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Autore: heiscodelario    26/02/2013    4 recensioni
Ci sono tante storie d'amore, di ogni genere, corte, lunghe, appassionanti, in cui i protagonisti sono una star e una ragazza normali, o due ragazze, o due ragazzi, ma se questa volta i protagonisti fossero i ricordi?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo diciannove.

1 mese e mezzo dopo.

Amy’s Pov.

Quella mattina fui svegliata dai raggi di sole che trapassavano le tende. Ancora ad occhi chiusi feci vagare la mano tra le coperte finche non arrivai alla pelle nuda che stavo cercando. Era sveglio, lo capii dalla risatina che risuonò nel suo petto al mio tocco.
-Buongiorno bellissima- disse con voce roca spostandomi i capelli dal viso.
Strofinai le mani sugli occhi finche non riuscii ad aprirli. –Ehi- sorrisi ai suoi occhi verdi. –Che ore sono?-
Harry cerco il telefono sul comodino e quando lo trovò illuminò lo schermo per guardare l’orario -12:00-
Quelle parole scacciarono ogni mio segno di sonnolenza facendomi sobbalzare–Oh madonna, io devo andare- dissi alzandomi frettolosamente dal letto  -Niall  mi starà starà sicuramente cercando…ma dove cavolo è il mio cellulare?-
La sua risata riempì la stanza e un suo braccio mi trascinò tra le coperte –Tu non vai da nessuna parte.-
-Harry devo andare- sospirai.
Lui si distese su di me appoggiandosi sugli avambracci –Ti piacerebbe ma no grazie, Niall può aspettare.-
-Ma si starà..- Le mie parole furono subito interrotte da tanti veloci baci lasciati sulle mie labbra.
-Harry non possiamo continuare così- dissi senza riuscire a trattenere il sorriso provocato dallo sfregare del suo naso contro il mio.
A quelle parole l’espressione di Harry mutò da felice a cupa e, dopo aver piantato i suoi occhi verdi nei miei intensamente, si distese al mio fianco. Vari sospiri uscirono dalla sua bocca mentre con le dita tracciava cerchi invisibili sul palmo della mia mano ben agganciata alla sua.
-Harry..- dissi con voce supplichevole sperando di sentire qualcosa che non comprendesse sospiri o sbuffi da parte sua.
-Amy ti dico solo una cosa, non ho intenzione di rinunciare a te- pronunciò quelle parole in modo duro per poi alzarsi dal letto –vado a farmi una doccia ora- uscì dalla camera sbattendo la porta dietro di lui.
Ascoltai il rumore dei suoi passi dirigersi in bagno e poi l’acqua scrosciare. Mi rigirai sul fianco e portai il cuscino, che ancora conservava il profumo dei suoi ricci, al petto.
Un mese e mezzo fa mi ero immersa in quella che mi era sembrata una buona idea ma, che ora, si stava rivelando un inferno. La sera in cui avevo raggiunto Harry nella casa sull’albero l’avevamo passata abbracciati a parlare. Gli avevo raccontato ogni cosa, di Niall, di come mi sentivo male nei suoi confronti, dei sensi di colpa che provavo e lui si era aperto, rivelandomi i suoi sentimenti.
“Vediamoci, di nascosto, senza farlo sapere a nessuno” mi aveva proposto mentre giocherellavo con i suoi ricci. Io ero rimasta colpita dalla quella proposta ma per qualche ragione, senza nemmeno pensarci, avevo detto di si.
 In poco tempo ero diventata la sua amante, ci incontravamo di nascosto, passavo i pomeriggi con Niall a pensare a Harry e, appena lui andava via, io scappavo dal mio riccio amante.
Non mi piaceva la parole ‘amante’, aumentava i miei sensi di colpa, e, nonostante non sapessi cosa provavo per Harry, stare con lui mi faceva dimenticare di ogni cosa e una volta, una mattina dopo aver passato la notte insieme, avevo giurato anche di essere felice.
Ma che felicità era quella se ferivo le persone a cui tenevo? Che senso aveva quella felicità se, mentre il mio ragazzo mi parlava allegramente, io passavo il tempo a pensare a un suo amico? Cosa c’era di bello nel nascondere tutto alla propria migliore amica e nel mentire spudoratamente a tutti?
“Sei solo una vigliacca Amy, solo questo” sussurrai a me stessa scivolando sotto le coperte.

Harry’s Pov.

Lasciai che l’acqua bollente mi scorresse sul corpo, mentre le parole di Amy punzecchiavano la mia mente.  Aveva ragione, non potevamo continuare in quel modo, non ce la facevo più nemmeno io.
Gli incontri segreti, il dover passare le notti insieme perché di giorni ci avrebbero scoperto, il doverci comportare da estranei in gruppo, erano stati comportamenti ben fattibili all’inizio e anche divertenti, all’inizio l’idea di trasgredire era anche bella ma ora stava diventando pesante.
Proprio come a Amy, nemmeno a me piaceva l’idea di fare del male a un mio amico, ma il mio cuore, la mia testa e, ne ero convinto, anche tutti gli altri organi del mio corpo, avevano bisogno di lei.
Ogni volta che ci rinchiudevamo in camera mia, il mondo fuori scompariva. Non importava cosa facessimo insieme, potevamo fare l’amore o anche semplicemente starcene sdraiati sul letto ad ascoltare la musica, che ogni cosa per me prendeva senso.
Mi rendeva felice, ogni cosa di lei mi faceva sentire incredibilmente e indescrivibilmente felice. Mi ero quasi abituato alla felicità e alla gioia che provavo solo nel sentire pronunciare il suo nome e di certo non ne avrei fatto più a meno, solo dovevo trovare una soluzione.

Niall’s Pov.

Dopo l’ennesima telefonata senza risposta lanciai il telefono sul letto esasperato. Dove si era andata a cacciare Amy? Non la vedevo dal pomeriggio precedente e volevo portarla fuori ma non c’era tracce di lei. Al telefono non rispondeva, la madre mi aveva detto che era uscita ma da Liv non c’era e nessuno dei ragazzi non l’aveva vista, stavo davvero incominciando a preoccuparmi e ad innervosirmi.
Mi stava nascondendo qualcosa, questo l’avevo capito, come avevo capito, già dall’inizio della relazione, che lei non era felice. Si sforzava di esserlo quando era con me, quasi come se volesse costringere se stessa ad amarmi. Questo all’inizio mi aveva fatto stare male ma poi avevo convinto me stesso che era una mia impressione, ora, però, tutti i miei piani di auto convincimento si stavano distruggendo.
Digitai l’ennesimo messaggio convinto che anche quello sarebbe stato inutile. In qualche strano modo e per qualche strana ragione lei già mi mancava. Ma poteva mancarmi una persona che non era mai stata mia? 
  
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