Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Flaminia_Kennedy    26/02/2013    2 recensioni
E' l'era in cui le creature magiche sparse per il globo affrontano la loro ora più nera: gli umani, presi dall'avidità di possedere la magia, hanno iniziato a braccare draghi, elfi, fate, centauri e qualsivoglia essere che possedesse in lui anche solo un goccio di magia.
I Fauni sono i primi quasi a soccombere, privati delle loro corna e scuoiati della loro folta e morbida pelliccia, alcuni tra i più fortunati finiscono nei campi d'allevamento, dove per il resto della loro vita verrano tosati e trattati come animali.
Questa storia inizia in un periodo buio, ma questo non vuol dire che una piccola fonte di luce non possa brillare ancora più forte.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lemon | Avvertimenti: Furry, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

La mattina dopo si risvegliò nel modo peggiore in cui poteva svegliarsi: le sue corna erano state afferrate da un paio di mani, che la trascinarono fuori di viva forza, dal buco in cui si era rintanata.

Nessuno poteva toccare le corna di un Fauno se non altri della sua stessa specie, era tabù come toccare le parti intime delle persone...per non parlare poi della piccola coda pelosa “ah, trovata!” esclamò uno dei cacciatori della sera precedente “chi l'avrebbe mai detto che i Fauni potevano anche nascondersi come conigli?” continuò a dire uno dei due cacciatori rimasti a controllare nei dintorni, mentre continuava a tirare la creatura, facendola strusciare a terra.

Lei si dimenò con forza, digrignando i denti “stai attento alle zampe” disse il padrone del Drago delle Fate, mentre afferrava gli zoccoli della bestia, ma lei ne ritirò uno e con forza lo piantò nello stomaco del cacciatore, sbalzandolo via “ah, chi deve stare attento adesso?” disse quello che la trascinava per i piccoli palchi, ma lei riuscì a mettersi in piedi quel che bastava per piantare gli zoccoli a terra e caricare l'altro se non poteva liberarsi tirandosi via dalla sua presa, lo avrebbe assecondato.

Lo spinse fino a piantarlo contro un albero, togliendogli il respiro, e mentre l'altro si metteva in piedi, afferrando la propria arma, lei cominciò nuovamente a scappare.

Con il respiro corto già di prima mattina uscì fuori dal muro di alberi e finì in un campo di erba bassa, fuori dal suo mondo.

Mai si era avventurata al di fuori della protezione degli alberi, sentire quel terreno sotto gli zoccoli era strano, elettrizzante e spaventoso.

Non aveva tempo per esaminare il mondo al di fuori della foresta, sentiva i cacciatori e i loro proiettili magici avvicinarsi sempre di più.

Corse di nuovo, sorpassando cespugli bassi e piccoli sassi, raggiungendo una striscia di terra calpestata così tante volte da esser stata resa soffice e priva di alcun stelo d'erba.

Si fermò in mezzo alla strada sterrata, sentendo uno strano rumore scalpitante, e vide un uomo su un grosso cavallo sauro lanciato in una corsa che sembrava averla vista solo all'improvviso “Dannazione, spostati!” esclamò, mentre il cavallo impennava per evitare d'investire la creatura e il ragazzo tentava di calmarlo.

La Fauna era pietrificata, aveva sentito nominare quel genere di cavalcatura e per quanto assomigliasse a un normale cavallo dal pelame scuro, a vedere dai denti appuntiti che stringevano il morso... quello era un Kelpie.

L'uomo che lo cavalcava era vestito elegantemente, anche per gli standard degli umani, un falpalà diseta al collo e una marsina nera impreziosita da inserti dorati sulle spalle e dai bottoni “Sir Ringrose! Non la faccia scappare!” esclamò uno dei cacciatori al giovane uomo, che invece rimase a guardare la creatura “non resterei lì se fossi in te” disse lui, poi sospirò quando vide che lei era totalmente annichilita dalla situazione.

Le orecchie erano così basse che quasi sfioravano le spalle, intimidita dalla sua presenza e dagli occhi rossi senza iride del sauro.

Quando i cacciatori misero piede sulla strada sterrata, il Kelpie fece qualche qualche passo avanti, mettendosi tra loro e la loro preda “buongiorno signori! Qual buon vento!” esclamò allora il giovane, facendo un veloce saluto “due uomini grandi e grossi come voi contro un piccolo Fauno smunto...” e i cacciatori non si azzardarono a passare né dalla bocca dentata del cavallo, tanto meno vicino alle sue zampe posteriori “è il nostro mestiere, Sir Ringrose” disse uno dei due, senza staccare gli occhi dalla Fauna e tenendo stretto in mano un osso intarsiato e appuntito, che fino a qualche minuto prima aveva aveva sparato pallottole di luce azzurrina.

Il giovane uomo ridacchiò, mentre la creatura cacciata faceva qualche passo indietro.

Doveva allontanarsi da loro, raggiungere di nuovo la foresta e il suo confortante riparo “Non sarebbe più intrigante inseguire un Centauro? Quelli combattono e per quanto pericolosi, danno una certa soddisfazione, non trovate?” chiese di nuovo lo sconosciuto, controllando le mosse della Fauna con la coda dell'occhio.

La vide scattare all'improvviso, alzando un piccolo polverone, spingendo gli zoccoli contro il terreno e aumentando notevolmente la velocità del suo scatto.

I cacciatori subito la inseguirono, alzando le loro armi magiche, ma anche il giovane uomo spronò il Kelpie, che s'impennò qualche secondo e mosse i suoi potenti muscoli verso preda e cacciatori.

Superò gli ultimi come freccia nera, mentre il cavallo sbuffava dalle narici dilatate e piantava i denti nel morso, poi lo sconosciuto si chinò in avanti.

Il sauro affiancò la Fauna che aveva uno sguardo disperato sul volto e l'uomo l'afferrò per un avambraccio, tirandola su di peso per farla accomodare un po' rudemente tra sé e il collo del cavallo.

Le urla adirate e contrariate dei cacciatori si levarono dietro di loro, ma lo scalpiccio del cavallo era talmente forte da far eclissare quasi subito i loro gridi.

La Fauna rimase scioccata e immobile, intimorita dallo strano susseguirsi di eventi, a malapena riusciva a respirare per la paura “dovresti ringraziarmi” disse il giovane, senza stare a guardarla negli occhi.

Forse anche lui credeva alle storie dei Fauni che, se guardati negl'occhi, potevano rendere anche l'uomo più retto un libidinoso ninfomane.

Lei invece lo stava guardando bene, in un misto tra timore e curiosità, cercando di capire chi fosse davvero colui che l'aveva salvata da una vita di prigionia.

Il suo volto era uno dei più belli che avesse mai visto, sebbene non avesse visto così tanti umani nella sua vita.

I suoi occhi erano verdi come la foresta più scura e possedevano una grande forza e magnetismo, oltre che un accenno di buon cuore.

Mai aveva visto occhi del genere, così...pieni di qualcosa che lei non riusciva a distinguere: dolore? Angoscia? Pena? Qualcosa scuriva il già naturalmente scuro colore delle sue iridi, ma sembrava avesse passato brutti momenti, prima del loro incontro “ce l'hai un nome, per lo meno?” chiese lui, senza però ricevere risposta.

Il Kelpie diminuì la furia della propria corsa, mentre chi lo conduceva si guardò indietro “e quelli sarebbero cacciatori? Puoi andare, ma non farti trovare di nuovo. Io non sono un salvatore di creature magiche” le disse, facendola scendere.

Lei zompettò piano sulla strada per qualche metro, per permettere ai suoi poveri piedi di riprendersi dallo scatto di poco prima, poi si voltò a guardare l'uomo.

Era strano guardare un umano senza provare desiderio di vendetta o terrore o tristezza. Stava guardando un uomo e per la prima volta sorrise, anche se poco e velocemente.

Chinò il capo come in un piccolo inchino e dopo aver alzato il cappuccio sulla testa e sulle corna, si diresse nuovamente verso la foresta, arrivando fino al bordo e fermandosi di nuovo a guardare il cavallo scuro iniziare nuovamente un trotto leggero verso la sua precedente direzione, con il suo conduttore che la osservava con curiosità e un lieve sorriso.

 


 

L'uomo smontò da cavallo una volta giunto a Donnellsburg, un porticciolo pieno di vita e di chiacchiere.

Gli zoccoli lucidi dell'animale rintoccarono sulle pietre della strada, mentre seguiva il padrone docile come il più calmo dei cani da compagnia “Alastyn, che cosa ci accoglierà questa volta? I trombettieri o un plotone d'esecuzione?” chiese al cavallo che per tutta risposta sbuffò sonoramente “se tu smettessi di catturare la dote naturale di tutte le giovani donzelle che vedi, non dovresti temere per la tua vita” gli rispose con voce cavernosa.

Il giovane si lisciò il gilet color della terra, ridacchiando alla risposta della propria cavalcatura, e si trovò tra le mani un lungo, singolo pelo color crema, macchiato verso la cima da delle zone scure.

Ripensandoci, aveva davvero salvato quel Fauno per dare più divertimento e sfida ai cacciatori? Oppure quegli enormi occhi viola avevano tirato fuori la parte più buona del suo essere?

Di natura era sempre stato un ragazzo gentile, anche se la sua buona educazione veniva meno quando delle donne giravano attorno al suo corpo e al suo patrimonio.

Aveva preso la verginità di molte donzelle dei villaggi vicini, diventando il demone incarnato per quei padri che tentavano di mantenere le loro figlie pure fino al matrimonio.

Quel giorno era stato invitato all'ennesimo ballo per presentare le nuove damigelle alla società, ma la sua mente era da tutt'altra parte “Sir, lieto di vedervi! Elegante come solito, posso notare” disse l'uomo accanto all'entrata dell'enorme maniero, facendo un veloce inchino, prima di tornare ritto come un fuso.

Il giovane uomo sorrise e chinò la testa in avanti, superando l'usciere ed entrando nella reggia.

Il palazzo dove si teneva il ricevimento aveva stanze ampie e adornate di oro e di affreschi, qualcosa di molto più lussurioso rispetto alla sua dimora che, per quanto fosse un enorme maniero, era assai più scura e senza quei fronzoli.

Un gruppo di ragazze in età da marito gli passò accanto “Milady Ariana, che piacere rincontrarvi qui” disse con un sorriso malizioso, avvicinandosi alla ragazza in testa a quella sorta di piccolo corteo e facendo un pomposo inchino, prendendo la mano nivea della giovane fanciulla e posandovi appena le labbra, alzando i suoi occhi scuri su di lei.

Quella ridacchiò sventagliandosi il volto con la mano “Dantelion Ringrose, la mia pelle freme solo a pronunciare il vostro nome” disse la ragazza “siete qui per il ricevimento immagino” aggiunse, mentre le altre ragazze, un po' più giovani e inesperte nell'arte del corteggiamento, guardavano l'uomo come se fosse stato l'unico essere in tutta Royalshire.

Dal canto suo, il giovane di fanciulle così ne aveva viste parecchie “ovviamente, Milady...” continuò, notando che portava sulle spalle altrimenti scoperte una stola scura, che s'intonava bene con i suoi occhi e i lacci del corpetto anche troppo prosperoso “vedo che avete un nuovo acquisto, invece” aggiunse, alzando la mano e ricevendo una piccola scossa elettrica “ooh si, uno sfizio che non può mancare mai in una donna. Ottima pelliccia di Fauno, questa è una delle migliori” disse, accarezzando la stola come se fosse un animale vivo.

Per qualche motivo, quel gesto gli fece contorcere le budella “perdonatemi Milady, alcuni doveri mi chiamano” disse, sorridendole, facendo un altro baciamano e dileguandosi lungo un ricco corridoio, guardandosi attorno.

Pellicce e artefatti...gli dava il voltastomaco come la gente l'indossasse così, senza sapere che prima erano creature senzienti.
Come chi vedeva per la prima volta un'operazione di Tassidermia.

Non era mai stato ufficialmente contro quella pratica di utilizzare creature magiche per ottenere cimeli e tessuti magici, ma non n'era mai stato un'amante appassionato.
Scacciò i suoi pensieri quasi all'instante, quando vide camminare verso di lui una ragazza, appena diciottenne sicuramente, con la pelle abbronzata e capelli color mogano acconciati sulla testa in piccoli boccoli.

Quella era nuova, si disse, ed era stranamente squisita.

I suoi occhi rapirono quelli di lei in pochi istanti e la ragazza si fermò, ammaliata dal fascinoso giovane uomo che le stava andando incontro “quale rara bellezza, siete un'incanto, Milady” disse lui, sfoderando il suo sorriso malizioso e inchinandosi davanti alla ragazza.

E anche quella sera, il predatore aveva trovato una preda.


 



Salve a tutti!
Secondo capitolo, introduciamo dei personaggi nuovi! :D

Si, ho corretto il capitolo precedente come suggerito da Dave637 perchè in effetti mancava del pathos che necessitava quella parte, modificando alcune cose che altrimenti sarebbero risultate..uhm..insipide? XD

Beh, spero vi abbia intrigato ancora di più quest'accenno di vita da parte del nostro Dantelion Ringrose e vi lascio con l'immagine chibi che ho disegnato per la nostra protagonista :3

Saluti! (^w^)/

Qui la risposta alle recensioni del capitolo precedente:

Dave637 - Grazie per la recensione bella lunga e obiettiva! Grazie a te ho potuto riscrivere il capitolo precedente e renderlo più avvincente ^^ Per quanto riguarda i dialoghi, non saprei, sinceramente mandarli a capo mi sembrerebbe come staccarli dal contesto e fare un accendi-spegni dell'atmosfera XD
Comunque ancora grazie per i consigli ^^

Leoneruggente - Grazie anche a te per la recensione! La storia è stata 'aiutata' da una fanfiction che ho letto in un contesto simile (non c'entra con la trama in generale, diciamo che mi ha fatto scattare la voglia di scrivere fantasy xD) e anche se scritta in inglese mi ha molto ispirata :)

Water_wolf - Dopo varie controversie personali sul yard o iarde -che penso si scriva così perchè tradotto dall'inglese xD- ho deciso di eliminare la misurazione anglosassone xD
Rendeva effetto libro storico, ma alla fine questa è solo una storiella scritta per divertire, mica deve diventare qualcosa di pomposo, giusto? :3
L'immagine iniziale l'ho fatta con l'aiuto di un tutorial -che ho seguito per metà, il resto è tutto smanettamento libero xD- ma spero apprezzerai anche la pic di Fawn che ho messo qui nel Commento dell'Artista ^3^
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Flaminia_Kennedy