sue labbra e lui non poté che sospirare per quella mossa
sleale e gettare tutti i suoi buoni propositi di omicidio.
<< Mi sei mancato anche tu >>
Sebastian sorrise e,bhè,gli era mancato
quel sorriso.
Gli era mancato tutto in effetti,dal modo
in cui Seb gli faceva battere il cuore a mille come una ragazzina in piena crisi
ormonale a come lo faceva impazzire con le sue idee strampalate. Tipo
presentarsi lì senza dirgli niente,ad esempio.
Ma lo amava anche per quello,no?
Sospirò di nuovo,questa volta
trattenendo un sorriso e prendendo tra le mani i fiori,immergendosi per un
secondo in quel profumo.
Si,decisamente lo amava perché era un
idiota,il suo idiota.
<< Buon San Valentino,Sebastian
>>
<< Buon anniversario,amore >>