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Autore: adamantina    27/02/2013    6 recensioni
Logan e Jack sono amici da una vita, amanti da tempo, invischiati in un rapporto aperto e complicato, con risentimenti nascosti e affetto raramente dimostrato. Quando Jack si sente male e viene ricoverato, al suo fianco si precipita Allison, la ragazza con cui Jack convive e che Logan non sopporta. Quanto sarà costretto a nascondere e quanto a rivelare? E un rapporto come il loro può davvero continuare?
“Esprimi un desiderio” aveva sussurrato Logan.
Jack non aveva distolto lo sguardo dal suo.
“Non fermiamoci, stavolta.”

[Prima classificata ai contest "Un'immagine per una storia" di LaCicu e "Con gli occhi del perdente" di BluBabuska; seconda classificata al contest "Nulla è reale, tutto è lecito" di Jayu.]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Titolo: Wrong

Autore: adamantina

Word: 7595

Rating: Arancione

Genere: Medical Drama, Drammatico

Avvertimenti: Slash, Het, Triangolo, Linguaggio

Note: La citazione iniziale e quella finale sono tratte dalla canzone “Fairytale” di Aleksander Rybak. Sono inoltre presenti una citazione da “Le follie dell'imperatore” (“Ci sei?” “No, sono al bar”), una da “Cappuccetto Rosso e i soliti sospetti” (“Perchè non vai a casa a piangere dalla tua nonnina?”) e una da Shakespeare (“Niente è giusto o sbagliato, ma è il pensiero che lo rende tale”). Ci terrei a precisare che il genere della storia è “Medical Drama”: non essendo io un medico, ho deciso, riguardo ai sintomi, alle cure e alla diagnosi, di ispirarmi (in parte) ad un episodio di Dr House, e per la precisione al 5x15, “Infedele”. Tuttavia, la trama del suddetto episodio non ha nulla a che fare con la storia, ho proprio solo estrapolato i termini medici. I paragrafi in corsivo sono dei flashback.

Buona lettura!

Contest: La storia ha partecipato a “Un'immagine per una storia” di LaCicu (prima classificata), a “Con l'occhio del perdente” di BluBabuska (prima classificata) e a “Nulla è reale, tutto è lecito” di Jayu (seconda classificata).

 

 

 

WRONG

 

 

Every day we started fighting
Every night we fell in love
No one else could make me sadder
But no one else could lift me high above
I don't know what I was doing
When suddenly we fell apart.”

 

L'aria nel bar era soffocante, appesantita dal fumo acre delle sigarette e dall'odore di alcool che impregnava l'ambiente. Tutte le finestre erano chiuse per tenere fuori il gelido vento invernale: attraverso i vetri sporchi si potevano distinguere i fiocchi di neve che continuavano a scendere da ore. Una musica bassa e stridente usciva dalla vecchie casse malandate, gracchiando un blues di qualche anno prima.

Un altro” borbottò Logan, seduto su un alto sgabello traballante, sbattendo il bicchiere vuoto sul bancone. Doveva avere poco più di vent'anni. I suoi capelli castani erano spettinati, impossibile dire se volontariamente o meno; i suoi occhi scuri erano spenti, annebbiati dal liquore. Indossava una camicia di flanella a quadri, rossa e nera, su un paio di jeans scuri e delle scarpe da ginnastica scolorite.

Il barista gli riempì l'ennesimo bicchiere di gin e glielo mise davanti. Logan lo afferrò e lo scolò in un solo sorso, quindi sospirò, soddisfatto.

Stava per tornare nella sua trance, immerso in pensieri confusi, quando un trillo allegro lo riscosse. Impiegò diversi secondi a capire che il cellulare che squillava era il proprio. Infastidito, decise di ignorarlo: non aveva voglia di parlare con nessuno.

Alla terza chiamata, però, gli altri clienti cominciarono a dare segni di nervosismo, imprecando sottovoce contro di lui. Logan valutò l'ipotesi di fare a botte con qualcuno, ma poi ricordò che non ci sarebbe stato nessuno a dargli manforte, né a rimetterlo in sesto una volta tornato a casa, perciò desistette e premette il tasto di risposta, dopo aver guardato con un vago disprezzo il nome che lampeggiava sullo schermo.

Cosa cazzo vuoi?” ringhiò.

Logan, sono Allison.”

Lui aggrottò le sopracciglia: non era la voce che si aspettava di sentire.

Adesso vi scambiate pure i cellulari?” chiese, sarcastico.

Senti, è successa una cosa-”

Non me ne frega niente, bambolina.”

È importante! È-”

Perchè non vai a casa a piangere dalla tua nonnina? No, aspetta – volevo dire dal tuo fidanzato. Io sono impegnato, al momento.”

Vuoi ascoltarmi, cazzo?” sbottò Allison nella cornetta. Logan, che non l'aveva mai sentita imprecare, tacque. “Non ti starei neanche chiamando, se fosse per me, ma Jack ha insistito, anche se non capisco perchè, visto che evidentemente non ti interessa. In ogni caso, siamo in ospedale.”

Eh? Perchè?”

Si è sentito male. Ho chiamato l'ambulanza.”

Questo bastò a risvegliare Logan. Gettò una banconota sul bancone, indossò il cappotto e uscì dal bar, immergendosi nella gelida aria dicembrina di New York.

Dove siete?” chiese con urgenza.

Ah, adesso ti interessa?” replicò Allison, acida.

Dimmi in quale ospedale siete, brutta-”

Al Presbyterian” tagliò corto lei.

Logan chiuse la telefonata, allontanandosi dal pub per cercare un taxi.

 

Quando finalmente riuscì a trovare la stanza giusta, era passata quasi un'ora.

Allison era seduta in corridoio, l'aria stanca. I suoi capelli neri erano legati in una coda di cavallo disordinata; indossava i jeans e un cardigan grigio, quando la sua tenuta abituale consisteva in gonne corte e maglie scollate; inoltre portava un paio di mocassini neri stringati e traforati invece degli abituali tacchi alti... chiaro segno che era uscita da casa di corsa.

Allora? Che è successo?” domandò Logan, raggiungendola.

Lei gli lanciò un'occhiata disgustata.

Puzzi di fumo... e quanto hai bevuto?”

Non sono cazzi tuoi.”

Allison fece un'altra smorfia, ma si alzò in piedi, incrociando le braccia sul petto.

Si è svegliato stanotte per la nausea. Ha vomitato diverse volte; pensavamo che fosse un'intossicazione alimentare, ma in realtà non stava bene già da un paio di giorni. Poi ha iniziato a sentire male ad un braccio... e ci siamo accorti che le dita stavano diventando nere.”

Logan tacque per un momento, impressionato.

E adesso come sta?”

Non lo so. Il medico lo sta visitando, ma non mi lasciano entrare.”

Logan diede un'occhiata alla porta chiusa, quindi si fece avanti e mise una mano sulla maniglia.

No! Logan, aspetta...” lo pregò Allison, ma lui era già dentro.

Il dottore, un uomo sulla cinquantina con una calvizie incipiente e un paio di occhiali spessi, si voltò.

Scusi, lei è...?”

Come sta?” ribatté Logan.

Il medico si incupì.

Temo di doverla avvertire che, se non esce immediatamente, chiamerò la sicurezza.”

No, va bene, dottore. È un mio amico” intervenne Jack.

Logan fece un passo avanti e osservò la figura del suo migliore amico, disteso sul letto, piuttosto pallido, i capelli biondo scuro sudati e incollati alla fronte e gli occhi chiari socchiusi per ricambiare il suo sguardo penetrante. La sua mano sinistra era bendata.

Il medico -dottor Michael Mayer, secondo il cartellino- si strinse nelle spalle.

Ho sottoposto i suoi sintomi ad un consulto, signor Newell” disse a Jack, “E pensiamo possa trattarsi di avvelenamento da monossido di carbonio. Provvederemo a spostarla al più presto in camera iperbarica. Dovrebbe volerci circa un'ora.”

Jack annuì e il dottor Mayer uscì dalla stanza.

Ti lascio da solo due giorni e tu ti fai ricoverare” sbuffò Logan, che non aveva ancora distolto lo sguardo da Jack. “Questo che è un segnale che hai fatto una cazzata ad andartene da casa.”

Se io fossi stato a casa tua, probabilmente saresti stato troppo ubriaco per chiamare l'ambulanza” lo contraddisse Jack.

Logan decise di non replicare, perchè Allison era appena entrata e lo aveva scostato senza troppe cerimonie per sedersi sul bordo del letto.

Come ti senti, Jack? Cos'ha detto il dottore?”

Meglio. La nausea è quasi passata, e riguardo alla mano ha detto che è necrosi, e mi ha dato qualcosa... per ora è tutto come prima, però. Ha detto che entro un'ora mi porteranno in camera iperbarica.”

Logan si estraniò dalla conversazione, avvicinandosi alla finestra. I suoi occhi osservarono distrattamente i fiocchi di neve che non accennavano a smettere di cadere. Udiva, senza ascoltarle, le voci di Jack e Allison che confabulavano tra loro.

Logan aveva una buona ragione -o almeno, una che lui credeva essere tale- per detestare Allison. Andava tutto bene, infatti, fino a quando non era arrivata lei.

Lui e Jack si erano conosciuti al primo anno di liceo ed erano subito diventati inseparabili, nonostante le loro notevoli differenze caratteriali. Dopo il diploma, avevano affittato un minuscolo appartamento a Brooklyn e si erano iscritti entrambi alla NYU (Jack studiava Legge, Logan talvolta riusciva ad aprire i suoi libri di Management, tra una festa e l'altra). Poi, l'anno precedente (erano al loro terzo anno di università), Logan aveva organizzato a Jack un appuntamento a quattro con la sua ragazza del momento e una sua amica single. Tra Logan e la sua ragazza era finito tutto nel giro di due settimane, ma tra Jack e Allison, che studiava per diventare insegnante alla scuola elementare, era scoccata la proverbiale scintilla.

Logan aveva sempre trovato la solare Allison moderatamente irritante, ma il fastidio era diventato rabbia quando, due settimane prima, Jack gli aveva annunciato che loro due avevano deciso di andare a convivere - immediatamente. E così, nel giro di dodici giorni (non che Logan li avesse contati), Jack se n'era andato di casa e Logan si era ritrovato solo nel loro appartamento.

Erano passate quarantott'ore da quel momento, la maggior parte delle quali le aveva trascorse bevendo in locali squallidi e maledicendo i piccioncini in tutte le (poche) lingue che conosceva, compreso lo slang del ghetto.

"A presto, amore. Tornerò domani, subito dopo le lezioni. Per qualunque cosa, chiamami, terrò il cellulare acceso."

Logan si voltò in tempo per vedere Allison chinarsi e baciare rapidamente Jack sulle labbra prima di uscire. Quando furono rimasti soli, si appoggiò con la schiena alla finestra e osservò Jack in silenzio.

Stai per dire che se fossi rimasto a casa con te non avrei rischiato un'intossicazione da monossido di carbonio?” domandò casualmente Jack, mettendosi a sedere e appoggiandosi alla testiera del letto.

L'hai detto tu” replicò Logan senza guardarlo.

Seriamente, Logan, non pensavo che saresti stato così geloso.”

Io non sono geloso, stronzo.”

Certo che no” sbuffò Jack, ridacchiando.

Logan scosse la testa e raggiunse il letto, sedendosi sul bordo senza usare la cautela che aveva impiegato Allison, e guardò l'amico con occhi truci.

Vaffanculo” sibilò.

Quindi si chinò su di lui e gli catturò, senza alcuna delicatezza, le labbra con le proprie. Jack rispose al bacio senza esitare, posando le mani sulle sue spalle e avvicinandolo ancora di più a sè; una parte della mente di Logan si compiacque dell'intensità di quel bacio rispetto a quello che Jack aveva scambiato con Allison poco prima.

Poi Jack lo spinse via, una smorfia divertita sulle labbra leggermente gonfie.

Sai di gin” gli fece notare.

E tu di lucidalabbra alla fragola” replicò Logan senza scomporsi. Gli rifilò una pacca amichevole sulla spalla. “Vado a casa nostra. Passo di nuovo domani, ok?”

Non sentirti obbligato. Non vorrei mai che tu dovessi incrociare per sbaglio Ally.”

Ally” ripeté con un sospiro disgustato Logan, chiudendosi la porta alle spalle. “A cosa ci siamo ridotti...”

 

La prima volta che era successo, Logan e Jack avevano sedici anni e frequentavano il terzo anno di liceo.

Jack viveva in una villetta a schiera nel Queens. La sua famiglia non poteva essere definita agiata, ma i suoi genitori possedevano un negozio di antiquariato abbastanza prestigioso e riuscivano anche a ritagliare qualche ora di libertà per passare del tempo di qualità con il loro unico figlio. Non che fossero una famiglia perfetta: avevano i loro difetti, tra i quali spiccava una tendenza ad ostentare perfezione, nonché una spiccata frequenza a dire cose come “Cosa penseranno i vicini?”. C'erano certe regole: in casa, per esempio, non si parlava di malati, malattie o medicine. Logan si sarebbe ricordato di questa particolarità quando, anni dopo, Jack gli avrebbe chiesto di non chiamare sua madre (suo padre era mancato da qualche anno, ormai) per dirle che lui si trovava in ospedale.

Una sera, intorno alle undici e mezzo, il campanello di casa Newell aveva squillato: sulla porta c'era Logan, bagnato fradicio a causa della pioggia battente e con un occhio nero fresco di giornata.

Credo che non potrò tornare a casa” annunciò. “Potreste ospitarmi per una notte?”

La signora Newell, preoccupata, lo aveva subito invitato ad entrare; Jack gli aveva offerto il proprio bagno e dei vestiti asciutti; il signor Newell gli aveva piazzato una bistecca sull'occhio nero, ricordando con una certa soddisfazione una rissa che risaliva a una trentina d'anni prima (“ah, bei tempi!”).

Nessuno aveva fatto domande (anche se la signora Newell si era premurata di chiudere le tende, in caso i vicini trovassero insolita la presenza di un estraneo in casa loro nel cuore della notte), e Logan non aveva raccontato nulla, almeno finché, più tardi, le luci in camera di Jack erano state spente ed era sceso il silenzio.

Mi ha sbattuto fuori” aveva sussurrato Logan alla fine, quando Jack ormai pensava che si fosse addormentato.

Tuo padre?” aveva domandato sottovoce Jack, anche se si trattava di una domanda retorica.

Sì. Lui e mia madre hanno litigato... non so neanche per quale motivo... e lui ha alzato le mani su di lei. Di nuovo. Ho cercato di allontanarlo, lui mi ha colpito... mi ha detto di farmi i cazzi miei, di non mettere il naso nelle faccende da adulti. Io gli ho risposto e... mi ha detto di andarmene, di non mettere più piede in casa sua, o mi avrebbe ammazzato.”

E tua madre?”

Piangeva. Non ha detto nulla.”

Jack aveva taciuto per un momento, quindi si era alzato e aveva raggiunto la brandina dov'era sdraiato Logan. Si era sistemato al suo fianco.

Andrà tutto bene” gli aveva detto piano.

Logan aveva annuito senza convinzione e, d'istinto, si era spostato per incastrarsi meglio con il suo migliore amico nel letto ad una piazza. Si erano trovati faccia a faccia nella penombra, coricati sotto le coperte pesanti, e poi era semplicemente successo.

Logan aveva spostato la testa sul cuscino fino a che il suo naso non aveva sfiorato quello di Jack. L'unico suono che si poteva udire era quello dei loro respiri. Dopo diversi secondi, muovendosi lentamente per essere certo che Jack potesse ritrarsi, se l'avesse voluto, Logan aveva posato le proprie labbra sulle sue.

Le palpebre abbassate, il cuore a mille, Jack aveva socchiuso la bocca, permettendo a Logan di approfondire il bacio; ben presto si erano trovati abbracciati nel letto caldo, stretti l'uno all'altro, persi in un bacio lento e stordente che li aveva lasciati senza fiato.

Quando si erano separati, erano rimasti immobili, le fronti che si toccavano, le braccia sul corpo dell'altro, i loro toraci che si sollevavano rapidamente mentre cercavano di ritrovare il ritmo normale del respiro.

Non avevano detto nulla e si erano addormentati insieme.

 

Logan decise di non seguire le lezioni, la mattina successiva (cosa che gli capitava spesso, comunque), per andare a trovare Jack in ospedale.

Arrivato alla camera, la trovò vuota. Un'infermiera (molto graziosa, osservò con oggettività, e poi le sorrise finché non la convinse a dargli il suo numero) lo informò che Jack sarebbe dovuto tornare a momenti dalla seconda seduta in camera iperbarica.

I minuti passarono e Logan tirò fuori il cellulare, intrattenendosi con giochini stupidi per ingannare l'attesa. Quando, alla fine, la porta si aprì, era passata un'ora.

Sollevò lo sguardo dal piccolo schermo e sussultò.

Jack era sdraiato su una barella, pallido, gli occhi chiusi, sul suo corpo una serie di tubicini dall'aria estranea. Logan non era un medico, ma era certo che quello non fosse un buon segno.

Cosa...?” mormorò, alzandosi.

Il dottor Mayer lo vide e gli si avvicinò.

Ha avuto un attacco cardiaco mentre si trovava in camera iperbarica” annunciò cupamente.

Logan spostò lo sguardo dal medico a Jack, quindi tornò a fissare Meyer.

Cosa significa?”

Significa che non si tratta di intossicazione da monossido di carbonio” replicò il dottore.

E cos'è, allora?” domandò bruscamente.

L'ipotesi migliore, al momento, è un problema di coagulazione. Faremo al più presto un'angiografia per confermarlo.”

Starà bene?” chiese Logan prima di riuscire ad impedirselo.

Non possiamo saperlo.”

Il medico uscì dalla camera e lui si sedette sul bordo del letto.

Le sue dita tamburellarono per un momento sulle coperte bianche.

Gli tornò in mente la sua ultima discussione con Jack, la settimana prima. Avevano litigato furiosamente a causa del suo imminente trasferimento.

Non capisco!” era sbottato Jack. “Vedere altre persone non è mai stato un problema!”

Qui non si tratta di vedere qualcuno, ma di andarci a vivere insieme! Di – di andare via di casa-” aveva replicato lui con rabbia, bloccandosi alla fine, dilaniato dal desiderio che Jack capisse, ma allo stesso tempo troppo orgoglioso per dirgli qual era, realmente, il problema.

Ma si conoscevano da troppo tempo perché Jack non cogliesse il reale significato delle parole di Logan.

È per questo, allora” aveva sospirato. “Temi che io ti butti fuori casa come ha fatto tuo padre.”

Logan si era irrigidito e aveva negato tutto; ma pochi minuti dopo lui e Jack si erano ritrovati a letto insieme – un'altra volta – e Jack gli aveva sussurrato “Non ti lascerò mai solo”.

Eppure, quella notte, come quelle precedenti, nessuno era tornato a casa insieme a lui dopo le lezioni; non si era addormentato con le braccia strette attorno a nessuno.

Sei qui” disse Jack, interrompendo il suo flusso di pensieri.

Logan sussultò, tornando al presente.

Ottimo spirito di osservazione” commentò. “Come ti senti?”

Sono stato meglio” ammise Jack, la voce debole.

Immagino.”

Cos'è successo?”

Il dottore ha detto che hai avuto un attacco di cuore.”

Jack richiuse gli occhi stancamente.

Mettiti vicino a me” ordinò.

E se entrasse qualcuno?” domandò Logan, anche se personalmente non gli sarebbe potuto importare di meno, e infatti si stava già coricando sopra alle coperte, avendo cura di evitare i tubicini delle flebo.

Non mi interessa.”

E se entrasse Allison?” lo provocò Logan, trovando una posizione comoda, su un fianco, e sollevandosi su un gomito per guardare l'amico negli occhi.

È a lezione.”

Logan avrebbe voluto fargli notare che non aveva risposto alla domanda, ma non ne ebbe il cuore. Portò le dita sulla fronte di Jack e gli scostò una ciocca di capelli.

Questo che è schifosamente dolce da parte mia” sbuffò. “Dovresti darmi il premio per la migliore infermierina dell'ospedale, cazzo.”

Jack ridacchiò.

Oh, lo meriti di sicuro... ma prima devo vederti con una minigonna e i tacchi a spillo.”

Sono piuttosto certo che le uniche infermiere che si vestono così siano quelle dei porno.”

Beh, in ogni caso è una divisa che ti donerebbe.”

L'ultima volta fantasticavi su una divisa militare.”

Questo non vuol dire che non mi piacerebbe invertire i ruoli, ogni tanto.”

Logan sollevò le sopracciglia.

È una proposta, Newell?”

In piena regola, Johnson.”

Allora vedi di rimetterti in sesto in fretta. Ti serviranno tutte le tue forze per convincermi a prenderlo ne-”

Logan!”

Logan rise, baciò rapidamente Jack e si alzò in piedi.

Il medico ha detto che ti avrebbe portato a fare un'ando... endo... qualcosa-grafia. Temo che resterebbe sconvolto se ci trovasse-”

La porta si aprì. Logan stava già per sfoderare la sua migliore espressione da “che ti dicevo?” quando si rese conto che ad entrare era stata Allison.

La ragazza si precipitò al fianco di Jack, scostando Logan senza troppa delicatezza.

Jack! Cos'è successo?”

Mentre Jack aggiornava Allison, Logan non poté fare a meno di notare il modo in cui la guardava - quel mezzo sorriso che, nonostante tutto, gli illuminava il volto. Il sorriso che, prima che di conoscerla, dedicava solo a lui. Guardò senza interesse il modo in cui Allison si sedette sul bordo del letto, prendendo la mano di Jack, parlandogli sottovoce, baciandolo piano, e per un istante – un solo, brevissimo istante -, invece di essere geloso di lei, si sentì in colpa, come se quello che lui e Jack facevano fosse, effettivamente, un tradimento nei confronti di Allison.

Ma il momento passò, e Logan tornò a sentirsi indispettito.

Vedo che la tua vera infermiera è giunta in tutto il suo splendore... tornerò più tardi, magari. Buon esame.”

Prima che Jack potesse ribattere, o anche solo formulare due parole di saluto, lui era già uscito.

 

Quella sera, Logan decise di spegnere il cellulare.

Non sapeva perchè, ma sentiva che qualcosa era sbagliato. Forse era stato il pensiero che lo aveva colpito riguardo ad Allison, o forse era solo stanchezza; in ogni caso, lasciò il telefono a casa, saltò sulla metropolitana e raggiunse un nightclub di cui aveva sentito parlare, nel Bronx.

Bevve un superalcolico dopo l'altro, fino a che la testa non iniziò a girargli e ogni pensiero relativo a Jack – gravemente ammalato, in ospedale, sofferente, con Allison al suo fianco, senza più bisogno di lui – non svanì in una beata confusione.

I suoi occhi appannati spogliarono mentalmente una giovane lapdancer che si strusciava contro il palo metallico; poi indugiarono su ogni centimetro dei corpi – morbidi, slanciati, pieni di curve, sbagliatidelle spogliarelliste.

Infine, quando giudicò di essere abbastanza ubriaco, si fece avanti.

Nel giro di qualche minuto si trovava nel camerino di una delle spogliarelliste, intento a baciareleccaremordere ogni centimetro del suo corpo, stringendo con troppa forza il suo corpo esile, accarezzandole i capelli neri troppo lunghi, toccando il suo petto troppo formoso, attirando a sè i suoi fianchi troppo larghi.

La musica era assordante e melodica e sensuale, le luci basse, il divano morbido e cigolante, i gemiti della ragazza acuti e frequenti, il suo bacino sincronizzato con quello di Logan, la sua testa rovesciata all'indietro mentre si muoveva su di lui.

Poi tutto finì, e Logan si ritrovò disteso al fianco di una sconosciuta su un divano troppo stretto, riprendendo fiato, la mente ingarbugliata e il sonno che, pietoso, gli impedì di ricominciare a pensare.

 

Le cose tra Logan e Jack erano scivolate in una pseudo-normalità, dopo il loro primo bacio. Capitava spesso che si ritrovassero avvinghiati -magari in un vicolo dietro alla discoteca, o nei bagni della scuola; zone in cui non rischiavano di essere visti da nessuno.

Non si erano mai arrischiati ad andare oltre, però: si limitavano ai baci rubati. Il loro rapporto non era fatto per essere esclusivo: era una regola non scritta che avevano accettato senza mai parlarne. Logan, perciò, continuava ad uscire con una ragazza dopo l'altra, mentre Jack prendeva qualche appuntamento, ogni tanto, ma senza grandi risultati.

I signori Newell avevano permesso a Logan di restare a dormire non solo quella prima notte, ma quella successiva, e poi quella dopo ancora, finché non si era trasferito da loro in pianta stabile.

Quando, quella notte, Logan era tornato da un appuntamento con una compagna di scuola (mancava poco più di un mese al diploma e stavano aspettando i risultati del test di ammissione alla NYU), erano circa le due.

Aveva usato le chiavi che i genitori di Jack gli avevano dato per entrare, poi era salito nella camera che condivideva con Jack, trovandolo ancora sveglio.

Ehi” lo aveva salutato, parlando sottovoce per non svegliare i signori Newell, quindi aveva lanciato un'occhiata alla sveglia che proiettava l'ora sul soffitto. “Buon compleanno.”

Jack aveva chiuso la rivista che stava leggendo e aveva sospirato.

Grazie. Com'è andata la serata?”

Alla grande. Siamo andati a cena, poi al cinema, poi abbiamo bevuto un paio di drink... e alla fine Molly mi ha portato a casa sua, perchè i suoi erano fuori città, e...” Logan aveva lasciato la frase in sospeso, teatralmente.

Bene. Buon per te.”

Logan si era tolto le scarpe e la maglietta per poi cominciare ad armeggiare con la cintura dei jeans.

C'è qualcosa che non va?” aveva chiesto.

No, no... è solo che oggi compio diciotto anni e...”

E?”

Logan aveva infilato i pantaloni del pigiama, si era tolto l'orologio e si era seduto accanto a Jack.

E non voglio diventare maggiorenne non avendo mai... cioè, essendo ancora...”

Jack si iera interrotto, imbarazzato, e Logan aveva ridacchiato.

Sul serio? È un problema, per te?”

Sì.”

Insomma, Jack, a chi importa? Il momento giusto arriverà.”

Facile a dirsi, per te. Il tuo momento giusto è stato una vita fa.”

Solo tre anni fa” lo aveva corretto automaticamente Logan. “Vuoi uscire? Conosco un posto dove potresti toglierti il pensiero per pochi dollari.”

Un bordello? Non sono ancora caduto così in basso, Logan.”

Come preferisci.”

Era sceso il silenzio. Logan sapeva con precisione il pensiero che balenava nella mente di Jack in quel momento; ne era certo, perchè stava facendosi sempre più evidente anche nella sua. Sapeva anche, però, conoscendo l'amico, che non sarebbe mai riuscito a dirlo a chiare lettere. Aveva esitato, quindi si era deciso.

Voglio darti il mio regalo di compleanno” aveva annunciato.

Jack aveva alzato lo sguardo, cercando di nascondere una lieve delusione.

D'accordo.”

Logan si era chinato su di lui e aveva posato le labbra sulle sue, delicatamente; quando Jack le aveva socchiuse, Logan aveva approfondito il bacio, scivolando più vicino a lui, fino a sedersi a cavalcioni sulle sue gambe. Si era staccato da lui poco dopo e i loro occhi si erano incrociati.

Esprimi un desiderio” aveva sussurrato Logan.

Jack non aveva distolto lo sguardo dal suo.

Non fermiamoci, stavolta” aveva detto piano.

Logan aveva sorriso.

Non ho intenzione di farlo” aveva mormorato, ed era sceso di nuovo con la bocca sulla sua, famelico.

Il desiderio di Jack era stato esaudito tra gemiti e sospiri messi a tacere da labbra avide; quella notte si erano addormentati abbracciati, i loro corpi nudi che si incastravano alla perfezione. Prima di addormentarsi, la mente di Logan era stata attraversata da un pensiero confuso, sciocco, che non avrebbe ricordato l'indomani: forse era di quello che tutti parlavano quando pronunciavano la parola amore.

 

Quando Logan si risvegliò nel camerino della spogliarellista, le lancette fluorescenti del suo orologio segnavano le sei e trenta del mattino. La sua testa era dilaniata da un dolore martellante; impiegò qualche secondo a capire dove si trovava e perchè era completamente nudo.

La ragazza accanto a lui dormiva ancora; si alzò e si rivestì in silenzio, per poi uscire dal nightclub ormai completamente deserto, tranne per un uomo intento a pulire il pavimento, che non lo degnò di uno sguardo.

Logan decise che non aveva la forza di prendere la metropolitana: fermò un taxi e si fece portare a casa. Fece una doccia gelata che gli restituì un minimo di lucidità, quindi buttò giù un paio di pastiglie di ibuprofene. Fu tentato di lasciarsi cadere sul letto e dormire per una decina di ore, ma l'acqua fredda lo aveva risvegliato abbastanza perché si ricordasse di Jack.

Mezz'ora più tardi, perciò, fece il suo ingresso in ospedale, anche se il suo mal di testa non accennava a smettere. Raggiunse il corridoio della camera di Jack; appoggiata con la schiena al muro, gli occhi chiusi, c'era Allison. Nel sentirlo avvicinarsi si raddrizzò e spalancò gli occhi.

Tu!” ringhiò.

Logan sussultò per la fitta che l'urlo gli provocò alla testa.

Io” confermò.

Come osi!” sbottò Allison, la furia che le trasformava i lineamenti. “Come osi farti vedere qui dopo quello che hai fatto!”

Per un solo, terribile istante Logan credette che Jack le avesse detto qualcosa di compromettente su loro due.

Non so di cosa tu stia parlando” replicò, sulla difensiva.

Il tuo cosiddetto migliore amico è in ospedale e tu spegni il cellulare! Non sei a casa! Sei irraggiungibile! Non basta tutto il resto, dobbiamo anche preoccuparci per tutte le cazzate che fai!”

Logan si irrigidì.

Cos'è successo?”

Ha avuto un altro attacco cardiaco” ruggì Allison. “Quella cazzo di angiografia era negativa, e ha perso la sensibilità al petto, non sentiva nulla mentre gli infilavano le sonde nel cuore e... io ero lì con lui e il suo cuore ha smesso di battere, e sono arrivati tutti i medici e mi hanno mandata via. Ero terrorizzata e ti ho chiamato e tu non rispondevi, e mi hanno detto che ha una... una neuralgia intercostale, qualsiasi cosa questo significhi, e io so solo che sta sempre peggio, e stanotte non riusciva a dormire e chiedeva di te e io non sapevo dove fossi! Non rispondevi e...” Fece un passo avanti, il viso rosso per la rabbia, e colpì Logan sul petto con violenza. “Dov'eri, eh? Lui ti voleva e scommetto che tu eri in qualche cazzo di nightclub o magari a letto con una prostituta, ubriaco fradicio, e non te ne fregava niente di me o di lui o del fatto che stesse morendo e-”

Logan, che era rimasto del tutto immobile durante lo sfogo isterico di Allison e aveva incassato tutti i suoi deboli pugni, si affrettò a sostenerla mentre le urla si trasformavano in un pianto singhiozzante e lei appoggiava il volto al suo petto, bagnandolo di lacrime calde.

Ssh” sussurrò, tra il sorpreso e l'imbarazzato, mettendole una mano sui capelli neri e stringendola a sé. “Ssh... calmati, Allison. Andrà tutto bene. Jack starà bene, e io resterò qui e non me ne andrò più, d'accordo?”

Lei singhiozzò ancora per qualche minuto, ma alla fine si calmò e fece un paio di passi indietro.

Scusa” mormorò. “Non volevo... non avrei dovuto urlare così.”

Non preoccuparti. Ascolta, Allison: perchè non vai a casa a riposarti? Dormi qualche ora, fai un bel bagno...”

Lei lo guardò sospettosa mentre si asciugava il volto con un fazzoletto.

Tu resti qui?” chiese.

Giuro che non mi muoverò. Se succederà qualunque cosa, ti chiamerò immediatamente.”

Allison ci pensò su per qualche secondo, quindi si arrese.

D'accordo. A più tardi.”

A dopo.”

Quando se ne fu andata, Logan fece un respiro profondo ed entrò nella camera di Jack.

Sei sveglio” notò.

Difficile non sentire Ally che urlava” commentò piano Jack.

Come stai?”

Dove sei stato stanotte?”

Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.”

Sto di merda. Tocca a te.”

Sono stato in un nightclub.”

Lo sospettavo. Postumi da sbornia?”

Tremendi.”

Bene.”

Logan cercò di osservare il volto dell'amico, ma era troppo buio per poterlo fare.

Jack... mi dispiace. Avrei dovuto essere qui.”

Lui scosse debolmente la testa.

Almeno lei ne valeva la pena?” chiese.

Mai quanto te” replicò Logan in un insolito slancio di dolcezza, tanto che a Jack sfuggì una risatina.

Non sei credibile.”

Beh, aveva delle tette enormi.”

Quelle a me mancano, per tua sfortuna.”

Logan sorrise e non riuscì ad impedirsi di passare una mano sul volto di Jack. Lui sospirò.

Accendi la luce, per favore? Non si vede nulla, qui.”

Logan obbedì e Jack batté più volte le palpebre, confuso.

Cosa...?” indagò Logan.

Non ci vedo” sussurrò Jack, suonando spaventato. “Non ci vedo dall'occhio destro.”

Chiamo il dottore” disse Logan immediatamente, scattando in piedi.

La paura nella voce di Jack aveva scoperto qualcosa, un nervo sensibile, un terrore inconscio che finora era riuscito a tenere celato. Nella sua mente erano risuonata l'accusa di Allison a cui aveva finto di non dare peso: non te ne fregava niente del fatto che stesse morendo. Quell'ultima parola, quella tremenda possibilità, gli parve d'un tratto realistica.

E Logan rimase fermo davanti alla porta chiusa mentre i medici cercavano disperatamente di capire cosa ci fosse che non andava in Jack.

 

Ci vollero ore prima che Logan riuscisse a parlare con il dottor Mayer.

Cosa succede?” gli chiese, nella voce una stanchezza che non era dovuta solo agli ultimi residui del post-sbronza.

Vorremmo saperlo” replicò cupamente Mayer. “Non ci sono danni strutturali all'occhio, ma è innegabile che il suo corpo si stia spegnendo progressivamente.”

Logan impiegò qualche secondo ad interiorizzare quelle parole.

Ma...” cominciò debolmente.

Abbiamo ipotizzato che si trattasse di un'infezione, di cancro o di una malattia autoimmune, ma tutti i test sono negativi” proseguì Meyer. “La milza sta cedendo, ma non c'è traccia di globuli bianchi che indichino la presenza di un'infezione. Il mio team sta eseguendo una biopsia in questo momento.”

Logan cercò di destreggiarsi tra i termini che conosceva solo grazie a qualche puntata di stupidi telefilm medici in prima serata.

Quindi non avete idee?”

Dobbiamo aspettare i risultati della biopsia per avanzare nuove ipotesi plausibili.”

Logan si lasciò cadere sulla sedia di plastica nel corridoio dove aveva aspettato fino a quel momento. Guardando il dottor Meyer che se ne andava, decise di telefonare ad Allison.

La aggiornò sugli ultimi sviluppi, esortandola a godersi ancora qualche ora di riposo mentre i dottori eseguivano la biopsia, quindi appoggiò la testa al muro e, per la prima volta da quando aveva sei anni, iniziò a pregare.

 

Quando Logan era tornato a casa per la prima volta dopo esserne stato cacciato, poche settimane più tardi, Jack aveva insistito per accompagnarlo.

Non avevano detto nulla ai signori Newell – che si sarebbero certamente opposti -, ma avevano preso la metro e si erano diretti verso il Bronx. Logan non aveva detto una parola per tutta la durata del viaggio. Non voleva che Jack venisse con lui, ma l'amico era stato irremovibile. L'occhio nero che aveva campeggiato sul suo viso per diverse settimane era ancora ben impresso nella mente di entrambi.

Logan aveva finto di non vedere le occhiate incredule di Jack nello scrutare il quartiere dove viveva – l'immondizia accastastata ovunque, i graffiti sui muri scrostati, la gente visibilmente armata. Avevano raggiunto un condominio la cui serratura era evidentemente rotta, tanto che a Logan era bastato spingere per aprire la porta; avevano salito cinque piani di scale (niente ascensore) per poi fermarsi di fronte ad una porta come le altre. Logan aveva esitato e aveva lanciato un'occhiata a Jack.

Non dire nulla” lo aveva pregato.

Jack aveva assentito in silenzio e Logan aveva bussato con forza. Dopo qualche secondo, la porta si era aperta. Sulla soglia, una donna dall'aria sciupata, con i capelli scuri nascosti da un fazzoletto, aveva spalancato gli occhi nel vederlo.

Logan” aveva mormorato. “Cosa diavolo ci fai qui?”

Sono passato a vedere come andavano le cose. Se magari...”

C'è tuo padre, di là” aveva sibilato la donna. “Non puoi farti vedere! Lui-”

Chi è, Louise?” aveva tuonato una voce dall'altra stanza.

La donna, visibilmente atterrita, non aveva risposto. Era seguito un suono pesante di passi. Logan aveva fatto coraggiosamente un passo avanti, entrando nell'appartamento.

Allora, chi... Ah.”

L'uomo che era appena comparso, sovrappeso, con capelli radi, vestito in jeans consunti e una vecchia t-shirt bianca, aveva stretto gli occhi scuri nel vedere i nuovi arrivati.

Ciao, papà” aveva esalato Logan, esitante.

Sbaglio o ti avevo detto di non farti più vedere in casa mia?” aveva domandato l'uomo, minaccioso.

Sono venuto a prendere le mie cose” aveva affermato, ostentando una sicurezza che non possedeva e facendo altri due passi avanti. “Ci metterò solo un minuto.”

Le tue cose?” aveva ruggito l'uomo. “È tutta roba che ho pagato io! Tu non ti meriti un cazzo!”

Aveva alzato le mani, ma Logan si era allontanato di qualche passo, guardingo.

Potrai anche fregartene di dove vivo, di quello che faccio” aveva replicato con durezza, “Onestamente, non mi interessa. Ma nella mia stanza ci sono i miei soldi, quelli che mi sono guadagnato lavorando nel tuo schifoso negozio, quelli che mi ha lasciato nonno prima di morire, e non lascerò che tu ci metta le mani sopra.”

Come ti permetti!”

L'uomo aveva cominciato a strepitare insulti contro Logan. Lo aveva raggiunto in due falcate e lo aveva colpito con violenza in pieno volto.

Lo lasci stare!” era sbottato Jack, che finora era rimasto in silenzio sulla soglia, entrando e raggiungendo l'amico.

E tu chi cazzo sei, eh?” aveva domandato il signor Johnson, furioso. “E come osi introdurti nelle questioni della mia famiglia, checca?”

Jack aveva strattonato Logan per un braccio, cercando di spingerlo ad andare via, ma Logan si era liberato e aveva spalancato la porta della propria camera – solo per scoprire che tutto ciò che era stato suo, vestiti, libri, soldi, oggetti personali, era scomparso.

Cosa...?” aveva ansimato, nel vedere la stanza vuota.

Il padre sembrava soddisfatto.

Ho venduto tutto” aveva annunciato, compiaciuto. “Ho anche tirato su un bel gruzzoletto, sai.”

Non ne avevi il diritto!” aveva urlato Logan.

Sono tuo padre! Posso fare quel che cazzo mi pare, hai capito?”

Il signor Johnson aveva sollevato nuovamente il pugno, ma Jack era intervenuto con decisione per deviarne la traiettoria, impedendogli di colpire ancora Logan. Ne erano seguiti insulti, grida, nuovi colpi, alcuni dei quali andati a segno, finché Jack non aveva minacciato di chiamare la polizia.

Allora era riuscito a prendere Logan per un braccio e a trascinarlo via. Erano usciti dal condominio ed erano saliti in metropolitana, raggiungendo casa di Jack nel giro di qualche minuto.

Alla fine si erano ritrovati nella loro camera, sudati e ansimanti. Jack aveva disinfettato con cura i segni lasciati dal signor Johnson sul figlio, senza dire nulla. Era stato Logan a parlare per primo.

Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere” aveva borbottato, atono.

Stai scherzando? È a me che dispiace. Avrei dovuto convincerti a non andare.”

Logan si era stretto nelle spalle.

Bella famigliola, eh?” aveva commentato cupamente.

Non hai bisogno di loro” aveva replicato fermamente Jack, accarezzandogli il viso. “Sei una persona fantastica, nonostante quello che ti hanno fatto passare. Non devi loro nulla.”

Sul fantastica avrei da ridire” aveva risposto Logan.

Jack lo aveva zittito premendo le proprie labbra sulle sue.

Ssh” aveva sussurrato. “Lascia che te lo dimostri.”

Logan non aveva più obiettato.

 

Gli permisero di entrare in camera di Jack solo un'ora più tardi.

L'amico era sveglio, un occhio bendato e l'altro socchiuso; Logan riusciva a distinguere, sotto il camice dell'ospedale, una fasciatura sul petto. Fu molto cauto nel sedersi al suo fianco.

Ehi” disse, incerto.

Ehi” replicò piano Jack, la voce flebile.

Ti chiederei come ti senti, ma immagino che tu non voglia rispondere, giusto?”

Jack distese le labbra in un mezzo sorriso.

Immagini bene” replicò.

E io che pensavo ad una sveltina in bagno” sospirò Logan, schioccando la lingua con disapprovazione.

Sarà per la prossima volta.”

Logan annuì.

Andrà tutto bene, Jack” mormorò, prendendogli la mano.

Ho paura” ammise lui sottovoce, stringendola.

Anche io” rivelò Logan.

Non aggiunsero altro.

 

Allison arrivò qualche minuto più tardi, con l'aria di non aver usufruito delle sue ore libere per una salutare dormita. Logan la capiva: non sarebbe riuscito a chiudere occhio, se fosse stato al suo posto.

Il dottor Mayer entrò poco dopo. Allison stava parlando a bassa voce con Jack, mentre Logan stava giocherellando con il cellulare. L'espressione del medico era tetra, tanto che Logan lasciò immediatamente il telefono per avvicinarsi.

La biopsia ha mostrato alcuni microbi nella milza; inoltre sono presenti pneumocisti. Il sistema immunitario è a terra” disse Mayer.

Cosa significa?” domandò Allison.

Significa che abbiamo un'ipotesi plausibile” replicò Mayer. “AIDS.”

Calò un silenzio di tomba.

Ma...” fu Allison a parlare per prima, incerta, “Com'è possibile? Da dove...?”

Può essere stato trasmesso tramite rapporti non protetti” replicò Mayer, “Oppure da una trasfusione infetta, ma non ce n'è traccia nella sua cartella clinica.”

Non abbiamo avuto rapporti non protetti” replicò Allison, la voce che tremava leggermente.

Non è l'unica spiegazione possibile. Si trasmette anche attraverso il sangue. Il contatto casuale è possibile... In ogni caso, è necessario che lei avvisi chiunque abbia avuto rapporti non protetti con lei negli ultimi mesi per effettuare un test.”

Jack non esitò.

Nessuno” disse con fermezza.

 

Quando rimasero soli, cadde il silenzio.

Logan si mise la mani tra i capelli.

Oh, Dio” sussurrò.

Devo dirglielo” replicò piano Jack.

Logan alzò la testa.

Cosa?”

Devo dirlo ad Allison. E tu... devi fare il test.”

Non è necessario che tu glielo dica. Il test posso anche farlo in un altro ospedale.”

Ma non capisci, Logan? Quello che abbiamo fatto – quello che stiamo facendo – è sbagliato! Sto tradendo Allison, e dire il contrario è solo un autoinganno, un modo stupido per giustificarmi.”

Non puoi dire che è sbagliato. Niente è giusto o sbagliato, ma è il pensiero che lo rende tale” ribatté duramente Logan. “Quello che facciamo va avanti da molto prima che tu conoscessi Allison. Non si tratta solo di tradimento... lo fai suonare come se fosse solo sesso!”

Forse lo è” replicò Jack con amarezza. “Io ti voglio bene, Logan, e quello che facciamo mi piace, lo sai, ma credo... credo di amare Allison. Le dirò la verità.”

Se ne andrà” disse bruscamente Logan.

Voglio essere sincero. E... le prometterò che non succederà più. Tra me e te, intendo.”

E la nostra amicizia?”

Logan, non è che dobbiamo smettere di frequentarci, però...”

Credi veramente che, dopo aver detto alla tua ragazza che facevi sesso con me, lei lascerà che continuiamo a vederci come se niente fosse?”

Jack tacque per un secondo e chiuse l'occhio che non era bendato.

Forse è meglio che tu vada via” concluse tristemente.

Logan deglutì a vuoto.

Un incubo che aveva sepolto nella propria mente per lungo tempo stava tornando in superficie. Una porta sbattuta in faccia, un invito a non farsi più vivo.

La storia si ripete” commentò con un filo di voce, tentando di suonare freddo, ma fallendo miseramente.

Jack capì cosa intendeva.

Logan...”

Non preoccuparti. Non mi vedrai più, se è questo che vuoi.”

Se ne andò senza più voltarsi indietro.

 

Erano passati tre giorni quando il campanello di casa sua suonò intorno alle otto del mattino.

Logan si trascinò fino alla porta, ancora intontito dopo gli eccessi della notte precedente. Davanti alla sua porta, pallida e provata, c'era Allison.

Logan prese in esame rapidamente le sue occhiaie, il volto pallido, gli occhi arrossati dal pianto e saltò alle conclusioni.

Cos'è successo? Jack è...?” domandò, dimenticando di fingere che non gli interessasse.

Allison scosse la testa.

È vivo” replicò. Nella sua voce c'era un tono duro che Logan non aveva mai notato – o che forse non c'era mai stato. “Posso entrare?”

Prego.”

Logan si sbarazzò dei piatti non lavati sul tavolo, mettendoli nel lavandino, e invitò Allison a sedersi davanti a lui.

Jack mi ha raccontato di voi due” esordì, calma. “Del fatto che eravate... che facevate... sì, insomma, mi ha detto tutto.”

Dovrei dirti che mi dispiace” replicò Logan, sulla difensiva, “Ma sarebbe una bugia.”

Ecco, lui ha detto la stessa cosa.”

Logan alzò lo sguardo, sorpreso.

Davvero?”

Sì, ma ha anche detto che avrebbe dovuto lasciare te prima di mettersi con me.”

Logan si strinse nelle spalle.

Cosa vuoi, Allison?”

Jack non ha l'AIDS” rispose lei. “Stavano per fare il test quando hanno visto che il suo petto era arrossato. Mayer ha chiesto di fare dei test genetici e hanno trovato la sindrome di Wiskott-Aldrich, che è simile all'AIDS ma, fortunatamente, curabile.”

Bene, sono contento” disse Logan e, anche se l'aveva detto con aria annoiata, lo era davvero. “Ripeto: cosa vuoi, Allison?”

Per curarlo c'è bisogno di un trapianto di midollo osseo” sussurrò Allison. “Nè io, né sua madre siamo compatibili. Vorrei controllare se potessi esserlo tu.”

L'ha chiesto Jack?”

No. Non sa che sono qui.”

Logan piegò la testa all'indietro e rise. Allison, sconcertata, lo fissò come se fosse impazzito.

Sì” disse Logan dopo un momento, ancora ridendo. “Sì, immagino che si senta un idiota, adesso. Mi ha mandato via come un cane e poi ha scoperto che il mio midollo osseo potrebbe salvargli la vita.”

Non... non è detto. Ci sono poche possibilità. Cioè, è in lista d'attesa, ma potrebbe volerci-”

Siamo compatibili e Jack lo sa” ribatté Logan, ancora sorridendo. “Lo scorso anno, all'università, ci hanno offerto venti dollari a testa per farci fare qualche stupido test dagli studenti di Medicina. Quando ci hanno consegnato i risultati e abbiamo visto che eravamo compatibili, l'abbiamo trovata una bella coincidenza. Jack ha detto che mi avrebbe donato il suo se mi fossi schiantato contro un albero per aver guidato ubriaco.”

Ma Allison era rimasta alla prima frase.

Siete compatibili? E quindi... lo farai?”

Logan alzò gli occhi al cielo.

Certo che lo farò, sgualdrinella” rispose bruscamente. “Jack sarà un idiota, ma voglio che sia vivo per poterglierlo dire in faccia.”

Allison sorrise.

Grazie, Logan.”

Lui alzò le spalle.

Posso fare qualcos'altro per te? In caso contrario, prima che arrivassi stavo per riguardare un certo video hot che io e Jack ci siamo fatti lo scorso Capodanno... Comprendeva un delizioso paio di manette e-”

Venne interrotto da un sonoro calcio negli stinchi da parte della scarpa appuntita di Allison, che gli strappò una sonora protesta.

Fatti trovare in ospedale tra due ore” gli ordinò lei. “O verrò a prenderti personalmente.”

 

Jack? Ci sei?”

La voce di Logan era esitante mentre entrava nella stanza dell'amico. Le tende erano tirate e la luce spenta.

No, sono al bar” replico debolmente l'amico, sarcastico.

Logan alzò gli occhi al cielo e accese la luce.

Allora? Come ti senti?”

Male.”

Logan sospirò.

Coraggio. Tempo dodici ore e sarai di nuovo al meglio.”

Lo spero.”

Sei stato un vero idiota.”

Jack sollevò le sopracciglia.

Uhm- grazie?”

Lo sapevi perfettamente che eravamo compatibili, Jack. Perchè diavolo non lo hai detto ad Allison? Se lei non avesse deciso di venirmi a cercare...”

Mi sentivo in colpa. Dopo tutto quello che ti ho detto... con che faccia avrei potuto chiederti una cosa del genere?”

Logan incrociò le braccia sul petto.

Abbiamo litigato un miliardo di volte e abbiamo sempre finito per fare pace... solitamente sotto alle coperte.”

Stavolta era diverso. Lo sai.”

Sì, beh, non è che mandandomi via puoi cancellare tutti gli anni in cui sono stato pronto a fare qualunque cosa per te.”

Non... non avrei dovuto farlo, Logan. Mi dispiace.”

Logan alzò le spalle.

Riposati. Verranno a prenderci tra poco.”

Quindi gli voltò le spalle e uscì.

 

Due mesi dopo

 

Il campanello squillò.

Logan, che aveva passato gli ultimi venti minuti a guardare lo schermo nero della TV con nervosismo, scattò in piedi e andò ad aprire.

Sulla soglia c'era Jack, sorridente – perfettamente sano, come Logan non poteva smettere di notare tutte le volte che lo vedeva, da quando, quaranta giorni prima, era stato dimesso dal Presbyterian Hospital.

Vieni” lo invitò, anche se gli sembrava ancora un po' strano doverlo fare, considerato tutto il tempo in cui anche lui aveva vissuto in quell'appartamento. Si sedettero sul divano.

Logan si sentiva estremamente nervoso, cosa che non gli era mai capitata con Jack, ma era innegabile. Avevano continuato a vedersi, dopo il trapianto – chissà perchè, Allison sembrava ben disposta verso di lui, probabilmente perché gli aveva salvato la vita – ma non era più stata la stessa cosa.

Logan ci aveva pensato e ripensato, interrogandosi su cosa fosse successo, su cosa fosse cambiato, ed era giunto ad una conclusione: per quanto assurdo potesse suonare, e per quanto non l'avrebbe mai immaginato, aveva finito per innamorarsi di Jack Newell.

Quando Jack gli aveva annunciato che sarebbe passato a trovarlo per parlargli, Logan aveva preso una decisione. Avrebbe chiuso gli occhi e fatto un salto nel vuoto, dicendogli chiaramente ciò che provava. Forse sarebbe stato imbarazzante, e stupido, e avrebbe solo peggiorato le cose, ma Logan non era un tipo paziente, e quei lunghi giorni erano stati un agoniante stillicidio.

Meglio togliere il cerotto con decisione.

Allora, cosa volevi dirmi?” domandò Jack dopo i primi convenevoli.

Logan esitò.

Prima tu” replicò. “Avanti.”

Logan... grazie a quello che è successo io... credo di aver capito una cosa.”

Lo stomaco di Logan fece una capriola. Possibile? Erano giunti alla stessa conclusione?

Cosa?” domandò, la bocca asciutta.

Mi sono innamorato” replicò Jack con serenità, lasciando Logan con gli occhi sgranati.

Sul serio?” chiese, incredulo. Non gli sembrava possibile. Non-

Sì. Perciò... ho chiesto ad Allison di diventare mia moglie.”

Logan battè le palpebre, tornando bruscamente sulla Terra.

Ah.

Tu... ti sposi?” ripeté, cercando di dare un senso a quelle parole.

Visto che Ally ha accettato... sì. Mi sposo. E volevo chiederti di essere il mio testimone.”

Ecco.

Logan deglutì a vuoto. In qualche modo, Jack era riuscito – con quel sorriso sincero e la gioia evidente nei suoi occhi mentre parlava – a spezzare qualcosa dentro di lui, qualcosa che non si sarebbe più potuto aggiustare.

Certo” rispose, mentre si alzava per stringere Jack in un abbraccio fraterno. “Sarà un onore.”

Grazie, Logan.”

Grazie a te.” Logan respinse, con uno sforzo immane, tutto ciò che avrebbe voluto dire, tutti i discorsi che si era preparato. “E preparati. Organizzerò un addio al celibato da paura.”

Jack rise.

Non vedo l'ora. Ehi, che cosa volevi dirmi?”

Logan scosse la testa.

Niente di importante.”

 

Otto mesi dopo

 

Il giorno del matrimonio, una fredda giornata di Ottobre, il sole brillava deciso su New York.

Logan Johnson aveva da tempo scoperto cosa significasse sorridere e ostentare felicità mentre il proprio cuore andava in pezzi; quella mattina, nella camera da letto di Jack Newell, quadruplicò i suoi sforzi.

Jack era teso e nervoso; era la terza volta che tentava di annodarsi la cravatta senza riuscirci.

Dai qua” sbuffò Logan con una mezza risata. “O ti troveranno soffocato.”

Grazie.”

Logan impiegò pochi secondi per formare un nodo perfetto, quindi fece un passo indietro e osservò l'amico con sguardo critico.

Accettabile” dichiarò. “Con un po' di fortuna, Allison non scapperà sconvolta quando arriverà all'altare.”

Jack tentò un mezzo sorriso.

Lo spero.”

Andrà tutto bene” sospirò Logan. “Coraggio, che sarà mai? Si tratta solo di firmare la fine della tua vita sociale.”

Logan!”

Scherzavo!” Logan sorrise, anche se dovette sforzarsi. “Sarà una cerimonia splendida, e tu e la tua amata sarete felici per sempre.”

Jack annuì e si fermò a guardare Logan.

Va tutto bene?” gli chiese. “Ti conosco. Sono mesi che hai qualcosa che non va. Mi sento un idiota egocentrico per non averti detto nulla fino ad ora, ma...”

Io sto bene” replicò Logan con fermezza.

Sei sicuro? Perchè... insomma, abbiamo chiuso un po' male le cose, mesi fa. Logan, io ti voglio bene. Non voglio perdere la tua amicizia.”

Logan mise una mano sulla spalla del suo migliore amico.

Non mi perderai.”

Credo ancora che quel litigio sia stato un pessimo modo per... per concludere quello che...”

Jack incespicò con le parole e Logan, spinto da qualche impulso che fino a quel momento era riuscito a reprimere, si allungò verso di lui e gli posò sulla labbra un bacio casto e veloce. Quindi indietreggiò e sorrise.

Ora abbiamo avuto una degna conclusione” annunciò. “Non ne parleremo più, ok?”

Ok” annuì Jack, anche se sembrava un po' scosso.

Bene. Adesso muoviti, Newell, che c'è una ragazza vestita di bianco che probabilmente ti sta aspettando.”

 

E fu così che la storia si concluse.

Finì con Logan davanti ad una chiesa, chiuso nel suo cappotto nero e nella sciarpa rossa e nera che gli aveva regalato il suo migliore amico per un compleanno, tanto tempo prima.

Finì con gli sposi che uscivano raggianti sotto una pioggia di chicchi di riso, ridendo.

Finì con gli occhi di Logan posati su Jack, sul sorriso che gli illuminava il volto; finì con il ricordo, offuscato, di decine di baci rubati e di sospiri condivisi; finì con la consapevolezza che quell'amore era stato solo una favola, un sogno che non avrebbe potuto resistere all'impatto duro della realtà.

Finì con l'ultimo sguardo che Logan e Jack si scambiarono – carico di parole che non avevano mai osato dire e che mai sarebbero state dette.

Finì con Logan che prese fiato e, rialzato il suo muro di maschere, sorrise e si unì ai festeggiamenti per il matrimonio dell'uomo che amava del suo migliore amico.

 

I'm in love with a fairytale even though it hurts
'Cause I don't care if I lose my mind, I'm already cursed.”






                         

   
 
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