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Autore: Ghirlanda    15/08/2004    0 recensioni
è la prima fic che ho scritto su Harry Potter, anche se non ne è il protagonista!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quarta (ed ultima) parte: Harry aveva una strana sensazione alla cicatrice, e Vera lo sapeva, lo sentiva, lo Leggeva. Non bruciava normalmente, no, era come se Lui lo stesse chiamando. Ed infatti Lui lo stava chiamando. Non riuscirono neppure a finire di mangiare. Tutti videro Harry alzarsi e correre verso la porta principale. Si stava dirigendo verso Hogsmeade. -Ma cosa diavolo…- Tentò Hermione. -È Voldemort!- Le comunicò Vera sottovoce. Alzando un po’ di più il tono per farsi sentire anche da Neville e Ron aggiunse: -Lo sta chiamando! Andiamo!- -Lo sapevo… non riusciremo mai a trascorrere un Halloween tranquillo…- Si lamentò Ron. I cinque eletti corsero fuori dal portone principale, non rendendosi conto che qualcuno, che era riuscito a seguire il loro discorso, li stava seguendo… -Harry… rallenta!- -Se continua per quella strada… sta andando verso la Stamberga Strillante!- -C-che posto è? – chiese Neville pallido ed impaurito. -Una vecchia catapecchia dove… lascia perdere, è troppo lunga! Sbrighiamoci!- Harry si fermò davanti all’ingresso. Le gambe gli tremavano, il suo respiro era corto e mozzato, aveva una fitta ad un fianco. Gli altri lo raggiunsero in pochi minuti. -Mi aspetta… io… devo entrare…- -No, Harry. Farò io da esca. Fingerò di essere te. La McGranitt non sta molto attenta a quello che pensa… sono molto brava a trasformarmi in un’altra persona, anche senza la pozione Polisucco.- Ed accennò ad un sorriso. -Non posso lasciarti andare…- -Dimentichi che io so le sue mosse e posso prevederlo.- “Scusami, Harry, se ti mento, ma non voglio che tu… non voglio neanche pensarlo.” -Ma…- -Niente “ma”. Auguratemi buona fortuna.- -…- -Anche un rispettoso silenzio può andare.- Si trasformò ed entrò. Cominciò a salire le scale. Non serviva leggere la mente di Voldemort (anche perché non ci sarebbe riuscita così facilmente e velocemente come con gli altri), per capire in che stanza voleva attirare Harry. Non fece in tempo nemmeno a sfiorare la maniglia della porta che comparì… -Professor Piton!- -Già.- -Cosa ci fa lei…- Era di sicuro passato dalla scorciatoia sotto il platano picchiatore, ma… era strano, pensava l’avessero chiusa. Ma la cosa più incredibile era che… non riusciva a leggerglielo nella mente! -Vitupera, si lo so che è lei, - Aggiunse vedendo la sua faccia, -… è inutile che lei provi a leggere quel che penso… sono un bravo occlumante se voglio… era strano che Potter sapesse tutte le risposte ai miei quesiti, ultimamente…- -M-mi dispiace professore…dovevo…- -Cosa è venuta a fare qua?- -Un giretto…- -Non scherzi, lei è in grossi guai.- -Lo siete tutti e due, per l’esattezza, Severus. Accio bacchette!- Disse Voldemort. -Ma… ora che ci penso…Vera aveva detto che non era capace di leggere bene la mente di Voldemort! È in pericolo! Muoviamoci!- Scattò Hermione. -Che allegra rimpatriata… la mia più giovane prigioniera ed il suo..- -Smettila! Chi ti credi di essere per dire che lui è il mio… professore!- Urlò Vera. Piton non capiva cosa stava dicendo Vera. Perché farla tanto lunga per una stupidaggine del genere, quando stavano per morire entrambi? -Vuoi portarti nella tomba anche questo, oltre che al fatto che sai che quell’arco… ma cosa parlo a fare? Adesso arriverà Potter, e il mio ritorno al potere sarà suggellato dalla sua morte. Ma prima…- Vera agì ancora prima di leggere la mente di Voldemort (anche perché non ci sarebbe riuscita). Mentre lui alzava al bacchetta contro Piton lei gli si era già gettata di fronte. Poi tutto successe in frangenti. Voldemort alzava la bacchetta e pronunciava: -Avada Kedavra!- Harry e Neville che correvano verso di loro preceduti da Hermione e Ron. Un lampo di luce verde la colpiva, lei cadeva. Nessuno si accorgeva che, nel salto, lei era riuscita a mettere un biglietto in mano di Piton. Il biglietto recitava: “Ti voglio bene, papà. Firmato Laetelia Piton.” Vera, o Laetelia, si risvegliò in infermeria il giorno seguente. Suo padre poggiava la testa sulle gambe di lei coperte dalle lenzuola. Non appena lei si mosse lui si tirò su di scatto. -L- Laetelia?- -P- papà?- Lei scoppiò in lacrime, lui si limitò ad abbracciarla come solo un padre che non vede la figlia da dodici/tredici anni e la crede morta, può fare. -Ma come fai ad essere…- -…viva? Io… un momento! Ricordi la promessa che ti feci prima che tu uscissi di casa, Quel giorno?- -Ti dissi: “Promettimi che quando tornerò a casa saprai usare il Legilimens”. Non sai quante volte ho continuato a pensare alla ultime parole che ti avevo rivolto.- -Beh… in realtà lo so. Ho imparato ad usare un altro incantesimo, il Legilimens Occulto. Per esempio adesso vedo attraverso la tua mente cosa è successo in realtà e perché non sono morta.- -Allora spiegamelo, perché nessuno di noi l’ha capito.- -Beh… Voldemort non mi ha colpita pienamente. Mentre stava lanciando l’incantesimo Ron ed Hermione lo hanno colpito contemporaneamente con due schiantesimi e mi ha colpita solo di striscio, poi sono arrivati Harry e Neville e… sì! Lo hanno ucciso pronunciando insieme, dopo essersi lanciati uno sguardo d’intesa, due perfetti Avada Kedavra. Neville lo ha fatto per i suoi genitori, Harry per i propri… Quando Voldemort è caduto a terra Hermione e Ron sono andati vicino agli altri due e poi sono venuti verso di noi… e si è accesa una luce dentro la quale è comparso quell’arco dietro al quale era scomparso Sirius… quell’arco che io sapevo essere l’involucro delle anime delle vittime di Voldemort… e dall’arco sono usciti tutti, compresa…- -…compresa me.- Aggiunse la moglie di Severus, uscendo da dietro la tenda. -Harry sta parlando con i suoi genitori. Tutte le persone sotto l’incantesimo Imperio si sono risvegliate e le altre che avevano collaborato con Voldemort per loro volontà sono state arrestate e messe ad Azkaban, ma sono relativamente poche. Neville è andato con sua nonna all’ospedale San Mungo da dove li hanno chiamati ieri sera: i suoi genitori sono rinsaviti completamente. Vera, sei stata bravissima ad inventare il Legilimens Occulto.- -Concordo.- Aggiunse Piton. E la famigliola finalmente ricongiunta, come tante altre, per esempio quella di Cedric Diggory o di Crouch, si strinse in un abbraccio. Ps: so che il finale è un po’ troppo melenso, ma… io sono fatta così! e comunque l'ho scritta circa dieci mesi fa, appena finito di leggere il libro... non odiatemi, vi prego!
  
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