Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: sunnymargot    27/02/2013    13 recensioni
Harry si volto velocemente e si lasciò sfuggire un “oops” mentre i suoi occhi verdi venivano ingoiati da quelli blu dell’altro ragazzo. Un millesimo di secondo e i cuori dei ragazzi persero un battito.
[Larry]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Tu sei mio, Harry Styles.

 
Colpi costanti alla porta.
“Louis apri questa cazzo di porta prima che la butti giù a calci!”
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva visto qualcuno? La sera prima aveva aperto la porta al fattorino, aveva finito il cibo in casa e aveva ordinato cinese, amava mangiare cinese, involtini primavera e riso alla cantonese erano i suoi piatti cinesi preferiti.
Un’altra botta contro la porta “Louis! Aprimi immediatamente! Non li hai i soldi per farti fare una porta nuova!”.
E’ vero, i suoi non gli avrebbero passato i soldi per rimetterla a posto, glieli passavano giusto per l’affitto, le bollette e il cibo, ma doveva stare attento con le spese.
Louis si decise ad aprire la porta facendo entrare Zayn “Ce l’hai fatta eh!?”, lo sguardo serio, arrabbiato e preoccupato.
Zayn si guardò intorno, bottiglie di alcolici ovunque, cartoni di pizza e cinese lasciate dove capitavano. Finestre chiuse, aria viziata e soffocante.
Louis sembrava invecchiato di dieci anni nel suo pigiama stropicciato, i capelli scompigliati, le labbra bianchissime, le borse sotto gli occhi e lo sguardo perso nel vuoto.
Zayn si fiondò verso le finestre e le spalancò, era tanto che Louis non vedeva la luce e non sentiva l’aria fresca pizzicargli il naso, si sentiva stordito.
“Louis, non puoi lasciarti marcire qui dentro. Non me ne fotte se hai il cuore spezzato, è venerdì e io e te andiamo al Twenty One. Sono le quattro, ora tu ti vai a fare una doccia perché puzzi di pesce andato a male e poi hai tutto il tempo che vuoi per prepararti, anche psicologicamente. Io non mi muovo di qua fino a che te non esci da questa stramaledetta casa”.
Louis lo guardava con gli occhi sgranati, non disse nulla, si avviò verso il bagno e aprì l’acqua aspettando che diventasse calda. Si fece una doccia di circa un’ora, poi uscì e si guardò allo specchio. Era venerdì e lui, Louis Tomlinson era una settimana che non usciva dalla sua tana, non si riconosceva più, quel ragazzo riflesso nello specchio non poteva essere lui, era così sciupato. Zayn aveva ragione, non poteva rimanere lì, o sarebbe morto di apatia. Provò a sorridere allo specchio, ma quella che venne fuori fu solo una smorfia di dolore, non sorrideva dall’ultima volta che era stato a casa di Harry.
 
Harry, chissà come stava Harry.
Sarà andato a scuola in questi giorni?
Avrà bevuto il the senza di lui?
Avrà sorriso?
Harry deve sorridere, il suo sorriso fa stare bene le persone.
 
Uscì dal bagno e trovò Zayn sdraiato sul suo divano “Metti giù i piedi”
Zayn si sollevò e sorrise “Vedo che hai ritrovato l’uso della parola”.
Louis si sedette accanto all’amico con lo sguardo basso.
“Lou, lo so che Harry ha sbagliato, ma era ubriaco e ferito. Lui ci tiene davvero a te..”
Louis lo guardò perplesso e anche un po’ scocciato “E tu che ne sai? Nemmeno lo conosci!”
“Io ehm, no, ma.. ti ricordi venerdì? Quando hai accompagnato Harry a casa e mi hai lasciato da solo al Twenty?”, Louis annuì, “Ecco, lì ho conosciuto Liam e Niall, non potevo mica stare da solo! Liam è particolarmente simpatico e abbiamo parlato un po’ in questi giorni” disse arrossendo leggermente.
“Quindi ti senti con Payne?”
“Non cambiare discorso! Volevo dire che Liam mi ha detto quanto Harry stia male per questa situazione, che gli manchi tanto e..”
“Smetti Zayn, per favore, è già difficile senza che tu mi dica tutte queste cose”.
Restarono un silenzio per un po’. Louis era in confusione, passare una settimana rinchiuso in casa lo aveva così isolato dal mondo che pensava non si sarebbe più dovuto preoccupare di quello che succedeva al di fuori, le uniche cose essenziali a cui pensare erano diventate l’acqua, l’alcol e il cibo. Ora invece sarebbe dovuto uscire da quel buco e non era pronto ad affrontare il caos esterno, quello nella sua mente gli era sufficiente.
“Zayn io ho paura, ho paura di quello che provo quando sono vicino a lui, non mi sono mai sentito così con nessuno”, prese un grosso respiro, “Non posso essere gay” scoppiò a piangere mentre l’amico gli cingeva le spalle con un braccio.
“Non c’è niente di male nell’esserlo, non c’è niente di male ad amare una persona, non c’è niente di male nell’essere felice. Hai capito, Lou? Tu meriti di essere felice e di essere amato”.
Louis voleva essere felice, era il modo che lo spaventava, non sapeva se era davvero pronto a tutto questo. La felicità è una sensazione passeggiera, come un dolce raggio di sole che ti scalda la pelle, ma prima o poi ti ritrovi nel bel mezzo di una tempesta senza avere l’ombrello.
“Mi devi per forza portare al Twenty One stasera?” chiese in tono supplichevole, come per dire ‘ti prego non ci andiamo’.
Zayn sospirò “Fidati, lo faccio per te”.
 
Venerdì mattina la presenza di Harry a scuola fu inutile come durante tutte le altre. Se ne stava lì, seduto al suo banco con un mal di testa allucinante dovuto alla sbronza della notte precedente cercando di riordinare i pensieri che tanto erano sempre gli stessi. Tutte le sere, da quando Louis gli aveva chiesto di uscire dalla sua vita, andava al Twenty One, a volte da solo, a volte con i suoi migliori amici che cercavano di tenerlo sotto controllo invano. Si metteva al solito tavolino e iniziava con una birra per poi passare agli alcolici un po’ più pesanti. Almeno quando aveva la mente annebbiata riusciva a non pensare a Louis, o almeno anche se ci pensava non se lo ricordava. Non ballava, non ci provava con ragazze o ragazzi, nessuno era all’altezza del suo Louis, che poi ora non era nemmeno più suo. Se ne stava lì, aspettando che lo buttassero fuori all’ora di chiusura.
Quella sera non sarebbe stata un’eccezione. Alle dieci in punto uscì di casa senza fare rumore e si diresse al locale dove i suoi amici lo stavano già aspettando.
“Haz, per favore, per stasera puoi moderarti nel bere?”
Harry guardò Liam in modo torvo “Stasera non è diversa dalle altre”.
Niall e Liam si scambiarono uno sguardo rassegnato, ma quest’ultimo sapeva che questa sera sarebbe stata diversa, perché sapeva che Zayn avrebbe trascinato Louis, anche contro la sua volontà se ce ne fosse stato bisogno, al Twenty.
Dopo circa un’ora, e dopo che Harry stava già collassando sul tavolino inebetito dall’alcol, Zayn fece capolino nel locale seguito da un Louis con lo sguardo basso per evitare di guardare la gente in faccia. Liam li seguiva con lo sguardo, si sedettero a un tavolino in disparte ma dal quale potevano benissimo vedere il loro.
 
“Allora ordiniamo da bere?” chiese Louis speranzoso, era il motivo per cui non aveva opposto troppa resistenza ad uscire, l’alcol.
“Io ordino da bere, te sarebbe meglio restassi sobrio” lo ammonì Zayn abbastanza serio.
“Chi guardi Zayn?” Louis seguì lo sguardo dell’amico che si posò sul tavolo di Liam, Niall e quella chioma riccia doveva appartenere per forza ad Harry.
Louis sentì un groppo in gola, rimase qualche minuto a fissare il riccio che teneva il viso nascosto in mezzo alle braccia poggiate sul tavolo.
“Probabilmente è già ubriaco” disse ad un certo punto Zayn con indifferenza.
“Come?”
“Sì, mi sa che è ubriaco, di solito a quest’ora s’è già scolato qualche drink di troppo”, la naturalezza di Zayn nel pronunciare quelle parole infastidivano Louis, “Sai è una settimana che tutti i giorni si inchioda a quel tavolino solo per bere e..”
“Zayn, arriva al punto” lo interruppe Louis che avrebbe potuto dare di matto da un momento all’altro.
“Il punto è che siete due coglioni, tu un po’ di più, che potrebbero stare bene insieme e decidono di stare male da soli. Anche stare male insieme sarebbe una scelta più saggia ora” sbottò l’amico alzandosi dal tavolo.
“Dove vai?” chiese Louis un po’ nel panico sia per quello che gli aveva detto, sia perché non voleva più stare solo.
“Vado da Liam e Niall, ora come ora sono più divertenti di te”
“Ed io?”
“E tu sei libero di fare quello che vuoi, puoi anche tornare a casa visto che hai la macchina, mi può accompagnare Liam al ritorno” e così Zayn si diresse al tavolo dei suoi nuovi amici li salutò e poi andarono a ballare lasciando Harry da solo.
E ora Louis? 
 
Harry si sentiva stordito dall’alcol e si teneva la testa tra le braccia. Aveva sentito la voce di Zayn salutarlo e le sedie degli amici strusciare sul pavimento prima che lo lasciassero solo. Cazzo, voglio bere. Ne ho tutto il diritto. 
Alzò la testa e la prima persona che mise a fuoco si trovava seduta davanti a lui, dove prima era accomodato Niall. Il suo cuore fece una capriola e in quel momento pensò che la cassa toracica doveva essere davvero molto resistente se è riuscita a non farglielo esplodere fuori dal petto.
Louis lo fissava torturandosi con i denti il labbro inferiore, se non avesse smesso probabilmente avrebbe cominciato a sanguinare.
Riuscì a sbiascicare un debole “Louis” prima che le lacrime cominciassero a scorrere sulle guance arrossate.
“Harry” sospirò il più grande avvicinando la sedia alla sua.
Si guardarono e fu di nuovo blu nel verde, un blu che a Harry dava tanta tranquillità e un verde che a Louis dava tanta speranza.
Il più grande portò una mano sul viso del riccio e iniziò ad asciugargli ogni lacrima che scendeva accarezzandogli il viso.
“Qualsiasi cosa io dica ora non la capirai perché sei troppo ubriaco?”
Harry sorrise “Forse, ma tu prova..”
“Mi dispiace, per tutto, io mi sento un completo idiota. Ma tu mi fai paura e mi manchi Harry, mi manchi tanto. Mi mancano i tuoi ricci, mi piace così tanto toccarli. Mi mancano i tuoi occhi che si fissano su di me, mi manca poterci affogare dentro. Mi mancano le tue labbra soffici e calde, mi manca morderle e baciarle fino a farle diventare gonfie di baci. Mi mancano le tue fossette, mi manca farti ridere, hai una risata meravigliosa, Harry, per non parlare della tua voce, mi manca anche quella” Louis prese un grosso respiro interrotto dalle labbra del riccio che si erano posate sulle sue.
Harry non si sarebbe mai scordato quelle parole perché erano state incise sul suo cuore e si sa, il cuore non dimentica.
Louis si sciolse completamente in quel bacio dolce e alcolico, un bacio dato per necessità, per il bisogno di sentire i respiri caldi mescolarsi ancora. Di essere in mezzo ad un mare di gente, a Louis non interessava più, l’unica cosa importante in quel momento erano i suoi sentimenti, aveva deciso di dargli la priorità.
“Harry, ti va di dormire a casa mia stanotte?” le labbra del riccio si aprirono in un sorriso affermativo che illuminò il cuore di Louis, era inutile nasconderlo o evitarlo, voleva Harry e nessun altro.
Louis portò Harry in camera e lo fece sdraiare sul letto “Ti gira ancora la testa?”
“Un po’, ma passerà, vieni qui?” lo guardò con gli occhi ancora un po’ lucidi dalle lacrime e dall’alcol, ma Harry era felice, sentiva di nuovo quelle dannate farfalline nello stomaco, che poi più che farfalline gli sembravano degli elefanti, ma poco importava, solo Louis riusciva a farlo sentire così.
“Mi metto il pigiama e vengo” disse Louis dirigendosi verso il bagno.
Harry si levò i vestiti sudati e si mise sotto le coperte, tempo pochi minuti fu accolto nelle braccia di Morfeo.
Quando Louis tornò in camera trovò il più piccolo già addormentato, si sdraiò accanto a lui e lo strinse tra le sue braccia. Il calore di Harry contagiò Louis, ora non sentiva più freddo, sentiva il corpo percorso da fremiti, come quando metti le mani congelate sotto l’acqua calda. Solo Harry era in grado di scaldargli il cuore.
Prima di chiudere gli occhi portò le labbra all’orecchio del riccio e sussurrò semplicemente cinque parole.
Tu sei mio, Harry Styles.

 

Eccomi di nuovo qui!
Allora spero che ora mi amerete data la riconciliazione dei nostri due amori coccolosi (sono diabetica, lo so ahahah)
Non penso ci sia molto da dire, a parte che ogni tanto mi piace infilarci un po’ di Ziam asdfghjkl, spero che non vi dispiaccia c:
 
Spero che il capitolo vi si piaciuto e per farmelo sapere recensite please ç_ç
Ve lo chiedo in ginocchio, fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola recensione ç_ç
 
Per qualsiasi cosa sono anche su twitter @sunnymargot
Un bacio,
Sonia xx

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sunnymargot