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Autore: Behind Your Soul    26/02/2013    2 recensioni
Becki e Emma sono due gemelle che frequentano il secondo anno di liceo nella scuola piu prestigiosa di Londra. Avevano 15 anni. Fino da piccole avevano vissuto con la madre che morì quando loro avevano soltanto 5 anni per questo vennero date in adozione. la loro nuova famiglia era l'immagine di quella che sembrava una famiglia perfetta e fu cosi fino a quando le due gemelle compirono 13 anni. I genitori adottivi di Becki ed Emma non si comportavano piu come una volta, nascondevano le cose alle loro figlie adottive e quando scoprirono che tutte e due le ragazze soffrivano di una modesta forma di deficit dell'attenzione iniziarono a trattarle come persone diverse. Anormali. Le ragazze dovettero crescere nella solitudine piu totale e scoprire che loro non erano ragazze normali, ma con dei poteri. Molti mostri di qualsiasi genere si presentavano loro e le ingannavano però non riuscendo a sconfiggerle. Quando improvvisamente cinque ragazzi entrarono a far parte della loro vita sconvolgendola e rendendola piu anormale del normale.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sto scrivendo una nuova ff che ne dite di farci un salto? questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2056921&i=1 grazie mille a tutte le ragazze che hanno seguito questa storia e grazie a tutte quelle che seguiranno anche la mia prossima storia :D Da quel maledetto giorno i loro genitori facevano fatica addirittura a guardarle negli occhi, per paura forse o forse solo per rabbia. Erano
passate due settimane e loro ancora venivano evitate, ma in un certo senso erano abituate a tutto questo, non era piu anormale del solito. Le gemelle però volevano sapere, se loro padre fosse staro realmente vivo potevano tornare a vivere con lui e abbandonare i loro genitori adottivi per sempre. Si, loro volevano solo questo: andarsene da quella famiglia che tanto le opprimeva ma che nello stesso tempo non si curava di loro. Le due ragazze però decisero di aspettare ancora qualche giorno per chiedere a Jack e Rose delle spiegazioni, erano troppo distanti e avrebbero potuto reagire male, tanto male alla notizia delle ragazze che sapevano tutto.
Era una domenica, questo significava, TANTI compiti 0 divertimento. Le ragazze decisero di andare nella biblioteca comunale, giusto per uscire un po’ di casa e non fare le ragazze ammuffite in camera da letto.
-Emma aiutami a cercare il mio libro di matematica, non lo trovo piu- disse Becky sull’orlo del collasso.
-Rebecca Margaret Smith se gridi cosi un'altra volta per il libro di matematica ti faccio fuori!- disse Emma quasi ridendo.
-va bene, non lo farò piu.- replicò la gemella.
-ti presto il mio, ora però vestiti-
-agli ordini capo!-
Le ragazze preparanoro i libri e si vestirono. Uscirono di casa e ritrovarono quei cinque ragazzi sulle scale. Rimasero sorpese perché in tutto quel tempo, che non era poi tanto, si erano quasi dimenticate del loro incontro con i ragazzi e appena alzarono lo sguardo, i ragazzi si rigirarono tutti per non guardarle, come se volessero nascondere qualcosa nel loro sguardo, erano piu freddi e distaccati, non le salutarono neanche. Non vollero approfondire la faccenda per non creare altri problemi. Scesero fino al portoncino e uscirono senza dire una parola e nello stesso modo raggiunsero la scuola che, essendo ancora le 7:45, era ancora chiusa.
 Li vicino c’era un piccolo bar, che solo loro conoscevano, almeno così pensavano, non avevano mai visto nessuno dei loro compagni di scuola. Entrarono e rimasero immobili per qualche minuto, non potevano crederci. Loro qui. Nessuno conosceva quel posto. Nessuno a parte loro e quei cinque strani ragazzi. Cercarono di non farsi vedere e si misero a sedere. Ordinarono qualcosa e dopo aver finito tutto, pagarono e tornarono a scuola, sempre facendo attenzione a quei ragazzi. La giornata è sempre uguale alle altre. Ne una cosa di piu, ne una di meno. Una ‘palla mortale’ come avrebbe detto Becki. Ormai era suonata l’ultima campanella della giornata e quindi tornarono a casa. Sulla via di ritorno però i cinque ragazzi si fecero rivedere, questa volta però parlarono loro, eccome se le parlarono.
-ehi voi. Aspettateci dobbiamo parlarvi.- disse il moro con il ciuffo all’insù.
-cosa volete da noi? Perche ci seguite?-rispose acida Becki.
-dobbiamo parlarvi! È una cosa importante..riguarda..i vostri genitori naturali.- intervenì il biondo.
-senti niall…niall giusto?- si intromise emma.
-si.-
-allora niall..non voglio sapere come voi facciate a sapere che siamo state adottate, ma una cosa..lasciateci in pace non vogliamo problemi.- concluse emma.
-noi dobbiamo parlarvi. Stanno succedendo cose molto strane nel nostro mondo e voi dovete sapere per aiutarci.- continuò Liam, almeno quello che credevano fosse Liam.
-perché dovremmo fidarci di voi?- disse Becky.
-Perché noi siamo come voi, non siamo persone normali..-spiegò probabilmente Louis.
-ah grazie, lo sapevamo gia di non essere normali non c’è bisogno che ce lo ricordiate anche voi.-sputò Becky.
-ma no, non in quel senso. Ad esempio, il buco che è apparso tre settimane fa davanti ai nostri occhi non è un fenomeno naturale. Siete state voi a crearlo.- continuò Harry.
-ma..no..non è possibile.- Becki sbiancò.
-non sappiamo ancora le vostre origini, ma possiamo spiegarvi le nostre.- propose Louis.
-venite con noi, qua c’è troppa gente.- concluse finalmente Zayn.
Li seguirono senza fare storie. Volevano sapere. E loro potevano spiegare tutto. Finalmente era il momento. In quel momento i loro corpi non riuscivano a trattenere tutta l’emozione, tra poco scoprivano tutta la verità, TUTTA. Continuavano a seguire i ragazzi. Erano arrivati sopra a una collina, non erano mai state li prima d’ora e non riuscivano a capire da dove sia spuntata quella collina.
-eccoci ragazze. Questa, è la collina mezzosangue.-
-co..cosa?? non siamo in una specie di Harry Potter realistico vero??-
-no no, non è la solita storia.- spiegò Niall.
I ragazzi indicarono loro un arco, poco distante da lì, uno simile a quelli dell’antica grecia e dissero che una volta attraversato l’arco sarebbero stati in salvo e che potevano spiegare tutto tranquillamente.
-sapete i miti dell’antica grecia dove gli dei ‘amoreggiavano’ con gli umani? Beh non sono miti.-disse tranquillo Zayn.
-come non sono miti? Cosa intendi dire??- disse ormai collassata Becky.
-noi siamo semidei. Metà mortali metà dei.- continuò ancora piu tranquillo Niall.
-eh?? No..non ci posso credere!- si intromise Emma.
-venite, vi facciamo vedere il campo mezzosangue.-
Ci giudarono fino ad una casa enorme, tutta bianca con qualche crepa qua e là e qualche radice rampicante sulle pareti laterali che le dava un aspetto vissuto. La porta era di legno massello decorata con qualche conchiglia. I ragazzi le spinsero letteralmente dentro. All’interno era tutto molto grande, il soffito era altissimo e ti dava una sensazione di grandezza, di spazio. Era tutto bianco o perlato. Al centro c’era un tavolino e attorno sedevano un uomo sulla quarantina con la barba lunga, sulla sedia a rotelle. Portava una giacca di tweed scolorita e con qualche toppa lungo la schiena. Di fronte a lui c’era un altro uomo, forse piu vecchio, portava gli occhiali e una camicia hawaiana sgualcita, dei pantaloncini color corda che gli arrivavano alle ginocchia, lo facevano sembrare ancora piu basso di quanto gia fosse e quando si alzò iniziando a parlare sembrava quasi ubriaco, ma non aveva in mano del vino, bensì una lattina di succo d’uva.
-bene bene, ce l’avete fatta allora mocciosi.- Disse il vecchio ubriaco riferito ai cinque.
-glielo avevamo detto Signor D, non siamo degli sprovveduti.- rispose secco Harry.
-si si ora andate mocciosi che dobbiamo parlare con le due ragazzine qui.-
-ehi! Non siamo delle ragazzine!- gridò Emma.
-si si va bene ragazzine.- le provocò il signor D
Niall si avvicinò lentamente all’orecchio di Emma e le sussurrò –tranquilla, fa cosi con tutti. Dopo un po’ ti ci abitui.- Emma le rispose con un mezzo sorriso e i ragazzi se ne andarono.
-bene bene ecco le tanto aspettate semidee della profezia.- sputò avidamente il vecchio.
-non è il caso di sventolarlo ai quattro venti.- lo sgridò l’uomo in sedia a rotelle che fino ad allora non aveva aperto bocca –io sono Chirone e voi sarete le mie allieve. Come tutti in questo campo.
-io non ho ancora capito..perche siamo qui??- disse emma
-o miei dei proteggetemi! Ragazzina voi due siete delle semidee capito ora??- gridò il signor D
-ma come è possibile..nostra madre è morta e nostro padre non c’è mai stato..- spiegò brevemente Becky.
-e non vi siete mai chieste come mai vostro padre non c’è mai stato? Vostro padre è un dio, non un qualunque dio. Vostro padre è Ade il sovrano degli inferi.-
 
SPAZIO AUTRICI
Holaaaaaa ecco il capitoloo

Scusateci per l’enorme ritardo non lo faremo piu promesso *occhionidolci*

Speriamo che vi piaccia :D
 
  
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