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Autore: banksy    27/02/2013    4 recensioni
Alla Solar Blue, prestigiosa accademia di surf australiana, è tempo di nuove leve.
Come ogni anno, a tre ragazzi e tre ragazze viene data la possibilità di diventare campioni del surf.
Tra litigi, amori sbocciati a bordo piscina, piatti da lavare e corse sulla sabbia, passeranno i dodici mesi migliori della loro vita.
[La fanfiction è ispirata alla serie tv Blue Water High]
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Zayn

 
«Succo, Zayn?» mi domandò Jilly.
«Mh?!»
Lisa alzò gli occhi al cielo e mi diede uno scappellotto sulla nuca. Solamente io, lei e Niall eravamo già svegli, gli altri tre guerrieri non erano ancora riusciti a scollarsi dal loro letto.
«Va bene il divertimento, ma qui si esagera! Ah, se Simmo vi vedesse in questo momento..»
Premetti le mani contro le tempie: la testa mi scoppiava.
Ero consapevole del fatto di aver cominciato veramente malissimo il mio anno all’Accademia.
Ci eravamo dimenticati dell’orario indicato da Simmo e lui era dovuto entrare nel Surf Club a chiamarci.
Non ricordavo precisamente la sua espressione, ma credevo fosse stato piuttosto scocciato e stupito. Sicuramente io e Liam eravamo fuori come delle mine, questo lo ricordo alla perfezione.
«Oh! Ma buongiorno!» fece Jilly ironicamente rivolgendosi a Meg, Liam e Chris che stavano scendendo le scale proprio in quel momento.
Mi voltai con fatica nella loro direzione per via della testa pesante.
Meg era semplicemente bellissima, anche da appena sveglia. Mi sporsi per abbracciarla, ma lei non fece altrettanto. Mi dedicò uno dei suoi sorrisoni e andò a sedersi al suo solito posto, terribilmente lontana da me.
Liam le scompigliò i capelli prima di occupare il posto accanto a lei.
«Ciao, rossa!» esclamò Niall sorridendole.
Lei lo salutò con un cenno della mano.
«Tutti allegri stamattina» ridacchiai io bevendo un goccio di tè.
«Beh, tu Zayn, sei proprio la vitalità che cammina» fece Chris, prima di lasciarsi andare in un gran sbadiglio.
La guardai leggermente scocciato.
Non che la mora mi stesse antipatica, ma quando se ne usciva con certe “battute” l’avrei volentieri uccisa in modo violento. Senza ripensamenti.
«Ehi, miss Simpatia» la presi in giro. Ormai mi sentivo quasi del tutto sveglio e pimpante.
«Adesso forza, Simmo e Deb vi aspettano in garage! Muovetevi!» Jilly ci cacciò letteralmente dalla cucina.
Mi avvicinai a Meg, senza nemmeno farlo apposta.
Cercarla sempre e costantemente era diventato un automatismo, averla sempre affianco mi rendeva tranquillo e.. felice? Potevo realmente dire di essere felice solo perché una rossa – e io avevo sempre odiato le rosse, soprattutto quelle finte – mi sorrideva al mattino? E a mezzogiorno? E svariate volte nel pomeriggio? E di sera?
Cos’era cambiato? Perché non potevo odiare Meg come una qualsiasi rossa? Rimuginai, osservando la sua chioma.
«Ehi, Meg!» la chiamai «Non è che sei una rossa tinta?»
«Rossatinta?» ripeté lei boccheggiante, come se l’avessi offesa in qualche lingua sacra alla sua religione.
Annuii.
«No dico, ti sembro tinta?! Ti sembra che io abbia la ricrescita, Malik?»
Alzai le mani in segno di resa, mentre dietro di me Liam ridacchiava come un povero deficiente: Meg era diventata talmente rossa in viso che le sue adorabili lentiggini non si vedevano quasi più del tutto.
Fu un attimo e, senza nemmeno rendermene conto, il mio braccio era andato a posarsi sulle sue spalle, avvicinandoci terribilmente.
Non era la prima volta che ci trovavamo cosi vicini, ma il ricordo della sera prima, durante la quale avevamo ballato insieme per la maggior parte del tempo era ancora ben definito nella mia mente, come, ne ero certo, anche nella sua.
«Piccioncini, se avete finito di amoreggiare, noi entreremmo in garage!»
Chris.
«Vorrei sapere quali sono i tuoi problemi» sbottai, con forse fin troppo entusiasmo.
«Siete voi, il mio problema!»
Le lanciai uno sguardo molto più che incazzato, poi Simmo ci richiamò da dentro il garage e fummo costretti a interrompere la nostra discussione, ma non sarebbe finita in quel modo, di quello ne ero più che convinto.
Poi però mi fermai a pensare alle sue parole. Chris aveva detto noi.
Non avevo ancora mai pensato a me e Meg come a un possibile noi, per me eravamo solo Meg e Zayn, la rossa e il moro.
Non saremmo mai diventati un noi, ne ero certo, ci avrei messo la mano sul fuoco.
Meg era obiettivamente troppo per un idiota patentato qual ero io. Senza cervello, mi sarei definito. Mentre lei, oh, lei.
Aveva la vita in quegli occhi.
 
 

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Liam

 
L’allenamento quel pomeriggio era stato più duro del previsto, probabilmente Simmo voleva punirci a modo suo per il nostro comportamento seriamente vergognoso della sera prima.
«Potete andare» fece, scucendo le sue labbra nel primo sorriso della sua giornata.
Tirammo tutti un sospiro di sollievo e raccattammo le nostre cose sparse per la spiaggia, con l’intenzione di fiondarci direttamente sotto la doccia.
Stavo seguendo Zayn, quando mi accorsi che Lisa era rimasta seduta sulla spiaggia ad osservare il mare.
«Io arrivo, Malik» dissi al mio compagno di stanza. Non sapevo nemmeno io perché mi era venuto l’impulso di raggiungere la bionda del nostro gruppo, ma qualcosa mi spingeva ad andare a tenerle compagnia.
«Lisa» sussurrai, sedendomi accanto a lei.
«Liam, ciao!» si voltò verso di me e mi dedicò un grande sorriso, per poi tornare a fissare in avanti, senza dire una sola parola.
Dopo qualche minuto, la sentii parlare: «Ti capita mai di fantasticare sulle persone, Liam?»
«Fantasticare?»
«Ma si» fece lei, indicando una ragazza che camminava assorta sul bagnasciuga con un sorrisetto stampato in volto «Quella ragazza per esempio.. è così pensierosa, non trovi? Magari ha appena dato il suo primo bacio! E invece quei tre bambini.. mi ricordano te, Niall e Zayn. Forse diventeranno dei surfisti come voi.»
La fissai un po’ sorpreso.
«E quel ragazzo invece sembra che-» mormorò indicando un tizio sulla ventina, un po’ affranto.
«Che l’abbia lasciato la sua ragazza!» terminammo in coro.
Era strana, Lisa, ma mi piaceva quel suo essere un po’ particolare, diversa.
A volte sembrava che vivesse in un mondo tutto suo in cui tutto fosse semplicemente meraviglioso e mi ritrovai a pensare che avrei voluto saperne di più, su quel suo mondo.
Lisa non era una bomba come Meg, sempre esplosiva, spiritosa, esagitata; Lisa non era asociale come Chris, sempre sulle sue, cinica, acida.
Lisa era un mix tra le due: dolce, serena, bella.
Avevo detto bella?
Ma, ehi, Liam James Payne non si era mai lasciato andare in complimenti del genere. In realtà, non mi ero mai lasciato andare, proprio in generale.
Paura di fallire, di sbagliare, di venire deriso, paura di non so nemmeno io che cosa.
«Ti propongo una scommessa» esclamò all’improvviso Lisa «L’ultimo che arriva a casa cucina per l’altro questa sera!» e detto ciò si alzò di scatto e prese a correre verso casa.
Ridacchiai e la seguii, sempre correndo, divertito dall’impegno che ci aveva messo lei nel vincere la sua stessa scommessa. Pazza, pazza Lisa. Adorabile Lisa.




Nota dell'autrice:
Sono imperdonabile, lo so. Ma non ce la faccio proprio ad essere più veloce T.T
Beh, questo capitolo è una cagatina, di passaggio, non succede niente, mi fa schifo e tanti saluti. Ahahah.
A presto,
B.

  
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