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Autore: Seele    27/02/2013    1 recensioni
"Ho disegnato delle gabbie sulle mie gambe."
"Gabbie retoriche, immagino."
"Molto retoriche. Ventiquattro piccole gabbie sulle mie gambe, più una sul polso a ricordarmi delle altre nascoste sotto ai jeans."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Venticinque piccole gabbie



"Ho disegnato delle gabbie sulle mie gambe."

"Gabbie retoriche, immagino."

"Molto retoriche. Ventiquattro piccole gabbie sulle mie gambe, più una sul polso a ricordarmi delle altre nascoste sotto ai jeans."


Un pennarello nella mano, lacrime asciutte negli occhi lucidi, il dolore nello sguardo triste.

Due gambe scoperte davanti a me.

Una piccola gabbia, sul ginocchio. Una come il pennarello.

Due piccole gabbie. Due come il numero delle mie migliori amiche.

Tre piccole gabbie. Tre come le volte in cui ho tentato di ammazzarmi.

Quattro piccole gabbie. Quattro, perché lo sto facendo.

Cinque piccole gabbie. Cinque, perché sto soffrendo.

Sei piccole gabbie. Sei, perché non dovrei farlo.

Sette piccole gabbie. Sette, perché è davvero troppo inchiostro.

Otto piccole gabbie. Otto, perché l'inchiostro sulla pelle fa male.

Nove piccole gabbie. Nove, perché lo uso troppo spesso.

Dieci piccole gabbie. Dieci, come gli anni che avevo quando ho iniziato a cambiare.

Undici piccole gabbie. Undici, come gli anni in cui ho iniziato a soffrire.

Dodici piccole gabbie. Dodici, perché non ho combatutto.

Tredici piccole gabbie. Tredici, perché mi sono lasciata vincere dal dolore.

Quattordici piccole gabbie. Quattordici come gli anni che avevo quando sono entrata in questa classe di merda.

Quindici piccole gabbie. Quindici come gli anni che ho adesso.

Sedici piccole gabbie. Sedici, perché non sono capace di essere felice.

Diciassette piccole gabbie. Diciassette, perchè non so ribellarmi alla sofferenza se non in questo modo.

Diciotto piccole gabbie. Diciotto, perché non lo voglio festeggiare il mio diciottesimo compleanno. Perché non voglio andare in discoteca, fare una super festa. Diciotto è solo un numero come gli altri, non sarò liberata. Diciotto è solo il numero dell'ennesima gabbia.

Diciannove piccole gabbie. Diciannove, come gli anni in cui sarò a Firenze a vivere la mia vita da sola, lontano da vecchie conoscenze.

Venti piccole gabbie. Venti, perché non riesco a piangere.

Ventuno piccole gabbie. Ventuno, perché non so amare.

Ventidue piccole gabbie. Ventidue, perché sono una più sbagliata dell'altra.

Ventitrè piccole gabbie. Ventitré, perché io sono sbagliata il quintuplo di ognuna di queste gabbie.

Ventiquattro piccole gabbie. Ventiquattro, perché è solo colpa mia.


Venticinque piccole gabbie. Perché, nell'ultima, mi ci sono imprigionata da sola.



Angolo Autrice

Ed ecco qui la seconda shot nonsense che scrivo in un solo pomeriggio. La prima non ho avuto nè il coraggio nè la forza di commentarla, ero a pezzi. Non che ora non lo sia, ma...va un po' meglio.
Le prime frasi sono tratte da un veloce scambio di messaggi con il mio migliore amico Domenico. Gli voglio un bene dell'anima, e spero che lo sappia. È davvero importante, lui, per me.
Tanto per la cronaca, ho davvero disegnato venticinque piccole gabbie sulla mia pelle. Ventiquattro sulle gambe, e una sul polso. Perchè sono intrappolata, fatta a pezzi per entrarci, in ognuna di esse. E ci sono morta dentro. Per questo, ognuna di queste piccole venticinque gabbie che ho disegnato, è vuota.
Scusate per lo sfogo, e grazie a chi ha letto.


Seele

  
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