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Autore: FeraNoir    26/02/2013    4 recensioni
Med e Fera sono due streghe in gamba, hanno professioni soddisfacenti ma nessuna relazione sentimentale in corso. Però ognuna di loro ha un amico, che magari è la persona giusta per l'altra...
... o magari no?
Prima classificata al contest "King's Cross, 1 Settembre, ore 11, binario 9 e 3/4" di SeveraBartySha
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Nuovo personaggio, Oliver Wood/Baston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve a tutti! Siamo Ferao e MedusaNoir, le insane autrici di questa ff.
La storia è stata scritta per il contest di SeveraBartySha (qui il giudizio) ed è arrivata prima. Il bando richiedeva la creazione di personaggi-selfinserction, quindi ci siamo "divertite" a immaginare le nostre alter-ego nel mondo magico.
I personaggi di Fera e Med, più le vicende citate qua e là nella storia, appartengono ad una specie di saga che ci siamo inventate per passare il tempo invece di investirlo in modi più intelligenti: qui ci sono le prime due storie, scritte da Medusa, mentre quelle di Ferao sono qui. Vi consigliamo di darci una letta, se non capite qualche riferimento.

Ciò detto, vi lasciamo al primo capitolo della storia (il prossimo giungerà presto!) e vi salutiamo! :D








Laphroaig (dovevamo essere ubriache)
Capitolo I









Cara Med,
come stai? So che è da tanto che non mi faccio viva, ma i giorni sono letteralmente volati e non mi sono resa conto di quanto tempo è passato.
Non ti ho ancora ringraziato per  il biglietto che mi hai scritto prima che partissi, quindi lo faccio ora: grazie! È stato bello sapere che avevo anche il tuo appoggio, non era un momento facile per me e le tue parole mi sono state di grande aiuto.
Come va al San Mungo? Sei sempre allo stesso reparto, vero? Spero che si siano decisi a risistemare il soffitto, l’ultima volta che ci sono stata non era affatto un bel vedere!
Sembrerà strano, ma in un certo senso mi manca l’ospedale, soprattutto perché qui alla riserva faccio più o meno sempre le stesse cose: curare scottature, preparare unguenti, ricucire ferite e cose del genere. Ultimamente Rozalia (la Guaritrice più anziana, il mio “capo” in un certo senso) mi ha proposto di imparare a fare la levatrice, ma non so se lo farò. È una bella responsabilità, e forse non sono pronta ad assumermela.
Secondo Charlie, invece, dovrei tentare. Fosse per lui farei di tutto, pensa che l’altro giorno mi ha chiesto se volevo provare ad avvicinarmi a un drago – cosa che non fanno fare nemmeno ai futuri allevatori finché non hanno superato l’addestramento di primo livello! E poco fa mi ha chiesto come mai non gioco a Quidditch, e si è addirittura offerto di insegnarmi.
Non capisco se tutta questa sua esuberanza sia naturale o se cerchi ancora di “tirarmi su”; vorrei potergli dire che ormai non ce n’è bisogno, che mi sento benissimo da quando lavoro qui, ma temo di sembrargli scortese o ingrata.
Nessuno lo sa (e ti prego di mantenere segreta la cosa), ma il motivo per cui mi ha proposto di lavorare qui è lo stesso: tirarmi su. Quando ci siamo conosciuti, al matrimonio di Percy, dopo cinque minuti aveva già capito che stavo male e il motivo per cui mi sentivo così. E dire che non sapeva neanche che io e suo fratello fossimo stati insieme! Allora ha iniziato a farmi domande sul tipo di lavoro che facevo, sui miei hobby e la mia famiglia, e alla fine mi ha detto che, se non avevo legami particolari in Inghilterra e se volevo fare qualche esperienza nuova, potevo lavorare nella riserva in Romania. “Tanto,” mi ha detto, “c’è sempre bisogno di Guaritori, e forse servirà anche a tirarti su”.
E diamine, aveva ragione. Da quando sono qui mi sento rinata, ho ritrovato tutto l’entusiasmo di quando ho iniziato a fare la Guaritrice, e soprattutto non ho più quegli attacchi di malumore che avevo negli ultimi tempi (anche perché, in un certo senso, Charlie mi controlla: non appena mi vede giù per qualsivoglia motivo, si inventa qualcosa di assurdo da farmi fare per distrarmi. Con questa scusa abbiamo già girato metà dei castelli della Transilvania!).
Insomma, come ho già detto, mi sento rinata.
L’unica cosa che mi manca è la compagnia. In due mesi ho conosciuto tutti gli allevatori, i Guaritori e il personale, più altra gente del luogo, però… non mi sento attratta da nessuno, ecco. Lo so che è normale, ma inizio a sentire il serio bisogno di trovare una persona con cui costruire un rapporto un po’ più stretto, più sentimentale. Charlie dice che è normale, e che per trovare qualcuno dovrei solo guardarmi intorno, perché di sicuro c’è qualcuno adatto a me; d’altra parte lui non mi sembra la persona più indicata a darmi consigli di questo tipo, visto che sembra completamente disinteressato a qualsiasi relazione che non sia di amicizia.
Forse nemmeno lui ha ancora trovato la persona giusta.
Santo cielo, ti ho imbottita di chiacchiere! Spero non ti dispiaccia, ma volevo rifarmi del tempo perduto.
Tu come te la passi? Fammi sapere, ho serio bisogno di un po’ di pettegolezzi come ai vecchi tempi!
A presto,
Fera
 

***

 
Cara Fera,
non è certamente il momento migliore per chiedermi “come me la passo”: ho appena augurato a Patrick di essere investito da un Bolide!
D’accordo, d’accordo, forse devo spiegarti perché il “meraviglioso ragazzo” di cui ti avevo parlato prima della tua partenza si sia rivelato più cretino di un Grifondiota – senza offesa per Charlie. Ricordi com’era carino agli inizi, quando non faceva che regalarmi cioccolata (e tu sai quanto io ami la cioccolata, tanto da compensare i ragazzi sdolcinati che me la portano) e ascoltare i miei lunghi monologhi su quanto odi il mio lavoro quando arrivano dei pazienti insopportabili… Beh, ricordi? Ecco, si è rivelato essere un cretino come pochi!
Lo so, cosa stai per dirmi: “Med, ma tu sei troppo esigente…” E vorrei ben vedere, dopo avere avuto una storia con… Non voglio nominarlo, mi fa ancora troppo male anche se, ormai, è passato parecchio tempo.
Però non si tratta di questo: Patrick, da un po’ di settimane, ha cominciato a dare la priorità al Quidditch. Al Quidditch, capisci?! Quale ragazzo sano di mente preferirebbe una partita di Quidditch a del sano sesso con la propria fidanzata?
Una volta passi, una seconda pure… ma non (e sottolineo non) la sera in cui decido di fargli conoscere la mia famiglia. Mia madre era entusiasta all’idea di cucinare per lui, mio padre mi ha fatto il terzo grado per scoprire di quali argomenti avrebbero potuto parlare… e Patrick STAMATTINA se ne esce con “Mi hanno rimediato questi biglietti per la partita di oggi… Non posso non andarci, capisci? Sono i posti migliori!”
Gli ho chiuso la porta in faccia – ovviamente dopo essermi preoccupata di rintracciare tutte le sue cose che, giorno per giorno, aveva sparso per il mio appartamento e averle lanciate in mezzo a Gloucester Road. Ero talmente furiosa che ho dovuto farmi mettere il turno serale oggi, per non restare sola in casa a pensare come sarebbe potuta andare la cena con i miei…
È proprio dal lavoro che ti scrivo adesso, perché ho ricevuto la tua lettera mentre uscivo.
Mi dispiace molto che tu stia ancora giù, ti capisco perfettamente, ma sono felice che Charlie faccia tutto il possibile per distrarti e farti sorridere. Non l’ho mai incontrato, anche se pezzodisterco me ne aveva parlato molte volte, però mi pare di capire che sia diverso dai suoi fratelli. Spero che non si riveli come loro!
Un momento, hanno bisogno di me. Torno a scriverti fra poco.
 
Non ci posso credere! Indovina qual era l’emergenza? Un giocatore di Quidditch si è infortunato – e proprio alla partita che è andato a vedere Patrick!
Ho dovuto perfino medicarlo, che strazio. Credo abbia la mia età o un anno di più, non è abbastanza grande per giocare con le Pluffe? Pensava di farmi un favore soffrendo in silenzio, senza lamentarsi mentre lo curavo, ma è la sua stessa esistenza a darmi sui nervi. Ok, forse sto esagerando… Però non perché gli ho urlato contro di essere stato un idiota a cadere dalla scopa mi merito di doverlo seguire per tutto il tempo che sarà qui!
O questo o il licenziamento.
Il dottor Mason non ha un cuore. Ci credo, è un uomo.
 
Maledizione, com’è possibile che non riesca a tenere in piedi nemmeno una relazione? Dopo, beh… Weasley sono uscita con diversi ragazzi, ma mai nessuno che andasse bene, si rivelavano sempre dei cretini. Forse chiedo troppo.
Capisco perfettamente il tuo problema, ho provato a farmi andare bene un sacco di ragazzi, ma se non mi sento attratta da qualcuno in particolare è inutile; alla fine, perfino per Patrick provo solo rabbia, non tristezza.
 
Scusami, avrei voluto tirarti su di morale, ma è il giorno sbagliato. Perdonami!
Rispondimi appena puoi,
Med
 
 

***

 
 
Cara Med,
cavolo, che razza di tempismo! Mi dispiace che il mio gufo sia capitato in un momento simile.
Anzitutto, Patrick è una cacca. Ma una cacca caccosissima, tipo quella che ho contribuito a far sparire dal recinto dell’Opaleye pochi minuti fa. Non sarà mai cacca come l’Innominabile, ma quasi.
E no, onestamente non penso affatto che tu sia troppo esigente. Non è mica un male, volere il meglio per se stesse. Magari hai solo bisogno di un po’ di tempo, o di conoscere gente diversa dalla solita; ad esempio, sono sicura che tra tutti i ragazzi che ho incontrato da quando sono qui ce ne sarebbe almeno uno adatto a te!

Su Charlie mi sento abbastanza tranquilla, sai? Di sicuro non assomiglia a Percy, anzi, direi che è l’esatto opposto, e – da quanto mi hanno raccontato le ragazze di qui – non è il tipo che prende una relazione alla leggera. Forse è per questo che ne ha poche, chissà.
Purtroppo, come forse ti ho già accennato, è anche lui un patito del Quidditch. Ieri ha provato di nuovo a portarmi al campo, con la scusa che la nazionale irlandese avrebbe giocato un’amichevole contro quella romena, ma quando ha capito che non mi interessava ha lasciato stare. Mi ha addirittura aiutata a riordinare la dispensa di medicinali, pensa te!
Decisamente non somiglia ai suoi fratelli, almeno a quelli che conosciamo noi. Se lo incontrassi sono sicura che diresti lo stesso.
 
… ora che ci penso, potrei fartelo incontrare! Tra dieci giorni l’allevamento sarà chiuso per lavori – devono ricostruire l’incubatrice principale – e ci hanno concesso delle ferie; posso convincerlo a tornare in Inghilterra e organizzare una serata tra di noi, che ne dici?
Secondo me andreste più che d’accordo, è un tipo davvero speciale.
 
Mi auguro che questo gufo arrivi in un momento meno inopportuno. Tieni duro al lavoro, e se quel deficiente di Mason esagera, ricorda che ho sempre una buona scorta di veleni con me.
A presto!
Fera
 
PS: lo so, lo so che per te è una brutta situazione, ma non riesco a non trovare tremendamente buffo il fatto che tu – TU! – ti debba occupare di un giocatore di Quidditch! Per Merlino, non oso immaginare il modo in cui lo tratterai! Mi raccomando, sii buona con quel povero ragazzo, non merita la tua ira funesta.
 
PPS: hai detto che forse ha un anno più di te? Allora potrebbe essere andato a scuola nel mio stesso anno! Non ricordi mica come si chiama, per caso?
 
PPPS: sì, sono curiosa di sapere chi è e com’è. Charlie direbbe che è perché sto finalmente bene, e non potrei proprio dargli torto.
 
PPPPS: ciao!
 
 

***

 
 
Cara Fera,
scusa se ti rispondo solo adesso, ma questi giorni sono stata costretta a occuparmi delle ferite e della riabilitazione del Portiere (mi piace chiamarlo così, ha un che di “spregiativo”, un Portiere che non sa nemmeno restare sulla scopa) e non ho avuto nemmeno un momento per raccogliere i miei pensieri e scriverti una lettera decente; se vedessi il cestino della spazzatura che ho vicino alla scrivania, lo troveresti pieno di fogli accartocciati che iniziano con “Cara Fera” e finiscono con frasi a metà!
Il motivo principale per cui ho voluto iniziare la lettera ogni volta da capo è che il punto focale della mia vita in questo periodo è (come ti ho già detto) la cura del Portiere, con cui passo gran parte della giornata: il mio paziente mi stupisce ogni giorno di più, non è insopportabile come pensavo. È… meno uomo degli uomini con cui ho avuto a che fare. Non dico che sia una mammoletta, ma che non sembra per niente un bastardo egocentrico.
Un esempio? Ama il Quidditch, però non cerca di infilarlo in qualsiasi discorso. Non è poi così male lavorare con lui – come sai la riabilitazione presuppone l’impegno di entrambi, medico e paziente, e il Portiere fortunatamente non è il tipo pronto a lamentarsi per qualsiasi cosa.
Gioca nei Puddlemere United, la squadra che tifa Patrick. Ah, che soddisfazione passare del tempo con uno dei suoi miti! Anche se non ho idea di quanto sia fan del Portiere, non lo stavo molto a sentire quando comincia a straparlare di Quidditch.
Abbiamo un sacco di cose in comune, a partire dalla passione per i dolci e per i libri Miranda Matherson… Proprio quella che ha scritto il romanzo che ti ho prestato l’anno scorso e che hai trovato incredibile!
A proposito… Che ne dici se invito anche lui per il nostro incontro? Ormai mancano due giorni alle vostre ferie, spero che tu abbia convinto Charlie! Sono proprio curiosa di conoscerlo e credo che il Portiere ti piacerà...
Potremmo fare un’uscita a quattro! Anche se ormai credo che per me sarebbe meglio chiudere il capitolo “fratelli Weasley”, si sono rivelati dei Grifondioti a tutti gli effetti! Ora che ci penso, anche il mio amico era di Grifondoro, ma come ti ho detto è diverso dagli altri ragazzi. Che ne dici? Sei pronta a tornare a sorridere? È anche moro, più diverso di così dal tuo ex è impossibile!
Inoltre finisce la riabilitazione proprio domani, è perfetto!
Fammi avere presto tue notizie, così lo avverto – è anche single!
A presto,
Med
 
PS: Che sbadata, dimenticavo che mi avevi chiesto il suo nome, ma ormai sono talmente abituata a chiamarlo Portiere da non averci pensato. Ha davvero un anno più di me, comunque. Il suo nome è Oliver Baston.
 
 

 
  
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