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Autore: Argentey    12/09/2007    7 recensioni
E se a Hogwarst tre ragazzi scoprissero di avere dei potenti poteri? e se scoprissero di essere elementi?
Tre elementi a Hogwarts, sopravviveranno insieme? E se arrivasse anche il quarto, il più testa-calda di tutti, Hogwarts sopravviverà?
Genere: Azione, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Inizio di una nuova vita

- Potete andare, ma chi sa che deve rimanere stia qui. Visto che leggo nei vostri occhi la voglia di andarvene, i tre dell’altra folta…ok ok.. Fuoco, Terra e Aria stanno QUI!- precisò infine la ragazza vedendo Draco alzarsi. Il ragazzo si risedette e quando tutti se ne furono andati, Ocean li raggiunse.
- E’ inutile che mi guardi così, capito?- ringhiò in direzione di Draco, seduto su una panca vicino al tavolo dei grifondoro, dove stava seduta Hermione. I professori si guardarono, chiedendosi se dovessero andarsene anche loro. Ocean sembrò recepire i loro pensieri.
- Vi avviso che per una settimana questi tre spariranno dalla circolazione. – tutti, tranne Silente sussultarono.
- UNA SETTIMANA???- esplosero tutti e tre i ragazzi.
- Si! -
- Perché? Signorina, non credo che sia giusto, perché loro sì e gli atri studenti no? Vorranno saperlo!- disse Piton seccato.
- Allora gli dica che sono stati rapiti. Più o meno è quello che sto facendo no? Li sto rapendo da Hogwarts.. e proprio sotto il suo naso, professor Piton. Cosa non molto difficile, vista la lunghezza del suo setto nasale, lo farei sotto il suo naso anche se fossi in Alaska. – ribattè calma la ragazza. Il professore s’infuriò ed era gia pronto a sfoderare la bacchetta ma Silente lo fermò.
- Perfetto, signorina… vada pure.-

-Una settimana??? Ma hai idea di come resterò indietro con il programma??- Hermione urlacchiava isterica per il corridoio.
- Granger, stai zitta, mi fai venire mal di testa. – la rimbeccò Draco.
- Perché invece non stai zitto tu, Malfuretto?-
- Fa silenzio Mezzosangue!- ma Ocean prese il ragazzo per il colletto.
- Regola numero due: non voglio più sentire la parola ‘Mezzosangue’, hai capito, mezzoleso?- ringhiò continuando a camminare e mollando il ragazzo.
Draco incavolato più che mai la seguì di malumore e controvoglia.
-eccoci…- disse una volta dentro alla stanza delle necessità. La parete con l’acqua era sparita.
- Ora, i primi due giorni v’insegnerò a dominare i vostri poteri. Poi vi lascerò in balia del vostro elemento. -
- Da soli?- chiese Blaise spaventato.
- si. Io, non posso entrare.- disse con rammarico.
- Perché?-
- Magari ve lo racconto un’altra volta, eh? È una storia lunga.-
- Perché non ti togli il mantello? E, perché sei sparita per tutti questi giorni?- Blaise la tempestò di domande.
- Affar mio..- sorrise affabile, per quel poco che potevano vedere i ragazzi, le labbra di Ocean erano increspate in un sorriso falso.
- Mettiamoci al lavoro!-

-come starà via per una settimana?- Harry e Ron erano nuovamente in allarme per la partenza improvvisa di Hermione.
- Ma professoressa McGranitt…. -
- Oh, Potter! La signorina Granger se la caverà egregiamente. Non c’è bisogno che lei si preoccupi!! E lo stesso per il suo amico Ronald. – disse la professoressa McGranitt secca e stizzita.
- Ma dove..?-
- Pensa, Potter, sarebbe saggio da parte mia dirle Dove? Io non credo. Buona giornata, Potter-

Blaise stava pasticciando con il suo potere. Creava piante grandi che morivano appena lui smetteva di guardarle o smetteva di concentrarsi su di esse.
Draco volteggiava per la stanza senza entusiasmo e ogni tanto cadeva, e cercava in tutti i modi di evitare la Granger che si stava dando fuoco.
Hermione infatti stava accendendo e spegnendo a comando le sue mani.
- Blaise… vedi le tue piante?- il moro annuì- ecco, esse sono donne, belle, tue! Sono come le tue figlie, le tue amanti. Devi trasferire una briciola di vita nelle donne che crei, un po’ di passione, devi dargli quel tocco artistico che le rende uniche.. devi disegnarle come un dipinto, devi cercare la concentrazione suprema…- parlava con voce soffusa e catturò l’attenzione di Draco ed Hermione.
- Draco, non t’impegni abbastanza.. l’aria è a tua completa disposizione, puoi modellarla, puoi condensarla… modellarla come una statua, con il potere della mente…-
- Hermione, puoi accenderti e spegnerti come crei e disfi un berretto, come scrivi e cancelli una tesi… -

-dai Ron, sono passati due giorni, vedrai che sta bene…-
- La mia vita non ha senso senza la mia dolce Hermione…-
- Ma che..-
- Io la amo, Harry…-
- Ma.. ma… -
- Non puoi capire… la adoro, la venero…-
- Cosa hai bevuto?-
- Due bottiglie di vodka babbana.. perché?-
- … -

Passarono i due giorni stabiliti e tutti e tre, riuscivano a cavarsela più o meno bene con i loro elementi. Hermione e Blaise se la cavavano meglio. La mattina del terzo giorno Ocean le svegliò di buon’ora e diede loro una buona colazione. Poi mise in mano a ciascuno uno zainetto con acqua e viveri.
- Bene.. – disse la ragazza guardandoli, sempre da sotto il cappuccio. – ora.. ragazzi, dovete andare. Assolutamente. – sorrise – allora… fino a che non entrerete completamente in simbiosi con il vostro elemento, dovrete stare in guardia. Bacchette all’erta, mi raccomando. Guardatevi alle spalle… dovrete cavarvela da soli. Perché io, al contrario di quanto credevo, non posso venire… mi dispiace davvero..- disse abbassando leggermente il capo in segno di scusa, e pure Draco, rimase affascinato dall’audacia di quel gesto.
- Un’altra cosa. – la ragazza li guardò uno per uno. – io non ci sarò vicino a voi… capito? Ehm… vedete di non uccidervi eh? E poi, troverete il vostro animale, probabilmente. Ma non sono proprio proprio sicura… Sarà lui a mostrarvi a voi… Hermione, vai prima tu.. – La riccia annuì e poi, con lo zaino in spalla, attraversò le fiamme.
- Draco…- il ragazzo la guardò da sotto in su e ghignò, poi si lasciò cadere al di là del muro e scomparve anche lui.
- E Blaise… - anche il moro, dopo averle scoccato un’occhiata strana scomparve, inghiottito dalla foresta.
- Beh.. è fatta Tempesta… possiamo andarcene…- Ocean lasciò la Stanza delle Necessità e Hogwarts, senza guardarsi indietro e con tanti rimpianti, in groppa a Tempesta…

Hermione venne inghiottita dalle fiamme. Per un attimo temette di soffocare, ma poi si accorse che le fiamme la solleticavano, si annodavano attorno al suo corpo, danzavano e non bruciavano. Avanzò nella distesa infuocata. Vedeva tutto ondeggiare, danzare. Il fuoco le bruciò i vestiti, fino a farla ritrovare completamente nuda. Il problema lì non si poneva: non c’era nessuno, oltre a lei.
Viaggiò per un tempo interminabile, alla ricerca di qualcosa che nemmeno lei sapeva cos’era, si divertì a camminare tra le fiamme, a sentire il pizzichio che le facevano.. Ocean, non aveva fatto parola su cosa cercare effettivamente.
Vagò a lungo, e quando fu stanca si sedette su un sasso lavico e mangiò un panino, caldissimo. Vagò per altri due giorni, senza trovare nulla. Due giorni di solitudine. Di vuoto. Di malinconia. Voleva qualcuno. Era disperata. Alla fine del secondo giorno, le venne quasi voglia di piangere e, cadendo in ginocchio ruppe lo strato di terra brulla e infiammata, che si aprì in un cratere vulcanico. Hermione precipitò…

Draco precipitava velocemente. Il vento gli sferzava il viso e già un taglio sanguinava su una guancia. Il vento gli arrivava in faccia, tra i vestiti, tra i capelli. ‘ok’… ‘ok’ si disse ‘concentriamoci!!!!!’ e si concentrò. Volò per qualche metro e, credendo di avercela fatta, si ridiresse verso la parete. Ma la parete, non c’era più..
-cazzo!-
Per il giorno che seguì imparò a volare talmente bene, che se non stava attento, avrebbe volato anziché camminato. Draco sospirò. Era esausto. Voleva tornare nel suo lettuccio caldo, con Pansy, magari… non che si sentisse solo, intendiamoci: era Draco Malfoy, per la miseria! No, non era solo.. si annoiava. Stop. Stette un altro giorno in panciolle e quando, ormai, stava per mettersi a urlare in preda ad un esaurimento nervoso, poiché manco sapeva dove era, un vento furioso lo spinse di lato.. Draco venne spazzato via dalla raffica e, per quanto provasse a combatterla, non ce la faceva. Si lasciò trasportare, fino al centro di un uragano. Nell’occhio del ciclone. Nel posto dove la calma regna sovrana…

Blaise era incerto se fare un altro passo, oppure no. Dopo il secondo passo era stato attaccato da una pianta carnivora ed era scappato per i rami di quella jungla praticamente come Tarzan. Ma questo lui non poteva saperlo, perché non conosceva Tarzan. Doveva ammettere che arrampicarsi da una liana all’altra era divertente. Molto divertente. Ma lui era una persona sociale, amichevole. Non gli piaceva stare solo. Continuò ad arrampicarsi per due giorni, quando, anche lui raggiunse l’apice della depressione. La camicia spiegazzata e i pantaloni strappati, qualche graffio. Aveva costruito il suo alloggio con le piante che tanto amava. Ma, porca miseria, Ocean non aveva detto che cercare! Aveva già provato a tornare indietro ed aveva finito per perdersi. Si alzò da suo giaciglio e scese dall’albero. Era a pezzi e di malumore. Stava diventando idrofobo per cercare qualcosa che non era nemmeno sicuro che ci fosse. Mentre si perdeva in certi ragionamenti, mise un piede nelle sabbie mobili, che lo risucchiarono in una velocità spaventosa….

- Hermione -
Era una voce dolce, femminile.. Hermione aprì gli occhi. Era.. nella lava!!!
- Hermione- la riccia si diresse verso la voce e una figura incandescente in mezzo a detriti si mostrò a lei in tuta la sua bellezza. In effetti, era bellissima.
- Dammi la mano. – ed Hermione lo fece. Sentì il cuore esploderle nel petto, la testa scoppiarle, le mani tremare, un forte bruciore sul petto e infine un dolore alle mani. Come un pizzicotto fortissimo. Tutto il fuoco e la lava che stavano l’ì intorno stavano, lentamente, scomparendo…
Hermione aprì gli occhi, timorosa. Le sembrava di essere vecchia. Ma no vecchia. Vecchissima. Le pareva di sapere tutto quello che non si sapeva. Si alzò tremante e si accorse d’essere nella Stanza delle Necessità. Nuda. Si voltò verso il camino, ma esso era scomparso. Si avvolse nel mantello che aveva lasciato l’ì prima di entrare e si sedette in una poltroncina, per riprendere fiato. Bevve del tè. Poi si alzò e stava per andarsene, quando Draco Malfoy comparve fuori della parete, mentre questa scompariva. Anche lui tramava. Aveva gli abiti strappati ed era senza camicia. Piegato in due sul parquet diede modo alla ragazza di ammirare, il tatuaggio elaborato che c’era sulla sua schiena: tue bellissime ali. Hermione era sconcertata:
-Malfoy?-
- Granger… passami il mantello…-
- Ecco qua…- bofonchiò la ragazza lanciandogli il mantello che aveva di fianco.
- Dove.. dov’è Blaise..?-
- Deve ancora uscire..- rispose la ragazza tornando a sedersi. Draco si sedette su una poltrona di fianco e sorseggiò anche lui del tè.
- Io vado… -
- Perché Granger?-
- Il fuoco brucia Malfoy, anche i vestiti…- bofonchiò infastidita, alzandosi, avvolta nel mantello. Draco ridacchiò, ma s’interruppe alla vista di Blaise disteso a pancia in sotto sul pavimento e anche la parete verde, scomparve.
- Blaise!- il ragazzo corse dall’amico, infangato e spaventato.
- Draco…. -
- Dai, è finita… ce l’hai fatta… - Blaise sorrise.
- Dov’è Ocean?-

eccomiii. Grazie a tutti, ovviamente!!! Vi ringrazio e sono felice che anche a voi piacciano i fumetti!!! JJ

  
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