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Autore: becca25    26/02/2013    5 recensioni
“Non fare lo spiritoso Rem”esclamò allegramente James, spingendolo con fermezza verso il suo posto, mentre Peter lo aiutava a sedersi e Sirius gli sollevava la mano, in cui stringeva la rosa, indirizzandola verso la ragazza.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini | Coppie: Remus/Sirius
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Salve a tutti!Eccovi, dopo una lunghissima attesa, il quinto capitolo!Mi dispiace di aver aggiornato tanto tardi, non ho proprio scuse!
 Come sempre voglio ringraziare Tina, Audrey, D.L.H., Yuritan e Lady Nobody per il sostegno costante e tutti coloro che stanno seguendo questa fic!
Spero che il capitolo vi piaccia!Fatemi sapere cosa ne pensate, ok?
Alla prossima e buona lettura!
Con affetto,
Becky.
 p.s. Sfortunatamente non ho fatto in tempo a rileggere il capitolo, quindi non posso assicurarvi nulla!XD
 
Capitolo 5
 
“Non sopporto più questa situazione!”sentenziò Sirius con la sua consueta aria immatura e altezzosa, facendo sospirare James dallo sconforto; era una promessa, se lo avesse sentito lamentarsi ancora una volta lo avrebbe schiantato.
“Lo so, fratello” sibilò, impegnandosi con tutto se stesso per cercare di mantenere una parvenza di calma davanti al migliore amico, che in quel momento avrebbe volentieri strangolato “Ma tra poche ore  Peter e soprattutto Moony ci raggiungeranno, quindi ora smettila di lamentarti, o posso assicurarti che non sopravvivrai abbastanza a lungo per rivederli” aggiunse in un sibilo minaccioso.
Sirius sbuffò, incrociando le braccia al petto “è più di una settimana che non parlo con Moony” ripetè per quella che doveva essere la centesima volta in poche ore “Perché lui e Peter sono dovuti rientrare a casa per Natale?è ingiusto!”
“Il fatto che la tua famiglia non ti voglia tra i piedi non significa che per tutti sia così” esclamò James, riuscendo a strappare al moro un ghigno divertito che lo distrasse dai suoi cupi pensieri.
“Non mi sembra comunque una motivazione valida per dividerci durante le vacanze! Almeno Remus avrebbe potuto restare con noi!Insomma, lui solitamente è così dolce e incredibilmente attento ai bisogni degli altri, come ha potuto non accorgersi…”
James sospirò, sistemandosi a letto e straniandosi immediatamente dal lungo sproloquio del migliore amico; non che fosse solito ignorare ciò che il ragazzo gli diceva, ma per quell’anno aveva lo aveva già sopportato a sufficienza.
Era da quando Remus e Peter erano rientrati a casa per trascorrere il Natale con le loro famiglie, mentre James e Sirius si erano rifugiati a casa Potter, dove gli altri due Malandrini li avrebbero raggiunti per la settimana di Capodanno, che James-martire-Potter  si era dovuto subire i discorsi smielati, sconnessi e spesso senza senso del suo migliore amico, sentendosi spiegare diverse volte al giorno il perché gli occhi di Moony fossero incredibili, il motivo per il quale i suoi capelli fossero tanto setosi e le sue labbra così invitanti...
Ma James non si era tirato indietro nemmeno per un momento, aveva più volte resistito alla tentazione di mettere finalmente a tacere quel logorroico del suo migliore amico con uno schiantesimo e si era impegnato anima e corpo per cercare di ficcare in quella testa ottusa il giusto comportamento che avrebbe dovuto seguire una volta che Moony sarebbe stato lì.
Ma quello strazio era ormai giunto al termine, l’indomani Moony sarebbe arrivato e James avrebbe finalmente potuto godere dei benefici prodotti dai suoi sudati sforzi.
 
“Muoviti Padfoot” ripetè James per la millesima volta nel giro di pochi minuti, assestando un pugno ben deciso a quell’ammasso informe di coperte sotto il quale il suo amico dormiva.
“Lasciami in pace James, ho sonno” farfugliò Sirius con voce impastata, stringendosi con maggior decisione nelle coperte, guadagnandosi uno sguardo sofferente dal ragazzo che, dopo averlo osservato dormire per altri lunghi minuti, le braccia intrecciate al petto e un’espressione scocciata sul volto, si avviò con passo deciso alla porta, arrestandosi sull’ingesso.
“Fai come ti pare,” ribattè “Vorrà dire che ci penserò io a intrattenere Moony”
Quasi non riuscì a terminare la frase, che Sirius scattò immediatamente in piedi, balzando giù dal letto, all’improvviso sveglio “Moony è qui?”esclamò trepidante “Perché non me lo hai detto prima?” si lamentò, raccogliendo i vestiti sparsi sul pavimento.
“Io ho cercato di dirtelo prima” gli ricordò James, alzando gli occhi al cielo “Ma tu mi hai mandato a quel paese prima che potessi farlo”
“Stavo dormendo, cosa ti aspettavi?” gli fece notare Sirius “Quando è arrivato?”
“Questa mattina presto, quasi due ore fa, con Wormtail; ora sono in cucina ad apparecchiare per la colazione” spiegò James, seguendo il suo amico fino alla porta del bagno, dove si rintanò per un tempo interminabile e decisamente troppo prolungato per un ragazzo, prima di uscirne con un sorriso smagliante stampato in faccia “Allora, vogliamo sbrigarci?” aggiunse, incamminandosi lungo il corridoio, senza più degnare di un solo sguardo James, che si trovò costretto a correre per mantenere il suo passo.
“Sirius” lo chiamò agitato “Ricordi quello di cui abbiamo parlato in questi giorni?”
“Intendi delle tue tattiche di conquista?” domandò svogliatamente Sirius.
“Esattamente” confermò Prongs “Dovrai seguirle alla lettera, mi hai capito?”
“Senti fratello non offenderti, ma non ho alcuna intenzione di farlo” confessò Sirius, balzando giù dall’ultimo gradino della scala, per poi camminare con passo veloce verso la cucina “Voglio che Remus si interessi a me e non alla mia salute mentale”  sussurrò velocemente, afferrando la maniglia della porta.
 “Ho detto che le seguirai alla lettera” ribattè James con decisione “Tattica di conquista numero uno” sentenziò in un soffio, portandosi di corsa alle spalle del ragazzo che stava aprendo la porta in quel momento “Farsi notare!” esclamò spingendo il ragazzo con forza sulla schiena.
Sirius venne sbilanciato totalmente in avanti e si trovò ad arrancare con passo malfermo, cercando  di mantenersi in piedi con tutte le sue forze, ma inciampò sui suoi stessi piedi, perdendo così quel poco di equilibrio che aveva mantenuto, ruzzolando in avanti e finendo contro Moony che preso alla sprovvista non riuscì a tirarsi indietro in tempo per evitarlo e cercando disperatamente un punto di appoggio a cui sostenere entrambi si aggrappò alla tovaglia, rovesciando sopra di sé e dell’amico, ormai a terra, piatti, posate e la colazione che lui e Wormtail si erano impegnati a preparare, il tutto sotto lo sguardo sconvolto di Peter e quello sadicamente soddisfatto di James.
Sirius riaprì gli occhi solo quando tutto il trambusto causato delle stoviglie si placò, pronto ad abbattere quell’idiota di Prongs.
Spalancò gli occhi, deciso ad urlare contro il migliore amico, quando il suo sguardo cadde su quello deliziosamente imbarazzato di Moony che, schiacciato sotto il suo dolce peso, lo osservava con il volto decisamente arrossato e un’aria terribilmente adorabile.
Suo malgrado si trovò a rivolgere a Remus uno di quei ghigni che aveva spesso usato con diverse ragazze di Hogwarts, raggiungendo sempre ottimi esiti, ottenendo tuttavia come unico risultato quello di far arrossire ulteriormente il ragazzo che colto alla sprovvista sgranò maggiormente gli occhi.
“Rem!” esclamò Peter, correndo loro incontro per costringere Sirius a sollevarsi “Stai bene?”
“Sì” lo rassicurò Moony, afferrando la sua mano, ancora a disagio “Sto bene; Sirius non è pesante come sembra”
Il ragazzo gli rivolse uno sguardo di scuse, prima di raggiungendo a passo di marcia James, che ancora abbandonato contro lo stipite dell’ingresso, osservava con interesse la scena.
 “Ma siete totalmente impazziti?” esclamò velocemente Peter, facendo le veci dell’amico che era impegnato a spolverarsi i pantaloni dalla polvere.
“Lui mi ha spinto!” si difese immediatamente Sirius indicando con fare accusatorio James che in tutta risposta alzò le mani verso i ragazzi “Ti sbagli Paddy, sarai scivolato”
“Contro le tue mani?” sibilò in un basso ringhio.
“Ti ho appena fatto notare da Moony, senza considerare che esaminando il tuo sorriso idiota non mi sembrava che il mio scherzetto ti sia dispiaciuto troppo” soffiò Prongs ad una spanna dal suo orecchio, sorridendo malizioso.
“Razza di idiota io non ho bisogno di farmi notare da Remus, lui sa già che io esisto, siamo già amici!”
“Si può sapere cosa state confabulando voi due?”li interruppe Moony con aria leggermente seccata, attirando l’attenzione dei due ragazzi che con un sorriso li raggiunsero.
 
Tutti e quattro riordinarono velocemente la cucina e apparecchiarono nuovamente, mentre Remus preparava per tutti una colazione a base di uova strapazzate, salsicce, pancake e tè.
Quando tutto fu pronto si sistemarono a tavola, Sirius e Remus da un lato, James e Peter dall’altro; Wormtail si era già gettato a capofitto sul suo piatto, trangugiando con avidità uova e salsicce e sollevando lo sguardo solo per gettare occhiate veloci a James e Sirius, che sembravano preferire di gran lunga disturbarsi l’un l’altro, gettandosi addosso cucchiaiate di cibo, piuttosto che mangiare, il tutto sotto lo sguardo di Moony, che cercava di controllare la situazione con discrezione; tuttavia, come aveva previsto, quella piccola baruffa si trovò velocemente a degenerare, convincendo Rem ad intervenire, nonostante il rischio di finire immischiato nella battaglia.
Era appena scattato in piedi, quando il campanello risuonò dall’ingresso, arrestando la paternale che stava già per fluire dalle sue labbra.
“Aspettavi qualcuno, Prongs?” domandò Sirius, tenendo stretta nella mano il cucchiaino da tè che presto avrebbe usto come cerbottana per colpire il migliore amico con i resti delle sue uova.
James corrugò la fronte, perplesso; i suoi genitori erano partiti solo qualche giorno prima e non sarebbero rientrati fino all’anno nuovo e a parte loro James non stava aspettando nessuno.
“Arrivo!” esclamò con decisione, quando il campanello suonò una seconda volta, abbandonando al suo posto il panino imburrato che aveva deciso di usare come arma di difesa contro Paddy, avviandosi con passo deciso all’entrata.
I suoi amici percepirono la serratura scattare e la porta aprirsi, prima che un urlo acuto e stridulo, che riconobbero come quello di Prongs, li raggiunse in cucina.
Velocemente si rimisero in piedi, precipitandosi all’ingresso, dove trovarono il loro migliore amico disteso a terra, il collo imprigionato nella presa ferrea di un ragazzo che gli scompigliava con forza i capelli inchiostro.
“Hei ragazzi!” li chiamò James con un sibilo aspro, portando per la prima volta l’attenzione del nuovo arrivato su di loro.
Immediatamente il ragazzo scattò in piedi con uno slancio elegante, rivolgendo uno sguardo sorpreso e impacciato ai quattro ragazzi, prima di porgere una mano a James per aiutarlo a rimettersi in piedi.
“Non credevo avessi ospiti” ammise, passandosi una mano tra i capelli corti e chiari, in evidente imbarazzo “Comunque è un piacere conoscervi!” aggiunse con aria cordiale, avvicinandosi al terzetto “Io sono Aaron” si presentò, venendo velocemente affiancato da James, ancora occupato a massaggiarsi il collo.
“Piacere” esclamò immediatamente Moony, afferrando la mano del ragazzo “Io sono Remus” si presentò con un sorriso “Mentre loro sono…”
“Sirius e Peter” concluse per lui Aaron “Oh, James e io ci mandiamo diverse lettere all’anno e mi parla sempre di voi!” spiegò velocemente, notando lo sguardo perplesso dei ragazzi “Mentre mi sembra di capire che lui non abbia mai fatto parola di me” aggiunse, guardando di sottecchi James, che si decise ad intervenire.
“Aaron è il mio vicino di casa” spiegò velocemente “Eravamo molto legati fino agli undici anni, poi ci siamo trasferiti in scuole differenti e abbiamo perso i contatti” aggiunse, cingendo le spalle del ragazzo in un abbraccio “Ma ci siamo scritti spesso”
“Diciamo piuttosto che io ti scrivo lunghe lettere dettagliate riguardo a quello che mi succede e tu mi rispondi con dei bigliettini” lo punzecchiò Aaron sorridendo.
“Non dire sciocchezze!” lo interruppe James, scuotendo il capo con aria annoiata e spingendolo verso la cucina “E muoviti! Il tè si sarà raffreddato”
Aaron parve sorpreso “James, non voglio disturbare!” si affrettò, senza tuttavia porre troppa forza per resistere alla spinta dell’amico, che in breve lo fece sistemare con loro a tavola, riprendendo la colazione.
 “Allora Aaron, come mai sei qui?”domandò James, versando una montagna di cioccolata fusa sui pancake.
“Sono tornato per le vacanze di Natale e ho pensato di venire a salutarti”
“Che scuola frequenti Aaron?” domandò prontamente Sirius, seguendo l’esempio dell’amico.
“Durmstrang” rispose il biondo, versandosi una tazza di tè.
“Aaron è un vero genio” intervenne James seriamente “Sei ancora capitano della squadra di Quidditch?” domandò interessato, ricevendo in risposta un cenno affermativo.
“E gestisci ancora il club di incantesimi? E quello di difesa contro le arti oscure?” elencò James, cercando di riportare alla mente tutti gli impegni in cui il ragazzo gli aveva detto di essere impegnato.
“Sei il presidente di un club di difesa dalle arti oscure?” s’intromise nuovamente Sirius, visibilmente colpito.
“Oh, non è niente di che, in realtà” dichiarò Aaron stringendosi nelle spalle, senza tuttavia riuscire a nascondere una nota di compiacimento.
“Non fare il modesto, Aaron” esclamò James, assestandogli una pacca decisa sulla spalla “Sei anche assistente del professore di pozioni, giusto?”
Questa volta il ragazzo rimase in silenzio, irrigidendosi appena; mantenne lo sguardo fisso davanti a sé per alcuni secondi, prima di decidersi a scuotere leggermente il capo, bevendo un lungo sorso di tè.
“Il professo Dover ha deciso di sollevarmi dall’incarico” spiegò, rivolgendo una smorfia esitante a James, che si affrettò a balbettare delle scuse sul momento.
“Non preoccuparti, Jam” lo rassicurò lui “Sono stato sostituito dopo aver dato vita al comitato per la reintegrazione nella società di licantropi e individui affetti da gravi maledizioni” spiegò con orgoglio “E credo che riuscire a far ragionare il mondo magico sull’importanza di dare una possibilità e uguali diritti a questi soggetti, che sono semplicemente vittime di una maledizione, sia più importante che correggere dei compiti nel pomeriggio!” s’infervorò, tanto preso dal suo discorso da non accorgersi dello sguardo di puro stupore con cui lo stava osservando Remus.
 “Lo credi davvero?” domandò senza riuscire a trattenersi, rivolgendosi a lui con occhi colmi di  ammirazione, che non sfuggì all’attenzione di Sirius, immediatamente all’erta, mentre Aaron si voltava nella direzione di Moony, osservandolo sorpreso.
“Come, scusa?”
“Credi davvero che i licantropi abbiano gli stessi diritti del resto dei maghi?” spiegò Remus gesticolando con enfasi, notevolmente in difficoltà sotto lo sguardo intenso e interessato che Aaron gli stava rivolgendo.
“Certamente” rispose lui con convinzione  “Tu non lo pensi?”
“Certo che sì!” tuonò immediatamente Remus, sobbalzando “Trovo profondamente sbagliata l’idea che la maggior parte dei maghi mantengono nei confronti dei licantropi” asserì infervorandosi.
“Concordo in pieno” lo sostenne Aaron, felice di incontrare altri ragazzi che condividevano la stessa opinione “E la cosa peggiore è che spesso queste idee sbagliate viene impressa durante gli anni della scuola, magari dagli stessi insegnanti” continuò con decisione “Mentre basterebbe adottare come linea di pensiero quella di Caroline White, per eliminare una volta per tutte questi pregiudizi!”
“Conosci Caroline White?” esclamò Remus sempre più colpito, sorprendendo anche Aaron
“Emh, Caroline chi?” domandò Peter confuso.
“White” spiegò Remus, spostando lo sguardo sui tre Malandrini “è una grandissima studiosa e una strega di grande talento che si batte da anni per la tutela dei diritti dei licantropi”
“Sono sorpreso che tu la conosca” osservò Aaron, visibilmente impressionato da Remus “Hai mai sentito parlare di Spencer Bolton?”
 “Certamente” confermò Remus, la cui attenzione era ormai totalmente rivolta ad Aaron che sembrava sempre più colpito dal ragazzino che gli stava davanti, il tutto sotto lo sguardo preoccupato e frustrato di Sirius.
“Sono davvero sorpreso che l’interesse dei licantropi ti stai tanto a cuore” esclamò Moony con gioia, aprendosi in un sorriso sereno.
“Interessa anche a me, eppure non ti meravigli tanto” sbuffò Sirius ferito, ottenendo l’attenzione dell’intera tavolata.
Remus gli rivolse uno sguardo perplesso “Lo so Sir” lo rassicurò con dolcezza “Intendevo che sono sorpreso che interessi ad altri oltre che a noi” spiegò Remus, costringendo Paddy ad abbassare il capo infastidito, permettendo a Moony di cimentarsi in una nuova discussione con il perfetto e incredibile Aaron.
In fondo lui era diventato un animagus per Moony, non Aaron, lui trascorreva una notte al mese in compagnia di un lupo mannaro completamente sviluppato, non Aaron, lui rischiava la vita per non lasciare da solo Remus!
“Infondo distribuire un paio di volantini e leggere qualche libro non mi sembra un’azione tanto eroica” constatò Paddy, facendo calare un pesante silenzio sui ragazzi, rendendosi conto solo allora di aver espresso ad alta voce ciò che invece avrebbe dovuto solo pensare. Inorridito sollevò lo sguardo, incontrando quello sconvolto dei suoi amici e quello decisamente seccato di Aaron.
“Qui non si tratta di distribuire volantini, ma di cambiare la mentalità delle persone!” si difese, scoccando uno sguardo di fuoco a Sirius “E comunque sempre meglio fare quel che si può, piuttosto che non fare nulla!”
“Chi ti dice che io non faccia niente?” s’infiammò Sirius, pronto ad attaccar briga con quel ragazzo che decisamente gli piaceva sempre meno ad ogni minuto che trascorreva in sua compagnia.
“Perché, cosa stai facendo di utile per questa causa?”  domandò Aaron con aria altezzosa, restituendo a Paddy lo sguardo di sfida.
Sirius mantenne gli occhi puntati sui suoi, prima di incrociarli con quelli notevolmente turbati di Remus, che era impallidito velocemente; Sirius emise un sospiro sconfortato, abbassando lo sguardo sul piatto, tornando a concentrarsi sulla propria colazione “Niente” rispose con semplicità, sfogando la rabbia sulle uova che gli stavano davanti, rompendole con la forchetta, usando tutta la sua concentrazione per ignorare lo sguardo trionfante di Aaron che percepiva su di sé e la voce squillante che aveva ricominciato ad elencare gli  innumerevoli successi, ottenendo nuovamente l’attenzione generale.
 
Aaron decise di rimanere in loro compagnia per il resto della giornata, anche se Sirius si trovò più volte a domandarsi il motivo per cui, dal momento che si trovava lì per stare un po’ con James, non faceva altro che monopolizzare Moony, costringendolo a stare in sua compagnia, senza dargli la possibilità di parlare un po’ con gli altri, con lui.
“Sirius” lo chiamò con voce pacata Prongs, accomodato sul divano acanto a lui, costringendolo a distogliere lo sguardo da Remus e Aaron che, a pochi passi da loro, chiacchieravano amabilmente “Sirius stai ringhiando” gli fece notare James con un sospiro “Non potresti darti una calmata?”
“Come puoi essere così impassibile mentre quell’idiota cerca di portarmi via Moony?” protestò Sirius, osservando con occhi traditi e affranti il migliore amico “Credevo di essere come un fratello!”
“E infatti lo sei!” lo rassicurò James “Senti Sirius, non ti sembra di star esagerando un pochino? Non è che tutti quelli che rivolgono la parola a Moony sono degli idioti che cercano di portartelo via” gli fece notare James “Magari hanno solo fatto amicizia” constatò, osservando i due ragazzi “Sai, a volte capita tra le persone normali di fare amicizia con altre persone, ma tu non puoi capire” stabilì con serietà “Con il carattere che ti ritrovi devi già considerarti fortunato ad avere noi”
“James, se vuoi che ti abbellisca la faccia con un occhio nero basta dirlo!” esclamò Sirius amabilmente, mentre James tratteneva un ghigno “è proprio di questo che stavo parlando!” gli fece notare con un sorriso “Però dico sul serio Paddy, cerca di controllarti. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che tu perda nuovamente la calma” aggiunse con serietà, ottenendo come risposto uno sguardo di sufficienza dall’amico, che tornò a fissare Moony e Aaron con insistenza, studiando ogni mossa di quest’ultimo, che proprio in quel momento si rivolse nella loro direzione con aria interrogativa, alla quale Sirius rispose con un sorrisetto odioso.
James scattò in piedi, esasperato, afferrando con decisione il braccio di Sirius per costringerlo a fare lo stesso “Io e Sirius andiamo al supermarket per comprare qualcosa per la cena” informò James alzando la voce “Giusto, Paddy?” chiese rivolto all’amico, che tuttavia era ancora troppo impegnato a fissare Aaron con il solo scopo di metterlo a disagio, per dargli retta.
“Paddy?” lo chiamò nuovamente, scuotendolo con delicatezza.
“Mh?” mugolò Sirius, degnandosi finalmente di rivolgergli la sua attenzione.
“La spesa, Paddy” ripetè James, mentre Sirius annuiva con convinzione, passandosi una mano tra i capelli “Dobbiamo andare a fare la spesa”
“Oh” sospirò lui “D’accordo, andiamo” acconsentì.
“Ragazzi vengo anche io” esclamò Peter, deciso ad evitare di ritrovarsi a confondersi con la tappezzeria del salotto dei Potter, mentre Remus e Aaron discutevano di argomenti a lui ignoti,
allontanandosi dal caminetto vicino al quale si stava scaldando, affiancandosi a Sirius, che lo incenerì con lo sguardo.
“Non puoi venire Pete, devi stare a casa a controllare Mo…la situazione” si corresse velocemente, mentre Peter inarcava le sopracciglia con aria scettica.
“Non dire sciocchezza Sirius, Peter può venire se lo desidera” esclamò James, avviandosi verso l’ingresso, seguito a pochi passi da Paddy, decisamente allibito.
 “Prongs, sei impazzito? Vuoi seriamente lasciare Moony nelle mani di Aaron?” sussurrò incredulo. James alzò gli occhi al cielo, frustrato “Sono certo che non lo mangerà” osservò con stizza, mentre Sirius s’imbronciava.
“Però se potesse lo farebbe” ribattè irritato “Moony!” latrò improvvisamente, costringendo l’amico a raggiungerli di corsa “Moony, sei certo di non voler venire con noi?”domandò con aria speranzosa, mentre il ragazzo scuoteva con tristezza il capo.
“Scusa Sirius, ma mi sono appena ricordato che non ho ancora risposto alla lettera che mi ha mandato ieri mia mamma, quindi credo sia meglio che approfitti di questo momento per farlo” rispose dispiaciuto, tranquillizzando in parte Sirius; almeno Remus non sarebbe rimasto in salotto da solo in compagni di quell’idiota.
“Va bene allora” lo salutò con un sorriso “Ci vediamo tra una decina di minuti al massimo”
 
 “Aaron, i ragazzi non sono ancora tornati?”domandò Remus un’ora e mezza dopo, uscendo dalla camera in cui si era chiuso per stendere la lettera e scendendo al piano inferiore e avvicinandosi al ragazzo che, immediatamente, ripose il libro che stava leggendo sul tavolino davanti al divano.
“Ciao Rem” lo salutò, sorridendogli con gioia, spostandosi leggermente sul divano per permettere al ragazzo di accomodarsi al suo fianco. “No, sono ancora fuori, ma credo che a breve saranno a casa” aggiunse, osservando l’orologio appeso alla parete.
“Come sempre si saranno cacciati in qualche guaio, per questo ritardano” sospirò Moony con un sorriso dolce, scuotendo leggermente il capo.
“Deve essere davvero una seccatura badare sempre a loro”notò ironicamente Aaron, gli occhi nuovamente fissati su Moony, che scoppiò in una breve risata.
 “Ci puoi giurare!”esclamò “è dal primo anno che cerco di far mettere loro la testa a posto, ma alla fine sono loro che mettono nei guai me!”
“Sono davvero fortunati ad avere un amico come te” soffiò Aaron, avvicinandosi a Moony che, irrigidendosi immediatamente, spostò lo sguardo sulla sua mano, che il ragazzo aveva appena preso tra la propria, disegnando con dolcezza sul dorso dei piccoli cerchi.
“Sai, James mi parla sempre di voi” ammise, lo sguardo puntato sul volto sorpreso e spaventato di Remus “Mi ha parlato tanto di te” sussurrò, incrociando le propria dite con quelle del ragazzo “Credo di essermi preso una cotta per te solo dai racconti di James, anche se continuavo a pensare che un ragazzo tanto straordinario non poteva esistere per davvero”continuò, trattenendo con maggior forza la mano che Remus aveva cercato di sottrarre “Ma quando ti ho conosciuto mi sono reso conto che eri ancora più incredibile di quello che James mi aveva detto” ammise, avvicinandosi al ragazzo che immediatamente si tirò indietro, in completa paranoia “E tu Remus, cosa pensi di me?” domandò, fissando i propri occhi  in quelli impauriti di Moony che, arrossendo ulteriormente, iniziò a balbettare.
“Io non so davvero cosa dire” sussurrò a  disagio “Sono molto lusingato, ma ecco, io...Cosa stai facendo?”domandò allarmato.
Aaron si era avvicinato maggiormente, poggiando la mano libera sul petto del ragazzo, esercitando una lieve pressione per farlo sdraiare sul divano “Ma tu cosa, Remus?”sussurrò al suo orecchio, sovrastandolo con il proprio corpo, le mani ancora intrecciate.
“Per, per favore spostati” esclamò Remus con tono risoluto, cercando di spingere via, senza successo, il corpo del ragazzo.
“Prima voglio una risposta” esclamò Aaron, il volto a pochi centimetri da quello terrorizzato di Moony.
“Io sono già innamorato di un’altra persona”ammise, distogliendo lo sguardo nel momento in cui un sorrisetto beffardo si dipinse sul volto del ragazzo.
“Black?”domandò casualmente, afferrando con la mano libera il volto di Moony, fino a voltarlo nella sua direzione; Remus sgranò gli occhi, colto alla sprovvista “Tu come lo sai?” domandò, mentre Aaron scoppiava a ridere.
“Andiamo Remus, è impossibile non accorgersene, basta solo osservare”spiegò, sistemandogli una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio “Il modo in cui lo guardi”continuò con tono suadente “Il modo in cui ti rivolgi a lui, il modo in cui eviti il contatto fisico”aggiunse, facendo scorrere la mano sul ventre piatto del ragazzo che, nuovamente iniziò a divincolarsi.
“Lasciami andare immediatamente!”tuonò, cercando con tutte le sue forze si sgusciar via; Aaron lasciò la presa, tirandosi  indietro quanto bastava per permettergli di allontanarsi.
Remus ruzzolò a terra per la foga di scappare e, rimessosi in piedi, di fermò a qualche metro dal ragazzo, osservandolo intimorito.
“James mi ha parlato molto anche di Black”esclamò Aaron, rimettendosi seduto “Di tutti i guai in cui si caccia, di tutte le risse a cui prende parte, di tutte le ragazze che si porta a letto” aggiunse, rivolgendo uno sguardo eloquente a Moony “Sai, tralasciando il fatto che il tuo adorato Sirius sia probabilmente il ragazzo più etero e donnaiolo del pianeta” sussurrò, alzandosi in piedi lentamente “Credi davvero che potrebbe mai amare uno come te?” domandò, avvicinandosi a Moony che prontamente fece un passo indietro.
“Cosa significa?”
“Semplicemente che un ragazzo come Black non potrebbe mai stare con una persona tanto tranquilla, introversa e studiosa come te” sibilò, avvicinandosi nuovamente a Remus “Insomma, Black è oggettivamente un ragazzo molto bello, posso solo immaginare quante ragazze lo desiderino, potrebbe avere chiunque”
“Stai dicendo che io non sono abbastanza per lui?”chiese Remus con voce tremante.
“Assolutamente no” esclamò Aaron, avvicinando una mano al volto arrossato di Moony “Per quanto mi riguarda credo che tu sia anche troppo; quello che voglio farti capire, Remus, è che è inutile che tu passi il tuo tempo da solo, ad aspettare che Black si accorga di te, del tuo amore” aggiunse, camminando lentamente intorno al ragazzo “Remus, credi davvero che un giorno otterrai il suo cuore?” soffiò ad un suo orecchio Aaron, che si era spostato alle sue spalle.
“Io non…”
“Credi davvero che lo scapestrato, testa calda, combina guai di Black, si possa mai innamorare del dolce e studioso Remus?”chiese con una nota di ironia, poggiando con dolcezza le sue mani sui fianchi di Remus che lottava contro se stesso per non cedere al pianto; sapeva che quelle parole erano vere, sapeva di non avere alcuna possibilità con Sirius; lo aveva sempre saputo.
“Vale la pena restare al suo fianco ad osservarlo mentre magari si innamora di qualche ragazza? Mentre si crea una famiglia? Vale la pena di rimanere solo, per inseguire un amore che non avrai mai?” continuò, le mani che si erano spostate a cingere il suo petto, le labbra che si schiudevano sul suo collo latteo, facendolo tremare.
“Se non posso avere Sirius non voglio avere nessun altro” ammise Remus con voce terribilmente stridula.
Aaron lo abbracciò con maggior decisione “Perché?” soffiò al suo orecchio, facendolo rabbrividire “Perché non puoi darmi una possibilità Remus?Io ti renderei felice, io passerei ogni giorno a dimostrarti quanto ti amo” continuò, il volto che si strusciava sulla guancia di Remus  in completa balia di quelle mani che carezzavano ogni centimetro del suo corpo, diviso tra il desiderio di scappare e la voglia di godere ancora per un po’ di quel contatto così nuovo per lui “Io non permetterei mai a nessuno di farti soffrire” concluse, voltando lentamente il viso di Remus verso il suo, le labbra che si sfioravano, i respiri che si confondevano…
 
“Siamo a casa!”tuonò la voce allegra e spensierata di James Potter dall’ingresso, seguito dal rumore della porta che sbatteva.
Riscosso dallo stato di trans in cui era caduto Remus si liberò dalla presa di Aaron, spingendolo via con forza e decisione, fissandolo intensamente in quegli occhi celesti, prima di voltarsi di scatto e correre a perdifiato verso le scale.
Si precipitò nella camera in cui dormiva, sbattendosi la porta alle spalle e iniziando a camminare velocemente avanti e indietro, percorrendone il perimetro; cosa aveva fatto? Cosa stava per fare?
Moony si lasciò cadere sul letto, afferrandosi il capo con le mani tremanti; le parole di Aaron continuavano a farsi sentire nella sua mente, facendolo stare sempre peggio.
Sapeva che era la verità, sapeva che aveva ragione; Sirius non lo avrebbe mai amato e lui doveva mettersi il cuore in pace e andare avanti se non voleva soffrire più di quanto già non facesse.
Che senso aveva rinunciare alla possibilità di sentirsi amati, per una persona che non lo avrebbe mai corrisposto? Aaron aveva ragione, prima o poi Sirius si sarebbe fatto una famiglia e lui si sarebbe ritrovato solo, come era stato per tutti gli anni precedenti a Hogwarts; ne valeva davvero la pena?
Un singhiozzo ruppe il silenzio della stanza, mentre calde lacrime rigavano il volto di Remus; se solo non fosse stato così terribilmente noioso e puntiglioso, se solo fosse riuscito ad essere più estroverso e sicuro di sé, più simile a Sirius o James, forse avrebbe avuto una possibilità…
Ma lui era solo un ragazzino introverso e studioso, un prefetto e… e un lupo mannaro.
Aggiunse, singhiozzando nuovamente.
No, Sirius non lo avrebbe mai amato, mai.
 Si disse con decisione, sfregandosi gli occhi umidi di lacrime con mani tremanti; in quel momento come mai prima d’ora Remus desiderò di essere differente da quello che era, mai come allora si trovò ad odiare ogni singolo aspetto di sé.
Con un sospirò rotto abbandonò il capo tra le mani, ricominciando a piangere senza sosta, il volto rigato dalle lacrime, il corpo tremante, il respiro spezzato.
Aveva appena cercato di calmarsi prendendo un respiro profondo quando il rumore della porta che si apriva con malagrazia, seguita dalla voce squillante e allegra di James lo fece sobbalzare.
“Ehi Remus, ti va di venire ad aiutarci a..?” immediatamente Prongs si ammutolì, sbalordito.
Il migliore amico era a pochi passi da lui, seduto sul soffice lettone a baldacchino e stava…
“Stai piangendo?”domandò con voce dolce, avvicinandosi e sedendosi immediatamente accanto a lui.
“Non sai che è maleducazione entrare senza bussare?”domandò Moony con voce tremante, cercando di tranquillizzarsi.
Senza potersi trattenere James si sporse leggermente in avanti,  asciugando con il dorso della mano le calde lacrime che gli rigavano il volto; suo malgrado Moony sorrise, grato.
“Cosa ti succede, Moony?”chiese.
“Sto bene James, non preoccuparti”
“Se piangi qualcosa che non va ci deve essere” notò il moro, con gentilezza.
“è solo che non è un buon momento, tutto qui” spiegò con un sorriso triste.
“Se vuoi sfogarti io sono qui”
Remus lo studiò con aria indecisa, prima di decidersi a cedere “Cosa c’è di sbagliato in me?”domandò alla fine, senza riuscire più a trattenersi.
“Di cosa stai parlando?”
“Perché io devo essere..così?Perchè non posso essere come gli altri?”
“Gli altri chi sarebbero?”
“Tu, Sirius, Peter, i ragazzi della nostra età” spiegò con rammarico Remus “Perché io devo essere così differente? Non so fare altro che leggere, studiare e prendere buoni voti” aggiunse con un sorriso malinconico.
“Ognuno è quello che è, non ci vedo niente di sbagliato”
“Ma io, io sento come se, continuando su questa linea, mi ritroverò… solo”ammise alla fine, chinando il capo.
“Ma cosa stai dicendo Remus!Tu hai noi e saremo insieme per sempre!” lo rassicurò James, cercando di sembrare convincente; semplicemente odiava vederlo in quello stato.
“Questo lo so, il mio discorso riguardava” s’interruppe, imbarazzato.
“Ti riferivi ad una relazione amorosa?”domandò James, calmo.
Moony annuì appena “Io non voglio stare solo per sempre, io voglio provare la sensazione di essere amato, ma nessuno potrebbe amare uno come mai; Sirius non potrebbe mai amare uno come me” aggiunse, le parole di Aaron che ancora gli rimbombavano nella mente, distruggendolo.
“Non puoi crederlo realmente!”
Remus gli rivolse uno sguardo triste “Se io stesso non riesco ad amarmi, come potrebbe farlo Sirius”
James assunse un’espressione irritata “Io invece non capisco come non si possa amare una persona tanto buona, dolce, gentile, intelligente e bella, come te”
Remus sgranò appena gli occhi, stupito “Be-bella?”domandò, incredulo.
Prongs gli sorrise “Sì Rem, sei una persona tanto bella interiormente quanto lo sei esteriormente”
“Io, io non sono bello; tu e Sirius siete belli”
“Remus, in tutta sincerità, tu sei bello e anche molto”
“Io sono un lupo mannaro”
“E questo cosa c’entra ora?”domandò James esasperato “Tu sei Remus John Lupin e questo dovrebbe essere sufficiente a renderti orgoglioso di quello che sei!”esclamò con convinzione.
Remus gli sorrise con gratitudine, abbandonando il capo sulla spalla di James che con delicatezza iniziò a far passare le sue dita tra i capelli soffici del ragazzo.
Rimasero in quella posizione a lungo, godendosi entrambi la vicinanza dell’altro, in un silenzio decisamente rilassato.
Remus socchiuse appena gli occhi, sotto il tocco gentile di James, domandandosi com’era possibile che bastasse una sola parola di quel ragazzo per tranquillizzarlo immediatamente.
Ora le parole di Aaron non facevano più male, anzi, quasi gli sembravano assurde e incredibili. “Ti senti un po’ meglio Moony?” domandò dolcemente James, sorridendo davanti al mugolio sommesso che ottenne come risposta, immerso in quella pace che venne distrutta dal tonfo sordo della porta che si spalancò una seconda volta.
“Ragazzi siete morti o…?” esclamò Sirius con voce annoiata, precipitandosi nella camera per poi immobilizzarsi osservando con occhi sgranati la scena che gli si presentava davanti; James era ancora accomodato sul baldacchino e stringeva tra le sue braccia Moony che, accoccolato contro il suo petto, si lasciava carezzare il capo.
Immediatamente l’espressione sorpresa venne sostituita da una furia omicida, tutta rivolta a James che scostò leggermente Moony da sè, impallidendo.
Remus si rimise in piedi, osservando il nuovo arrivato con un cipiglio scontroso “Possibile che nessuno sia in grado di bussare?” lo rimproverò con serietà.
 “Scusa” ringhiò Sirius, lo sguardo ancora puntato su James “Non pensavo di interrompere qualcosa”
“Non dire sciocchezze, Paddy” esclamò Remus con un sorriso, scuotendo leggermente il capo, avvicinandosi a Sirius e superandolo per uscire dalla stanza “Vi aspetto giù” gli sussurrò “Eh, James” aggiunse, fermandosi nuovamente “Grazie, davvero”
Il moro gli sorrise, consapevole del fatto che quel sorriso dolce e felice che il ragazzo gli stava rivolgendo valeva ogni singolo insulto e percossa che, ne era certo, il suo migliore amico gli avrebbe presto rivolto “Figurati amico, quando vuoi”
Remus uscì chiudendosi la porta alle spalle e non appena il suono dei suoi passi si attutì, Sirius si rivolse a Prongs, uno sguardo folle sul volto “Potter” esclamò, con voce maniacale “Perché tu stavi coccolando il mio Remus?”domandò infervorandosi, mentre James, fingendo un’aria tranquilla e rilassata, si rimetteva in piedi.
 “Perché, da quando me lo hai fatto notare, mi sono reso conto che Moony è davvero un ragazzo dolcissimo e anche molto bello”disse con decisione “O meglio, lo avevo sempre saputo, ma solo ora mi sono reso conto di quanto questo lo renda attraente”
Sirius assottigliò gli occhi, minaccioso “Se vuoi morire questo è il modo giusto”
James rise “Dai Paddy, scherzavo. Quando sono entrato stava piangendo e così l’ho consolato, nulla di più” spiegò.
“Piangeva?”domandò Sirius, dimenticandosi immediatamente il suo buon proposito di assassinare Prongs “Perché?” domandò dispiaciuto.
“Perché non glielo chiedi?”replicò James, avvicinandosi alla porta.
“E quando potrei farlo?”ribattè scocciato Sirius “Finchè Aaron resterà in questa casa mi sarà impossibile avvicinarmi a Moony!”
James si fece pensieroso “Effettivamente è vero, Aaron non ti sta di cero rendendo le cose più facili” osservò, prima che il suo sguardo si illuminasse “Fortunatamente il tuo migliore amico è un vero genio, Sirius, e ha già trovato il modo di risolvere la faccenda!”esclamò allegramente, assestando una pacca energetica sulla spalla di Sirius.
 
  
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